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Discussione: Vai col gender!

  1. #111
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Youtube censura video sulla teoria gender
    La redazione di ProVita, "però, non si lascia certo intimidire dalla Gaystapo" e annuncia che "il video a breve sarà di nuovo disponibile sulla nostra homepage e con un po’ di pazienza potrete comunque scaricarlo e divulgarlo"
    Francesco Curridori
    "La Gaystapo quindi entra in azione e YouTube oscura il video". L'associazione Pro Vita attacca il più noto sito di condivisione di video per aver censurato un video Gender Revolution che ha avuto più di 100mila like tra YouTube e Facebook.
    "Alle reazioni sgangherate ed isteriche siamo abituati - si legge nel sito - e non ci tangono. Avremmo voluto qualche critica costruttiva sulla quale intavolare un dibattito civile, ma quei pochi che ci hanno provato sono risultati fumosi, pretestuosi, incapaci di porsi all’ascolto per comprendere. Sanno solo parlare per slogan, incapaci di ragionare su dati di fatto reali".
    "Insomma, non abbiamo avuto il piacere di incontrare qualcuno con argomenti seri e concreti per controbattere alle affermazioni contenute nel filmato: questo spiega cosa è il Gender, - si attacca di nuovo - qual è la rivoluzione antropologica in atto e come l’ideologia nichilista entra nelle scuole ormai da tempo. Chi non è d’accordo spesso non ha argomenti, non vuole sentire e si prodiga per far tacere la verità". L'associazione poi definisce inconsistenti le argomentazioni portate dai loro detrattori. Il video, infatti, "è stato rimosso per la violazione della norma di YouTube su contenuti commercialmente ingannevoli, spam e frodi" ma "di commerciale non c’è proprio niente, quanto all’inganno e alla frode, vorremmo – appunto – sapere dove sono …"
    La redazione di ProVita, "però, non si lascia certo intimidire dalla Gaystapo" e annuncia che "Il video a breve sarà di nuovo disponibile sulla nostra homepage e con un po’ di pazienza potrete comunque scaricarlo e divulgarlo" e "se qualcuno fosse interessato a proiettarlo in qualche incontro pubblico, ci contatti pure e se sarà possibile ve lo faremo avere su un CD-rom o su una pen-drive".
    Youtube censura video sulla teoria gender - IlGiornale.it

