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  1. #41
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Ted Visualizza Messaggio
    La camusso ha detto proprio che il governo "imbroglia" e imbrogliare ha un preciso significato in italiano. Qui non c'è nessun equilibrismo da tentare Gdem, la camusso ha sferrato un attacco sguaiato al governo... come al solito, aggiungerei.
    E' molto importante anche sottolineare i termini ed i modi che usano le 2 parti in conflitto. C'è chi tenta di delegittimare l'altro in modo schifoso e falso oltre che strumentale. La Cgil in questo schifo si sta dimostrando essere peggio del populismo becero di Salvini e Grillo.

  2. #42
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    L'errore è quello che fai tu, ovvero pensare che i dati da divulgare "adatti" per capire l'andamento dell'occupazione sono quelli di INPS e ministero, e non quelli ISTAT.
    È esattamente il contrario, come del resto avviene in tutto il mondo civile dove si usano solo i dati degli istituti di statistica
    Ma questo al governo lo sanno già, per questo sono in malafede.
    Guarda che solo i propagandisti anti Pd come te (ed altri che al contrario di te usano il fuoco amico per tentare di delegittimare il Pd e Renzi) pensano che il fine di Ministro del lavoro e Inps nel divulgare i loro dati sia quello di capire l'andamento dell'occupazione.

    Infatti Inps e Ministero del lavoro hanno altri compiti e aiutano solo a capire l'andamento del numero di contratti stabili rispetto a quelli precari.

    L'ccupazione invece dipende da tanti altri fattori: i cassintegrati ad esempio sono considerati occupati come anche chi lavora un settimana all'anno e fa aumentare l'occupazione di 1 secondo l'Istat

  3. #43
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Ted Visualizza Messaggio
    Certo, uno è così imbroglione da rettificare il giorno dopo, avendo diramato i dati in tutti i mesi passati e che quindi sarebbe stato un gioco da ragazzi smascherare l'imbroglio. Queste polemiche da quattro soldi sono veramente irritanti...
    ma guarda che non ha rettificato per buon cuore, genio.
    ha rettificato perchè era l'unica cosa da fare, visto che i giornali l'avevano ampiamente sputtanato.

    poi certo, la rettifica come notizia ha fatto 10 volte meno notizia della taroccata, ma tant'è..

    onestà intellettuale, questa sconosciuta..
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  4. #44
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    E' molto importante anche sottolineare i termini ed i modi che usano le 2 parti in conflitto. C'è chi tenta di delegittimare l'altro in modo schifoso e falso oltre che strumentale. La Cgil in questo schifo si sta dimostrando essere peggio del populismo becero di Salvini e Grillo.
    già..poverino..

    Sciopero, Renzi: "Sindacati passano tempo così". Cgil: "Parla solo con chi gli dÃ* ragione" - Repubblica.it

    Renzi dichiara guerra ai sindacalisti della Cgil - Politica - iltempo

    FILCAMS CGIL - Affondo di Renzi contro i sindacati

    Renzi, nuovo scontro tra governo e Cgil. Il premier: «Non tratto con i sindacati»

    Renzi replica a muso duro ai sindacati /VD| La Cgil in un tweet: ?Basta insulti, discutiamo? | Si24

    devo andare avanti?
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  5. #45
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Una cosa è la lecita lotta sindacale e politica contro chi cerca di porre veti alle tue riforme; altra cosa è mentire spudoratamente per cercare di delegittimare l'avversario. Cosa che fa spesso la CGIL contro Renzi.

  6. #46
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Il giochino mediatico voluto era di confondere le acque facendo anche passare l'idea che l'occupazione nel complesso ne beneficiava
    Perché? l'occupazione non ne ha beneficiato? C'era bisogno di mentire in un modo che sarebbe stato tanto maldestro e controproducente? Chi ha mentito, come spesso accade, è la Camusso.

    ~Disoccupazione in netto calo a luglio: senza lavoro al 12%

    Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (lapresse)Inversione di tendenza dopo la crescita a sorpresa di giugno, i cui dati sono stati rivisti in meglio: si tratta del livello più basso da due anni (luglio 2013). Salgono gli occupati, 44mila in più rispetto al mese precedente e 235mila nell'anno. Il tasso di occupazione (56,3%) ai livelli del 2012. Incide anche la crescita degli inattivi. Forte riduzione tra i giovani: senza lavoro al 40%.


