Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: ventunsettembre

  1. #1
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    Predefinito ventunsettembre

    Il 21 ed il 22 settembre ricorre l'anniversario della strage di Torino.
    Un perenne ricordo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Il 21 ed il 22 settembre ricorre l'anniversario della strage di Torino.
    Un perenne ricordo.
    Morte all'italia, agli italiani e ai collaborazionisti.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #3
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Un pensiero per i fratelli morti ammazzati.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #4
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #5
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Settembre, mese di ricorrenze.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #6
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Vero , comunque in Padania si è avuto un genocidio bianco con l'immigrazione, come ora sta avvenendo in Europa . Stesse menti, stessi complotti .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  7. #7
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Ricordate le vittime della strage di Torino del 1864. Morti in una “strage di stato” antipiemontese volutamente dimenticata
    Come da trent’anni a questa parte una rappresentanza di cittadini Piemontesi (e quest’anno anche Savoiesi) ha commemorato le vittime delle giornate di sangue di Torino del 21-22 Settembre 1864. Al termine è stato deposto un omaggio floreale sotto la piccola lapide in piazza San Carlo.
    A riprova della volontà di nascondere questa scomoda storia di odio antipiemontese, gli organi di informazione ufficiali (La Busiarda in testa) non hanno scritto una riga né detto una sola parola.
    151 ANNI FA LA STRAGE DI TORINO
    Non dimentichiamo i Piemontesi assassinati in una strage di Stato il 21-22 Settembre 1864
    Nel 1857 negli Stati di Savoia un colpo di Stato aveva annullato le elezioni politiche, permettendo a Cavour (che non aveva la maggioranza parlamentare) e agli agenti della massoneria internazionale di portare a compimento la rivoluzione italiana nel 1859-60 e di proclamare il Regno d’italia l’anno successivo.
    Nel 1864 il sottosegretario agli interni è il napoletano Silvio Spaventa – che traghetterà la malavita organizzata nelle stanze del potere. Il ministro degli interni è Ubaldino Peruzzi, definito “bandiera dell’antipiemontesismo”, che con Spaventa guida il tentativo di togliere potere e influenza al Piemonte, comunemente avvertito come corpo estraneo all’Italia: il rigorismo subalpino mal si accorda con l’intrallazzatrice e corrotta mentalità italiana.
    I gravissimi fatti di Torino – sempre colpevolmente minimizzati dalla storiografia ufficiale – avvennero in seguito alla firma della “Convenzione di settembre” con la Francia, che prevedeva il trasferimento della Capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze (clausola segreta suggerita dall’emiliano Gioacchino Napoleone Pepoli).
    L’avvenimento segnò l’apice dell’attività antipiemontesista attuata da ministri e governanti del neonato Stato italiano che, servendosi di agenti provocatori, esautorando di fatto il questore piemontese, sostituito con funzionari subdoli e sleali provenienti da fuori, e facendo promuovere dai prefetti manifestazioni di giubilo in tutta Italia per umiliare Torino, intendevano togliere al Piemonte il primato politico e scavare un solco di rancore.
    Il governo italiano vietò le riunioni del Consiglio Comunale, escluse i generali piemontesi dal Consiglio di Difesa, proibì la convocazione della Guardia Nazionale, formata da Piemontesi. Funzionari di polizia palermitani agirono male in una città che non conoscevano; i questurini assalirono e malmenarono i pacifici manifestanti dei quali non comprendevano la lingua.
    La civile protesta dei Torinesi contro tali soprusi venne soffocata nel sangue dalla forza pubblica dello Stato italiano, fatta affluire in massa per porre la ex Capitale in stato d’assedio.
    I soldati, i poliziotti e i carabinieri spararono sulla folla a più riprese in piazza Castello e in piazza San Carlo, uccidendo cinquantadue persone, fra cui due donne e diversi ragazzini, ferendone quasi duecento.
    La sera del 21 settembre in piazza Castello i carabinieri aprirono il fuoco senza motivo su 300 persone in corteo, mirando deliberatamente anche ai monelli e ai passanti sotto i portici.
    La sera successiva in Piazza San Carlo i carabinieri spararono all’impazzata sulla folla per cinque minuti di seguito colpendo anche alcuni soldati che, impreparati, reagirono al fuoco provocando una carneficina, che proseguì con inseguimenti per le strade. In quelle ore qualcuno pensò addirittura di bombardare Torino.
    Alcuni testimoni che raccontarono e pubblicarono la realtà dei fatti fecero una fine “misteriosa”.
    Malgrado l’episodio avesse suscitato raccapriccio in tutta Europa, l’indagine fu archiviata e nessuno fu individuato come colpevole. L’eccidio fu ben presto cancellato dai libri di storia. Le commemorazioni annuali, molto condivise dalla popolazione, vennero presto abolite, sparì perfino la grande stele commemorativa al Cimitero Monumentale.
    Nessuno, ancora oggi, ha pensato di scusarsi con i Torinesi e la stessa toponomastica cittadina continua a non ricordare le vittime di quella strage italiana in Piemonte, nominate soltanto da una piccola lapide in un angolo di piazza San Carlo, tardiva, del tutto insufficiente e addirittura fuorviante.
    Noi Piemontesi, di qualsiasi idea politica, non dobbiamo mai dimenticare, malgrado coloro che continuano a nascondere la nostra storia per sovrapporci una nuova identità.
    Ricordate le vittime della strage di Torino del 1864. Morti in una ?strage di stato? antipiemontese volutamente dimenticata | Gioventura Piemontèisa




  8. #8
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    Predefinito Re: ventunsettembre

    Grazie, Erle.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 

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