Originariamente Scritto da
Jac
Sfrutto la discussione iniziata dalla compagna sfiduciata per scrivere il mio primo post su questo forum, dal momento che anche io, come lei, "storico" (per quando relativamente giovane) elettore del PD, mi trovo privo di riferimenti politici al momento. Nel senso che, se domani si andasse a votare, per la prima volta da quando ho compiuto i 18 anni, non saprei cosa votare.
Questo PD non mi piace.
Premetto che non sono un nostalgico di simboli o ideologie, dal momento che, per età e convinzioni personali, non mi piacciono né gli uni, né le altre. Non ho mai votato per Renzi alle primarie del PD: votai convintamente Bersani nel 2012 e ho votato Civati nel 2013. Alle Europee ed Amministrative 2014 ho, altrettanto convintamente votato PD, dal momento che mi ritengo un sincero democratico. Quando si sta in minoranza, ci si adegua alla maggioranza, poiché l'alternativa è il caos. Speravo, francamente, di essermi sbagliato sul conto di Renzi. Speravo che chi lo aveva dipinto come un berluschino incompetente nel 2012 l'avesse fatto per mera propaganda elettorale.
Però dopo le Europee qualcosa è cambiato.
Tra i tanti aspetti, vorrei porre l'accento sulle riforme istituzionali ed elettorali (che mi appassionano e formano oggetto della mia professione). La riforma della Costituzione, unita all'Italicum non può andare. E se ci sarà un referendum credo che voterò NO. Il rischio di cortocircuito democratico è troppo elevato. Ora abbiamo Renzi al n. 1 delle preferenze. E se domani un ipotetico ballottaggio fosse vinto da un Salvini qualsiasi? Quali contrappesi possiamo opporgli?
Sull'Italicum. Io sono un profondo, intimo, convinto sostenitore della democrazia dell'alternanza. Sono un estimatore e conoscitore delle istituzioni e della politica anglosassone. Perciò, non posso che ritenere il Mattarellum la migliore legge elettorale che la Repubblica Italiana abbia mai avuto. Benché l'Italicum contenga il ballottaggio, elemento di estrema chiarezza che garantisce assoluta governabilità, esso si rivela essere un correttivo su un sistema elettorale sbagliato. E' molto lontano dal doppio turno di collegio che formava oggetto dell'antica proposta del PD. La legge elettorale è il primo tassello per ricostruire la fiducia della politica. Della buona politica. Con la legge elettorale si mangia eccome! Occorre rimettere ogni (e sottolineo) ogni parlamentare di fronte al collegio che lo ha eletto, al quale collegio egli deve ripresentarsi dopo 5 anni e riconquistarsi il voto. Se manca il legame stretto tra collegio ed eletto (si badi bene, 1 eletto per ogni piccolo collegio), crolla tutto. La politica è talmente disprezzata che ogni altra forma di rappresentatività non fa altro che aumentare il distacco tra eletti ed elettori.
Ebbene, da Renzi, l'uomo nuovo, colui che doveva rifondare il patto democratico, tutti mi sarei aspettato fuorché una struttura come l'Italicum. Ma purtroppo questa abbiamo avuto. E mi ha deluso davvero, insieme a tante altre cose.
Ma, mi chiedo, che fare? A me non piacciono i partitini. Sono un convinto sostenitore dei grandi partiti plurali. Ma come si può stare in minoranza con chi ti insulta un giorno si e l'altro pure? Qual è il confine tra legittimo esercizio della maggioranza e dittatura della stessa?