è chiaro il concetto che viole esprimere socialista antiPd.
deve essere ancora una volta lo stato e solo lo stato a gestire la cosa.
è chiaro il concetto che viole esprimere socialista antiPd.
deve essere ancora una volta lo stato e solo lo stato a gestire la cosa.
No deve essere lo Stato principalmente a gestire la cosa.
Perché le agenzie interinali sono quelle che hanno precarizzato il mondo del lavoro e poi perché questa riforma dei centri per l'impiego dovrebbe essere correllata all'introduzione del reddito minimo garantito poiché al rifiuto della proposta di lavoro del centro per l'impiego il sussidio viene tolto perché significa che non hai voglia di lavorare.
Forse non abbiamo capito che la precarizzazione (ma le agenzie spesso cercano anche i tempi indeterminati) è stata dovuta al fatto che contratti di lavoro troppo rigidi finiscono per rendere impossibile nel tempo la piena occupazione, e soprattutto rendono scarsa la competitività delle imprese.
Se il jobs act fosse stato fatto, ed ERGA OMNES, una trentina d'anni fa, forse oggi avremmo una disoccupazione minore, anche in presenza di una crisi economica devastante come la nostra.
certo, si fanno i centri dell'impiego statali ed i contratti allora sono tutti a tempo indeterminato.
I centri per l'impiego funzionavano benissimo , almeno qui in Veneto.
Per dire , al centro per l'impiego provinciale di Treviso e nelle sedi periferiche , ci sono stati , l'anno scorso , centinaia di migliaia di colloqui (scambi).
Poi è arrivata la "riforma" di Renzi , che di fatto li abolisce , sottraendoli alle province e inglobandoli in una struttura unica nazionale , centralizzata a Roma.
Che funzionerà come tutte le altre strutture centralizzate , cioè ci collocherà assieme alla Beciuania e alla Mongolia esterna nelle classifiche internazionali.
Ma così Renzi avrà soddisfatto i suoi amici ai vertici burocratici romani.
Infatti la struttura centrale sarà immensa , con migliaia di impiegati , funzionari ecc. ecc.
Con l'abolizione delle province , i CdI sono ora in una specie di limbo , in attesa della costituzione dell'ennesimo carrozzone romano.
Ribadisco: te lo sei fatto un giretto al centro per l'impiego della tua città, oppure no?
Se no, vacci e scopri che le liste delle offerte di lavoro sono presenti in abbondanza (tanto che le stesse agenzie interinali usufruiscono di quegli archivi per aggiornare i loro), che si fanno colloqui di orientamento al collocamento, e tutto il resto.
Che non funzionino a dovere non è mistero, ma quello che tu proponi esiste già.
Sai cosa non esiste e non esisterà mai? Che tu te ne stai comodo a scaldare la sedia a casa mentre al CPI si fanno in quattro per trovarti un lavoro che tu reputi adatto alle tue aspettative. Non funziona così.
Funziona che ti devi sbattere, alzarti la mattina con una 30ina di curriculum in mano, che durante il tragitto verso il CPI lascerai in qualsiasi posto dove pensi che potresti lavorare e dove c'è affisso un CERCASI, poi quando torni a casa la sera ti attacchi al telefono e cerchi in ogni modo di venirne fuori. E soprattutto non ti aspetti minimamente di trovare un lavoro soddisfacente in questo modo, ma solo un tappabuco, perchè i posti buoni (che sono pochi) sono già tutti occupati da chi è venuto prima di te, e ce ne sono tanti te lo posso assicurare.
Devi adattarti a fare un lavoro ingrato innanzitutto per imparare a cavartela da solo, poi se sei bravo (e fortunato), se ti sai muovere bene, può essere (anzi è probabile) che dopo qualche anno trovi qualcosa che tutto sommato ti darà da vivere e nel quale ti porti a casa delle discrete soddisfazioni, professionali ed economiche.
Ma nessuno, di questo puoi stare certo, ti viene a salvare il culo per il fatto che hai una laurea o ti reputi una persona sveglia ed intelligente.
Se non ti sbatti tu, ti lasciano crepare sotto un ponte, vai tranquillo.
Sul reddito minimo di base sono d'accordo, ma non è che sia poi così facile dare 700/800 euro a tante persone che non lavorano e/o non hanno mai lavorato, mentre altri si ritrovano a pulire i cessi per 100 euro in più (forse) al mese. I primi rischi che mi vengono in mente sono che:
A - il pulitore di cessi a 900euro/mese molla il lavoro (o fa in modo di perderlo) perchè giustamente preferisce stare a casa anche lui per 100 euro di meno
B - nessuno pulisce più i cessi per 900euro/mese, ma ne chiederanno (giustamente) almeno 300 di più, il che porta dritti ad un'inflazione tale per cui con 700-800euro/mese, in un breve giro di boa, farai fatica a pulirti (appunto) il culo.