Ancora una volta su Quinta Colonna di quell'insulso lecchino berlusconiano Paolo Del Debbio si sarebbe costruita una puntata a favore degli amici della Lega pagando un migrante per dire (e comportarsi) quello che Salvini vuole sentirsi dire e terrorizzare l'elettorato italiota.
Nuova denuncia contro una trasmissione che, per questo insulso individuo, definire ignobile è un merito, programma che dovrebbe essere chiuso.
Migrante denuncia: ?Soldi per parlare su Quinta Colonna? | Contro*Corrente
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Marco Franchi | il Fatto Quotidiano 28-7-2015
Dopo il rom ladro di automobili all’occorrenza trasformato in un pericoloso islamista, Quinta Colonna ci ricasca. Un’altra storia che sembrerebbe cucita su misura agli ospiti leghisti in studio: il militante anti-xenofobia che si scopre essere un delinquente.
A raccontarlo per primo è stato, lo scorso 15 luglio, il Corriere del Veneto. In un’intervista ad Alessandro Macciò, Aziz Essalmi, il marocchino protagonista del collegamento da Padova per la trasmissione di Paolo Del Debbio, spiega che la sua partecipazione era stata organizzata nei dettagli prima della diretta.
Siamo nel maggio scorso, nella città veneta il clima è rovente per la manifestazione della Lega Nord contro i rifugiati e il contro-corteo organizzato dalle associazioni anti-razzismo. Nel suo intervento tv Aziz attacca il sindaco di Padova, l’ultraleghista Massimo Bitonci, gridando in un italiano incerto “Via da Padova, vogliamo le sue dimissioni”. In studio a incalzarlo c’è Roberto Marcato, all’epoca presidente del Consiglio comunale di Padova e fresco di nomina come assessore regionale allo sviluppo economico: “Mi puoi dire che fedina penale hai?”. Aziz risponde come un mantra: “Nessuna, nessuna”, poi riattacca: “Bitonci vai via”. La giornalista però per oltre due minuti gli lascia il microfono davanti alla bocca, mentre dallo studio Marcato insiste: “La fedina penale”. Poi arriva il colpo di scena: dal pubblico presente in collegamento un ragazzo ben vestito porge uno smartphone alla giornalista: “Quattro arresti, Paolo, c’è la sua foto”, grida lei. È il bello della diretta: l’immigrato anti-leghista viene smascherato per quello che è: un ladro.
Ma non basta: Aziz, non contento della figuraccia rimediata, si lancia in un ballo pelvico con un sorriso di sfida. Marcato, dallo studio, gongola: “Questa è la gente che vuole la Padova che accoglie”. Se già al Corriere Aziz aveva confessato che quella scenetta era stata organizzata, con il Fatto Quotidiano si spinge più in là: “Mi avevano promesso un regalo”. Un vero affare per la trasmissione di Paolo Del Debbio: Aziz racconta infatti di avere ricevuto duecento euro in contanti, cento in meno del finto rom islamista già smascherato da Striscia La Notizia. “Mi hanno chiamato (i giornalisti della trasmissione, ndr) mentre ero in stazione. C’era un leghista padovano e un giornalista. Mi hanno spiegato quello che dovevo dire: Marcato mi avrebbe chiesto della mia fedina penale e mi hanno detto di dire che ‘non c’è niente’. Anche sulle contestazioni a Bitonci ci siamo messi d’accordo, io non sapevo nemmeno chi fosse. Sapevano anche dei miei precedenti penali, mi hanno chiamato perché mi conoscevano già”.
Secondo Aziz, anche “il gesto”, ovvero l’irridente balletto pelvico, sarebbe stato commissionato. “Mi avevano detto che sarebbero bastati cinque minuti: io avevo bisogno di soldi e ho accettato”. L’effetto di quel collegamento si fa sentire nei giorni successivi: il video diventa virale, tutti i quotidiani veneti riprendono la notizia, mentre Aziz per ilGiornale.it diventa addirittura “un profugo”, peraltro “arrestato quattro volte”. I giornali di Padova, città che in quei giorni si è spaccata proprio sulla questione immigrazione, riportano meticolosamente i trascorsi di Aziz. Così il Gazzettino: “Il 2 dicembre scorso Essalmi, dopo essere stato arrestato e scarcerato per aver rubato una bicicletta in centro città, aveva perso le staffe subito dopo essere stato liberato dalla cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di via Rismondo.
Arrivato all’incrocio con via Tommaseo, aveva divelto dalle rastrelliere una delle biciclette di ‘Goodbike Padova’per poi fare di nuovo rotta verso la caserma dell’Arma, salire le scale bici alla mano e lanciare la due ruote contro il vetro della prima accoglienza e contro il piantone, minacciando di morte più o meno tutti i presenti”. Anche il sindaco patavino, nelle ore successive alla trasmissione non si era lasciato scappare l’occasione e aveva postato sulla sua pagina Facebook un articolo con questo titolo: “Anche ladri alla manifestazione contro Bitonci”.
La redazione di Quinta Colonna respinge al mittente tutte le accuse e replica così al Corriere del Veneto: “Siamo dei professionisti seri, non sapevamo nemmeno chi fosse l’uomo che è intervenuto in trasmissione. Stiamo parlando della parola di un pregiudicato che getta ombre sul lavoro di professionisti”. Lo stesso pregiudicato che, con la sua scenetta, aveva gettato ombre sulla manifestazione contro il razzismo.