Rapina in villa, ucciso proprietario: colpito alla testa con un bastone - CorrieredelMezzogiorno.it

Un uomo di 67 anni si ribella ai malviventi è viene ammazzato. Illesa la moglie
Bottino di poche centinaia di euro. Il giallo dei cani che non hanno abbaiato


di Redazione online


CATANIA - Un uomo di 67 anni è stato ucciso la notte scorsa a Biancavilla, nel Catanese, durante un tentativo di rapina in villa. Due banditi, col volto coperto, hanno fatto irruzione e colpito alla testa con un bastone l’uomo che si era ribellato. Illesa la moglie che è riuscita a dare l’allarme dopo essersi liberata. L’uomo, Alfio Longo, un elettricista in pensione, era a letto con la moglie Enza Ingrassia nella sua abitazione di contrada Crocefisso quando gli assassini lo hanno aggredito. Erano almeno due i criminali che hanno fatto irruzione in casa alla ricerca di denaro. Hanno svegliato i coniugi, che vivevano da soli, e li hanno minacciati per avere soldi e oggetti preziosi. I due malviventi, che sarebbero italiani, avrebbero separato marito e moglie, legandoli in due stanze diverse. Quando la donna è riuscita a liberarsi ha trovato il corpo del marito senza vita e ha avvisato i carabinieri.


Magrissimo il bottino: i rapinatori hanno razziato alcune centinaia di euro e due anelli, anche la fede nuziale della vittima (ma non hanno preso quella della moglie). Nel 2010 nella stessa abitazione c’era stato un tentativo di furto, ma gli abitanti di contrada Crocifisso definiscono la zona «tranquilla e senza problemi, fino ad oggi». Le due ville attigue a quelle della famiglia Longo erano vuote la notte scorsa perché sono usate come luogo di villeggiatura dai proprietari.

Questa la dinamica dei fatti, secondo le prime ricostruzioni. La coppia stava dormendo ed è stata svegliata da rumori. Sotto minaccia la donna è stata costretta a immobilizzare con una corda il marito sul letto mentre lei è stata successivamente legata e messa su un divano in un’altra stanza. Ci sarebbe stato poi un violento scontro verbale tra la vittima e i malviventi che lo avrebbero colpito ripetutamente alla testa con un grosso ciocco di legna da ardere che i criminali hanno recuperato nella villetta. All’interno dell’abitazione i i carabinieri dei Ris di Messina hanno effettuato i rilievi per cercare di recuperare indizi. Sull’omicidio ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.


«Non ci posso ancora credere, siamo sconvolti, una cosa incredibile». A parlare è uno dei parenti di Alfio Longo che stanno da ore sostando dinanzi alla villa dove è stato ammazzato l’uomo. «Un atto terribile - aggiunge - vogliamo sapere cos’è accaduto e chiediamo che sia fatta giustizia». «È stata una scena orribile, la moglie ha chiesto aiuto e noi siamo entrati nella villetta e abbiamo visto il corpo sul letto» dice invece Giuseppe Amato, uno dei tre vicini che poco prima delle 5 di stamattina è entrato nella villetta di Longo allertato dalle urla della moglie della vittima. «Lei piangeva - aggiunge - e parlava di una rapina. Abbiamo chiamato il 112 e non abbiamo toccato nulla».


La coppia aveva la passione per i cani, anche quelli randagi, che accudivano nella loro villa. Eppure la notte scorsa nessuno nella zona li ha sentiti abbaiare: perché dormivano pesantemente o perché non hanno abbaiato? E uno dei «gialli» dell’omicidio. Un altro dubbio che devono sciogliere gli investigatori è la scelta della casa da rapinare da parte dei due banditi armati di pistola e col volto coperto da passamontagna come conferma il magro bottino: poche centinaia di euro e due anelli, compresa la fede nuziale della vittima. Anche su questi particolari stanno lavorando militari dei carabinieri del reparto operativo di Catania e della compagnia di Paternò, coordinati dalla Procura del capoluogo etneo.
Il sindaco: la nostra città colpita al cuore
«La nostra città è stata colpita al cuore. Un atto di efferata violenza che Biancavilla condanna con fermezza. Ho già espresso il cordoglio e la vicinanza della comunità alla moglie della vittima». Sono le parole del sindaco del paese etneo, Pippo Glorioso, sulla rapina in villa in contrada Crocifisso. «Siamo increduli - aggiunge il sindaco di Biancavilla - ma confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine. Nel pomeriggio, alle 17, è convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza, dalla prefettura di Catania».

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Crimine commesso da italiani, pare. Come vedete non si aprono thread solo per gli stranieri.
E come di consueto ribadisco che se il poveretto era armato magari si salvava la vita. Adesso invece è morto. Un poveretto che non era nemmeno ricco. Uno come noi.

Siamo alla mercé dei delinquenti.

Come risolviamo il problema? A chiacchere? Oppure elimiando tutte le armi in circolazione?