Disoccupazione in netto calo a luglio: senza lavoro al 12%

[Rasputin]

Sono stronzate.

La disoccupazione reale, anzi, è molto più alta del 12%...e parlo del Nord Italia, figuriamoci al Centro-sud.

Mentono sapendo di mentire.

[Rasputin]

L'Istat, quando sforna dati favorevoli, e' governativa e inattendibile.
Ovviamente diventa attendibile e largamente riportata, quando i dati sono negativi.

I dati sarebbero drammatici anche se fossero veri.

Purtroppo l'Istat non conta gli inattivi e gli scoraggiati, pensa te.

[GNU-GPL]

I dati sarebbero drammatici anche se fossero veri.

Purtroppo l'Istat non conta gli inattivi e gli scoraggiati, pensa te.

Però conta gli occupati assunti a spese dei contribuenti in modo clientelare e che non producono assolutamente nulla.

[Tiresia]

ma figurarsi, le aziende non assumevano più perché siamo stati in piena depressione economica, dalla quale stiamo faticosamente uscendo, con prospettive molto incerte e con una crescita asfittica e insufficiente.

L'aver compresso i diritti di chi lavora per ragioni squisitamente propagandistiche mi sembra un pessimo risultato e una pessima politica.

Invece il pessimo risultato è stato il mantenimento dei privilegi del resto della casta, in particolare dei dipendenti pubblici.

[ugolupo]

Devo comunicarlo ai miei vicini di casa, giovani disposti a tutto, nuovamente disoccupati dopo le ferie.

[markk]

Invece il pessimo risultato è stato il mantenimento dei privilegi del resto della casta, in particolare dei dipendenti pubblici.

macché casta d'egitto, i dipendenti pubblici sono licenziabili da mo', e non sembra il caso di assumere provvedimenti che facilitino nuove assunzioni nel pubblico, come è negli scopi dichiarati dei demolitori, renziani, dell'art. 18.

[yure22]

Se ci saranno ulteriori conferme, senza smentite solite, ne prenderò atto e ne sarò felice.

Certo che l'indebolimento del $ ed il calo del costo del petrolio non li ha fatti renzi, almeno non credo che sia dipeso da lui, però non mi piace sperare che il paese vada male per far male al chiacchierone sereno.

I sinistri hanno fatto lo stasso con berlusconi?

[Tiresia]

macché casta d'egitto, i dipendenti pubblici sono licenziabili da mo', e non sembra il caso di assumere provvedimenti che facilitino nuove assunzioni nel pubblico, come è negli scopi dichiarati dei demolitori, renziani, dell'art. 18.

Lo scopo è cacciare i fannulloni non assumerne di ulteriori.

Per questo le nuove regole devono valere erga omnes.

[markk]

Lo scopo è cacciare i fannulloni non assumerne di ulteriori.

Per questo le nuove regole devono valere erga omnes.

Forse non ti è chiaro che il depotenziamento dell'art.18 ha la finalità dichiarata di aumentare l'occupazione, e c'è da aumentare l'occupazione nel pubblico?

[adry571]

https://triskel182.wordpress.com/2015/09/02/vietato-togliere-la-tasi-bruxelles-smonta-renzi-carlo-di-foggia/

LA GELATA “L’Italia non tolga l’Imu”. L’Ue guasta il giubilo del governo per i dati sul lavoro: positivi ma solo per gli over 5o bloccati dalla Fornero.

La gelata arriva nel tardo pomeriggio, nel pieno del giubilo nazareno per i dati sul lavoro. La bordata al governo parte da Bruxelles: “Tagliare le tasse sulla casa – dettano fonti Ue all’Ansa – è contro le raccomandazioni europee all’Italia che prevedono di spostare sugli immobili e i consumi il carico fiscale”.Non è una novità, ma che il colpo sia così forte – visti i tempi – lo dimostra la risposta piccata del sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi:“Il governo decide in autonomia cosa tagliare. Le fonti anonime di Bruxelles pensino piuttosto ad affrontare il dramma dei migranti morti nel Mediterraneo”.

La tempistica non è casuale: a breve la trattativa con Bruxelles per ottenere la “flessibilità” sui conti pubblici entrerà nel vivo. Matteo Renzi ha promesso l’abolizione dell’Imu prima casa (5 miliardi) facendo salire a 30 miliardi il conto della prossima legge di Stabilità. Il premier è convinto di poter ottenere uno sconto di un punto di Pil (17 miliardi), ma al Tesoro è stato fatto notare che quella cifra non è all’ordine del giorno. Tanto più se venisse dirottata contro i dettami europei.

E ieri Bruxelles lo ha ribadito. L’uscita ha poi guastato l’euforia del governo per i dati sul lavoro. Lo schema è il solito:l’Istat comunica i dati e – se positivi – le agenzie vengono inondate di messaggi tipo “l’Italia riparte”, “l’Italia può farcela”, “siamo sulla buona strada” e via dicendo. Aizzati anche dai dati sulla crescita del Pil. Il tutto su una tragedia nazionale. E poco importa che i numeri siano altalenanti da oltre sei mesi e, se analizzati, rivelino una realtà più complessa.

Crescono gli over 50 riforma non pervenuta Ieri l’Istat ha diffuso i dati di luglio e del secondo trimestre di quest’anno. Nel primo caso cala e non poco, la disoccupazione, dal 12,5% di giugno – rivisto al ribasso dal 12,7 stimato in precedenza – al 12% (“il più basso dal 2013”). Gli occupati crescono di 44 mila unità nel mese (+0,2%) e di 235 mila sull’anno (+1,1%), e i disoccupati calano di 143 mila unità nel mese (-4,4%), mentre gli inattivi – chi non ha un lavoro e non lo cerca – aumentano di 99 mila. Nel secondo trimestre, invece, ci sono 180 mila occupati in più rispetto allo stesso trimestre del 2014, (+0,8%). Le buone notizie finiscono qua

. “Sono donne del Sud che finalmente hanno trovato un’occupazione, sono cinquantenni che tornano ad avere una chance grazie al Jobs act”, si complimenta Renzi in un video postato sul sito del governo. Curiosa lettura. Non solo perché l’occupazione femminile a luglio è ferma, ma perché per l’Istat l’effetto sui dati c’è l’ha avuto per la legge Fornero. Nel secondo trimestre, infatti, crescono solo gli over 50 (+5,8%) mentre calano i 1 8 – 3 4 ( – 2 , 2 % ) e i 3 5 – 4 9 (-1,1%), “anche a motivo delle mancate uscite generate dall’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione”.

Tradotto: quegli over 50 non sono mai usciti dal mercato del lavoro.

La riduzione degli inattivi, poi, è per tre quarti dovuta ai lavoratori anziani e “alla componente più distante dal mercato del lavoro”. Cioè chi non cerca un’impiego e non è disponibile a lavorare: lavoratori senza esperienza, difficilmente assorbibili. Dulcis in fundo, la “riduzione delle persone che ritirano dal lavoro o non interessate a lavorare in nove casi su dieci coinvolge i 55-64enni”, sempre per “l’innalzamento dell’età pensionabile”. E il jobs act? A fronte della crescita dei contratti a tempo indeterminato (+0,7%) continua, ininterrotta e a ritmi più sostenuti, anche quella dei contratti a termine (+3,3%).