    LA PEDOFILIA PIÙ COMUNE TRA I ‘GAY’
    di John Dougherty
    Le molestie ai minori e la pedofilia sono assai più frequenti tra gli omosessuali che tra gli eterosessuali su base pro capite, secondo un nuovo studio. “Prove inconfutabili supportano la convinzione che l’omosessualità sia una devianza sessuale spesso accompagnata da disturbi che hanno conseguenze disastrose per la nostra cultura”, ha scritto Steve Baldwin in “Molestie ai bambini e il Movimento omosessuale”, in corso di pubblicazione dalla Regent University Law Review.
    Baldwin è il direttore esecutivo del Consiglio per la politica nazionale in Washington, DC. “E' difficile spiegare il lato oscuro della cultura omosessuale senza sembrare cattivi”, ha scritto Baldwin. “Tuttavia, è giunto il momento di riconoscere che il comportamento omosessuale minaccia le fondamenta della civiltà occidentale – la famiglia nucleare”.
    Baldwin – che ha presieduto il comitato della Assemblea dell’istruzione California, dove ha combattuto contro il sostegno all’agenda omosessuale nelle scuole pubbliche dello Stato – dice nel suo rapporto che “gli sforzi degli attivisti omosessuali nel mirare ai bambini per il proprio piacere sessuale e per allargare il movimento omosessuale” costituiscono “un ‘attacco’ inequivocabile al nucleo familiare”.
    La ricerca di Baldwin si sostanzia in un lavoro recentemente completato scritto dalla Dr.ssa Judith Reisman, presidente dell’Istituto per l’educazione ai media e autrice di numerosi libri autorevoli che sfatano i miti sessuali, tra cui “Kinsey, Crimini e conseguenze”.
    Nella sua tesi – scritta anche per la Regent University Law Review – Reisman ha citato lo psicologo Eugene Abel, la cui ricerca ha scoperto che gli omosessuali “molestano sessualmente i ragazzi con un’incidenza che si sta verificando di cinque volte superiore alle molestie a danno di ragazze da parte eterosessuale…”. Abel ha anche riscontrato che “i molestatori di bambini” non incarcerati “hanno ammesso da 23,4 a 281,7 atti per colpevole … i cui obiettivi erano maschi.”
    “Il tasso di abusi sessuali sui minori omosessuali contro eterosessuali è sconcertante”, ha detto Reisman, che è stata il ricercatore principale per un progetto di 800.000 $ del Dipartimento di Giustizia per studiare la pornografia infantile e la violenza. “I dati di Abel di 150,2 ragazzi abusati per maschio offensore omosessuale non trova (ancora) eguali rispetto alla violazione eterosessuale a danno di 19,8 ragazze.”
    Jay Heavener, portavoce di PFLAG – Genitori, Famiglie e Amici di Lesbiche e Gay, ribatte che i dati federali sui crimini confutano le affermazioni secondo cui gli omosessuali molestano i bambini a tassi più elevati rispetto agli eterosessuali. “Secondo i dati del Federal Bureau of Investigation (FBI), questa affermazione è falsa”, ha detto a WorldNetDaily via e-mail. “La comunità gay e lesbiche mette in discussione ogni ricerca dubbia che esuli dalla nostra esperienza”.
    E Gary Schoener, uno psicologo clinico che ha diagnosticato e curato abusi del clero per 28 anni, ha detto a Salon.com, “Ci sono di gran lunga più casi eterosessuali che omosessuali”. In termini puramente numerici, questo può essere vero. Ma in termini di numero di bambini vittime di abusi per trasgressore, gli omosessuali abusano con frequenza molto maggiore; e i ragazzi, mostrano le ricerche, sono il bersaglio prediletto.
    Baldwin dice che le prove esaminate da lui smentiscono l’affermazione secondo cui le molestie su minori sono più diffuse tra gli eterosessuali. Sia lui che Reisman hanno scoperto che la copertura mediatica dell’abuso sui minori da parte di adulti omosessuali è anche tendenziosa.
    “L’Associazione Nazionale di Giornalisti lesbiche e gay (NLGJA) si è recentemente vantata che, anche se gli omosessuali sono meno del due per cento della popolazione, tre quarti delle persone che decidono il contenuto della prima pagina del New York Times sono omosessuali”, Reisman ha scritto. Il che un fatto è particolarmente degno di nota, sottolineanogli esperti, dati i recenti scandali di pedofilia che avvengono all’interno della chiesa cattolica americana. Un sondaggio di WorldNetDaily su recenti notizie ha rilevato che raramente i media hanno descritti gli abusi sessuali dei sacerdoti come azioni “omosessuali” o “gay” – anche se i peggiori incidenti hanno coinvolto contatti maschio-maschio, e un flusso di rapporti investigativi ha rivelato che il Vaticano è preoccupato per un aumento degli omosessuali nelle scuole dei seminari in tutto il mondo.
    Baldwin dice che la sua ricerca non solo “conferma che gli omosessuali molestano i bambini ad una velocità di gran lunga superiore rispetto agli eterosessuali”, ma ha rilevato che “la principale cultura omosessuale”, addirittura “promuove comunemente il sesso con i bambini”.
    “Il comitato di redazione della principale rivista accademica pedofila, Paidika, è dominata da importanti studiosi omosessuali, come il professore della San Francisco State University John DeCecco, che guarda caso edita il Journal of Homosexuality”, ha scritto Baldwin.
    Nella sua ricerca, ha anche scoperto:
    Il Journal of Homosexuality ha recentemente pubblicato un doppio numero speciale intitolato “Intimità maschile intergenerazionale”, contenente molti articoli che ritraggono sesso tra uomini e ragazzi minori come relazioni amorevoli. Un articolo diceva che i genitori dovrebbero considerare il pedofilo che ama il figlio “non come un rivale o un concorrente, non come un furto della loro proprietà, ma come partner nell’educazione del ragazzo, qualcuno da accogliere nella loro casa”.
    Nel 1995 la rivista omosessuale “Guide”, ha detto, “Possiamo essere orgogliosi del fatto che il movimento gay ha ospitato le poche voci che hanno avuto il coraggio di dire ad alta voce che i bambini sono naturalmente sessuali” e “meritano il diritto di espressione sessuale con chi vogliono…” L’articolo continuava dicendo: “Invece di temere di essere etichettati pedofili, dobbiamo proclamare con orgoglio che il sesso è un bene, compresa la sessualità dei bambini… dobbiamo farlo per il bene dei bambini”.
    Larry Kramer, il fondatore di ACT-UP, un noto gruppo di attivisti gay, ha scritto nel suo libro, “Relazione dall’Olocausto: La nascita di un attivista dell’AIDS”: “Nei casi in cui i bambini fanno sesso con omosessuali più anziani, siano essi insegnanti o chiunque altro, sostengo che spesso, molto spesso, il bambino desidera l’attività, e forse addirittura la sollecita.”
    In uno studio sulle pubblicità nell’influente giornale omosessuale, The Advocate, Reisman ha trovato annunci per un “Bambola ragazzo penetrabile … disponibile in tre posizioni provocanti”. Ha anche scoperto che il numero di immagini erotiche di ragazzi in ogni numero di The Advocate erano in media 14.
    Giornali e riviste di viaggi omosessuali pubblicizzano molto visibilmente paesi in cui la prostituzione di ragazzi è pesante, come Birmania, Filippine, Sri Lanka e Thailandia.
    L’omosessualità è ‘orientata ai giovani’?
    “La ricerca sullo stile di vita omosessuale conferma che è quasi esclusivamente una cultura orientata sui giovani”, ha scritto Baldwin. “Pochissimi gay mostrano preferenza per gli uomini anziani”. “Alcuni ammettono di concentrarsi sugli adolescenti”, ha detto, “alcuni sui ragazzi in età prepuberale, e molti attraversano entrambe le categorie”.
    Uno studio del 1988 nell’ambito della relazione di Baldwin ha scoperto che la maggior parte dei pedofili ancora si considerano “gay”. Secondo lo studio, “Archivi di comportamento sessuale”, circa l’86 per cento dei pedofili si descrivevano come omosessuali o bisessuali. Inoltre, ha rilevato lo studio, il numero di prostituti maschi adolescenti che si identificano come omosessuali è passato da 10 per cento al 60 per cento negli ultimi 15 anni.
    Alla domanda su cosa ne pensasse dei critici che cercano di negare la sua ricerca, Baldwin ha detto che i risultati parlano da soli. “Per loro dire che questa teoria è falsa vuol dire chiamare bugiardi molti dei leader del movimento omosessuale”, ha detto. “La maggior parte della mia testimonianza proviene direttamente dalla comunità gay”. “Sono riuscito a trovare prove sufficienti per cui la mia tesi – la molestia sui bambini è parte integrante del movimento omosessuale – è una tesi valida”, ha detto Baldwin a WorldNetDaily.
    Altri esperti hanno anche trovato un modello distinto tra chi commette abusi sessuali sui bambini e l’incidenza dell’omosessualità. “Quanto tempo gli psicologi possono continuare a negare l’importanza del lato oscuro, e ignorare ciò che implica circa la condizione omosessuale? E c’è una questione di ancora più grande preoccupazione. Per quanto tempo gli psicologi lasciano impazientemente la porta alla vita gay spalancata per ogni adolescente confuso sessualmente?”, scrive Joseph Nicolosi, Ph.D., a nome del NARTH – Associazione Nazionale per la Ricerca e Terapia sulla Omosessualità – un gruppo che dice di esistere per “fornire comprensione psicologica su cause, trattamento e modelli di comportamento associati all’omosessualità, entro i confini di un dialogo pubblico civile”.
    L’Associazione Nord Americana dell’Amore Uomo-ragazzo, o NAMBLA, è “un gruppo che promuove apertamente il sesso con ragazzi minori e sostiene che gli amanti dei ragazzi rispondano alle esigenze dei ragazzi che amano”, ha detto Baldwin nel suo rapporto. Il gruppo è spesso sostenuto da “molti leader maggiori del movimento omosessuale”, ha detto.
    La promozione dello “stile di vita gay e lesbico”, è in aumento nelle scuole pubbliche della nazione. Un sondaggio di WND sui siti di orientamento omosessuale ha scoperto che quasi ogni gruppo ha una sorta di programma per “educare” insegnanti, dirigenti scolastici e altri dipendenti della scuola sullo stile di vita omosessuale:
    GLSEN – Rete di Educazione Gay Lesbiche ed Etero – si autodefinisce come “la più grande rete nazionale di genitori, studenti, educatori e altri” specificamente costituita per porre fine “alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità/espressione di genere nelle scuole del 2000. Due recenti comunicati stampa si vantavano del consiglio scolastico di Broward County (Florida) che approva “formazione per gli insegnanti” patrocinata dal GLSEN. Uno studente attivista che lavora con i funzionari GLSEN è riuscito di recente a “dare voce” a “studenti gay, lesbiche, bisessuali e transgender” presso le scuole della California; PFLAG ha creato una campagna nazionale denominata “Dalla nostra casa alla scuola”, distribuendo ai funzionari della scuola – fra l’altro – un opuscolo intitolato “Solo i fatti circa l’orientamento sessuale e la gioventù: un vademecum per presidi, educatori, e personale scolastico”.
    Sebbene la maggior parte dei programmi legati alla scuola sono venduti ad amministratori e genitori come programmi destinati semplicemente a porre fine alla persecuzione degli omosessuali e delle lesbiche, nessuno rivela ciò che Baldwin dice essere una prova convincente del fatto che l’omosessualità è dannosa per i bambini.
    “Che cosa … dice la letteratura accademica sul rapporto tra omosessualità e pedofilia? Un bel po’, in realtà”, ha scritto, citando dati raccolti dall’Istituto di ricerca sulla Famiglia: “Gli studi scientifici confermano una forte predisposizione pedofila tra gli omosessuali”.
    L’istituto, dopo aver esaminato più di 19 studi e relazioni inter pares in un articolo del 1985 di “Psychological Reports”, ha scoperto che gli omosessuali rappresentano tra il 25 e il 40 per cento di tutte le molestie su minori. “Ma questo numero è basso”, dice Baldwin, “a causa del fatto che molti giornalisti non riportano se un molestatore di bambini è omosessuale, anche se sanno che quello è il caso”.
    https://resistenzabianca.wordpress.c...une-tra-i-gay/

