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  1. #31
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Non lo sapremo mai, troppi interessi allora, troppi scheletri nell'armadio oggi. Tutti i protagonisti dell'epoca sono a miglior vita coi loro segreti, quelli in vita per ruolo e posizione possono conoscere qualche frammento, niente di più.
    Oltre a questo, se passano troppi anni, ognuno si terrà la verità a cui ama credere.

  2. #32
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Strade - Strage di Bologna. L'unico vero "segreto di stato" porta alla pista palestinese (di Carmelo Palma) - articolo del 2014

    "Il paradosso è che c'è davvero un segreto di stato, opposto su di un'indagine non formalmente legata, ma storicamente collaterale al contesto dell'indagine bolognese
    e porta proprio verso la pista palestinese. È quello richiesto dal colonnello Stefano Giovannone, per anni responsabile in Medio Oriente dei nostri servizi segreti, e deciso dal governo sui documenti riguardanti la vicenda della scomparsa in Libano il 2 settembre del 1980 dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo, andati pericolosamente a curiosare su quello che l'ex Presidente della Repubblica Cossiga chiamò il "lodo Moro", cioè una sorta di patto di reciproca desistenza tra lo Stato italiano e le organizzazioni terroriste palestinesi, che lasciava il primo indenne dagli attentati dei secondi e i secondi liberi di usare l'Italia come base e luogo di transito di "truppe", armi e esplosivi. Questo segreto di stato, che a differenza di quelli impropriamente evocati sulla strage di Bologna è vero, cioè ha impedito l'acquisizione di informazione e documenti da parte degli inquirenti e concretamente pregiudicato l'attività di indagine, scadrà il prossimo 28 agosto.

    In questi giorni i familiari di Italo Toni e Graziella De Palo, insieme a Rosario Priore , Gian Paolo Pelizzaro e Enzo Raisi, che da anni tentano di strappare la verità sulla strage bolognese dalla trappola della "verità di stato", hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio Renzi perché
    il 28 agosto 2014 siano messi on line sul sito del Governo Italiano tutti i documenti, nessuno escluso, coperti dal segreto di Stato e relativi alla scomparsa di Italo Toni e Graziella De Palo con il suo impegno personale a vigilare sulla corretta procedura per evitare omissioni già accadute in passato"

    George Habash e Mu'ammar Gheddafi tutti insieme? Raisi dovrebbe lasciar perdere le accuse alle vittime come Mauro Di Vittorio e pensare di più al Medio Oriente.




    Inoltre faccio notare che, siccome non han potuto accertare la presenza dei tre a Bologna la condanna fu «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell’atto aveva organizzato».
    Così da annullare anche eventuali alibi. Il processo bolognese fu l'equivalente per la destra del vergognoso abuso del 7 aprile per la sinistra. E il paragone con Sofri-Bompressi-Pietrostefani o con Pinelli-Valpreda non è campato in aria. Ma nessun Dario Fo scriverà mai un Fioravanti libero! Fioravanti è innocente!, benché forse lo sia (della strage).
    Ultima modifica di Jerome; 15-08-15 alle 11:44

  3. #33
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da mixkey Visualizza Messaggio
    Mambro probabilmente pagò caro il fatto di essersi vantato di avere fatto la strage al fine di essere ritenuto un duro presso un malavitoso (i particolari a memoria non li ricordo). Resta il fatto che la strage di Bologna fu l'attentato riuscito dopo una serie di bombe sulla linea Firenze Bologna. Non sarei così sicuro della pista libica, ricordo però che l'Europeo, a differenza di altra stampa, accuso Gheddafi della strage in diverse occasioni nell'Agosto 80.
    Interrogatorio 11 aprile 1981

