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    Predefinito SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Il teologo riformista Kasper: «Gay si nasce, no ai fondamentalisti in nome del Vangelo» - Corriere.it

    aldila' del merito specifico e' interessante la questione di fondo sul rapporto tra dottrina e pastorale, tra dottrina e misericordia .
    Si stanno delineando le varie posizioni .





    Inviato da me
    Ultima modifica di emv; 01-10-15 alle 11:19

  2. #2
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    Predefinito Spinte riformiste

    Interessante intervista al cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.





    Il teologo riformista Kasper:
    «Gay si nasce, no ai fondamentalisti in nome del Vangelo»


    «Al Sinodo non bisogna avere paura della disputa: senza, non si può chiarire nulla»



    Perché ci sono così tante resistenze, eminenza? Come alla vigilia del Sinodo dell’anno scorso, anche stavolta ci sono dei cardinali che firmano un libro su matrimonio e famiglia a difesa della «dottrina»...
    «Ma, guardi, non voglio entrare adesso nelle controversie. Il Sinodo è fatto proprio per discutere, del resto non bisogna avere paura della discussione...».
    Sì, ma certe posizioni sembrano dire in anticipo che non ci devono essere discussioni, no?
    «Sì, alcuni vogliono chiudere: non c’è niente da discutere, basta! Ma il Sinodo c’è e anche i problemi ci sono e sono ovvi, bisognerà pure parlarne...». Il cardinale teologo Walter Kasper tira un sospiro, sorride: «Vede, c’è un certo fondamentalismo: si prende una parola del Vangelo e di questa si fa una ideologia per sostenere la propria tesi. È un fondamentalismo nuovo che si fa con una parola e basta, senza considerare l’insieme...».
    Il cardinale ha appena presentato all’università Lumsa il libro Testimone della misericordia. Il mio viaggio con Francesco (Garzanti), scritto in forma di conversazioni con Raffaele Luise. Nel testo parla del «cambio di paradigma» di Francesco e ripercorre le questioni dispiegate nella relazione che Bergoglio gli affidò prima del Sinodo dell’anno scorso. Il Papa la elogiò come un esempio di «teologia in ginocchio». Kasper, divenuto punto di riferimento dei riformisti, proponeva di valutare «caso per caso con misericordia», la possibilità di «un cammino penitenziale» per riammettere alcuni divorziati e risposati alla comunione. Non la questione centrale né l’unica, ma «simbolica». Nel libro, tra l’altro, chiede di aprire al Sinodo un «dialogo» sulla contraccezione diffusa tra i fedeli («Lo spero, questo scisma non può durare») e parla di accoglienza e rispetto degli omosessuali: «Per me questa inclinazione è un punto di domanda: non riflette il disegno originale di Dio e tuttavia è una realtà, perché gay si nasce».




    Dottrina da una parte, misericordia dall’altra. Possibile siano in contrasto?
    «Ma la misericordia è al fondamento del Vangelo, è la dottrina di Gesù! Metterle in contrasto è insensato. La misericordia è la dottrina fondamentale, la sorgente delle altre. Perché Dio è divenuto uomo? Perché è andato fino alla Croce?».


    Nel libro lei dice che «negli ultimi decenni» spesso la Chiesa è stata «troppo dottrinalista e giuridicista». Troppo aggrappata alla «dottrina»?
    «A una dottrina astratta, che cala tutto dall’alto. Ma la misericordia, come il Buon Samaritano, considera i problemi concreti, le ferite dell’uomo, e vuole salvare e guarire. Paolo VI citò la parabola del Buon Samaritano come modello della spiritualità del Concilio».


    E chi dice: questo è contro il Vangelo?
    «Io questo argomento non lo capisco perché la misericordia è il Vangelo, e ogni altra cosa si deve vedere in questo contesto».


    In che senso Francesco parla di «conversione pastorale»?
    «Il Papa vuole un cambio pastorale, nel senso di avere un insieme delle verità, non isolarne una e lasciare da parte tutte le altre. Questo non va. Attenzione, però: la misericordia non è una verità a buon mercato. Questo è un fraintendimento: la misericordia va fino all’amore al nemico, ha portato Gesù alla Croce».


    Il Papa a Filadelfia ha detto: la tavola del Signore è apparecchiata per tutti.
    «Il peccatore deve convertirsi, è chiaro. Non è una giustificazione del peccato, ma dei peccatori. Questa è la differenza: Gesù non giustifica il peccato, ma i peccatori. Se chiedono perdono: non è un automatismo».


    C’è un’esegesi fondamentalista del Vangelo?
    «Sì. Dio ha creato il mondo in sei giorni: ma nessuno oggi pensa sia più così, alla lettera. Certo la parola che il matrimonio non si può sciogliere è chiara, ma già nel Nuovo Testamento questo comandamento di Gesù è adattato a certe situazioni. In Matteo c’è la clausola di “porneia”, di unione illegittima, adulterio, che può essere causa di divorzio. C’è un’eccezione anche nella prima lettera ai Corinzi, e Paolo parla con potestà apostolica. Nelle prime comunità ci sono diverse prassi e una certa flessibilità».