  2. #112
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Lui era lei e lei era lui, oggi sposi - Ultima Ora - ANSA.it

    E alla fine si incularono a vicenda felici e contenti.

    Scusate, uso la legge biblica.
    Senza pietà.
    Forse che fa più schifo il commento rispetto alla notizia?
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #113
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #114
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Cuccioli no ma bambini si?
    Lucio Malan
    Per quanto riguarda le adozioni, ricordo essenzialmente due punti: già oggi il sopravvissuto di una unione di fatto tra due persone può adottare il figlio dell’altro, con le adozioni speciali che permettono di adottarlo direttamente, perché già oggi la legge – ed è così da trent’anni – stabilisce che il bambino, nel caso rimanga senza genitori, può essere dato in adozione a una persona con cui ha un rapporto stabile e duraturo. Se questo rapporto c’è, la cosa è possibile già oggi, per cui non ci vengano a parlare di bambini che non avrebbero più tutele. Forse bisognerebbe pensarci alle tutele di questi bambini prima di privarli o della madre o del padre premeditatamente.
    In secondo luogo, sarebbe una truffa togliere solo l’articolo 5 perché sappiamo bene – per quanto è avvenuto in altri Paesi europei e per quanto ci hanno detto tutti i costituzionalisti – che, se anche si togliesse l’articolo 5 relativo alle adozioni, la norma verrebbe ripescata per via giurisprudenziale; per cui sarebbe una vera truffa, Colleghi del Partito Democratico, votare questo provvedimento togliendo l’articolo 5, sempre che lo si tolga, perché vorrebbe dire votarlo ipocritamente dicendo che non ci sono le adozioni mentre invece ci saranno.
    Infine, che cosa significa utero in affitto? Significa strappare un bambino alla madre dopo pochi secondi dalla sua nascita. A questo proposito, Presidente, vorrei farvi vedere il Regolamento comunale sulla tutela degli animali della città di Roma. L’articolo 8 è intitolato: «Maltrattamento degli animali» e al comma 6 dice: «È vietato separare i cuccioli di cani e gatti dalla madre prima dei 60 giorni di vita, se non per gravi motivazioni certificate da un medico veterinario».
    Perché? Perché è ritenuta una barbarie separare un gattino o un cagnolino da sua madre. Invece, con l’utero in affitto, il bambino viene separato subito dalla madre. Chi ha firmato questo Regolamento? La delegata del Sindaco alle politiche sui diritti degli animali, Monica Cirinnà.
    Cuccioli no ma bambini si? » Rassegna Stampa Cattolica

    Anonymous Italia attacca i siti pro Family Day
    Colpito il sito “La Nuova Bussola Quotidiana”, uno dei siti più critrici verso il ddl Cirinnà
    Francesco Curridori
    Anonymous Italia contro il Family Day.
    Questa notte i siti web che hanno organizzato o appoggiato il Family Day sono stati hackerati o bloccati. Ieri pomeriggio era comparso un avviso sui social per mettere in allerta i siti del movimento per la vita, generazione famiglia, sentinelle in piedi, notizie pro vita e giuristi per la vita ma ad essere stato colpito è il giornale online "La Nuova Bussola Quotidiana", uno dei più critici verso il ddl Cirinnà sulle unioni civili.
    "+++ Avvisiamo tutti i lettori del nostro quotidiano www.lanuovabq.it che il sito è stato manomesso da un pesantissimo ATTACCO HACKER. Stiamo lavorando per riattivarlo al più presto. +++” è la scritta che ieri è comparsa sul sito.
    Anonymous Italia attacca i siti pro Family Day - IlGiornale.it