    01 settembre 2015

    MILANO - Il tasso di disoccupazione a luglio è sceso al 12%, 0,5 punti percentuali in meno rispetto al mese di giugno. Si tratta del livello più basso da due anni (luglio 2013), in un mese che resta di difficile interpretazione per la concomitanza con il periodo estivo e l'avvio dei tipici lavori stagionali: gli indicatori del turismo sono stati positivi. La variazione su anno è significativa con un calo di 0,9 punti. Netta riduzione anche per i senza lavoro nella fascia dei più giovani: tra gli under 25 il tasso di disoccupazione scende infatti al 40,5%, 2,5 punti percentuali in meno rispetto al mese precedente.

    Sorpresa crescita, Pil rivisto al rialzo

    "Dopo il calo di maggio (-0,2%) e la lieve crescita di giugno (+0,1% rivisto rispetto al calo stimato in precedenza), a luglio 2015 la stima degli occupati cresce ancora dello 0,2% (+44 mila). Il tasso di occupazione aumenta nel mese di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,3% ai livelli di novembre 2012. Nell'anno l'occupazione cresce dell'1,1% (+235 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,7 punti", dice l'Istat nel suo comunicato. La stima dei disoccupati diminuisce invece del 4,4% su base mensile, con un calo di 143mila unità. "Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 6,6% (-217 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 0,9 punti".

    Il netto calo della disoccupazione di luglio si spiega anche con l'assottigliarsi della forza lavoro: "Dopo la lieve crescita di maggio (+0,1%) e il calo di giugno (-0,3%), la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta nell'ultimo mese dello 0,7% (+99 mila persone inattive, prevalentemente donne). Il tasso di inattività è pari al 35,9% in aumento di 0,3 punti percentuali". Su base annua l'inattività è però "in calo dello 0,6% (-87 mila persone inattive) e il tasso di inattività di 0,1 punti", dice ancora l'Istat. La dinamica si rivede tra i giovani. Da una parte, aumenta l'occupazione: +2,6% rispetto a giugno (+22mila) per un tasso di occupazione giovanile, pari al 15,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali. Dall'altra, la stima del numero di giovani inattivi è in aumento dello 0,6% nel confronto mensile (+27 mila). La stima del numero di giovani disoccupati diminuisce sensibilmente rispetto a giugno (-51 mila, pari a -7,6%).

    Gli analisti di Intesa Sanpaolo avevano pronosticato un calo "marginale al 12,6%, dopo l'aumento a sorpresa a 12,7% del mese precedente (dato oggi rivisto al ribasso, ndr), spiegato da un calo degli occupati ma anche degli inattivi": più persone in cerca di lavoro hanno l'effetto di far salire il tasso di coloro che non lo trovano (ragionando per estremo, in un Paese dove nessuno cerca lavoro non ci sono disoccupati). Dopo le cifre dell'Istat, dalla Ca' de Sass definiscono il dato di luglio "confortante circa il fatto che l’incipiente ripresa del ciclo economico (sia pur modesta) stia, accanto agli effetti delle misure governative, cominciando ad avere un impatto tangibile sulla disoccupazione. D'altra parte, non va troppo enfatizzato né commentato con toni trionfalistici" per via della "volatilità su base mensile" e perché "il calo della disoccupazione nel mese è dovuto più alla crescita degli inattivi che non all’aumento degli occupati". A giugno, il ministro Giuliano Poletti aveva parlato di "dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi". Fluttuazione che, con segno opposto, si è vista anche a luglio.

    Altri dati, quelli sul lavoro comunicati dal Ministero e riguardanti l'attivazione e la cessazione di nuovi contratti, sono stati al centro di un caso nei giorni scorsi visti gli "errori tecnici" con i quali sono stati diffusi e le successive modifiche. Il mix di numeri, pur nella precarietà del quadro informativo e nella sovrabbondanza di fonti che finisce per intorbidire le acque (ai dati Istat sull'occupazione si sommano quelli del Ministero sui contratti e quelli analoghi dell'Inps), permette di tracciare un giudizio sull'effetto del Jobs Act (in vigore dal 7 marzo) e delle decontribuzioni (scattate a gennaio) per i nuovi assunti.

