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  1. #11
    Super Troll
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    Predefinito re: Il caso Scattone

    Comunque, io so, ma non ho le prove (come diceva Pasolini), che fu un processo-farsa perché così doveva essere, e i miei sospetti sono stati confermati da alcune cose che mi ha detto un famigliare di Liparota, confermando illazioni varie uscite già all'epoca.

    Chiunque sa (tranne gli struzzi e i lettori di Travaglio). Vedere cosa ha scritto anche l'ex radicale Taradash.

    Tre cosette:

    1) "Gli elementi tecnici risultati dalle indagini non indicano il coinvolgimento degli imputati in quello sparo" (prof. Torre, dott. Romanini, dott. Benedetti, periti neutrali nominati dalla Corte d'assise di Roma, che poi s'è rifiutata di seguire le loro indicazioni).

    2) "Dite che è stato un incidente... sappiamo che siete estranei ma ci vuole un colpevole, sennò Scalfaro butta giù la procura" (uomini della Digos, testimonianza del terzo imputato, assolto, Francesco Liparota)

    3) "Io non c'ero nella stanza ma devo dire che c'ero, non li ho visti ma non conviene dirlo... bisogna fare come dicono loro" (intercettazioni della supertestimone dell'accusa, Gabriella Alletto)

    Questa giustizia può colpire anche te.
    Ultima modifica di Jerome; 07-03-16 alle 20:10

  2. #12
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    Predefinito re: Il caso Scattone

    Ho scoperto qualche tempo fa (nelle mie ricerche per alcuni articoli sul web, a cui ho partecipato) che su Radio Radicale c'è l'intero processo in audio (su Youtube lunghi stralci), e l'interrogatorio shock della testimone. Tutto senza tagli. Ci sono anche le interviste esclusive fatte dall'ex segretario Capezzone.

    All'epoca il segretario radicale scrisse

    MARTA RUSSO/CONDANNA DI SCATTONE E FERRARO.
    CAPEZZONE E’ “GIUSTIZIA” CHE FA PAURA. L’ITALIA HA UN’ALTRA RAGIONE PER VERGOGNARSI

    Dichiarazione di Daniele Capezzone, Segretario di Radicali italiani
    Roma, 30 novembre 2002
    Nei lunghi anni di questa triste vicenda, abbiamo dovuto vedere di tutto. Nulla, però, che avesse vagamente a che fare con lo Stato di diritto e la civiltà giuridica liberale.
    Totale assenza di prove certe; comportamenti letteralmente teppistici di alcuni magistrati; testimoni minacciati; massacro dell’immagine degli indagati; diari e documenti personali dati in pasto alle jene della stampa scritta e dell’audiovisivo; linciaggi (a spese dei contribuenti) sulle reti del servizio pubblico…
    Quando al dolore di chi ha perso una figlia si aggiunge l’ingiustizia di questo tipo di condanne, il danno non solo si raddoppia, ma si moltiplica.
    Ai condannati va oggi non solo -serve a poco- la mia solidarietà e la mia vicinanza, ma la promessa -se lo vorranno, come spero- di lavorare insieme. Per loro e con loro, certo; ma, anche di più, per questo povero e disgraziato paese, e per la sua povera e disgraziata “giustizia”.

    Capezzone ha preso una condanna per diffamazione, per l'aggettivo "teppistici".



