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    Predefinito Quanto paga la sinistra italiana l’assenza di un partito ambientalista forte?

    Quanto paga la sinistra italiana l’assenza di un partito ambientalista forte?


    In Italia le forze politiche ambientaliste stanno vivendo un momento di profonda crisi. Se è vero che la lista Verdi Europei si è presentata alle elezioni Europee del 2014, raccogliendo poco meno dell’1% dei voti, è altrettanto vero che le schede elettorali delle varie elezioni nazionali prima del 2014 hanno visto per quasi 10 anni la totale assenza di liste verdi indipendenti, con i vari movimenti ambientalisti accasati all’interno delle diverse coalizioni elettorali di sinistra.
    La situazione in molti altri stati europei è molto diversa. La crisi dei vari partiti socialdemocratici ha spostato molti elettori verso i movimenti ecologisti, movimenti che riescono molto spesso ad attirare anche un elettorato non disposto a votare gli altri partiti della sinistra.
    In Austria i Verdi hanno raccolto alle ultime elezioni legislative del 2013 il 12,4% dei consensi, diventando la quarta forza politica del paese, ma gli ultimi sondaggi elettorali danno gli ambientalisti austriaci ancora in crescita e vicini al 15%. Ultimi sondaggi elettorali che premiano anche i Verdi tedeschi che vengono dati attorno all’11%.
    I Verdi lussemburghesi sono, da diversi decenni, costantemente sopra il 10%, ma sono riusciti ad abbandonare i banchi dell’opposizione solo nel 2013, diventando per la prima volta forza di governo e mettendosi alla guida di tre importanti ministeri, fra i quali anche il ministero della Giustizia. L’esordio dei Verdi nel governo svedese invece si ha nel 2014, quando per la prima volta i socialdemocratici si alleano con gli ecologisti scandinavi per dar vita al primo governo Lofven.
    In Belgio e Finlandia i partiti ambientalisti si trovano invece all’opposizione ma sono riusciti ad ottenere ottimi risultati elettorali nelle ultime tornate elettorali. I Verdi finlandesi hanno ottenuto l’8,5% alle elezioni dello scorso aprile, stessa percentuale che si ottiene sommando i voti del partito ambientalista fiammingo e di quello vallone.
    In Francia i Verdi sono tornati all’opposizione quando il primo ministro Ayrault ha lasciato il posto all’attuale primo ministro Manuel Valls. Fra i banchi dell’opposizione anche i Verdi danesi e ungheresi che nonostante l’essere delle compagini politiche molto giovani sono riusciti ad ottenere circa il 5% dei voti alle rispettive ultime elezioni nazionali. Anche il Regno Unito ha visto la propria svolta verde. Il partito ambientalista d’oltremanica, storicamente micropartito fuori dal Parlamento inglese, è riuscito a raccogliere per la prima volta più di 1 milione di voti e ad arrivare al 3,8% dei consensi.
    I verdi di mezza Europa vivono il loro momento d’oro mentre in Italia si aspetta un soggetto politico ambientalista che riesca a portare voti a sinistra e a non disperdere i voti di quella fetta di elettorato più vicina alla causa ecologista.


    Quanto paga la sinistra italiana l'assenza di un partito ambientalista forte? - Al freddo e al gelo

  2. #2
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    Predefinito Re: Quanto paga la sinistra italiana l’assenza di un partito ambientalista forte?

    Citazione Originariamente Scritto da Maria Laura Greco Visualizza Messaggio
    Quanto paga la sinistra italiana l’assenza di un partito ambientalista forte?




    In Italia le forze politiche ambientaliste stanno vivendo un momento di profonda crisi. Se è vero che la lista Verdi Europei si è presentata alle elezioni Europee del 2014, raccogliendo poco meno dell’1% dei voti, è altrettanto vero che le schede elettorali delle varie elezioni nazionali prima del 2014 hanno visto per quasi 10 anni la totale assenza di liste verdi indipendenti, con i vari movimenti ambientalisti accasati all’interno delle diverse coalizioni elettorali di sinistra.
    La situazione in molti altri stati europei è molto diversa. La crisi dei vari partiti socialdemocratici ha spostato molti elettori verso i movimenti ecologisti, movimenti che riescono molto spesso ad attirare anche un elettorato non disposto a votare gli altri partiti della sinistra.
    La domanda è mal posta.

    Il problema ambientalista è un aspetto marginale nell'offerta programmatica.
    Inoltre dai per assodato che un partito ambientalista sia di tendenze "di sinistra".

    Guarda che non è così.
    Gli argomenti ambientalisti stanno a cuore anche a molti elettori di destra.
    Che ad essi si desideri appiccicare una etichetta di sinistra è solo una operazione elettorale.

    Il Partito Verde austriaco ha raggiunto una alta percentuale perché alle istanze ambientaliste ne ha aggiunte altre. Molte altre, che caratterizzano quel partito. Che ha però perso i consensi degli ambientalisti di destra.

    In Italia gli ambientalisti non avranno mai una rilevanza politica perché, secondo me, la politica deve dare risposte globali a tutte le domande.Dalla politica stera a quella scolastica. Dalla politica fiscale ai problemi della giustizia.
    Isterilirsi su un solo argomento è nobile ma non è politica.
    Com dimostra l'evoluzione (per alcuni, involuzione) degli ambientalisti austriaci.

  3. #3
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    Predefinito Re: Quanto paga la sinistra italiana l’assenza di un partito ambientalista forte?

    in italia è esisto anche un partito ambientalista di ispirazione liberale-radicale: i verdi arcobaleno.
    e su tp attualmente l'unico "partito" ambientalista è il "partito ambientalista radicale" (lo trovi nella sezione dedicata all'ecologia).

    il tentativo di creare un "socialismo ecologista" è morto con SEL probabilmente.
    i verdi non ci hanno creduto e gli ex comunisti sono troppo legati a vecchi schemi.

    fortemente ecologista è il m5s che infatti i verdi europei avevano invitato nel loro gruppo ma i 5 stelle hanno rifiutato.

 

 

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