    Così il popolo sloveno ha vinto la battaglia contro le nozze gay
    di Benedetta Frigerio
    Una campagna mediatica martellante, un Parlamento che da tre anni a questa parte cerca di approvare il cosiddetto matrimonio fra persone dello stesso sesso riuscendoci per ben due volte e impedendo ai cittadini di utilizzare il metodo democratico del referendum. Eppure la legge è stata abrogata in entrambi i casi, «la seconda volta addirittura con una percentuale maggiore di voti contrari alla norma». Marjana Debevec, giornalista slovena che ha partecipato attivamente alla campagna referendaria, spiega alla nuovabq.it come sia stato possibile che il 63 per cento dei cittadini il 20 dicembre scorso si sia opposto alle simil-nozze nonostante la presenza di condizioni completamente avverse ai promotori del referendum.
    «Laici, cattolici, leader e membri dei movimenti ecclesiali si sono incontrati per la prima volta il 19 febbraio 2015 e in un centinaio hanno costituito il comitato “Si tratta dei nostri bambini”, sapendo che il marzo successivo sarebbe cominciata in Parlamento la discussione del ddl che prevedeva il matrimonio fra persone dello stesso sesso, inclusa la possibilità di adozione». Immediatamente il Comitato ha organizzato una manifestazione di fronte al Parlamento che si sarebbe svolta durante la discussione del ddl. «Essendo però neonato e per sensibilizzare la popolazione ha dovuto promuovere incontri e convegni sperando nel passa parola, in internet e nella stampa cattolica. Molti hanno poi lavorato tramite i social network, dato che i grandi media non davano spazio all'opposizione. Così ci siamo trovati in piazza in migliaia per difendere la famiglia».
    A conclusione della manifestazione l'arcivescovo della capitale Lubiana, Stane Zore, ha celebrato la Messa per i partecipanti: «Lo ricordo come un momento fortissimo: Zore spiegò che la battaglia doveva essere un'occasione per ciascuno di fare un percorso spirituale in cui riscoprire il significato dell'amore, dell'essere sposi, padri, madri e figli». Ma poche ore dopo il Parlamento aveva già approvato la legge. Eppure, anziché scoraggiarsi, esattamente come era avvenuto tre anni prima, il Comitato, tutte le associazioni, i movimenti, la società civile, che nel frattempo si era mobilitata organizzando veglie delle Sentinelle in Piedi, convegni e momenti di preghiera, si sono rimboccati le maniche: «In pochi giorni sono state raccolte 80 mila firme da presentare al Parlamento per la richiesta di un referendum abrogativo, ben oltre le 2.500 necessarie. Dopodiché si è dato inizio alla raccolta ufficiale che ha raggiunto la cifra di 40mila adesioni. A quel punto, il Parlamento ha respinto la richiesta, dichiarandola inammissibile perché discriminate».
    Ma nemmeno questo è bastato a fermare l'opposizione decisa a sottoporre l'istanza alla Corte Costituzionale. «Il verdetto favorevole al referendum è arrivato a fine ottobre e il Parlamento ha deciso di fissare le votazioni per il 20 dicembre, concedendo solo un mese e mezzo di tempo per sensibilizzare i cittadini. In quel mese gli esponenti del comitato hanno organizzato oltre 200 tavole rotonde, alcuni viaggiando per 10 mila chilometri da una parte all'altra del paese. Spesso lasciando a casa mogli, mariti e figli per raggiungere anche il più piccolo paesino e incontrare anche solo 20 o 30 persone». Debevec spiega che «non c'era altro modo di arrivare alle persone e di fare contro informazione, ma è stato un bene ritrovarsi dal vivo. E, infatti, il successo è stato maggiore di quello di tre anni fa. Eravamo sbalorditi».
    Secondo la giornalista a giocare a favore dell'opposizione «è stata anche la compattezza della Chiesa: tutti i movimenti e le parrocchie hanno sostenuto le iniziative dei laici e hanno organizzato veglie di preghiera, alcuni anche digiunando a pane acqua la settimana precedente al referendum». Zore aveva ribadito che tutto, «dalla biologia alla Bibbia, dice che la realtà è evidente: solo gli uomini e le donne posso incontrarsi completamente generando altri esseri umani. Dunque, nessuna unione è equiparabile a questa».
    Forse, complice della vittoria è anche la consapevolezza di cosa sia un'ideologia, come quella comunista che la Slovenia ha già vissuto sulla sua pelle: «Gli sloveni capisco quando la politica e il potere vogliono obbligarli a fare qualcosa come in questo caso. Aggiungo poi che la persecuzione ha portato i cattolici rimasti a essere molto più convinti di un tempo in cui vivevano la fede solo come tradizione». Molti poi hanno definito questa vittoria un miracolo: «Certamente, un miracolo pieno di sacrifici».
    Così il popolo sloveno ha vinto la battaglia contro le nozze gay

  5. #115
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio

    malattia o no è che sembra che ormai ci siano solo loro e i loro pseudo-diritti... come se per gli etero ci siano chi sa che diritti, più che altro le leggi degli stati idioti come l'itaglia agli etero che si sposano impongono solo una MONTAGNA DI DOVERI

    boh, va beh resteranno più donne a disposizione per noi, ... battuta da bar, lo so, ma a questo punto l'argomento sta diventando talmente un incubo (con tutti i problemi che ci sono del mondo attuale) quasi da giustificare le peggiori disgressioni da bettola di periferia

  6. #116
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    malattia o no è che sembra che ormai ci siano solo loro e i loro pseudo-diritti... come se per gli etero ci siano chi sa che diritti, più che altro le leggi degli stati idioti come l'itaglia agli etero che si sposano impongono solo una MONTAGNA DI DOVERI

