“Se non saremo capaci di respingere l’offensiva islamista non riusciremo neanche a risolvere il drammatico problema dell’immigrazione. Serve una grande coalizione contro la violenza del male”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in collegamento telefonico dalla Crimea con il Palazzo della Fonte a Fiuggi, dove è in corso una convention del centrodestra con Antonio Tajani e tutti i big di Forza Italia.
“Bisogna intervenire in tante situazione – ha aggiunto – in Iraq con il califfato; la Siria con 5 milioni di persone già emigrate e infine in Libia, dove ci sono già, chi dice 30-50mila vittime, in seguito a guerre fra tribù, con un milione di libici espatriati in Tunisia. Il problema immigrazione è enorme”.
Secondo Berlusconi, “eravamo stati tra i primi a denunciare quello che sarebbe accaduto senza un intervento delle organizzazioni internazionali. Avevamo risolto, ero riuscito a convincere l’Europa a partecipare a iniziative economiche. L’egoismo di alcuni Paesi, la cecità di altri, ha fatto crollare quel progetto. Oggi – ha concluso – la situazione è drammatica, e l’Europa delle radici cristiane non può voltare le spalle”.
Berlusconi e Putin al cimitero italiano di Sebastopoli

L’ex premier italiano si trova in visita privata nella penisola annessa alla Federazione russa dopo il referendum del marzo 2014 e oggetto delle tensioni tra Russia e Ucraina. Ieri, accompagnato dal presidente Putin, Berlusconi si è recato al cimitero di Sebastopoli per rendere omaggio ai caduti italiani nella guerra di Crimea del 1853-56, la quale vide contrapposti l’impero russo dello zar Nicola I e la coalizione formata da Impero Ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna.


Scritto da: Antonio Atte
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