    C’è chi dice: la comunione, del resto, non è per i perfetti...
    «Ogni volta che celebriamo la messa diciamo: per la remissione dei peccati. L’eucaristia è per i peccatori, tutti lo siamo. Si dice: per il perdono dei peccati».


    La misericordia come chiave del Sinodo per le situazioni «difficili»?
    «Sì, una chiave che non toglie i comandamenti, la verità, ma dice come applicare verità e comandamenti per aiutare i fedeli. La suprema legge del diritto canonico è la salvezza delle anime. Misericordia è espressione di questa volontà. Il Papa e il Sinodo vogliono rispondere a queste sfide. Il Papa vuole una rivoluzione della misericordia e della tenerezza. Ognuno di noi ne ha bisogno».


    I padri sinodali saranno aperti alla misericordia?
    «Senza dubbio. Si discuterà piuttosto delle concrete conseguenze. Ci sarà una disputa, se vuole, ma non bisogna averne paura. Senza disputa non si può chiarire nulla».
    Ultima modifica di Ucci Do; 01-10-15 alle 10:26
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  3. #3
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    La dottrina non è ferrea e rigida inflessibilità contraria a qualsivoglia forma di apertura, nonostante tutta la falsa narrazione che attorno ad essa è stata creata, così come non è da fraintendere la misericordia come lassismo e permissivismo.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  4. #4
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    La dottrina non è ferrea e rigida inflessibilità contraria a qualsivoglia forma di apertura, nonostante tutta la falsa narrazione che attorno ad essa è stata creata, così come non è da fraintendere la misericordia come lassismo e permissivismo.
    Quel "gay si nasce" non mi convince.
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  5. #5
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    Quel "gay si nasce" non mi convince.


    C'è qualcosa che convince del cardinale Kasper?
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  6. #6
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    C'è qualcosa che convince del cardinale Kasper?
    Se è lì, a ricoprire quella carica, vuol dire che esprime una posizione non così marginale nella Chiesa cattolica.
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  7. #7
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    Se è lì, a ricoprire quella carica, vuol dire che esprime una posizione non così marginale nella Chiesa cattolica.
    Purtroppo non è una posizione marginale. ma io intendevo delle varie eterodossie ed errori professati dal porporato.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


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  8. #8
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    Predefinito SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    e chi ci dice , se di errori si deve parlare, che in errore sia lui e non Caffarra ( o Burke) , oltre la credenza soggettiva - che non rileva come prova- di Caffarra ( o Burke) di essere lui nel giusto e gli altri in errore ?


    Inviato da Anthos

  9. #9
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    Predefinito Re: SPINTE RIFORMISTE al via la discussione, intervento del Card. Kasper

    Citazione Originariamente Scritto da Anthos Visualizza Messaggio
    e chi ci dice , se di errori si deve parlare, che in errore sia lui e non Caffarra ( o Burke) , oltre la credenza soggettiva - che non rileva come prova- di Caffarra ( o Burke) di essere lui nel giusto e gli altri in errore ?


    Inviato da Anthos
    La domanda è tanto stupida quanto è semplice la risposta: il Magistero infallibile di Santa Romana Chiesa, l'insegnamento unanime dei Santi Padri e dei Dottori della Chiesa e le Sacre Scritture.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  10. #10
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    Predefinito Re: Spinte riformiste

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    Interessante intervista al cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.





    Il teologo riformista Kasper:
    «Gay si nasce, no ai fondamentalisti in nome del Vangelo»


    «Al Sinodo non bisogna avere paura della disputa: senza, non si può chiarire nulla»



    Perché ci sono così tante resistenze, eminenza? Come alla vigilia del Sinodo dell’anno scorso, anche stavolta ci sono dei cardinali che firmano un libro su matrimonio e famiglia a difesa della «dottrina»...
    «Ma, guardi, non voglio entrare adesso nelle controversie. Il Sinodo è fatto proprio per discutere, del resto non bisogna avere paura della discussione...».
    Sì, ma certe posizioni sembrano dire in anticipo che non ci devono essere discussioni, no?
    «Sì, alcuni vogliono chiudere: non c’è niente da discutere, basta! Ma il Sinodo c’è e anche i problemi ci sono e sono ovvi, bisognerà pure parlarne...». Il cardinale teologo Walter Kasper tira un sospiro, sorride: «Vede, c’è un certo fondamentalismo: si prende una parola del Vangelo e di questa si fa una ideologia per sostenere la propria tesi. È un fondamentalismo nuovo che si fa con una parola e basta, senza considerare l’insieme...».
    Il cardinale ha appena presentato all’università Lumsa il libro Testimone della misericordia. Il mio viaggio con Francesco (Garzanti), scritto in forma di conversazioni con Raffaele Luise. Nel testo parla del «cambio di paradigma» di Francesco e ripercorre le questioni dispiegate nella relazione che Bergoglio gli affidò prima del Sinodo dell’anno scorso. Il Papa la elogiò come un esempio di «teologia in ginocchio». Kasper, divenuto punto di riferimento dei riformisti, proponeva di valutare «caso per caso con misericordia», la possibilità di «un cammino penitenziale» per riammettere alcuni divorziati e risposati alla comunione. Non la questione centrale né l’unica, ma «simbolica». Nel libro, tra l’altro, chiede di aprire al Sinodo un «dialogo» sulla contraccezione diffusa tra i fedeli («Lo spero, questo scisma non può durare») e parla di accoglienza e rispetto degli omosessuali: «Per me questa inclinazione è un punto di domanda: non riflette il disegno originale di Dio e tuttavia è una realtà, perché gay si nasce».