    boh, va beh resteranno più donne a disposizione per noi, ... battuta da bar, lo so, ma a questo punto l'argomento sta diventando talmente un incubo (con tutti i problemi che ci sono del mondo attuale) quasi da giustificare le peggiori disgressioni da bettola di periferia
    E' una guerra all'ordine imposto da Dio alle cose e che la sinistra combatte con ardore .Dietro qualcuno di innnominabile .Oppure si , ma ci chiudono il forum ...
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  7. #117
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Il senatore gay Lo Giudice: «vi spiego come ho tolto un bambino da sua madre»
    Pochi giorni fa abbiamo pubblicato il video di una coppia omosessuale che, in diretta su La7, ci ha spiegato che la mamma non serve, «è un concetto antropologico». Poi è intervenuto Roberto Saviano che ha ricordato che «un figlio non è un dovere, ma un piacere che nessuno può vedersi negato». Una sorta di sollazzo per gli adulti. Vergognandosi forse per quanto scritto, ha corretto su Facebook il termine “piacere” con “diritto”: «Avere un figlio non è un dovere, ma un diritto che nessuno può vedersi negato». Una toppa forse peggiore del buco: diritto al figlio? Si hanno diritti sulle persone? Come gli schiavisti pensavano di averne sugli schiavi?
    Ma il picco di disumanità riteniamo lo abbia raggiunto il senatore PD Sergio Lo Giudice intervistato recentemente dalle Iene assieme al suo compagno Michele Giarratano.
    Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay, ha ammesso di aver pagato il bambino circa 100mila euro, mentre il suo compagno, molto più imbarazzato, si è rifiutato di rispondere alla domanda. Facendo spallucce e sorridendo, la coppia ha raccontando di aver impedito al neonato di essere allattato dalla madre, «perché è importante che fin dall’inizio non si crei il rapporto come fossero madre e figlio». Pochi giorni fa è stato fatto notare che la stessa Monica Cirinnà, autrice del ddl sulle unioni civili in discussione in questi giorni, quando era delegata all’Ufficio Diritti degli animali per il Comune di Roma nel 2005, ha firmato un provvedimento in cui si fa divieto di «separare i cuccioli di cani e gatti dalla madre prima dei 60 giorni di vita, se non per gravi motivazioni certificate da un medico veterinario». Questo per non recidere quel legame d’affetto che si instaura tra mamma e cuccioli, provocando in loro violenza emotiva. Diritti per gli animali sì, poco importa di quelli dei bambini, trattati come merce regalo da ordinare, produrre e donare a chi non ne ha.
    Mario Adinolfi ha spiegato: «si sappia che Lo Giudice è il padre e principale beneficiario della legge Cirinnà, ma quali compagni da visitare in ospedale, ma quali partner carcerati da poter incontrare ai colloqui, non c’è una riga nel ddl Cirinnà su quei supposti negati diritti. Il ddl Cirinnà serve a Lo Giudice e al compagno per affermare che il bambino che hanno in casa è figlio di due papà e di nessuna mamma». L’intervista ai due è agghiacciante poiché, nonostante quanto stiano raccontando, sorridono beatamente: dicono infatti di non sapere se hanno prodotto in lui un trauma staccandolo dalla madre e non sanno se questo trauma è stato prodotto alla donna da cui lo hanno comprato. Ma non sembra loro importare più di tanto, si tratta in realtà di sperimentazione sulla pelle di un bambino. Ecco come sta crescendo il piccolo Luca: «vede intorno a sé famiglie con due papà, con due mamme». Immerso dunque in una realtà che non c’è, totalmente differente a quella esistente: l’Istat, infatti, ha certificato che le coppie omosessuali con figli sono soltanto 500, contro i 13 milioni e 990 mila genitori eterosessuali. A livello statistico praticamente non esistono e tali numeri vanno presi alla lettera, come ha spiegato Gian Carlo Blangiardo, docente di Demografia all’Università di Milano-Bicocca.
    «Un giorno vi rimprovererà per avergli negato una mamma?», chiede la giornalista ai due omosessuali. «Si, certo, lo abbiamo tenuto in conto». Domanda che nessuno farebbe ad una coppia eterosessuale, perché chiunque sa che in quel luogo al bambino non manca idealmente nulla, è l’ideale per lui e nessuno si è mai lamentato per non aver avuto due mamme o due papà (al contrario di quanto avviene per chi è stato costretto a crescere in una famiglia arcobaleno). «In meno di sette minuti d’intervista», ha commentato il direttore de La Croce, «è resa confessione piena su tutto: sul prezzo del bambino, sulla violenza che subisce, sull’allattamento al seno che gli viene negato. E’ una confessione in cui i diritti del bambino sono esplicitamente e violentemente negati: il latte materno lo può avere, ma non dal seno materno; le “figure femminili di riferimento” ci saranno, ma non deve essere la madre. Tutto evidenzia come siamo davanti ad un sommo atto egoistico di due adulti borghesi, che spendono i loro ingenti guadagni per compiere un atto non solo violento e vile verso il più debole degli esseri umani, ma anche platealmente illegale, pubblicizzandolo».
    Il senatore gay Lo Giudice: «vi spiego come ho tolto un bambino da sua madre» | UCCR



    La madre non c'è, è un concetto antropologico


    Se passa la legge Cirinnà, Alfano deve fare solo una cosa: uscire dal governo
    Davanti a una legge che promuove a “diritto” la libertà di rendere i bambini orfani c’è solo da dire “No”. Come ha fatto il presidente del Portogallo
    Luigi Amicone
    Il prossimo 9 marzo a Lisbona andrà in scena un gesto di libertà che ci si dovrebbe aspettare da qualsiasi uomo politico non dimentico che il diritto e le leggi di uno Stato non possono mai ledere i diritti e le leggi iscritti nel cuore dell’uomo, precedenti ogni Stato e ogni legge. Ebbene, in Portogallo Aníbal Cavaco Silva, presidente della Repubblica, concluderà il suo mandato facendosi ricordare per il veto posto alla promulgazione di una legge che consente l’adozione dei bambini da parte di persone dello stesso sesso. Il capo dello Stato portoghese si è appellato a qualcosa di superiore al diritto positivo e alla legalità democratica. Si è appellato all’evidenza di coscienza che prima di ogni desiderio degli adulti viene il diritto umano e naturale di ogni bambino ad avere una famiglia, una madre e un padre.
    In Italia siamo allo stesso punto: attendiamo che, qualora venisse approvata in parlamento, il presidente della Repubblica si rifiuti di promulgare la Cirinnà, legge incostituzionale che censura la diversità omosessuale e invece di dare diritti alle persone (come fa il ddl Sacconi che andrebbe subito approvato), promuove un surrogato di matrimonio, «fa sparire uno dei due genitori biologici dalla vita del bambino» e «uccide simbolicamente il genitore dell’altro sesso» (Agapo).
    Ci sono nel cuore umano un parlamento, una legge, un tribunale superiori a quelli dello Stato: si chiamano coscienza del bene e del male. Chi in coscienza può dire che è “bene” – addirittura “diritto” da tutelare da parte dello Stato – la libertà che si prende il desiderio di un adulto di avere un bambino per sé e per il proprio partner, al prezzo di lasciare un bambino orfano? È tutto qui, cari parlamentari. Voi non dovete inventarvi una nuova istituzione (incostituzionale, sentenza 138/2010 della Consulta) che scimmiotta il matrimonio perché questo sarebbe un “diritto civile” (e non è vero!) e perché questo sarebbe “progresso” (e vediamo se non verrà il giorno di una Norimberga anche per questo “progresso”!). Voi dovete chiedervi: è bene o male che nel nome dei diritti di persone adulte lo Stato promuova la libertà di privare per sempre un bambino di una madre o di un padre?
    Perciò, cari deputati e senatori alfaniani che, forse non a caso, alla vigilia del Family Day siete stati riforniti da Renzi di molte poltrone: non venite a raccontarci che a legge Cirinnà approvata rifletterete sull’opportunità di indire un referendum. Vi coprireste di ridicolo. Davanti a una legge che Renzi e Pd (e M5S) hanno spinto in modo tale da renderla ingiustificabile anche sul piano delle procedure parlamentari (poiché sapete benissimo che ha saltato l’iter previsto dall’articolo 72 della Costituzione), non vi resta altro da fare che votare contro e uscire da questo governo. Tutto il resto sarebbero solo capriole e tintinnare di trenta denari.
    Se passa la Cirinnà, Alfano esca dal governo | Tempi.it

