aMICI, BENVENUTI NEL QUOTIDIANO THREAD DI AGGIORNAMENTO SUL RENZI-BOOM
OGGI VI DEVO COMUNICARE CHE TUTTI GLI ECONOMISTI SONO INCAZZATI CON RENZI: MAI UNA VOLTA CHE STO MONELLACCIO MI RISPETTI LE PREVISIONI. SI ASPETTAVANO LO 0,5% E LUI MI TIRA FUORI L'1,1%. CHE POI SE ANDATE SUL SITO DELL'ISTAT SI PARLA DI UN +2,7% TENDENZIALE MA NELL'ARTICOLO N0N C'E', NON VOLEVANO FARE ALTRE FIGURE.
A VOI SEMBRA UN PROBLEMA DA POCO: MA METTETEVI NEI PANNI DEL POVERO ECONOMISTA CHE ADESSO MI DEVE RIFARE ANCHE TUTTI I CONTI DEL PIL, QUELLI DEL GOVERNO NON ANDAVANO BENE, TROPPO BASSI. E' VITA QUESTA?
E LASCIALI RIPOSARE, RENZINO.
PUNTO 1-Italia, produzione oltre attese sostiene rialzo stima Pil governo | Notizie | Macroeconomia | Reuters
Italia, produzione oltre attese sostiene rialzo stima Pil governo
venerdì 11 settembre 2015 112
* A luglio indice +1,1% su mese da -1% giugno, attese +0,5%
* Per economisti ingresso positivo nel trimestre sostiene attese lieve accelerazione produzione in trim3
* Squinzi: dati positivi ma arrischiato parlare di ripresa (aggiunge dettagli, commenti economisti)
di Elvira Pollina
MILANO/ROMA, 11 settembre (Reuters) - La produzione industriale italiana ha rimbalzato oltre le attese a luglio, aggiungendo un'altra tessera al mosaico di dati da cui emerge finalmente la ripartenza dell'economia italiana dopo anni di crisi e che dovrebbe portare il governo a rivedere al rialzo la stima del Pil per quest'anno.
Secondo i numeri diffusi stamane da Istat, la produzione è cresciuta di 1,1% su mese, dopo la caduta di 1% registrata a giugno, a fronte delle attese degli economisti che limitavano la risalita a +0,5%.
Superiore al consensus (+0,9%) anche la crescita a perimetro annuo, con un rimbalzo di 2,7% da -0,3% di giugno. Va ricordato, però, che dal picco del 2008, la produzione ha perso circa il 18%.
"Il trimestre inizia con una nota positiva", commenta Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, sottolineando che, come previsto, la debolezza del dato di giugno era essenzialmente imputabile al lungo ponte festivo di inizio mese.
Oltre a questo, sottolinea Loredana Federico di UniCredit, "era prevedibile un robusto contributo della componente energetica, vista l'ondata di caldo che ha caratterizzato il mese. Cosa che è puntualmente emersa"
Il raggruppamento dell'energia mette a segno una variazione congiunturale del 7,1%, ma il segno più accompagna tutte le componenti, dai beni di consumo (+0,1%), ai beni strumentali (+0,3%), passando per i beni intermedi (+0,6%).
Se è vero che il rimbalzo è stato più forte delle attese, inoltre, prosegue Federico, i numeri sono perfettamente compatibili con le indicazioni arrivate dalle indagini qualitative dei direttori acquisti, che per l'Italia suggeriscono in media un andamento positivo dell'attività nei mesi estivi.
Per Mameli, ipotizzando un calo ad agosto, mese più esposto alla volatilità statistica per la chiusura estiva, e un recupero a settembre (seguendo quindi la dinamica che ha caratterizzato il dato in questi anni) la produzione dovrebbe segnare progressione dello 0,7% su base trimestrale, da 0,6% registrato nel secondo trimestre.
"Nel terzo trimestre il Pil dovrebbe continuare ad espandersi alla velocità di crociera di 0,3%, come tra aprile e giugno", aggiunge l'economista di Intesa, che ha appena rivisto al rialzo la propria stima di Pil per l'anno in corso a 0,8% da 0,6% alla luce dell'andamento del Pil nella prima parte dell'anno, migliore di quanto inizialmente stimato .
In corso di revisione anche la stima di UniCredit, indicata a +0,6%, e che a questo punto viene definita "conservativa".
Il viatico per un miglioramento del target del governo, ora a 0,7%, nell'aggiornamento del quadro macroeconomico del Documento di economia e finanza atteso il 20 settembre sembra segnato, come peraltro anticipato in questi giorni dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Se la Banca centrale europea si è dichiarata pronta ad aumentare il proprio piano di stimolo all'economia, alla luce della persistente debolezza dell'andamento dei prezzi, su cui pende l'incognita del rallentamento della Cina e di altre economie emergenti, l'Italia non sembra per il momento essere stata contagiata.
"Quello che notiamo é un ribilanciamento del canale estero: a una flessione dell'export verso l'Asia e il Brasile, corrisponde un'accelerazione della domanda dalle economie avanzate, soprattutto dagli Usa. Finché si mantiene questo nuovo equilibrio, complice anche la tenue ripartenza della domanda interna, la risalita dell'attività dovrebbe procedere senza intoppi", commenta Federico.
Nelle parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi prevale comunque la cautela. "Speriamo che il dato odierno si confermi nei prossimi mesi. C'è un clima nuovo, un po' di dati positivi ci sono, ma parlare di ripresa è un po' arrischiato", ha commentato a margine dell'assemblea dell'Unione industriale a Torino.