    “esattamente due giorni dopo la strage di Bologna, subito dopo pranzo Valerio si presentò a casa mia con la Mambro 2- riferendosi alla strage mi disse testualmente: “Hai visto che botto!”
    3- aggiunse che a Bologna si era vestito in modo da sembrare un turista tedesco
    4- mentre la Mambro poteva essere stata notata, per cui aveva bisogno urgentissimo di documenti falsi
    5- e le aveva anche fatto tingere i capelli
    6- dovevano andare in Sicilia.
    La prima cosa da notare è che negli interrogatori successivi queste proposizioni furono sempre fermamente ribadite senza tentennamenti, salvo che per un particolare del quale si dirà ampiamente; esse, poi, una volta che lo Sparti fu interrogato dagli inquirenti di Bologna specificamente sul punto, si arricchirono soltanto di elementi idonei a chiarirne la consequenzialità logica e di notazioni di commento.
    Così, nell'interrogatorio 23 luglio 81 Sparti ha dichiarato (pag.2) : "Valerio Fioravanti mi disse, nel richiedermi i documenti, che aveva timore per la Mambro giacchè qualcuno poteva averla vista in stazione e che egli era, invece, tranquillo perchè era vestito da turista tedesco. Da ciò ho desunto che i due dovevano essere stati a Bologna il 2 agosto, dato che, altrimenti, non vi sarebbe stata ragione di timore per la ragazza. Anzi, Valerio mi ha detto di essere stato a Bologna il giorno 2.8.80 con la Mambro ed a questo proposito si lasciò andare con questa espressione: “hai visto che botto” ed alla mia domanda piena di costernazione per il sospetto che si andava affacciando alla mia mente, questi ha avuto un atteggiamento misto di vanteria e di spavalderia, tanto da farmi seriamente riflettere sulla sua responsabilità nell'attentato."
    Così, nel confronto con Cristiano Fioravanti 6 maggio 1982 Sparti ha dichiarato (pag.2) : "Intendo precisare a questo punto che Valerio ha pronunciato la frase “hai visto che botto” in tono esaltato e compiaciuto; questa frase poteva anche avere un significato equivoco, vale a dire il significato di un commento di un fatto accaduto per opera di altri, ma successivamente quando ha aggiunto che era passato da Bologna e che era vestito in modo da sembrare un turista tedesco, ho pensato che potesse essere implicato nell'attentato stesso ed è per questo che ho parlato a Cristiano".
    A quel punto, racconta Sparti,Fioravanti "pretendeva che in giornata gli facessi avere una patente e una carta d'identitàdi cui mi fornì le generalità ma non i numeri (...). Feci presente", sostiene, "l'impossibilità di procurare documenti in giornata, e lui s'infuriò, dicendomi che dovevo 'spezzarmi' ma darglieli in fretta. Spaventato dall'enormità della cosa, lo pregai di non parlarmi neppure di queste cose, e lui replicò che dovevo comunque stare zitto, in quanto anche se a lui fosse successo qualcosa, ci sarebbe stato qualcuno che me l'avrebbe fatta pagare. Aggiunse precisamente: 'Te lo faccio piangere io, Stefanino tuo', alludendo a mio figlio".

    Alla fine, conclude Sparti, "riuscii a procuragli i documenti per il giorno dopo tramite Mario (Ginesi, nda), e Valerio venne a ritirarli verso le dieci di mattina a casa mia, dicendomi che doveva andare in Sicilia con la Mambro".


    Appare ovvio che vuole solo vantarsi con Sparti e con quelli della Banda della Magliana, rimane apposta nel vago. Semmai le intercettazioni dei terroristi neri in galera, sui ragazzini a cui non bisogna affidare missioni, sono più interessanti, ma nulla dice che si riferiscano a Bologna, quanto a falliti attentati.

    Stefano Sparti: «Mio padre ha mentito»

    «Mio padre nella storia del processo
    di Bologna ha sempre mentito»: lo ha rivelato Stefano Sparti, figlio di Massimo, teste chiave della strage di Bologna che ha inchiodato Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Delinquente comune e legato a suo tempo alla Banda della Magliana, arrestato il 9 aprile del 1981, Sparti, dopo avere accusato i due terroristi, venne scarcerato nel maggio del 1982 perché gli fu diagnosticato, dai sanitari del penitenziario di Pisa, un tumore al pancreas. Da quel momento, però, Sparti avrebbe vissuto altri 20 anni.
    «Si è contraddetto più volte. Mio padre comunque - ha spiegato Stefano Sparti in un'intervista al Gr1 - ha sempre affermato di essere a Roma per ricevere richiesta di documenti falsi da parte di Valerio Fioravanti e di Francesca Mambro. In realtà eravamo tutti a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, nella casa di campagna pronti a partire per le vacanze, nei giorni precedenti, nei giorni successivi e nel giorno stesso della straqe».
    Stefano Sparti ha quindi riferito un particolare: «Dopo parecchi mesi che non lo vedevo più, e per me era sparito, arrivò, in un taxi giallo, Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio Fioravanti. E c'era mio padre».