    Bibliografia

    • Giovanni Valentini, Il mistero della Sapienza. Il caso Marta Russo, Baldini e Castoldi, 1999.
    • Aldo Musci e Marco Minicangeli, Malaroma. Guida al lato oscuro della città eterna, Castelvecchi, 2000.
    • Piergiorgio Strata, «Parere pro veritate» presentato nel «processo Marta Russo», 1999, testo
    • Piergiorgio Strata, La strana coppia. Il rapporto mente-cervello da Cartesio alle neuroscienze, Carocci, 2014.
    • Alberto Beretta Anguissola e Alessandro Figà Talamanca, La prenderemo per omicida. Caso Marta Russo: il dramma di Gabriella Alletto, prefazione di Giovanni Sabbatucci, Koinè, 2001.
    • Marco Catino, Sociologia di un delitto. Media, giustizia e opinione pubblica nel caso Marta Russo, Roma, Luca Sossella, 2001.
    • Salvatore Ferraro, Il dito contro. Memoriale del processo per l'assassinio di Marta Russo, prefazione di Vittorio Feltri, Avagliano, 2001.
    • Davide Giacalone, L'Italia come bugia, Rubbettino, 2003
    • Rita Di Giovacchino, Il libro nero della Prima Repubblica, Fazi, 2005.
    • Massimo Picozzi, Carlo Lucarelli, Scena del crimine: storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche, Mondadori, 2005
    • Massimo Picozzi e Carlo Lucarelli, La nera. Storia fotografica di grandi delitti italiani dal 1946 a oggi, Mondadori, 2008.
    • Cinzia Palopodi, Psicologia della testimonianza: il caso Marta Russo, Istituto Meme, 2007, testo
    • Sabina Marchesi, I processi del secolo. Enigmi, retroscena, orrori e verità in trenta casi giudiziari italiani da Gino Girolimoni a Marta Russo, Olimpia, 2008.
    • Cristiano Armati, Yari Servetella, Roma criminale. Il lato oscuro della città eterna, Newton Compton, 2008
    • Nino Luca, Parentopoli. Quando l'università è affare di famiglia, Marsilio, 2009.
    • Ferdinando Imposimato, L'errore giudiziario: aspetti giuridici e casi pratici, Giuffrè, 2009.
    • Giancarlo De Cataldo, In giustizia, Rizzoli, 2011
    • Pino Casamassima, Il libro nero delle Brigate Rosse, Newton Compton, 2011
    • Annalisa Chirico, Condannati preventivi. Le manette facili di uno Stato fuorilegge, Rubbettino, 2012.
    • Gennaro Francione, Paolo Franceschetti e Ferdinando Imposimato, Temi Desnuda (Vademecum per creare una giustizia giusta), Roma, Herald, 2015
    Ultima modifica di Jerome; 07-03-16 alle 20:17

  3. #13
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Censure di regime sul caso Scattone?

    Come già aveva detto tempo fa - Tutta la verità sull'omicidio di Marta Russo: giustizia non è stata fatta - Italia - Libero Quotidiano - il giornalista Vittorio Pezzuto (autore di Applausi e sputi. Le due vite di Enzo Tortora) subisce censure per il suo libro. A chi fa comodo tenere il silenzio su questo caso? O hanno paura dei due vendicativi pm?

    Venti anni fa il delitto Marta Russo. "Questo libro non s'ha da pubblicare" - Affaritaliani.it

    Riedizione del caso Carlotto, senza aiuto della lobby di LC? Caso Oswald o Albert DeSalvo italiano?

    Perché nonostante la bislacca sentenza dica comunque colposo, quest'uomo deve essere ancora additato calunniosamente come il "superuomo del delitto perfetto", come da squallida invenzione giornalistica?

    1000 libri su Pasolini e Moro, ma la vera censura è qui.

    Paura di ferire gli affranti genitori? Ma la Verità è ancora più affranta e una vittima aspetta vera giustizia.
    Ultima modifica di Jerome; 06-04-16 alle 10:53

  4. #14
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Questo è davvero interessante.

    Ci fu il ritrovamento, nella notte di domenica 11 maggio 1997, di alcune cartucce in un locale dell'Istituto di Fisiologia utilizzato proprio dagli inservienti delle pulizie.La Polizia aveva effettuato numerose perquisizioni presso gli uffici e i locali della ditta di pulizie Pul.Tra, rinvenendo “bossoli e parti di armi”. A casa di uno dei dipendenti vengono trovati tre fucili, una carabina ad aria compressa, pistole giocattolo e una rivoltella a salve modificate per accogliere anche proiettili calibro 22, buste e confezioni di proiettili. Negli armadietti vengono ritrovati anche silenziatori rudimentali artigianali. Viene fatta richiesta di intercettazioni, "ritenendo estremamente probabile coinvolgimento medesimi in episodio criminoso", secondo il dirigente della Squadra Mobile di Roma, Nicolò D’Angelo. I dipendenti vennero interrogati e i loro armadi perquisiti, ipotizzando contrasti di lavoro o uno sparo accidentale, ma risultarono estranei. Un'ipotesi era che avessero voluto fare uno scherzo a un collega che si trovava nel vialetto in bicicletta, sparando con una pistola a salve o modificata, ma avrebbero invece esploso un colpo vero per errore. * Alcuni indagati lamentarono aggressioni fisiche da parte di poliziotti della questura, e almeno due di loro erano considerati degli appassionati di armi, come risulta anche dalle intercettazioni: «Quale pistole? Embè la pistola mica ha sparato. Fanno prove eh? Sulla pistola... M'ha tirato tutti i capelli... Hanno trovato quei c... di proiettili. (...) I proiettili! Ti ricordi quando Ovidio ha sparato dentro il magazzino? (...) hanno trovato i bossoli? (...) C'era Tirelli quando hanno trovato il bossolo, m'ha detto di chi è il bossolo? Chi l'ha messo? Io ho detto ci è cascato»

