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  1. #251
    Super Troll
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    e che c'entra, le nonne di plaza de maio hanno lottato per ritrovare i bimbi sottratti alle madri uccise per motivi politici dalla repressione dei colonnelli, sono due cose completamente diverse
    A livello di sentimento personale del nonno/a è lo stesso.

  2. #252
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    A livello di sentimento personale del nonno/a è lo stesso.
    sono i figli che non sono uguali, comunque non mi interessano ne' i nonni, ne' i genitori, ma solo il benessere mentale dei figli, l'amore piu' grande e il sacrificio personale a loro favore, altrimente e' un amore egoistico
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  3. #253
    Super Troll
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    sono i figli che non sono uguali, comunque non mi interessano ne' i nonni, ne' i genitori, ma solo il benessere mentale dei figli
    OK, è un opinione, diversa dalla mia. E insultare una persona (come fa qualcuno) per un'opinione è scorretto.

  4. #254
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    OK, è un opinione, diversa dalla mia. E insultare una persona (come fa qualcuno) per un'opinione è scorretto.
    ovvio, il confronto deve essere sereno e pacato
    ma per te cosa signifca amare, soddisfare il prorio bisogno di essere amato o rinunciare per il bene della'altro
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  5. #255
    Super Troll
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    ovvio, il confronto deve essere sereno e pacato
    ma per te cosa signifca amare, soddisfare il prorio bisogno di essere amato o rinunciare per il bene della'altro
    La seconda, solo che per un nonno che ha già una figlia così, il nipote poteva essere un consolazione. Conosco delle persone bravissime con dei figli degeneri (senza colpa del genitore, o almeno senza alcuna malafede; un proverbio dice che "quando nasce un figlio non sai chi ti metti in casa"), a cui però è stato affidato il nipote dal tribunale.

  6. #256
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    La seconda, solo che per un nonno che ha già una figlia così, il nipote poteva essere un consolazione. Conosco delle persone bravissime con dei figli degeneri (senza colpa del genitore, o almeno senza alcuna malafede; un proverbio dice che "quando nasce un figlio non sai chi ti metti in casa"), a cui però è stato affidato il nipote dal tribunale.
    bisogna sempre vedere il genere di danno che puo' provare il figlio al nipote, ok buona notte, vado, se vuoi continueremo a confrontarci
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  7. #257
    .... .....
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Non c'è niente di più idiota che la separazione dei poteri..strombazzata per giunta come base della democrazia quando invece è base per molteplici dittature che non hanno neppure il supporto popolare ma solo la legittimazione castale..(in senso statalistico)

    Se il popolo è sovrano..deve eleggere un potere superiore a tutti gli altri..altrimenti che sovranità è..?

    Ma in realtà la frantumazione psichica si riflette sulla frantumazione dei poteri..per cui la pancia fa quello che vuole..il pensiero dice altrimenti..e le parole sono ipocrite..

    Il potere politico dovrebbe castigare i magistrati che fanno quello che vogliono..e dovrebbe ..sempre per motivi di buona politica..stoppare i processi farsa..come quello di Berlusconi per esempio..

    Non facendo ciò..il caos è il risultato..e come disse Tortora..certi magistrati cono come Pulcinella e Nerone messi assieme..il potere di Nerone e l'autorevolezza di Pulcinella..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  8. #258
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Una cosa è certa: queste cose sono una grande arma di distrazione di massa. Lo scrittore noir Massimo Carlotto nel 2007 scrisse un ancora validissimo articolo (pur facendo riferimento a quattro casi di cronaca del primo decennio degli 2000, di cui però talvolta si parla ancora).

    Attrazioni criminali nella fabbrica del consenso (da il Manifesto, 20 ottobre 2007)

    Da Cogne a Erba, da Erika e Omar a Garlasco, la cronaca nera è diventata una pervasiva macchina del controllo sociale. Sono così cancellati i delitti compiuti dall'ecomafia e contro i beni comuni operati da quella grande industria dell'illegalità che vede nello stesso consiglio di amministrazione la criminalità organizzata e la grande finanza.