    Massimo Sparti, secondo il racconto del figlio, avrebbe mentito anche sulla sua malattia, un tumore al pancreas che gli permise di uscire di galera nel 1981. «Mio padre - ha dichiarato Stefano Sparti - si è sempre vantato, di fronte a noi, con altre persone, di avere le lastre di un'altra persona, relative a una malattia che in realtà lui non aveva, cioè il tumore. Un'altra cosa a cui aveva fatto più volte riferimento è che aveva trovato una via per riuscire ad avere in carcere anfetamine così da simulare il dimagrimento da tumore».

    Stefano ha quindi raccontato di essere andato a trovare il padre in una clinica, tre giorni prima che morisse, perché voleva «chiudere il cerchio»: «Quando gli chiesi come mai si fosse infilato in quella situazione mi disse "mi dispiace ma non potevo fare altrimenti"». Quanto al perché non abbia rivelato prima tutto ciò ai magistrati, Stefano Sparti ha risposto: «Sto pensando di andare sinceramente. Non che questo possa cambiare la situazione perché ho visto come sono state trattate le tre persone che hanno sempre detto la verità: mia madre, mia nonna e la tata. Non sono mai state credute».

    Quindi abbiamo: Sparti jr., la madre, Cossiga, Zamberletti, Spadolini, Domenico Sica, Rosario Priore, il boss Francesco Di Carlo, Vasilij Mitrokhin e la compagna di Cavallini contro Sparti padre (con ritrattazione) e Angelo Izzo.

    Si può condannare all'ergastolo per una strage sulla parola di Angelo Izzo? Un serial killer psicopatico che ha più volte mentito: su Giorgiana Masi, su sé stesso (http://www.ansa.it/molise/notizie/20...c9b9faf89.html) e su molte altre cose.

    Occorre un processo di revisione come quello che ha assolto Giuseppe Gulotta e altri.https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Alcamo_Marina
    Ultima modifica di Jerome; 15-08-15 alle 12:13

  4. #34
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    Difatti. Fu proprio lui a ricevere la minaccia diretta dalla bocca del rais.
    Però l'Associazione dei Famigliari ritiene più credibile Massimo Sparti di un diplomatico...

    Ora: perché Gheddafi avrebbe incaricato Thomas Kram (l'unico che di sicuro era a Bologna il 2 agosto con certezza) quando aveva a disposizione numerosi agenti addestrati? Gli inglesi, più seri di noi, hanno condannaro al-Megrahi non uno dell'IRA a caso. Noi invece abbiamo ignorato i colpevoli e condannato l'equivalente italiano dell'IRA.
    Un processo di revisione sarebbe necessario, Mambro, Fioravanti e Ciavardini ne hanno fatto mai richiesta?

    Non lo possiamo sapere se è andata così, abbiamo solo indizi che portano a bivi su cui le indagini dovevano andare avanti serrate ed efficaci. Carlos gestiva una delle organizzazioni terroristiche internazionali che all'interno della pretesa guerra al sionismo poi poteva lavorare su commissione.

    1) Gheddafi potrebbe aver incaricato Carlos di organizzare l'attentato a Bologna visto che la sua partita nell'Affare Maltese era persa e la data della firma del trattato che escludeva la Libia dall'isola era fissata per il 2 agosto mattina ore 10. La stazione salta in aria mezz'ora dopo la firma.