    Dottrina da una parte, misericordia dall’altra. Possibile siano in contrasto?
    «Ma la misericordia è al fondamento del Vangelo, è la dottrina di Gesù! Metterle in contrasto è insensato. La misericordia è la dottrina fondamentale, la sorgente delle altre. Perché Dio è divenuto uomo? Perché è andato fino alla Croce?».


    Nel libro lei dice che «negli ultimi decenni» spesso la Chiesa è stata «troppo dottrinalista e giuridicista». Troppo aggrappata alla «dottrina»?
    «A una dottrina astratta, che cala tutto dall’alto. Ma la misericordia, come il Buon Samaritano, considera i problemi concreti, le ferite dell’uomo, e vuole salvare e guarire. Paolo VI citò la parabola del Buon Samaritano come modello della spiritualità del Concilio».


    E chi dice: questo è contro il Vangelo?
    «Io questo argomento non lo capisco perché la misericordia è il Vangelo, e ogni altra cosa si deve vedere in questo contesto».


    In che senso Francesco parla di «conversione pastorale»?
    «Il Papa vuole un cambio pastorale, nel senso di avere un insieme delle verità, non isolarne una e lasciare da parte tutte le altre. Questo non va. Attenzione, però: la misericordia non è una verità a buon mercato. Questo è un fraintendimento: la misericordia va fino all’amore al nemico, ha portato Gesù alla Croce».


    Il Papa a Filadelfia ha detto: la tavola del Signore è apparecchiata per tutti.
    «Il peccatore deve convertirsi, è chiaro. Non è una giustificazione del peccato, ma dei peccatori. Questa è la differenza: Gesù non giustifica il peccato, ma i peccatori. Se chiedono perdono: non è un automatismo».


    C’è un’esegesi fondamentalista del Vangelo?
    «Sì. Dio ha creato il mondo in sei giorni: ma nessuno oggi pensa sia più così, alla lettera. Certo la parola che il matrimonio non si può sciogliere è chiara, ma già nel Nuovo Testamento questo comandamento di Gesù è adattato a certe situazioni. In Matteo c’è la clausola di “porneia”, di unione illegittima, adulterio, che può essere causa di divorzio. C’è un’eccezione anche nella prima lettera ai Corinzi, e Paolo parla con potestà apostolica. Nelle prime comunità ci sono diverse prassi e una certa flessibilità».


    C’è chi dice: la comunione, del resto, non è per i perfetti...
    «Ogni volta che celebriamo la messa diciamo: per la remissione dei peccati. L’eucaristia è per i peccatori, tutti lo siamo. Si dice: per il perdono dei peccati».


    La misericordia come chiave del Sinodo per le situazioni «difficili»?
    «Sì, una chiave che non toglie i comandamenti, la verità, ma dice come applicare verità e comandamenti per aiutare i fedeli. La suprema legge del diritto canonico è la salvezza delle anime. Misericordia è espressione di questa volontà. Il Papa e il Sinodo vogliono rispondere a queste sfide. Il Papa vuole una rivoluzione della misericordia e della tenerezza. Ognuno di noi ne ha bisogno».


    I padri sinodali saranno aperti alla misericordia?
    «Senza dubbio. Si discuterà piuttosto delle concrete conseguenze. Ci sarà una disputa, se vuole, ma non bisogna averne paura. Senza disputa non si può chiarire nulla».
    Questo conferma quello che penso e dico da tempo: ormai si vuole "rivoluzionare" ulteriormente la Chiesa attraverso la mera prassi - cioè la cosiddetta (e assai fumosa) "pastorale" - senza passare per "convenevoli" dottrinali, come invece accadde con il Concilio Vaticano II e fecero i Papi da Paolo VI a Benedetto XVI. Eloquente è ciò che si è proposto di fare Papa Bergoglio con le modifiche sulla nullità del matrimonio canonico.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

 

 
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