    Come racconta il crimine la televisione italiana? E soprattutto quale crimine racconta? Vi è mai capitato di vedere un servizio sulla mafia russa o su una delle tante organizzazioni transnazionali che ormai hanno pianta stabile in questo paese? E sulla commistione tra investimenti economici italiani in certi stati dell'est e mafie locali?
    I casi sono troppo numerosi per essere elencati tutti ma, a parte qualche coraggioso esempio, come Blunotte di Carlo Lucarelli, Chi l'ha visto dell'era Sciarelli e Report di Milena Gabanelli, la televisione si guarda bene dal fare giornalismo d'inchiesta. Anzi, non ne ha la minima intenzione e il motivo è semplice. Gli affari criminali di un certo livello, quelli dove si fanno i soldi veri, non possono non prevedere il coinvolgimento di personaggi che provengono dal mondo della finanza, dell'imprenditoria e della politica. Il bacino del Mediterraneo è l'area dove viene riciclata buona parte del denaro sporco delle mafie internazionali, pensate che sia possibile senza rapporti di complicità con settori importanti delle categorie appena citate? E l'ecomafia?

    L'Italia è sempre di più un paese corrotto e criminogeno, non c'è un solo settore della nostra società che non sia investito dal malaffare. Eppure tutto questo per la televisione non esiste pur occupandosi ampiamente di crimine. Dalla mattina alla sera non c'è programma dove conduttori e una pletora di «esperti» non si dilunghino sul caso del momento. Da tempo esiste un intreccio, anche produttivo, tra programmi di intrattenimento con momenti di informazione e quelli di «approfondimento» che ha come scopo occuparsi di delitti e crimini, seguendo due precisi filoni. Da un lato l'omicidio del momento e dall'altro l'allarme sociale più attuale.

    Gogna mediatica

    In Italia ci si ammazza spesso e volentieri. Soprattutto in famiglia. La causa è determinata dalla fine dello stato sociale che alimenta insicurezze profonde nelle persone sempre più preoccupate del presente e del futuro. Ansie che si riversano nella famiglia, che è diventata il fulcro di queste e altre contraddizioni pericolose e spesso insanabili. Ma ovviamente non è questa la lettura data al fenomeno e tantomeno si tenta di comprenderlo mettendo in discussione il tipo di società in cui viviamo ma, al contrario, vengono accuratamente scelti casi che per le caratteristiche di mistero e/o orrore e morbosità possono «affascinare» l'opinione pubblica.
    Dalla misteriosa morte della contessa Agusta in poi è stato messo in piedi un circo mediatico pronto a girare l'Italia alla ricerca di questo tipo di delitti, totalmente privi di «senso» per la comprensione dei fenomeni criminali in questo Paese. Erika e Omar, Cogne, la strage di Erba, il più recente delitto di Garlasco sono gli esempi più conosciuti e che tanto appassionano gli italiani. Casi di cui non ci libereremo mai perché anche la notiziola più insignificante è in grado di rimettere in pista il caso. Se fate attenzione vi renderete conto che sono tutti trattati nello stesso modo. Questo modo di fare giornalismo è perennemente uguale a se stesso. Gli esperti, in particolare, ripetono all'infinito sempre i soliti concetti.

    A ben vedere, le trasmissioni, peraltro seguitissime, sono di una noia mortale. Il segreto del loro successo sta nell'aver riprodotto e adattato al mezzo televisivo «l'uso sociale» del romanzo poliziesco e che lo ha reso il genere letterario più letto al mondo, il quale fin dalle sue origini ha avuto lo scopo di reificare la morte. Un concetto astratto che genera in ognuno di noi ansia, paure e infinite domande, nel giallo diventa un «oggetto» da analizzare. Non è la morte del lettore quella in discussione ma quella di un estraneo. La morte non è più tragedia ma l'oggetto di un'inchiesta. In questo senso la televisione ha fatto un salto di qualità perché lo spettatore nel seguire le infinite ore di trasmissione sul delitto di Garlasco riesce a sopprimere temporaneamente «tutte» le proprie ansie sostituendole con quelle determinate dal caso. La gente non ha mai letto Sherlock Holmes per coltivarsi, per capire la natura della società o quella della condizione umana in generale, ma semplicemente per distendersi. Ecco, anche lo spettatore si distende con quelle piccole tragedie ingigantite ad arte dalla spettacolarizzazione.