    2) George Habbash, leader della formazione radicale palestinese FPLP può aver incaricato Carlos di compiere l'attentato dopo la vicenda del sequestro dei missili terra-aria con l'arresto dei tre leader dell'Autonomia Operaia romana (Pifano, Nieri e Baumgartner) e di Saleh. Habbash invocava il "Lodo Moro", un accordo segreto che prevedeva la libertà di azione in cambio dell'astensione a eseguire attentati in Italia, gestito dal capocentro del Sismi a Beirut Col. Giovannone. Habbash a questo proposito scrisse non ricordo se a Cossiga o al magistrato, o a entrambi.

    Un processo riaperto a 35 anni dai fatti non potrebbe far altro che "riesaminare le carte". Potrebbe portare alla riabilitazione di Mambro e Fioravanti sull'accusa specifica ma non porterebbe a nulla di nuovo su mandanti ed esecutori. Dall'altro lato causerebbe una levata di scudi da parte di chi ancora gestisce la "strage fascista" e nessuno vuole che questo succeda.
    Mambro e Fioravanti, immagino, sono consapevoli di essere liberi proprio perchè hanno fatto da comodi colpevoli accettando il ruolo che gli è stato imposto.

    Nessuno ha interesse a riaprire niente.
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  5. #35
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    Strade - Strage di Bologna. L'unico vero "segreto di stato" porta alla pista palestinese (di Carmelo Palma) - articolo del 2014


    In questi giorni i familiari di Italo Toni e Graziella De Palo, insieme a Rosario Priore , Gian Paolo Pelizzaro e Enzo Raisi, che da anni tentano di strappare la verità sulla strage bolognese dalla trappola della "verità di stato", hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio Renzi perché
    il 28 agosto 2014 siano messi on line sul sito del Governo Italiano tutti i documenti, nessuno escluso, coperti dal segreto di Stato e relativi alla scomparsa di Italo Toni e Graziella De Palo con il suo impegno personale a vigilare sulla corretta procedura per evitare omissioni già accadute in passato"
    Poveri ragazzi. Erano due giornalisti di Paese Sera, le "voci" dicono che per errore furono portati a una riunione fra esponenti delle BR e Palestinesi.
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  6. #36
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Non lo possiamo sapere se è andata così, abbiamo solo indizi che portano a bivi su cui le indagini dovevano andare avanti serrate ed efficaci. Carlos gestiva una delle organizzazioni terroristiche internazionali che all'interno della pretesa guerra al sionismo poi poteva lavorare su commissione.

    1) Gheddafi potrebbe aver incaricato Carlos di organizzare l'attentato a Bologna visto che la sua partita nell'Affare Maltese era persa e la data della firma del trattato che escludeva la Libia dall'isola era fissata per il 2 agosto mattina ore 10. La stazione salta in aria mezz'ora dopo la firma.

    2) George Habbash, leader della formazione radicale palestinese FPLP può aver incaricato Carlos di compiere l'attentato dopo la vicenda del sequestro dei missili terra-aria con l'arresto dei tre leader dell'Autonomia Operaia romana (Pifano, Nieri e Baumgartner) e di Saleh. Habbash invocava il "Lodo Moro", un accordo segreto che prevedeva la libertà di azione in cambio dell'astensione a eseguire attentati in Italia, gestito dal capocentro del Sismi a Beirut Col. Giovannone. Habbash a questo proposito scrisse non ricordo se a Cossiga o al magistrato, o a entrambi.

    Un processo riaperto a 35 anni dai fatti non potrebbe far altro che "riesaminare le carte". Potrebbe portare alla riabilitazione di Mambro e Fioravanti sull'accusa specifica ma non porterebbe a nulla di nuovo su mandanti ed esecutori. Dall'altro lato causerebbe una levata di scudi da parte di chi ancora gestisce la "strage fascista" e nessuno vuole che questo succeda.
    Mambro e Fioravanti, immagino, sono consapevoli di essere liberi proprio perchè hanno fatto da comodi colpevoli accettando il ruolo che gli è stato imposto.

    Nessuno ha interesse a riaprire niente.
    In realtà anni fa Fioravanti andò a trovare Cossiga per chiedergli se avesse dei documenti che potessero far riaprire il processo, nonostante ormai fosse libero.

    Carlos era un mercenario, ma perché delegare Kram, in Francia lo fece lui di persona? Comunque, anche se non ammette niente, lui continua a dire che Mambro e Fioravanti sono innocenti.