    Ho diritto al marito
    di Maria Rachele Ruiu
    Se c’è un diritto ad avere per forza figli, in funzione di un assenza di amore ingiusta, c’è anche un #diritto ad essere per forza #‎mogli‬, in funzione di un assenza ingiusta. Quindi: vediamo di obbligare qualcuno a sposarmi, anche velocemente visto che “sono in scadenza”.
    Ehm, lo pretendo innanzittutto maschio, poi bello ed aitante, senza ammaccature fisiche o psichiche. Pagherò, innanzitutto perchè ci sia, poi pagherò perchè possa essere strappato dalle sue origini, dalle sue radici, ma soprattutto pagherò perchè sia assolutamente come dico io. Se non rispecchierà questi canoni, lo reinvio al mittente.
    Se pagherò, qualcuno me lo venderà; forse per necessità personale, forse per comprarsi un pezzo di pane, o assicurarsi un futuro, fatto sta penso che in nome dell’Amore e del mio bisogno d’amore sia inutile sindacare sul perché me lo venderà: è una compravendita umana che sono certa varrà la pena di esistere: realizzerà un mio sacrosanto bisogno. Poi cercherò una maniera simpatica e pietosa per definirla, ci sto lavorando. Farò firmare un contratto, ma solo perchè io possa avere il diritto di vita e di morte su questo marito: dovesse non piacermi, che faccio, me lo tengo tutta la vita?!
    Chiunque si azzardi a dire qualcosa in contrario (che è abominevole trasformare una persona in cosa; che è abominevole strapparlo dalle braccia di chi l’ha cresciuto -è consenziente! Scemi!-, che è abominevole togliergli le radici ledendo la sua dignità di persona e rischiando che si perda), chiunque abbia in mente di azzardarsi a schiacciare la mia libertà in primis e a negare il mio bisogno profondo di amore, taccia, e se non tacerà lo zittirò, con qualsiasi mezzo io riuscirò ad avere. Che sia la stampa, che sia la corte costituzionale dei diritti dell’uomo. Che sia l’interruzione di convegni, manifestazioni. Che sia un attacco mirato e concentrato sui social.mrr
    Ma come vi permettete di sindacare un mio desiderio così profondo e umanamente comprensibile? Ho voglia di amare qualcuno e di farlo con tutti i crismi! Pensi che non sia capace di amare?
    Chiunque provasse solo ad insinuare che questo desiderio d’amore non sia opportuno che io lo realizzi a tutti i costi (tutti!) lo riterrò un senza cuore, rinchiuso nel suo bigottismo medievale e soprattutto nel suo egoismo: facile parlare soprattutto se tu un marito o una moglie ce l’hai o hai tutte le caratteristiche per trovarlo, eh?
    E chiunque provasse a dirmi che un matrimonio con un marito comprato peccherebbe di un tassello importantissimo per la costruzione di una relazione sana e duratura, risponderò portando ad esempio i matrimoni falliti che deficitano in molto. Mio marito non mi picchierà: l’ho voluto e comprato, lo tratterò benissimo.
    E per tutti quelli che mi verranno ad accusare perché gli strappo le radici, gli tolgo un importante tassello di amore risponderò: E le vedove? E i separati?
    Giu le mani dal mio sacrosanto diritto di comprarmi un marito! #Fascisti #bigotti #ultrareligiosi #ritardati-etici #zitellofobici che non siete altro!
    Aspetto il depliant.
    Che sia di qualità.
    Ho diritto al marito | il blog di Costanza Miriano

    Quanto fa due più due?
    Pubblicato da Berlicche
    ⊗ Due e due fa quattro
    ⊗ Due e due fa cinque
    ⊗ Due e due potrebbe fare quattro
    ⊗ Due e due fa quattro, ma chi dice che fa cinque ha tutto il nostro rispetto
    ⊗ Due e due fa cinque, chi dice che fa quattro ci vuole riportare al medioevo
    ⊗ Due e due fa cinque, è nostro diritto
    ⊗ Due e due fa quattro perché tradizionalmente ha sempre fatto quattro
    ⊗ Due e due fa quattro, cinque, ottantasei…chi può dirlo?
    ⊗ Due e due: troviamo un compromesso, quattro e mezzo?
    ⊗ Due e…cosa?
    ⊗ Due e due è indeterminato.
    ⊗ Non esiste una cosa come il due, è un concetto antropologico
    ⊗ Due e due fa cinque a patto che non cambi niente
    ⊗ Acconsentiamo a dire che due e due fa cinque, ma poi faremo un referendum
    ⊗ Non ho capito la domanda.
    https://berlicche.wordpress.com/2016...a-due-piu-due/



