La natura è un insieme di fatti,non si può trarre nulla da essa a livello morale
Ma un insieme di fatti che devono essere ordinati dall'istituzione a qualcosa di razionale e utile nell'interesse della collettività. E NON a soddisfare i pruriti variegati di gente che per la collettività non produce alcunchè di costruttivo se non derivante dall'apporto strettamente individuale di singoli cittadini.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Puntuale descrizione delle coppie etero sterili, di quelle che non vogliono avere figli e di quelle che si sposano in epoca non più riproduttiva. Ah, dimenticavo. aggiungiamoci anche e doverosamente le coppie gay. Tutte utili (o inutili) all'interesse della collettività. Dipende dai punti di vista...
Ma nemmeno per sogno: è la ratio d'origine che conta, non la condizione dei singoli e le loro decisioni. E la ratio d'origine contempla la coppia eterosessuale che si unisce nella prospettiva (pur poi eventualmente non agita) di costruire una famiglia con prole. E' questo il paradigma che conta.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Ma esiste la collettività?A mio parere e sono certo di non sbagliarmi,è solo un'astrazione e nella realtà concreta esistono individui con varietà di interessi contingenti,l'unico modo per trarre da questa situazione un principio morale sarebbe quello di individuare ciò che siamo obbligati a volere data la struttura della nostra mente,e questo processo darebbe e da una morale astratta che tradotta in concreto è universlistica ed egualitaria
Sarebbe il caos assoluto. Per tenere insieme una collettività occorrono regole e le regole rispecchiano necessariamente la maggioranza, non le frange minoritarie e di certo non possono occuparsi di realizzare le follie, le storture o semplicemente i capricci insiti in ogni singola mente umana.
L'universalismo e l'egualitarismo sono storture di fondo. Nessuno è uguale ad un altro. La diversità è una realtà con la quale fare i conti e di forza occorre una scala di valori cogenti che tengano in piedi e nell'ordine una struttura sociale.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Confondi fatti e valori,che ognuno sia diverso da un altro-mero fatto-non implica nulla a livello di diritto.A meno che non intendi l'idea per cui chi è migliore deve avere una vita più sicura,libera e sfarzosa degli altri.Però ogni indicare un determinato bene che non sia quello determinato dalla morale astratto-egualitaria,cioè la sua stessa preservazione,è un salto logico in quanto di per sè non è dato nulla che sia preferibile rispetto all'altro prescindendo dal volere contingente di ognuno.Tu sicuramente pensi che invece ci sia,ma visto le paroli che usi (follia,capricci ecc) sembra evidente che questa gerarchia di beni che pensi vi sia non ti è data da una deduzione ma da un "senso comune" completamente ingiustificato razionalmente,oltre che basato molto prosaicamente sulla forza e su istinti biologici,che contraddittoriamente da una parte viene osannata (la maggioranza ha ragione in quanto tale) dall'altra infangata (la ribellione è male)
Un popolo, una comunità si riunisce e si organizza sulla base di valori condivisi e su questi legifera. E' OVVIO che sia la maggioranza a determinare la condivisione dei valori e se per la maggioranza ad esempio il concetto di famiglia è X, non saranno gli strepiti di un manipolo di minoritari a determinarne il cambiamento per far piacere a chi nella sua mente abbia un diverso concetto di famiglia, mi sembra lapalissiano. Se ho gusti pedofili e la maggioranza ha deciso che la pedofilia sia un reato, non otterrò alcunchè strepitando e adducendo ragioni speciose perchè il mio gusto sia normato ed accettato. Questo in tempi "normali".
Invece per i cosiddetti "progressisti" le cose dovrebbero andare diversamente e ciascuno con i suoi capricci ricevere attenzione, soddisfazione, norma particolaristica, accettazione sociale per un malinteso concetto di uguaglianza quand'anche infrangesse logica, buonsenso, legge di natura.
No, mi spiace, non per me.
Ciò non toglie che, in una società impazzita quale la nostra oggi, vi possa essere un rovesciamento di ogni categoria sociale e di ogni norma precedentemente avvalorata. Lo stiamo vedendo e siamo appena all'inizio.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Certo che chiamare capricci le richieste di riconoscimento delle coppie omosessuali, fa proprio capire a che livello di profondità di pensiero si stia discutendo. Naturalmente non poteva mancare, mistificatoriamente e tanto per fare di tutte l'erbe un fascio, il riferimento alla pedofilia nemmeno velatamente associata all'omosessualità. Con il tuo "ragionamento", qualsiasi minoranza, comprese quelle religiose, non dovrebbero aver diritto di riconocscimento alcuno. Il che è tutto dire....