    Riguardo il FPLP, Cossiga disse che Habbash lo chiamò personalmente dicendogli di rispettare il lodo Moro e non escludo un favore di Gheddafi agli amici libanesi, complice l'accordo di Malta.

    Al proposito anche Moro stesso, parla di prigionieri palestinesi liberati, per incitare a fare lo stesso nel suo caso (cioè scambiarlo con brigatisti detenuti):

    dunque, non una, ma più volte, furono liberati con meccanismi vari palestinesi detenuti ed anche condannati, allo scopo di stornare gravi rappresaglie che sarebbero poi state poste in essere, se fosse continuata la detenzione. La minaccia era seria, credibile, anche se meno pienamente apprestata che nel caso nostro. Lo stato di necessità è in entrambi evidente
    (Aldo Moro, lettera dalla prigionia)

    L'arresto di Abu Anzeh Saleh nel 1980 potrebbe essere il motivo? Carlos fece saltare una stazione in Francia per ritorsione all'arresto di sua moglie.https://it.wikipedia.org/wiki/Attent...s_di_Marsiglia I meno morti dipendono solo da un errore logistico di Carlos e dal ritardo del treno. Moro sembra affermare che i palestinesi furono arrestati e liberati per evitare stragi come quelle di Fiumicino. Morto Moro, non han rispettato il lodo nel caso Abu Saleh.


    e Giovanni Senzani (leader delle BR dopo l'arresto di Moretti), sul lodo Moro:
    Il rapporto esiste, ma non è ufficiale nel senso che non verrà mai ammesso, punto 1 dell’accordo. (...) Il rapporto è ufficiale con AF [al-Fatah, ndr], ed è possibile perché fra gli innumerevoli gruppi che si riconoscono in AF, uno ci appoggia (Quale? Paolo). Inoltre oggi c’è un III giocatore, peso della Europa in Medio O. [Oriente], che oggi ha un certo controllo. C’è un asse Mitterrand – Kresky [Kreisky] per il controllo politico del Medio O. e la R. [Russia] tenta in ogni modo di far saltare questa politica europea. Gli ultimi attentati in Europa (Sinagoga, BO e Trieste (?)) possono essere letti in questa chiave internazionale. (...) (A. [forse Abu Ayad] pensa così) – Così ogni altro movimento in Europa di forze rivoluzionarie e servizi segreti può essere letto in questo modo – Andando avanti si vedranno altre dimostrazioni di ciò – altri attentati e dietro c’è sempre R. (e suoi collegati)... – A. aspetta
    (c.d. Olografo Senzani)

    I poveri Toni e De Palo hanno di sicuro visto qualcosa, così Habbash li ha fatti scomparire, e i servizi italiani hanno messo a tacere, sempre per tenere il segreto sugli accordi Moro-Arafat.

  7. #37
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Da: Ordinanza di rinvio a giudizio. Pag. 4.717 e seg. 3.2. La memoria di parte civile sull’“affare maltese”.
    Anche la parte civile è intervenuta sulla importanza di questo Paese, in risposta ad affermazioni contenute a pagina 45 della memoria del generale Melillo, depositata in data 09.05.96. L’ufficiale aveva scritto, a proposito dell’ipotesi che un MiG libico volasse nascosto all’ombra radar del DC9 Itavia, che “Non si ha alcuna cognizione precisa della destinazione del velivolo, ma si può dire che certamente non potrebbe essere stata l’isola di Malta, poiché a quell’epoca i rapporti fra Malta e la Libia erano molto tesi in vista del trattato di collaborazione (firmato il 2 agosto) tra l’isola e l’Italia che aveva scalzato i libici, i quali perciò non godevano più dell’uso di basi in quel territorio (erano decisamente sgraditi al Premier Dom Mintoff)”.
    La parte civile, pertanto, non credendo che l’ufficiale avesse introdotto l’argomento per pura casualità, ha ritenuto opportuno approfondire l’argomento. Appare utile riportare integralmente lo scritto:


