Sono assolutamente favorevole alla penetrazione dell'automazione in ogni ambito lavorativo, pero' mi vengono in mente almeno due problemi:
- Il primo e' il displacement dei lavoratori che saranno sostituiti dalle macchine. Non e' facile cambiare mestiere in un mondo in cui le competenze sono sempre piu' verticalizzate, soprattutto in un paese come l'Italia dove per decenni si e' venduta l'illusione che il posto di lavoro, una volta ottenuto, fosse immutabile.
- Vanno modificati i sistemi scolastici perche' si sta raggiungendo un grado di automazione tale per cui qualunque posto di lavoro richiedera' competenze sempre piu' avanzate. (Salira' anche il QI minimo per poter svolgere mansioni che oggi consideriamo banali?)
Sul secondo conoscete a mia opinione. Sul primo non ho una posizione coerente e completa. Sebbene allungherei la durata massima dei sussidi di disoccupazione superata una certa eta' (come mi pare gia' si faccia in Italia per gli over-50), dall'altra si deve riconoscere che quella non e' una soluzione a lungo termine. Credo che quasi certamente si dovra' passare per il secondo punto: far accedere i lavoratori a corsi di formazione e costruire percorsi di conversione professionale. Pero' mi sembra molto difficile che uno Stato possa organizzare una cosa del genere dall'alto. E se pure ci riuscisse, sarebbe sufficiente?