Sorpresa Istat sulla crescita: il Pil rivisto in rialzo - Repubblica.it
Sorpresa Istat sulla crescita: il Pil rivisto in rialzo
L'Istituto ha rivisto l'andamento del Prodotto nei primi due trimestri dell'anno: il primo periodo passa da +0,3 a +0,4%, il secondo da +0,2 a +0,3%. Più vicino l'obiettivo del governo di crescere dello 0,7% nel 2015
MILANO - Sorpresa sulla crescita italiana, che seppur confinata a livelli da prefisso telefonico si mostra più forte del previsto:
l'Istat ha rivisto al rialzo le stime del Pil relative al primo e al secondo trimestre del 2015. Nei primi tre mesi dell'anno il Prodotto interno lordo è aumentato dello 0,4% (+0,3% la stima precedentemente diffusa dall'Istituto). Nel secondo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (da +0,2% stimato in precedenza) e dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2014 (da +0,5% della stima precedente). Buone notizie per il governo, che ha stimato per l'intero 2015 una crescita dello 0,7% e può ora pensare di centrare l'obiettivo con meno patemi:
già ora la variazione acquisita per il 2015 (ipotizzando che nulla cambi negli ultimi due periodi) è dello 0,6%, quindi basta un piccolo sforzo ulteriore per centrare l'obiettivo. O, magari, fare qualcosa di meglio.
Le attese degli analisti di Intesa, nella nota mattutina, erano per la conferma della crescita allo 0,2%, "in lieve rallentamento dal +0,3% dei mesi invernali. Per la seconda metà dell'anno manteniamo una previsione di crescita del Pil vicina a 0,3% trimestrale, per una media annua di 0,6%", concludevano gli analisti.
Tornando all'Istat, i dati del secondo periodo dell'anno dicono che "i principali aggregati della domanda interna hanno mostrato andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in aumento dello 0,3% (+0,4% per i consumi finali dei residenti) e gli investimenti fissi lordi in diminuzione dello 0,3%. Riguardo alle componenti estere si è registrata una crescita più intensa per le importazioni (+2,2%) che per le esportazioni (+1,2%)".
Contributo positivo dalla domanda nazionale, che ha impattato positivamente sulla crescita del Pil per 0,2 punti percentuali, scomposto in un +0,3 dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), nulla dalla Pubblica Amministrazione (PA) e -0,1 dagli investimenti fissi lordi. "Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil (+0,4 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,2 punti percentuali", aggiunge l'Istat. "Rispetto al trimestre precedente, il valore aggiunto dell’industria è rimasto stazionario e quello dei servizi è aumentato dello 0,3%, mentre quello dell’agricoltura è diminuito dell’1,1%".