Originariamente Scritto da
Denny Galfre
ma data l'assenza di una cultura che impedisce alla donna la sua individualità, tanto da essere considerata una "cosa" e la presenza delle stesse dinamiche di gelosia e possesso nelle donne, è un'asimmetria che può essere spiegata con la minora forza della donna nella coppia (che magari le fa "sbollire i violenti spiriti" e le permette di pensarci due volte prima di scagliarsi contro qualcuno più del doppio del suo peso nel momento di rabbia, cosa che non accade ad esempio quando scatena la sua furia contro un neonato) e con la predilezione della stessa per omicidi più silenziosi o per altre forme di annientamento.
Infine alcuni studi sui tradimenti, mostrano che le donne tradiscono più spesso degli uomini. Quindi l'uomo folle avrebbe più circostanze per sfogare la sua collera rispetto alla donna folle.
Io dico che i dati vanno sempre letti rapportati al contesto culturale.
Ho letto le dichiarazioni di uomini o donne che hanno ucciso i compagni.
Dicevano le stesse cose. Non c'erano uomini che dicevano "era una sporca donna, come tale meritava la morte quell'essere inferiore".
Alcuni erano distrutti, del tipo di non rendersi conto di cosa avevano fatto, che avrebbero voluto tornare indietro. Altri dicevano "se l'è meritato" ma sono le stesse identiche parole che usano quando uccidono un uomo che ha fatto loro un "torto".
Non sono proprio evidenti intenti misogini in questi omicidi passionali.
Le donne vengono uccise per le stesse ragioni per cui verrebbe ucciso un uomo (rabbia) e le donne uccidono gli uomini per le stesse ragioni. In entrambi i sessi, si ha a che fare con individui che "se vedono rosso, non capiscono più niente". Un problema tanto comune nelle donne quanto negli uomini e fortunatamente circoscritto a pochi folli.
Ho una sorella che è così, una volta ha distrutto il pc con un martello perché si era bloccato mentre scriveva.
Eppure se fosse incavolata con me ci penserebbe tre, quattro volte prima di scagliarsi contro di me, dato che sono il doppio di lei e lei è veramente minuta.
Io d'altro canto sono molto più calmo, ragiono prima di agire e non permette mai all'impulsività di avere il sopravvento sulla ragione. Io non potrei mai uccidere qualcuno, lei sì...ma mantenendo quel briciolo di lucida auto-conservazione che la farebbe andare contro solo a qualcuno della sua taglia.
In altre parole non vedo alcuna possibilità di "diminuire il numero di omicidi passionali" educando le persone.
Se vai da uno di quei francesi a dire "la donna non è un oggetto", "la donna non è inferiore a te", "la donna ha diritto alla sua libertà" quello ti dice "ma io ste cose le so! non ho bisogno che me le dici tu". Ma se è uno di quegli individui che non controllano la rabbia, potrebbe comunque diventare uno che uccide la compagna per gelosia. Proprio come lo farebbe una donna, a cui non ci verrebbe nemmeno in mente di dire "l'uomo va rispettato" "l'uomo non è inferiore a te". Proprio perché non c'è un nesso.
Se osservate le coppie in questa società occidentale, uomini e donne sembrano amici, anche quando c'è un rapporto di coppia, c'è molta più complicità che non una dicotomia di ruoli che li tiene lontani. Eppure anche tra amici ci si uccide, se si è folli e non verrebbe in mente di dire che un problema culturale di vedere il tuo amico inferiore a te. È solo unicamente rabbia.