Stangata sui bus turistici
per «pagare» il Giubileo


L’assessore ai Trasporti Esposito vuole portare il pass giornaliero per il centro da 200 a 1.000 euro. La delibera in discussione il 3 settembre, al rientro di Marino

di Ernesto Menicucci






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La stangata sui pullman turistici. L’occasione è l’Anno Santo che verrà, ma non è detto che la misura possa essere estesa anche oltre. Del resto, che i «torpedoni», a Roma, siano un problema è un fatto noto. Tanto che un ex premier come Giuliano Amato ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia nelle lamentele verso l’amministrazione capitolina. E, nonostante piani di sosta, tentativi di regolamentazione e interventi di vario tipo, la situazione non è cambiata di molto.
Piazza San PietroOra, con l’inizio del Giubileo e lo scontato incremento di pullman che trasportano pellegrini a San Pietro e dintorni, la situazione rischia di diventare esplosiva. E così, il neoassessore alla Mobilità Stefano Esposito, cooptato da Matteo Renzi e Matteo Orfini per la giunta comunale, ha già in mente il suo piano: quintuplicare i pass d’ingresso al centro per i pullman. Una stangata appunto.

Le cifre degli aumenti

Dai 200 euro attuali per il permesso giornaliero per la Ztl1 (la zona più centrale) ai mille al giorno che ha in mente Esposito. E poi dai 2.800 euro (attuali) di abbonamento annuale a 12 mila euro l’anno. La bozza della delibera è già pronta, e potrebbe essere portata in giunta già il 3 settembre, quando Marino tornerà dall’America. Un’idea, quella di Esposito, per ottenere due risultati insieme: decongestionare il centro, che inevitabilmente sarà «invaso» di turisti; far incassare più soldi al Comune di Roma (i pass li emette l’Agenzia della Mobilità). In assessorato, a via Capitan Bavastro, girano anche le prime stime sugli introiti. I pullman che dovrebbero acquistare i titoli Ztl1 sarebbero 30 mila, quelli che prenderanno la Ztl2 170 mila.


Oltre 50 milioni di euro di incassi previsti

Gli incassi, utilizzando la «leva tariffaria» voluta dall’assessore, verrebbero incrementati di 52 milioni di euro, anche calcolando una leggera flessione (calcolata in 8,16 milioni) dovuta a chi dovesse decidere di rinunciare al pass o al numero di pellegrini che potrebbero utilizzare altri mezzi. Secondo la stima del Comune, sul numero complessivo di pellegrini (circa 25-30 milioni di persone) una buona metà — circa la metà, 12,5 milioni — dovrebbero arrivare in gruppi. E di questi, 10 milioni dovrebbero usare i pullman. L’anno scorso, l’Agenzia della Mobilità ha incassato 12,8 milioni. Con l’aumento delle tariffe, si arriverebbe a 64,77 milioni. Esposito è pronto, e molto determinato ad andare avanti.

L’altro introito, i biglietti dei bus

Del resto, quando venne ingaggiato dal premier e dal commissario romano, mise le cose in chiaro: «Lo sapete — disse scherzando — che sono matto: non mi faccio
Autobus dell’Atacfermare da nessuno». E pare che, in questo caso, finora non ci abbia provato nessuno. Qualche timida resistenza in consiglio comunale, ma per ora niente barricate. L’altra «gamba» dei ricavi della mobilità è sui biglietti: e, anche lì, si parla di una stima di 40-45 milioni di maggiori introiti, calcolati sull’incremento dei flussi turistici. Una parte da chi si sposterà solo coi mezzi. Un’altra da chi, arrivato col pullman, poi userà comunque la metro o i bus. In tutto, alla fine, farebbero un centinaio di milioni. Quelli che, tanto per dirne una, basterebbero a risanare l’Atac definitivamente.

29 agosto 2015 |

Stangata sui bus turisticiper «pagare» il Giubileo - Corriere.it



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