    * Ricorda un po' il caso di Brandon Lee

  5. #15
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Scatta in grande stile la caccia all'assassino, ma le indagini partono dal nulla e sono destinate a procedere nel buio: tanto che gli inquirenti non riusciranno mai a scoprire né il movente né l'arma del delitto, una calibro 22, presumibilmente una pistola semiautomatica munita di silenziatore.
    Le prime ipotesi variano senza riscontri dall'attentato politico ispirato da una nuova strategia della tensione a quello terroristico di matrice islamica, dal gesto di un folle all'errore di persona. Poi si comincia a immaginare un gioco di morte, un feroce tiro a segno, mentre si profila l'ombra inquietante di un serial killer o di un maniaco. I telefoni della Questura e dei giornali vengono tempestati da centinaia di chiamate e segnalazioni, per lo più anonime, che suggeriscono una traccia o una pista. La ridda di voci rilancia uno scenario che mette ancor più i brividi: non era Marta l'obiettivo dell'assassino, lei è finita per caso in un regolamento di conti, un avvertimento tra spacciatori di cocaina.
    Si scopre che l'amica al suo fianco nel vialetto dell'Università, Jolanda Ricci, è figlia di un dirigente superiore del ministero di Grazia e Giustizia, ex direttore del carcere di Rebibbia, ora responsabile degli acquisti per gli istituti penitenziari. Non è escluso perciò che potesse essere lei, magari per una ritorsione, il vero bersaglio dell'agguato. La stessa Jolanda racconta di tante telefonate mute, vagamente minacciose, che da tempo turbano la tranquillità familiare, tra cui una notturna a cui risponde il padre ascoltando frasi volgari e offensive nei confronti della ragazza. Gli inquirenti, però, non ritengono di approfondire e verificare più di tanto questa indicazione.
    In seguito affiorerà perfino una pista mafiosa, con un sosia di Marta Russo che si presenta come vittima designata di una vendetta trasversale. La ragazza, anche lei studentessa alla "Sapienza", figlia di un imprenditore siciliano braccato dai boss del racket e messo sotto protezione dalla polizia, sostiene l'ipotesi dello scambio di persona. Ma gli investigatori non prendono sul serio la sua versione e l'accantonano.


    (Giovanni Valentini, Repubblica, 1999)
    Ultima modifica di Jerome; 06-04-16 alle 11:09

  6. #16
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    Una condanna a simpatia, Scattone è uno che parla poco, sembra poco simpatico e saccente, quindi è colpevole. Logica stringente. Anche Tortora stava antipatico ai giudici...

    Non si possono ignorare perizie balistiche scagionanti solo perché una donna mentalmente instabile ha detto che sono stati loro.



    "Una forma di tortura" (Emanuele Macaluso sull'interrogatorio di Gabriella Alletto)

    Ho letto l'articolo ed il poco che hai scritto, e fondamentalmente li ritengo del tutto approssimativi.
    La perizia balistica di cui parli è una perizia di parte, ergo è scritta da tecnici pagati dalla parte per arrivare a far dire quello che la propria parte voleva che si dicesse. Prendere quella come punto "nevralgico" del processo è quanto mai poco intelligente.

