Il governo Renzi dura fino al 2018 rispettando il proprio quinquennio legislativo e rivaleggiando col Movimento 5 Stelle, ormai seconda forza politica nazionale (quasi prima). L'Italia si è trasformata a tutti gli effetti in un premierato monocamerale e con l'Italicum vede maggiore stabilità nel proprio governo che alle successive consultazioni diventerà monocolore senza più possibili coalizioni (qualcuno ormai parla di consolidata Terza Repubblica). Il PD renziano ha grossomodo continuato la sua opera di privatizzazione e liberalizzazione "moderata" approvando il divorzio breve, le unioni civili, la fecondazione assistita, la sperimentazione medica della cannabis, la riduzione delle restrizioni sulla clonazione terapeutica e sull'uso di cellule staminali ai fini della ricerca scientifica, la possibilità per i non frequentanti dell'ora di religione cattolica di seguire l'ora di educazione civica, l'eutanasia (molto contestata), lo ius soli temperato mentre la proposta del matrimonio egualitario esteso alle coppie dello stesso sesso non vede ancora la luce. In materia di riforma del lavoro sono integrati gli incentivi all'assunzione dei giovani con una massiccia estensione dei contratti a tempo procrastinato anziché determinato, cercando poi di ridurre i costi di licenziamento e aumentando il salario minimo. Per aiutare le famiglie si stabilisce che quelle con meno di 15mila € annui, o di 20mila € numerose, abbiano diritto a 500 € per ogni figlio con meno di tre anni, a 300 € per ogni figlio tra i tre e i diciotto anni, e ai 1000 € per i figli portatori di handicap. Incrementa poi l'assegnazione di case popolari per famiglie a basso reddito. Queste azioni di governo ritenute molto "rosse" in realtà sono mosse ambiziose per garantirsi un secondo quinquennio renziano alle politiche del 2018, che vede presentarsi tradizionali poli partitici accanto a nuove realtà, pure inimmaginabili anni prima:
- Partito Democratico. Renzi corre per la prima volta alle elezioni politiche, promette nuove riforme più ambiziose e radicali, continua a dire di rifarsi a Tony Blair, prendendo spunto da altri leader europei progressisti come Zapatero e Hollande, ma è un capo di governo moderato e centrista.
- Movimento 5 Stelle. Il movimento anti-partitocratico, anti-casta, progressista, "rivoluzionario" di Beppe Grillo promette una radicale trasformazione del Bel Paese, libero dai corrotti, dal malaffare, dall'ostruzionismo. Matrimoni gay, revisione drastica dei Patti Lateranensi, legalizzazione delle droghe leggere, abolizione delle Province ecc. e tutto il suo programma elettorale del 2013 con tanto di decrescita, ambientalismo, democrazia diretta e e-democracy.
- Repubblicani. Dopo l'estinzione di Forza Italia 2.0, Berlusconi ha ribattezzato la sua creatura politica come la tradizionale destra statunitense e Les Républicains di Sarkozy di cui è presidente a vita e ha nominato suo segretario generale Mara Carfagna, candidata presidentessa del Consiglio.
- Lega Nazionale. Gli eredi di Alleanza Nazionale e di Fratelli d'Italia entrano in Lega Nord che ha definitivamente dimenticato i suoi ideali secessionisti anacronistici e insieme a Salvini hanno creato la Lega Nazionale (su esempio di FN di Le Pen), polo di destra più a destra, tradizionalista, conservatrice, autonomista, xenofoba e filo-russa.
- Fratellanza Musulmana. L'Islam, aumentato sensibilmente per la recente immigrazione dal Nord Africa e dal Medio Oriente, diventa politico anche in Italia dopo l'approvazione della cittadinanza per immigrati e il loro diritto al voto. Un tale di nome Mohammed Ben Abbes emerge nello scenario politico italiano creando un partito islamico moderato che si dimostra fraterno con le lotte della destra tradizionale e del cattolicesimo contro la globalizzazione, i diritti LGBT, l'aborto e il divorzio. Tuttavia è nemico sia degli USA che della Russia, propone una terza via non allineata, chiede l'approvazione della poligamia, di scuole coraniche private e l'instaurazione di una democrazia islamica.
- Possibile. Civati, ex piddini, SEL ed elementi di vari partiti di sinistra radicale hanno fondato un partito politico di sinistra alternativa, solidarista, progressista, socialdemocratico e per la democrazia diretta.