    La "parte civile" sono io, e il dossier che ho preparato analizzando la vicenda dell'Affare Maltese è stato riportato per intero nell'ordinanza di rinvio a giudizio dell'inchiesta su Ustica (qui sotto ne trovate una sintesi) e discusso in Commissione Stragi.
    Ustica

    Esistono diverse interpretazioni sulla Strage di Bologna e una di queste la lega all'Affaire Ustica (avvenuto un mese prima) nel quadro della crisi fra Italia e Libia per il controllo dell'Isola di Malta. In questa ipotesi il mandante sarebbe Gheddafi e l'esecutore una delle organizzazioni terroristiche che all'epoca lavoravano su commissione.

    Di rilievo è che il 6 Agosto, due giorni dopo Bologna, una parte dell'esercito libico tenta un colpo di Stato, Gheddafi viene salvato fortunosamente, accuserà l'Italia, e vengono arrestati in Libia tre "imprenditori" italiani di cui uno sicuramente è una figura dei nostri servizi segreti (verranno rilasciati dopo sei anni)
    Ancora di rilevo che il 24 Agosto si sfiora lo scontro armato fra Italia e Libia sui Banchi di Medina dove navi militari libiche cacciano la nave dell'ENI Saipem II che in base agli accordi fra Italia e Malta firmati il 2 agosto aveva iniziato le ricerche petrolifere sui Banchi.

    Non dico che sia la "verità" ma certamente è una chiave di lettura che non è stato possibile approfondire in chiave giudiziaria malgrado gli elementi di indagine raccolti durante l'inchiesta su Ustica.

    Da Requisitoria dei Pubblici Ministeri
    http://www.seeninside.net/documenti/pmterza1.pdf
    http://www.seeninside.net/documenti/pmterza2.pdf
    Fu Gheddafi.

    Dopo aver subito di tutto per tenercelo, l'abbiamo fatto far fuori per manco un piatto di lenticchie.
    "Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango." Cooper (Interstellar).

  8. #38
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Dirty Harry Visualizza Messaggio
    Fu Gheddafi.
    Ho sempre sostenuto che fosse capace di ogni nefandezza. La strage di Lockerbie lo dimostra.


    Scoop del Giornale di Sicilia, 1999, riportato dal Giornale.

    «Il mio compagno di cella - racconta Di Carlo al giudice Priore - mi disse che furono i servizi libici a fare la strage, per ripicca contro i servizi italiani che avevano aiutato gli americani». Quale il nesso con Ustica? Di Carlo racconta al magistrato che si trovava in carcere in Inghilterra e suo compagno di cella era tale Nizzar Indaoui, che lui indica come agente segreto arabo. «Lui - dice - era il braccio destro di un colonnello siriano che si stava esercitando in Libia nel 1980. Parlavamo sempre degli avvenimenti italiani e lui, allora eravamo nell'85, mi disse: "sai nell'80 con gli americani che stava facendo il tuo paese?". E parlò di Ustica e di Bologna. A me interessava sapere qualcosa dell'aereo caduto ad Ustica, perché c'era uno di Cosa nostra che io conoscevo, Totò Mafra, morto sull'aereo. Mi disse che il Dc9 venne abbattuto da un aereo libico, perché avevano visto aerei libici combattere con un aereo americano che doveva abbattere un aereo sul quale viaggiava il leader libico Gheddafi». Quanto all'eccidio di agosto Di Carlo sostiene che «fu una vendetta libica contro l'Italia».

    Sia Zamberletti che Di Carlo dicono la stessa cosa: Ustica e Bologna=servizi segreti libici. Ricordo che il rais celebrava fino agli anni 2000 la giornata dell'odio anti-italiano, analoga a quella che l'Iran celebra contro Israele ogni anno.
    Ultima modifica di Jerome; 15-08-15 alle 15:35

  9. #39
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio

    Al proposito anche Moro stesso, parla di prigionieri palestinesi liberati, per incitare a fare lo stesso nel suo caso (cioè scambiarlo con brigatisti detenuti):

    dunque, non una, ma più volte, furono liberati con meccanismi vari palestinesi detenuti ed anche condannati, allo scopo di stornare gravi rappresaglie che sarebbero poi state poste in essere, se fosse continuata la detenzione. La minaccia era seria, credibile, anche se meno pienamente apprestata che nel caso nostro. Lo stato di necessità è in entrambi evidente
    (Aldo Moro, lettera dalla prigionia)
    Probabilmente Moro si riferiva alla vicenda denominata Argo 16.
    A novembre 1973 in un appartamento di Fiumicino vennero arrestati cinque palestinesi in possesso di due missili terra-aria Strela. Il piano prevedeva di abbattere un velivolo civile israeliano appena decollato.