    La perizia si basa sul fatto che la testimone, la ragazza in compagnia della Marta, si ricorda addirittura la posizione della testa della ragazza al momento dello sparo e che da questo abbiano potuto "dimostrare" che il colpo non sia partito da quella finestra. A parte la debolezza della perizia, evidente, perchè parte da un ricordo di una posizione per poter "creare" una perizia balistica (ricordo che le perizie balistiche dovrebbero parti da dati CERTI, non da ricordi di posizioni, perchè pochi centimetri di differenza per la balistica sono decine di metri nella realtà), manca poi tutta la parte di ricostruzione degli eventi dentro quella famosa stanza degli attimi dello sparo. Se tu sei una persona del tutto innocente, mi dovresti spiegare perchè poi sei scappato celermente dalla finestra (con o senza l'arma in questione....) invece di rimanere a vedere cosa sia successo. Una persona NORMALE vedo un evento dalla finestra tragico e SOLITAMENTE resta a guardare....non scappa. Il comportamento dei due è stato ALTAMENTE contrario al fare normale.
    La testimonianza dell'Alletto è stata determinante, quanto controversa. Su questo siamo d'accordo. Il PM durante l'interrogatorio ha spinto fin troppo la testimone a ricordare cose che magari nell'immediato non si ricordava. Sapeva l'accusa che una parte importante per l'impianto accusatorio passava per quella testimonianza che, come accade spesso, per paura di finire in mezzo preferiscono far "finta di non ricordare". Chi indaga, ed io lo faccio giornalmente, sa bene che le testimonianze delle persone prese a caldo hanno un valore rispetto di quelle prese a freddo. A caldo la gente parla, preso dall'impeto degli eventi. A freddo, quando ragionano su cosa potrebbe accadere a seguito di una loro testimonianza, iniziano a pensare che forse è meglio farsi i cazzi propri e non rischiare in prima persona....che lo dimostrino i poliziotti la cosa, come fanno quelli "bravi di CSI che prendono sempre il colpevole con il DNA".

    Quindi ti dico....che Scattone non sia un serial killer poco da dire. Che abbia fatto una sonora cazzata, anche. Che pensasse di potersela cavare, forte della sua saccenza in campo giuridico pure. Che poi nella normalità sarà oggi una persona recuperata è solo un bene...ma che debba aver pagato per il suo errore è fuor dubbio.

  7. #17
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    1) Scattone non è radicale, Ferraro ha frequentato i radicali sono pochissimo, molti anni fa.
    2) La perizia Torre-Romanini è la perizia che fu richiesta dalla corte d'assise di Roma, non di parte. L'esperto di parte era Carmelo Lavorino.
    3) Io li avrei assolti per insufficienza di prove, se la formula fosse esistita.


    Sei un poliziotto? Capisco perché ti indigni tanto per le affermazioni di Josef. Forse pure io mi arrabbierei se mi dicessero che la mia categoria è composta tutta da picchiatori. Ma chi sbaglia deve pagare, dato che infanga tutti.

    Come ex dipendente statale mi indigno sempre con chi dice che sono tutti fannulloni.
    Ultima modifica di Jerome; 02-01-19 alle 18:17

  8. #18
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Citazione Originariamente Scritto da Seyen Visualizza Messaggio
    1) Cambia poco....si cerca di difendere dal processo un compagno di partito...non mi piace a dirtela tutta
    Però voglio dire che nel caso di Sollecito (Raffaele Sollecito opinionista in tv ) ero innocentista anche prima che lui dicesse di simpatizzare per i Radicali.
    Ultima modifica di Jerome; 08-04-16 alle 11:56

  9. #19
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    Però voglio dire che nel caso di Sollecito ero innocentista anche prima che lui dicesse di simpatizzare per i Radicali.
    Sollecito è un caso molto più complesso di quello di Scattone. Li la mancanza di prove è stata effettivamente la causa della sua assoluzione. Quindi ci sta che il giudice li abbia assolti, sebbene io ancora ho forti dubbi che l'assoluzione sia....corretta.

  10. #20
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    Predefinito Re: Il caso Scattone

    Citazione Originariamente Scritto da Seyen Visualizza Messaggio
    Sollecito è un caso molto più complesso di quello di Scattone. Li la mancanza di prove è stata effettivamente la causa della sua assoluzione. Quindi ci sta che il giudice li abbia assolti, sebbene io ancora ho forti dubbi che l'assoluzione sia....corretta.
    Credo che siano entrambi (anche se il primo tecnicamente è iniziato tutto nel XX secolo) i più gravi errori giudiziari italiani del XXI secolo, non solo per le pene scontate ma per la mediaticità e le difficoltà di reinserimento. Dall'epoca di Girolimoni non avveniva un tale accanimento mediatico internazionale e prolungato nel tempo. Fra 30 anni si dirà che il caso Sollecito-Knox è stato peggio di quello di Tortora o Barillà, per il livello di costruzione del mostro da parte di PM e stampa, e la mancanza, in Italia, di un supporto contromediatico adeguato agli imputati (che Tortora ebbe, grazie ai Radicali, agli amici e ai suoi telespettatori). Solo il caso Gulotta è peggiore.

 

 
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