    GRAFICI: tutti i numeri del lavoro

    Si tratta di un giudizio a luci e ombre, anche in attesa della piena attuazione degli ultimi decreti sospesi. I dati del Ministero hanno mostrato l'effettivo spostamento dei nuovi contratti verso il tempo indeterminato, agevolato dallo sgravio dei contributi fino a 8.060 euro e poi dalla maggiore flessibilità introdotta con le tutele crescenti: mentre nel 2014 tra gennaio e luglio si erano chiusi 137mila contratti indeterminati in più di quanti non se ne fossero aperti, il saldo dei primi sette mesi del 2015 è stato positivo per 117mila unità. A ciò si aggiunge il balzo del 40% delle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato. Ma questi dati tracciano 'solo' la registrazione dei contratti, cioè la loro apertura e chiusura: non è necessariamente una persona in più o in meno sul lavoro, visto che a una stessa persona possono far capo diversi contratti nel corso del mese.

    Dalle serie storiche Istat aggiornate oggi emerge che effettivamente nel corso dell'anno c'è stata una ripresa dell'occupazione, anche se a ritmi ancora contenuti: tra gennaio e luglio 2015 si è ampliata la forza lavoro (chi lavora e chi cerca) e il numero degli occupati è salito di 119mila unità, mentre i disoccupati sono 47mila in meno. Ma con un tasso d'occupazione al 56%, siamo anni luce distanti dall'80% della Germania. Più sensibile il richiamo che anche l'Istat, aggiornando i dati trimestrali del secondo periodo dell'anno (aprile-giugno, quindi in pieno Jobs Act), fa sulla tipologia di lavoro. Nel trimestre, l'aumento di occupazione (+180mila persone su base annua) "interessa soltanto i dipendenti, cresciuti nel secondo trimestre del 2015 dell'1,1% (183 mila unità), mentre gli indipendenti rimangono sostanzialmente invariati. Continua, a ritmo più sostenuto, l'aumento del numero di dipendenti a tempo indeterminato (+0,7%, 106 mila su base annua), associato all'aumento dei dipendenti a termine (+3,3%, 77 mila unità). Si riduce il numero di indipendenti con contratti di collaborazione (-11,4%, -45 mila unità)". Si mantengono cauti i tecnici dell'Istituto: "Non possiamo dire ancora se il miglioramento sul fronte dell'occupazione sia dovuto al miglioramento del ciclo economico o alle riforme introdotte sul fronte del mercato del lavoro. Ma è evidente che un segnale di ripresa c'è". Poletti vede l'elemento positivo nella "conferma del dato, già emerso dalle comunicazioni amministrative del Ministero e dell’Inps, di un sistematico miglioramento della qualità del lavoro dipendente". Sintetizza Intesa: "Il dettaglio dell’indagine sulle forze di lavoro relativo al secondo trimestre conferma che è in atto un miglioramento non solo della quantità ma anche della qualità dell'occupazione".

    Eurozona. Segnali di ripresa arrivano anche dal resto d'Europa: secondo Eurostat, nell'area della moneta unica, a luglio il tasso dei senza lavoro è stato del 10,9%, il miglior dato da febbraio 2012. A giugno era all'11,1%: in termini assoluti sono 17,532 milioni i disoccupati nei 19 paesi dell'area euro. Il livello pù basso è riscontrato in Germania (4,7%), mentre i picchi si trovano in Grecia (25,0%) e Spagna (22,2%). Nell'insieme dei 28 paesi dell'Unione europea, invece, la disoccupazione è scesa al 9,5%, lo 0,1% in meno rispetto ai tre mesi precedenti in cui era rimasta ferma al 9,6%. Nel luglio 2014 era al 10,2%.

  7. #47
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    L'occupazione ha beneficiato dalla decontribuzione, oltre che dal lieve aumento del PIL, per la ripresa europea, come era previsto, non dal Jobs Act.