    Insopprimibili verità
    Pubblicato da Berlicche
    Una coppia composta da persone dello stesso sesso possono essere genitori adeguati?
    Adeguati a che?
    La domanda è fondamentale. A mio parere c’è solo una risposta: adeguati al bambino.
    Quando coltiviamo una pianta, dobbiamo stare attenti alle esigenze della pianta stessa. Non bastano acqua, terra, sole. Troppa acqua e la pianta marcisce, poca e secca; se gradisce l’ombra guai a metterla troppo esposta. Magari potrebbe venire qualcuno a chiederci: hai bagnato il tuo vaso? Noi rispondiamo sì, e quello va via considerandoci buoni agricoltori. Ma, nel frattempo, la nostra pianta è morta. Forse non sappiamo neanche perché.
    Se così è per una pianta, figurarsi per un bambino. Che, in più del vegetale, ha una consapevolezza, ha un cervello che è un vulcano in ebollizione. Gli hai dato da bere? Sì. Gli hai dato da mangiare? Sì. Gli hai dato amore? Sì. Ah, allora va bene.
    Ma era quello giusto?
    C’è chi sostiene che la scienza afferma con certezza che essere allevati da una coppia omosessuale o eterosessuale sia lo stesso. Possiamo affidarci alla scienza, certo. Ma, per giudicare, abbiamo in questo caso anche qualcosa in più: l’esperienza.
    Noi tutti siamo figli. In alcuni casi siamo anche padri, e madri.
    Tra nostro padre e nostra madre c’era differenza, vero? A nostra volta noi siamo diversi da nostra moglie, nostro marito.
    Sarebbe stato molto diverso se, invece di mio padre, avessi avuto due volte mia madre. O viceversa. Mi sarebbe mancato qualcosa: la forza, o la dolcezza. Il coraggio o la perseveranza. La pazienza o la tenacia. Come esempi, come insegnamento, ma non perché uno dei miei genitori fosse inadeguato, ma perché erano complementari. Complementari perché erano e sono un maschio e una femmina. C’è differenza. Voi sapete che c’è.
    Un diritto che si invoca non può prescindere dalla realtà. Dire “è lo stesso” fa a pugni con la MIA esperienza.
    Considerate adesso la vostra, di esperienza: è differente? No, non rispondete ideologicamente, subito.
    Prendetevi un minuto.
    Ricordate, pensate.
    L’importante è che voi, proprio voi e nessun altro per voi, giudichiate in base a quello che è stato, quello che è reale.
    E se anche per voi fosse o fosse stato differente, riflettete su questo: io e tanti altri abbiamo verificato, vissuto qualcos’altro. Chiunque lo neghi deve fare i conti con questa realtà; e la mia testimonianza, quella di tutti quelli che conosco invalida ogni perentorio giudizio ideologico che si possa avere. Perché noi ci siamo, esistiamo, occorre fare i conti con quello che diciamo. Ciò che nega l’esistente per affermarsi non può che essere una menzogna.
    Non fatevi lavare il cervello da menzogne strumentali, da una finta scienza che alle prove dei fatti è una bugia. Pensateci bene, se non stiate avallando il falso.
    Se lo è, chi ve lo fa fare?
    https://berlicche.wordpress.com/2016...mibili-verita/


  8. #118
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    La “normalizzazione” dell’omosessualità: questa volta è il turno del vescovo di Ragusa
    di Paolo Deotto
    Questa volta non dovrebbero esserci smentite, più o meno arrampicate sugli specchi, visto che la notizia, oltre che comunicata da ANSA, da Telenovaragusa e da Repubblica, è anche confermata dalla stessa curia di Ragusa.
    Accade questo: un incauto parroco di Chiaramonte Gulfi (diocesi di Ragusa), incauto perché (forse) convinto che l’Italia sia un paese libero, che la Chiesa cattolica difenda ancora la Dottrina, convinto insomma di vivere in un mondo normale, ha scritto sulla sua pagina Facebook che gli omosessuali sono dei malati.
    Come è noto in Italia c’è libertà di bestemmia, libertà di aborto, libertà di divorzio, libertà di sfilate vomitevoli (“gay-pride”) e mille altre libertà tra cui quelle di drogarsi, di distruggere la gioventù, di distruggersi, eccetera. Però c’è ancora qualcosa di sacro e intoccabile: l’omosessualità, perbacco! La frociodittatura è ormai un dato acquisito e indiscutibile.
    L’incauto parroco, che si chiama Don Vaccaro, e per il quale è prevedibile ben poca carriera ecclesiastica, ha suscitato le ire degli omosessuali & affini. Turbinio di borsette, nuvole di cipria e colate di rimmel per le lacrime di rabbia. Però è intervenuta con tempestività la curia di Ragusa, custode di non-si-sa-bene-cosa. Il terribile post su Facebook è stato cancellato e monsignor vescovo si è affrettato a chiedere scusa e non solo: ha anche ricevuto in curia i rappresentanti di quella Arci-gay che, se non andiamo errati, è la “storica” associazione di pervertiti, la prima che innalzò la spada fiammeggiante in difesa dei poveri perseguitati e oltraggiati omosessualucci.
    E così ne vien fuori questo edificante comunicato della curia di Ragusa:



    Carta canta, come si suol dire. Per mons. Carmelo Cuttitta, vescovo di Ragusa, un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio è retrocesso a semplice “differenza sessuale”. Del resto, visto che dal centro operativo di S. Marta il peccato è in via di abolizione, monsignore non fa altro che mettersi in linea.
    Visto che il peccato è in via di abolizione e che l’omosessualità è una semplice e inoffensiva “differenza sessuale”, si possono accogliere tranquillamente i rappresentanti di organizzazioni che, promuovendo l’omosessualità, contrabbandandola come una delle tante e normalissime “varianti” sessuali, sono responsabili di una micidiale opera di corruzione.
    O meglio, erano responsabili. La corruzione delle anime non interessa più. In tutto ciò la logica è evidente: abolendo il peccato, chi se ne frega della corruzione delle menti e delle anime? Del resto, dal già citato centro operativo di S. Marta si è parlato di reati e molto molto meno di peccati.
    Per rintronare ben bene i cervelli bisogna far passare il concetto della “normalità” dell’omosessualità. E si arriverà a ottimi risultati. Ormai, con le stesse tattiche, nella gran parte dei cervelli si è acquisita la “normalità” del divorzio, dell’aborto e di altri peccati.
    Mons. Carmelo Cuttitta ha fatto con scrupolosa cura la sua parte sulla strada della “normalizzazione” di quelli che a noi e a tanti altri, ci perdoni monsignore, continuano a ispirare un sano ribrezzo. Perché, mi scusi, ma non ricorriamo adesso, magari, alla famosa distinzione tra “peccato” e “peccatore”. Questa distinzione è quanto mai scivolosa, perché per commettere il peccato ci vuole il peccatore e se la prima cosa che ci preoccupiamo di fare con il peccatore è coccolarlo teneramente, anziché correggerlo, generiamo sono quella confusione in cui il demonio sguazza a suo agio.
    Per monsignor vescovo possiamo solo pregare. Possiamo però anche chiedergli, con tutto il rispetto, di quale chiesa sia vescovo, perché è assai difficile capire cosa c’entri con la Dottrina cattolica l’accoglienza dei rappresentanti di associazioni che corrompono le anime e le scuse perché un prete si è permesso di dire un’ovvietà, con il bel risultato di dare un formidabile “assist” alla normalizzazione di – repetita iuvant – un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.
    La ?normalizzazione? dell?omosessualità: questa volta è il turno del vescovo di Ragusa* ?* di Paolo Deotto | Riscossa Cristiana

