Originariamente Scritto da
Condor
E' proprio questa la verità dei fatti.
Un controllo fiscale corretto, dove non emerge alcuna evasione o difformità contributiva, non si chiude mai con una stretta di mano tra contribuente e organi accertatori, si deve comunque emettere una sanzione su base presuntiva. Una estorsione in vero stampo mafioso.
Però, caro bilbo, hai dimenticato una cosa: il contribuente che volesse ricorrere in commissione tributaria per l'ingiustizia subita, deve versare a titolo cauzionale un importo pari al 30% della sanzione al netto degli interessi maturati dall'anno accertato al momento della verifica.
Ad esempio: se il pizzo chiesto dall'AdE è di 50mila euro, la cauzione da versare, con cartelle emesse da Equitalia, ammonta a circa 12mila euro, costringendo il contribuente, nella totalità dei casi, a chiedere un prestito in banca per pagare una cauzione pre-ricorso.
Se in commissione di 1° grado il contribuente vince il ricorso, l'AdE fa opposizione... fino a prolungare la controversia alle calende greche. Ma non è finità. Ammesso che anche la Cassazione dà ragione al contribuente egli deve produrre altre carte per richiedere il rimborso di 12mila euro versati 10 anni prima.
E in queste condizioni, in Italia, sperano che si creino imprese, soprattutto da parte dei giovani?
E' chiaro che una contorta situazione come quella fiscale in Italia, diabolica nel concepirla da parte del legislatore e altrettanto diabolica nel metterla in atto dai burocrati dell'AdE, non può che scaturire dalla cosciente volontà politica di annientare le piccole e medie imprese, oltre a demolire quella vocazione di fare impresa cui si riferiva Luigi Einaudi.
Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli.
È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro.
Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente con altri impieghi.
Luigi Einaudi