    Magistratura delegittimata

    Ma mentre il rapporto tra lettore e libro è individuale e intimo, quello tra spettatore e mezzo televisivo è collettivo. La conseguenza è stata la celebrazione dei processi al di fuori delle aule di giustizia. Al bar, in ufficio, sotto l'ombrellone, tra sconosciuti in treno, la moda nazionale è discutere del caso del momento con la stessa competenza da allenatore che gli italiani hanno sempre avuto nel parlare di calcio. E in un paese che, dal tempo della strage di Piazza Fontana, ha perduto il senso della verità e nessuno crede più alle versioni «ufficiali», questo agire collettivo ha determinato un lento processo di delegittimazione della magistratura e dei suoi giudizi. Perché una corte può decidere quello che vuole ma la parte dell'opinione pubblica orientata diversamente non sarà mai convinta della giustezza del verdetto.
    Ma nel caso di Garlasco, il grande circo mediatico ha alzato il tiro. Per la prima volta, in modo massiccio, ha chiesto alla gente della strada un giudizio sulla colpevolezza di Alberto Stasi e questa insensatezza ha creato un clima da tribunale popolare a cui nemmeno gli esperti hanno saputo sottrarsi. Ore di trasmissione per analizzare se la presunta «freddezza» del giovane indagato era o meno la maschera dietro cui si nascondeva un omicida. Anni di garantismo e civiltà giuridica spazzati via dalla necessità di spolpare l'osso anche quando la notizia segnava il passo. E gli effetti si sono visti nel momento dell'arresto di Stasi, quando la gente, di fronte alle telecamere, ha ringhiato come un fedele rottweiler. E nessuno che si sia precipitato a dire che quel comportamento era incivile.
    In stallo il caso di Garlasco, a tenere in piedi la baracca ci hanno pensato i coniugi accusati della strage di Erba, ritrattando la confessione. D'altronde anche imputati e avvocati guardano la televisione e hanno imparato le regole del gioco e se i Ris non hanno trovato tracce degli accusati sul luogo del delitto vuol dire che sono innocenti.
    Questo reparto della scientifica è diventato un personaggio fondamentale di questa spettacolarizzazione e il messaggio che si è sedimentato nell'immaginario collettivo è che la scienza applicata alle indagini di polizia è infallibile. Peccato che la realtà sia ben diversa da una puntata di Csi e, nonostante tutti i casi più celebri abbiano puntualmente dato risultanze ambigue sul piano scientifico, si continua a blaterare di tracce ematiche e dna prive di reale significato probatorio. Questa non è solo cialtroneria e ignoranza ma corrisponde alla necessità di inviare al telespettatore un messaggio socialmente rassicurante e cioè che la scienza elimina la possibilità dell'errore giudiziario. E su questo spingono tutti, giudici compresi.

    A proposto di giudici il caso di Garlasco ha visto come ospite in una trasmissione televisiva il procuratore capo, segno che nessuno ormai si può permettere di rimanere all'esterno del tendone del circo. Nessuno ha obiettato. Sarebbe troppo facile limitarsi ad affermare che si tratta di un segno dei tempi, è invece evidente che si stanno trasformando anche i rapporti tra magistratura e informazione e questo non fa presagire nulla di buono. Qualche malalingua sostiene che nelle procure tiri una certa aria, da voglia pazza di '92... ma si tratta certamente di illazioni come suggerisce la qualità dei rapporti tra magistratura e mondo politico.

