Originariamente Scritto da
Sinistra Anti-PD
Se aumentano le tasse e le imposte sulla classe media, medio-bassa e bassa per non toccare i più ricchi, meno soldi sono destinati al consumo; se si riducono pensioni e stipendi (pubblici o privati che siano) bassi/e, medio-basse/i e medi/e, meno soldi sono destinati al consumo; se si fanno licenziamenti di massa di personale (pubblici o privati che siano) oltre ad avere come effetto immediato un aumento della disoccupazione, si ottiene l’effetto che meno soldi sono destinati al consumo; se si attaccano i diritti dei lavoratori e il Welfare (sanitá, istruzione, sussidi, etc.) facendo aumentare la precarietà e riducendo il reddito, anche qui meno soldi vengono destinati al consumo.
In sostanza, come sanno tutti gli economisti, meno a quanto pare i nostri al governo, meno soldi destinati al consumo significa riduzione della domanda e quando si riduce la domanda, le imprese sono costrette a ridurre l’offerta, ossia produrre di meno; produrre di meno significa licenziare ed in questo caso, se esistesse ancora un minimo diritto dei lavoratori, per qualche tempo, il licenziato avrebbe diritto alla cassa integrazione, pagata dallo stato, cosa che fa accrescere la spesa pubblica ed il debito pubblico.
Aumento della disoccupazione e della precarietà significa anche minori introiti per lo stato: se diminuisce il reddito delle persone, diminuiscono anche le tasse sul reddito da versare allo stato, oltre alle imposte sui consumi; anche per le imprese, se si riducono le vendite, il fatturato, diminuiscono le tasse che versano allo stato e il circolo vizioso conduce a diminuire il PIL e quindi anchr le entrate statali necesari a sostenere l'onere degli interessi sul debito pubblico che cosí diventa non sostenibile ed aumenta invece di diminuire, etc.
Sembra quasi che lo stato si stia suicidando, o no?