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  1. #31
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    Predefinito Re: Patto con gli italiani, braccio di ferro tra Renzi e minoranza Pd

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Ci sarà una local tax, ergo non sarà abolito nulla. La finiamo in Italia di cambiare i nomi alle tasse e ai partiti per pura propaganda senza che cambi nulla?
    Io, prima di parlare di cambio di nome, aspetterei prima almeno di vedere come sarà questa local tax...

  2. #32
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    Predefinito Re: Patto con gli italiani, braccio di ferro tra Renzi e minoranza Pd

    Citazione Originariamente Scritto da Desmond Visualizza Messaggio
    Beh, Dav ha già risposto. E aggiungo, di nuovo, che il disegno originario partorito dalle grandi menti di Letta e Fassina prevedeva quella aliquota massima per il 2014, e aliquota massima quasi raddoppiata dal 2015 in poi (poi congelata, fortunatamente, dall'attuale governo). Quindi il paragone IMU-TASI non regge proprio.
    Infatti: è dal paragone IMU Tasi che bisogna partire. Per capire se gli urlatori di oggi urlavano allo stesso modo quando votavano per la Tasi senza fiatare o erano addirittura viceministro dell'economia.

    Ricordo anche che nel 2013 sulla prima casa non si è pagato nulla (su ordine di Brunetta) e nessuno nel Pd ha gridato allo scandalo come sta facendo oggi per misure di cui non si sa ancora nulla.
    Perché lo fanno? Per gli stessi motivi per i quali urlano da quando Renzi ha messo piede al Nazareno? Perché hanno come principale obiettivo quello di farlo fuori?

    Come finanziò Letta l'abolizione dell'IMU nel 2013 per 4,4 miliardi? Con anticipi di tasse (Ires) che poi il nuovo governo non ha più trovato nel 2014 quando sono mancate le risorse dei saldi; e poi con l'aumento IVA da settembre 2013.

    Aumento di tasse indirette quindi che notoriamente favoriscono i poveri ed il reddito fisso.


    Da non dimenticare che per gli anni successivi sono rimaste tante clausole di salvaguardia e che, come ricordi tu, la Tasi prevedeva dal 2015 un aumento dell'aliquota fino al 6% senza prevedere le detrazioni fisse della vecchia IMU.
    Ultima modifica di Dav. c. G.; 23-07-15 alle 14:08

  3. #33
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    Predefinito Re: Patto con gli italiani, braccio di ferro tra Renzi e minoranza Pd

    La giunta Crocetta e il buco da un miliardo nel bilancio della Regione Sicilia di Fabio Pavesi 23 luglio 2015