    Cercasi repressione

    Diverso il ruolo dei programmi di intrattenimento con momenti di informazione che hanno il compito di trattare i cosiddetti fenomeni di allarme sociale, dalla droga ai rom, dagli effetti devastanti dell'indulto alle moschee. Ovviamente di Garlasco come degli altri casi hanno parlato ampiamente ma, per il tipo di struttura, sono più adatti ad affrontare il «sociale» tra un servizio sull'«Isola dei famosi» e uno sull'ultimo amore dell'ultima stellina dell'infinito firmamento televisivo.
    Inutile soffermarsi sul modo in cui vengono tratti i vari argomenti ma quello che va sottolineato è che il messaggio generale punta a un rafforzamento del controllo sociale nella direzione di una società più repressiva. Non c'è un solo programma fuori dal coro.
    Gli esperti (che ormai sono il tormentone di questo modo di fare informazione e che sono trasversali alle reti) anche in questo caso vengono chiamati a dare autorevolezza ai soliti luoghi comuni. Non si può parlare di qualità dell'informazione ma si deve invece rendersi conto che si tratta di una potente fabbrica del consenso. Chi non capisce perché parte della sinistra sia oggi così meno sensibile ai temi dei diritti, delle libertà individuali e della solidarietà sociale farebbe bene a farsi una scorpacciata di questi programmi. Senza scordare quelli delle emittenti locali. Magari quelle del Nordest, tanto per fare un esempio.

    (Massimo Carlotto)

  9. #259
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    sono i figli che non sono uguali, comunque non mi interessano ne' i nonni, ne' i genitori, ma solo il benessere mentale dei figli, l'amore piu' grande e il sacrificio personale a loro favore, altrimente e' un amore egoistico

    Questo è esattamente quello che penso anch'io e che spero pensino anche i giudici... I figlio sono di chi li cresce e li educa dando loro affetto una vita serena, e non di chi li concepisce e parotorisce. che sono un atti "meccanici", specie e in questo, caso nel quale i due mostri hanno cinicamente deliberatamente e programmato il bimbo per averne dei benefici legali.

    Comunque dato che a causa della bagarre massmediatiche che si è scatenata, i giudici sono stati costretti a permettere alla madre e ai nonni di vedere il bimbo, perderlo adesso sarò un dolore in più, ma in fondo se lo sono cercato loro!

    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  10. #260
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    Predefinito Re: Acido, Martina è diventata mamma: dopo la nascita subito separata dal bimbo.

    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo Visualizza Messaggio
    Non c'è niente di più idiota che la separazione dei poteri..strombazzata per giunta come base della democrazia quando invece è base per molteplici dittature che non hanno neppure il supporto popolare ma solo la legittimazione castale..(in senso statalistico)

    Se il popolo è sovrano..deve eleggere un potere superiore a tutti gli altri..altrimenti che sovranità è..?

    Ma in realtà la frantumazione psichica si riflette sulla frantumazione dei poteri..per cui la pancia fa quello che vuole..il pensiero dice altrimenti..e le parole sono ipocrite..

    Il potere politico dovrebbe castigare i magistrati che fanno quello che vogliono..e dovrebbe ..sempre per motivi di buona politica..stoppare i processi farsa..come quello di Berlusconi per esempio..

    Non facendo ciò..il caos è il risultato..e come disse Tortora..certi magistrati cono come Pulcinella e Nerone messi assieme..il potere di Nerone e l'autorevolezza di Pulcinella..
    E te pareva che non ci mettessi di mezzo i processi del tuo caro Silvio, evasore fiscale conclamato e corruttore di minorenni, assolto per ragioni oggettive incomprensibili... (ma forse invece comprensibilissime, conoscendo il modus operandi del Berluska), dato che le intercettazioni hanno dato tutta un'altra versione dei fatti! Speriamo in meglio per i processi ancora pendenti e basta con la storiella delle toghe rosse alla quale crede solo Berluska, e i pochi fans rimasti, che sono stupidi o in malfede!

    Comunque qui i giudici non hanno colorazioni politiche, fortunatamente, e devono solo decidere cosa sia meglio per il bambino, quindi hai tralasciato una buona occasione per stare zitto!

    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

 

 
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