    Pochi giorni dopo a seguito delle proteste di Gheddafi i cinque furono portati a Malta con l'aereo allora in uso al SID, un vecchio DC3 Dakota denominato Argo 16) e liberati, di li se ne andarono in Libia (l'ordine di liberarli sembra venisse proprio da Moro)
    Il 23 novembre 1973 Argo 16 (è anche l'aereo che portava i "gladiatori" alla loro base di addestramento in Sardegna) precipita appena decollato da Venezia.

    "I servizi israeliani erano molto seccati di questa restituzione -racconta Ambrogio Viviani, Capo controspionaggio SID, 1970-'74 - anche perché ci avevano aiutato schedando i cinque che avevamo arrestato. Noi spiegammo che avevamo ricevuto ordini dal Governo."

    Argo 16 - Un mistero mai chiarito - La Storia siamo noi
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    Predefinito Re: Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Probabilmente Moro si riferiva alla vicenda denominata Argo 16.
    A novembre 1973 in un appartamento di Fiumicino vennero arrestati cinque palestinesi in possesso di due missili terra-aria Strela. Il piano prevedeva di abbattere un velivolo civile israeliano appena decollato.

    Pochi giorni dopo a seguito delle proteste di Gheddafi i cinque furono portati a Malta con l'aereo allora in uso al SID, un vecchio DC3 Dakota denominato Argo 16) e liberati, di li se ne andarono in Libia (l'ordine di liberarli sembra venisse proprio da Moro)
    Il 23 novembre 1973 Argo 16 (è anche l'aereo che portava i "gladiatori" alla loro base di addestramento in Sardegna) precipita appena decollato da Venezia.

    "I servizi israeliani erano molto seccati di questa restituzione -racconta Ambrogio Viviani, Capo controspionaggio SID, 1970-'74 - anche perché ci avevano aiutato schedando i cinque che avevamo arrestato. Noi spiegammo che avevamo ricevuto ordini dal Governo."

    Argo 16 - Un mistero mai chiarito - La Storia siamo noi
    Ovviamente Moro si riferiva a una cosa precedente. Ma parlò di palestinesi liberati per evitare rappresaglie. è ovvio che c'erano accordi segreti con Arafat, basta vedere anche Craxi e l'Achille Lauro; o Craxi che salva Gheddafi dal bombardamento di Tripoli. Perché lo fece? Per non destabilizzzare la Libia o aveva paura (non certo dei deboli missili su Lampedusa, comunque unico atto di guerra esplicita subito dall'Italia dal 1945 in poi sul proprio territorio) della possibile reazione libica se l'Italia avesse appoggiato gli americani?

    Gheddafi potrebbe aver ordinato la bomba in seguito alla mancata liberazione di Abu Saleh?

    L'Italia era presa tra molti fuochi, comunque.

    Credo però che si facesse la revisione, portando tutte le testimonianze raccolte, comprese quelle di Zamberletti, e del figlio e della moglie di Sparti, i tre NAR sarebbero assolti per mancanza di prove, da un tribunale neutrale (ovviamente non a Bologna, troppo calda l'atmosfera). Se la sentenza fosse stata emessa dopo il 2006, quando è stato rinnovato l'art. 533 del Codice di procedura penale (introducendo la formula "al di là di ogni ragionevole dubbio"), forse sarebbe stata diversa, anche se c'è da dire che i giudici non hanno ancora recepito la formula (vedere casi Stasi e Parolisi, dove di ragionevoli dubbi ce ne sono).
    Ultima modifica di Jerome; 15-08-15 alle 16:00

 

 
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