    Poi si sa se la decontribuzione sarà prorogata o no?
    Against all odds

  8. #48
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    L'occupazione ha beneficiato dalla decontribuzione, oltre che dal lieve aumento del PIL, per la ripresa europea, come era previsto, non dal Jobs Act.

    Poi si sa se la decontribuzione sarà prorogata o no?
    I divari di crescita con l'Eurozona si sono ridotti nel 2014 e nei primi 2 trimestri del 2015 cresciamo nella media come l'eurozona (crescita congiunturale). Non accadeva dal 2000.

    Inoltre c'è un rallentamento della domanda globale per via delle crisi nei paesi emergenti compresa la Russia. Questo significa che mentre negli anni passati non riuscivamo neanche a farci trascinare dagli altri, adesso abbiamo anche alcune capacità di crescita per meriti propri.

    Questo nonostante la zavorra del debito pubblico e i 67 miliardi di interessi che paghiamo nel 2015. Nonostante l'avanzo primario dell'1,7% (darà frutti in futuro) che nel breve e medio periodo ci impedisce di utilizzare ulteriori risorse per la crescita, per quasi 30 miliardi nel 2015.

    Sulla decontribuzione nel 2016 non ho la palla di vetro. Quello che ti posso dire è che sicuramente nel 2016 le imprese utilizzeranno maggiore decontribuzione che nel 2015 in quanto la decontribuzione degli assunti del 2015 durerà 3 anni, anche nel 2016 e 2017; inoltre una qualche forma di decontribuzione ci sarà anche per gli assunti del 2016 ma in forma limitata e selettiva a mio avviso.
    Quindi le imprese, anche per altre riduzioni fiscali, usufruiranno di una ulteriore riduzione della p.f. anche nel 2016.
    Ultima modifica di Dav. c. G.; 04-09-15 alle 11:58

  9. #49
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    I divari di crescita con l'Eurozona si sono ridotti nel 2014 e nei primi 2 trimestri del 2015 cresciamo nella media come l'eurozona (crescita congiunturale). Non accadeva dal 2000.

    Inoltre c'è un rallentamento della domanda globale per via delle crisi nei paesi emergenti compresa la Russia. Questo significa che mentre negli anni passati non riuscivamo neanche a farci trascinare dagli altri, adesso abbiamo anche alcune capacità di crescita per meriti propri.

    Questo nonostante la zavorra del debito pubblico e i 67 miliardi di interessi che paghiamo nel 2015. Nonostante l'avanzo primario dell'1,7% (darà frutti in futuro) che nel breve e medio periodo ci impedisce di utilizzare ulteriori risorse per la crescita, per quasi 30 miliardi nel 2015.

    Sulla decontribuzione nel 2016 non ho la palla di vetro. Quello che ti posso dire è che sicuramente nel 2016 le imprese utilizzeranno maggiore decontribuzione che nel 2015 in quanto la decontribuzione degli assunti del 2015 durerà 3 anni, anche nel 2016 e 2017; inoltre una qualche forma di decontribuzione ci sarà anche per gli assunti del 2016 ma in forma limitata e selettiva a mio avviso.
    Quindi le imprese, anche per altre riduzioni fiscali, usufruiranno di una ulteriore riduzione della p.f. anche nel 2016.

    La decontribuzione per i nuovi assunti del 2016 deve essere una priorità, il resto è fuffa.
    I soldi ci sono, le fantasie su IMU e Tasi lo dimostrano.
    La crescita congiunturale è quasi fuffa, nel senso che solo quella tendenziale può contare, essendo quelal congiunturale influenzata da moltissimi fattori provvisori.
    Against all odds

  10. #50
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    Predefinito Re: Che tristezza la Camusso: come se Poletti l'avesse fatto apposta.

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    .
    La crescita congiunturale è quasi fuffa, nel senso che solo quella tendenziale può contare, essendo quelal congiunturale influenzata da moltissimi fattori provvisori.
    Fattori provvisori che durano da 7 mesi (da gennaio a luglio) e con indicatori destagionalizzati?

 

 
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