L'appello lanciato ai parlamentari della sua diocesi a cavallo tra Piemonte e Liguria proprio nel giorno in cui riparte la discussione sul provvedimento in Senato.
"Non votate il ddl Cirinnà sulle unioni civili in discussione in Parlamento". Lo chiede ai parlamentari piemontesi e liguri, proprio nel giorno in cui ricomincia la discussione sul provvedimento a Palazzo Madama, il vescovo di Acqui Terme monsignor Pier Giorgio Micchiardi in una lettera inviata ai deputati e senatori eletti nella sua diocesi a cavallo delle due regioni. Nel documento il vescovo fa riferimento alla posizione del cardinal Bagnasco sulla famiglia e chiede "a chi ha 'l'arduo compito di legiferare per il bene della nazione, di tenerla in opportuna considerazione.
"Egregio Onorevole, siamo a conoscenza della ripresa della discussione alla Commissione Giustizia del Senato del Ddl Cirinnà - scrive Micchiardi che è stato uno dei più stretti collaboratori degli arcivescovi torinesi Giovanni Saldarini e Severino Poletto - a tale proposito mi permetto di richiamare quanto affermato dal Cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Cei: 'La Chiesa non e' contro nessuno. Crede nella famiglia come è riconosciuta dalla nostra Costituzione e come corrisponde all'esperienza universale dei singoli e dei popoli: papà, mamma, bambini, con diritti e doveri che conseguono il patto matrimoniale. Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e quindi un'omologazione impropria.
I diritti individuali dei singoli conviventi, del resto, sono già riconosciuti in larga misura a livello normativo e giurisprudenzialè. In quanto Vescovo di una Diocesi il cui territorio insiste su parte della Regione Piemonte e parte della Regione Liguria - si legge ancora - mi rivolgo a lei, scelto dagli elettori, per sottolineare l'opportunità di tenere in debita considerazione la citata dichiarazione a cui mi associo pienamente.
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