    "Tv, giornali e cinema disprezzano la famiglia"
    La scrittrice Costanza Miriano, organizzatrice del "Family day", smaschera il pensiero unico dei media che diffondono la "propaganda omosessualista". A colpi di slogan
    Camillo Langone
    Costanza, vedrai Sanremo? (È una domanda che in questi giorni sto facendo un po' a tutti e a maggior ragione alla nostra massima scrittrice familista, per giunta animatrice dell'ultimo Family Day).
    «Io lo vedrei anche ma non me lo fanno vedere i miei figli».
    Anche loro come me detestano Elton John?
    «No, loro snobbano Sanremo perché lo considerano vecchio, per loro è un linguaggio superato. Così quando sono a casa giochiamo, leggiamo, chiacchieriamo. E non guardiamo la tivù».
    Ma perché avresti visto il festival della propaganda omosessualista?
    «Se non altro per criticarlo».
    Per criticarlo non basta sapere che stasera l'ospite d'onore sarà un vecchio signore che ha strappato due bambini dal seno della madre e che il valletto Gabriel Garko si è appena pronunciato a favore delle unioni omosessuali?
    «Io sono sempre un po' diffidente riguardo i boicottaggi, preferisco dedicarmi alla devozione perché penso che il mondo lo si possa cambiare recitando un rosario, non premendo un determinato tasto del telecomando. Se qualcuno vuole guardare Sanremo che lo guardi pure, se invece ha figli che reclamano attenzione che presti attenzione ai figli».
    Purtroppo non è solo un problema sanremese, riguarda la tv tutta. Sai chi è Ivan Cotroneo?
    «Sì, è un omosessuale omosessualista che scrive fiction televisive».
    Proprio lui. Piace pure ad Aldo Grasso.
    «Conosco bene il suo lavoro. Nelle sue fiction c'è sempre un personaggio omosessuale simpatico, intelligente, geniale, mentre le famiglie risultano luoghi di costrizione, tristezza, noia, stanchezza».
    Sarai contraria ai boicottaggi ma di fronte a questo continuo indottrinamento non pensi che i cattolici dovrebbero fare lo sciopero fiscale e non pagare il canone?
    «Quello contro l'adozione omosessuale, l'utero in affitto e la legge Cirinnà non è un discorso cattolico, è un discorso pre-religioso, non è necessaria la fede, è più che sufficiente la ragione».
    Ma sei stata messa in mezzo anche a La7, nella puntata di Fuori onda in cui tranne te erano omosessualisti tutti, i conduttori, gli ospiti in studio, gli ospiti collegati, forse pure cameramen e truccatrici.
    «Quella puntata è stata utilissima per mostrare come gli argomenti degli omosessualisti siano deboli, fatti solo di slogan. Partecipavano due omosessuali che si sono procurati un bambino in cambio di denaro. Quando gli ho chiesto dove fosse la madre del bambino si sono molto innervositi. Hanno detto che la madre non esiste. Ma la madre di quel bambino eccome se esiste, ha un nome, una faccia, una storia, dei sentimenti».
    Non solo la tv, anche la prestigiosa arte è abbastanza compattamente favorevole alle nozze di Sodoma. Sul magazine Zero ho letto un'intervista a Gillo Dorfles che, fra un aneddoto su Lucio Fontana e un ricordo di Le Corbusier, si dichiara favorevole. Mi è dispiaciuto vedere il mio maestro di estetica diventare, a 105 anni, conformista come una parrucchiera tatuata.
    «Sono tutti talmente uniformati, in tv, al cinema, nel giornalismo, e come tu mi dici anche nell'arte, che già solo questo dovrebbe far riflettere. Ma in alcuni ragazzi vedo una reazione, un rifiuto della pappa ideologica pronta».
    Quindi può nascere una controcultura, un rigetto del conformismo nichilista? In quali contesti?
    «In contesto cattolico. Contro la riduzione della donna a contenitore è rimasta a combattere la Chiesa».
    Una parte della Chiesa: la Cei, Avvenire, l'Osservatore Romano non direi.
    «Sì, una parte della Chiesa, il piccolo gregge a cui Gesù nel Vangelo di Luca dice di non temere e che si riunisce in luoghi come l'oratorio di padre Maurizio Botta: faccio ore di macchina per portare i miei figli al suo catechismo e alle sue messe. È importante avere amici in cui riconoscersi, ad esempio molti partecipanti del Family Day sono diventati amici della vita quotidiana».
    Come mai padre Botta, che è un grande comunicatore, in giro si vede poco?
    «Perché non lo invitano. Non lo invitano nemmeno nelle scuole perché parlerebbe contro la contraccezione e questo alle mamme non va bene: non vogliono che i loro figli sviluppino sensi di colpa. Preferiscono appaltare questi temi a organizzazioni esterne che quasi sempre sono di orientamento omosessualista o pansessualista».
    O forse le mamme preferiscono che i figli vengano educati dalla pubblicità: dopo Findus, Ikea, Eataly, anche la pasta Granoro promuove la famiglia omosessuale. Ci sono rimasto malissimo: le lumachine che mangiavo in bianco nei giorni di indisposizione! Tu che pasta compri?
    "Tv, giornali e cinema disprezzano la famiglia" - IlGiornale.it

  9. #119
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #120
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    Predefinito Re: Vai col gender!

    Dove è la faccina del vomito?
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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