    Il vortice della polemica politico-mediatica sull'affare Crocetta-Borsellino ha oscurato del tutto la situazione dei conti sempre più pericolanti della Regione Sicilia. Dovrebbe essere soprattutto questo il banco di prova per valutare l'operato della Giunta guidata da Rosario Crocetta che dal novembre 2012 regge le sorti (nel bene e nel male) della Regione.Ebbene su questo fronte è di pochi giorni fa il giudizio (impietoso) della Corte dei Conti che ha parificato l'ultimo rendiconto, quello del 2014. La situazione si è aggravata pesantemente.Tutti i saldi di bilancio - scrive la relazione della Corte dei Conti - presentano consistenti valori negativi e lo stesso risultato di amministrazione contabilizza un cospicuo disavanzo finanziario tra i fondi regionali.
    L'avanzo di amministrazione ad esempio si è ridotto di ben 2 miliardi rispetto al 2013. Le entrate complessive della Regione sono scese di ben il 10% passando da 19,7 miliardi a 17,6 miliardi. Ma se le entrare scendono, salgono invece le spese complessive impegnate che sfiorano i 19,9 miliardi contro i 18,4 miliardi del 2013. Soprattutto non si arresta il peso della spesa corrente che vale ormai l'82% dell'intero bilancio. E dulcis in fondo la mole dei residui attivi, cioè le entrate messe a bilancio, trascinate dagli anni passate e non ancora effettivamente incassate, è tuttora gigantesca totalizzando i 14,3 miliardi di euro. Di fatto l'80% dell'intero gettito delle entrate di un solo esercizio. Una mina che data da decenni e che la Giunta Crocetta e la sua maggioranza non sono riuscite a disinnescare.Ma sono i dati differenziali a essere particolarmente negativi come sottolinea la magistratura contabile. C'è un buco di 980 milioni tra entrate correnti e spesa corrente (nel 2013 era di 248 milioni), mentre l'indebitamento netto è salito a 2,8 miliardi e la Giunta è dovuta ricorrere al mercato per oltre 3 miliardi contro invece una disponibilità positiva per 900 milioni l'anno precedente. Un anno quello appena trascorso in caduta libera. Ora Crocetta chiede un mese di tempo per fare le riforme, ma l'operato del suo Governo negli ultimi anni non ha intaccato che marginalmente i dati strutturalmente negativi della Regione. Nulla o poco è stato fatto sul fronte di quell'enorme stipendificio a cielo aperto che è la Regione Sicilia. Solo i dipendenti a tempo indeterminato della Regione ammontano ancora a 14.950. Sommando quelli a tempo determinato si giunge a 17.325 unità. Ma non basta. Ci sono anche i lavoratori cosiddetti esternalizzati da mettere nel conto. Si arriva a poco meno di 20 mila persone. Che pesano sulle casse della Regione e quindi dei contribuenti per quasi un miliardo di euro (938 milioni per l'esattezza). A questi vanno aggiunti i dipendenti pubblici-pensionati, un esercito di 16mila unità che percepiscono trattamenti per 608 milioni.Tra dipendenti ed ex dipendenti in pensione la spesa annua supera il miliardo e mezzo.Un fardello che non ha eguali in Italia: nessuna Regione, anche più grande o a maggiore densità di popolazione ha così tanti dipendenti pubblici. È un record assoluto figlio di stagioni dissennate di assunzioni facili e che non si riesce a sgretolare. Tanto per dare un'idea i dipendenti di ruolo dell'isola sono il 23% di tutti i dipendenti pubblici di tutte le Regioni italiane. Non solo. I dirigenti sono uno ogni otto dipendenti, il doppio della media delle Regioni italiane a statuto ordinario e contano per il 36% di tutti i dirigenti regionali sparsi nell'intera penisola. Un unicum introvabile altrove.Nel gigantesco affresco di inefficienza, sprechi, bulimia pubblica fuori ogni misura c'è il tassello di groviglio delle società partecipate. La metà di queste presentano perdite da almeno un triennio e sulla loro reale utilità per la collettività i dubbi si sprecano. Eppure il percorso della loro liquidazione è irto di ostacoli e continuano a pesare come zavorre sui conti della Regione. Gli oltre 7mila dipendenti costano 270 milioni di euro e il totale dei costi rilevati dice la Corte negli ultimi 5 anni ammontano a 1,3 miliardi. Per la Corte che commenta il rendiconto del 2014 è “improcastinabile l'esigenza di predisporre un concreto programma di reintro dal deficit di bilancio ormai strutturale e consolidato”. Un obiettivo per il quale il mese di tempo chiesto da Crocetta per le riforme appare quasi surreale.
    Ultima modifica di Dav. c. G.; 23-07-15 alle 14:54

  4. #34
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    Predefinito Re: Patto con gli italiani, braccio di ferro tra Renzi e minoranza Pd

    Citazione Originariamente Scritto da Supermario Visualizza Messaggio
    Per come la vedo io l' IMU sulla prima casa è una tassa immorale.

    Sono per eliminarla del tutto e raddoppiare o triplicare quelle dalla seconda casa in poi.
    Sarebbe un provvedimento schizofrenico. Attualmente i poverissimi non pagano nemmeno le tasse, se si va ad alzare le tasse dalla seconda casa in poi per loro significa automaticamente alzare l'affitto.
    Al contrario io lo toglierei solo dalla seconda in casa poi: le persone avrebbero più incentivi a diventare ricche, perché adesso gli unici modelli incoraggiati dallo stato italiota sono ricco ladro o povero mantenuto dallo stato.

 

 
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