di qualche giorno fa è la denuncia di Boeri sul rosso delle pensioni del clero italiano.

oggi leggo questo articolo su avvenire:
"Porte aperte", l?Inps inciampa sul Fondo Clero | Economia | www.avvenire.it

da cui estraggo il passo significativo:

Le nobili finalità che stimolano il presidente dell’Inps non tengono conto però che il calcolo contributivo (ma neppure il retributivo) non si addice alle pensioni del clero italiano. Emerge con grande evidenza, in questa occasione, come sia ambiguo ed improprio accostare il Fondo Clero alle altre gestioni lavorative. Il Fondo è nato infatti, già negli anni 60, per tutelare l’esercizio del ministero di culto di qualsiasi confessione religiosa, ministero che per sua natura non può essere né equiparato né assimilato ad alcun lavoro dipendente o autonomo o professionale.


La necessità di distinguere nettamente il Fondo dalle altre gestioni previdenziali, una distinzione fortemente sentita sia dalla Chiesa cattolica sia dalle altre confessioni religiose riconosciute, rispecchia le intime aspirazioni e la scelta di vita dei ministri di culto. Scelta che, agli occhi anche dei meno idealisti, si traduce in grandi opere di carità, scuole, assistenza negli ospedali e nelle carceri, sostegno al volontariato, tutela dei beni culturali e in una miriade di altri interventi per esigenze collettive e individuali. Il Fondo costituisce, in sostanza, un insostituibile scudo di garanzia per l’espressione del diritto alla libertà religiosa, e non solo dei ministri accreditati.


Per questo i contributi versati dai ministri di culto non hanno riferimenti ad aliquote o percentuali, come avviene per il lavoro dipendente, e le pensioni sono tutte a calcolo fisso essendo agganciate al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria


cioè in sintesi: le aspirazioni dei laici lavoratori non sono altrettanto degne come quelle dei preti, il loro apporto alla società non è altrettanto proficuo (ma siamo sicuri che gli ospedali li facciano i preti e non i muratori e i medici?) e quindi, secondo avvenire (quotidiano dei vescovi italiani) è giusto il privilegio dei sacerdoti in tema di pensioni rispetto ad un padre di famiglia che ha si è spaccato la schiena 40 anni.
complimenti.
gesù sarà certamente d'accordo.