Speciale MAKS 2015 - Analisi Difesa
Speciale MAKS 2015
di Maurizio Sparacino4 ottobre 2015, pubblicato in Analisi Industria
Il MAKS 2015 Airshow di Zhukovsky è giunto alla sua dodicesima edizione; in realtà, ad essere pignoli, si tratterebbe della tredicesima se consideriamo il primo evento, il Mosaeroshow del 1992 che inaugurò questo salone aeronautico russo prima di trasformarsi definitivamente in “MAKS” dal successivo anno 1993. Da allora l’airshow russo si ripresenta con cadenza biennale (negli anni dispari) agli appassionati e ai tecnici del settore di tutto il mondo.
Il MAKS 2015 che si è svolto dal 25 al 30 agosto è stato ufficialmente inaugurato dal Presidente della Federazione russa Vladimir Putin in presenza del principe ereditario di Abu Dhabi, lo Sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, il vice primo ministro Dmitry Rogozin, il Ministro dell’Industria e del Commercio Denis Manturov e molte altre autorità civili e militari del paese.
Rivolgendosi ai partecipanti e agli ospiti del Salone dell’Aviazione, Vladimir Putin ha affermato che: “a prescindere dalla situazione politica internazionale, il MAKS prima di tutto serve da piattaforma efficiente per la comunicazione di esperti del settore, lo sviluppo della cooperazione industriale e la ricerca di nuovi partner”.
A tal proposito è interessante sottolineare alcuni dati numerici: sono state 878 le aziende del settore di cui 151 straniere provenienti da 31 Paesi che sono state rappresentate quest’anno al salone aeronautico russo tra cui USA, Gran Bretagna, Germania, Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Belgio e Francia.
Assenti invece Ucraina (e dunque il marchio Antonov che per tantissimi anni ha rappresentato insieme alla Russia il settore specifico degli aerei da trasporto) e Israele.
Questa edizione del MAKS è stata particolarmente significativa; come sappiamo la Russia nonostante le sanzioni imposte da Europa e Stati Uniti in conseguenza della crisi ucraina sta spendendo milioni di dollari per modernizzare le proprie forze armate impiegate su più fronti, dall’Artico al medio oriente; così com’è stata significativa la presenza di molti paesi occidentali che per evidenti motivi economici hanno preferito presenziare evitando una sterile procedura di boicottaggio che non sarebbe servita a nessuno.
Al riguardo è interessante riportare la dichiarazione fornita al portale russo Sputnik da Emeric D’Arcimoles, presidente del Paris Air Show ed ex CEO di Safran e Turbomeca: “Oggi i nostri paesi stanno attraversando delle difficoltà di natura politica. Tuttavia, la particolarità del nostro lavoro consiste nel fatto che il ciclo industriale ha una durata lunga mentre il ciclo politico è breve”.
Non a caso D’Arcimoles ha espresso subito dopo severi critiche al suo Governo per l’atteggiamento tenuto verso Mosca nell’affaire Mistral.
A rimarcare inoltre l’importanza di questo salone è sicuramente un dato numerico impressionante relativo al trascorso 2014: la vendita di armi russe nel mondo ha fatturato circa 15 miliardi di dollari, rendendo la Russia il secondo paese al mondo dopo gli USA per esportazione di armi con un notevole 27% su scala mondiale.
Contratti con nl’Iran?
In visita al Salone aerospaziale russo, il vice presidente iraniano Sorena Sattari ha riferito in un’intervista al quotidiano russo Kommersant che il suo paese potrebbe firmare molto presto un accordo per l’acquisto di due tipi di aerei militari.
“I legami più stretti nel settore della difesa e in particolare nel settore dell’aviazione, sono emersi tra i nostri paesi un po’ più di 20 anni fa” – ha dichiarato Sattari – “In quei tempi mio padre era il comandante della Iranian Air Force, poi dopo la fine della guerra [con l'Iraq] siamo riusciti a fare i primi acquisti di jet russi poiché la nostra forza aerea volava precedentemente con velivoli occidentali e così sono arrivati i primi MiG-29 Fulcrum e Su-24 Fencer”.
“La Russia – ha proseguito Sattari nell’intervista – ha numerose tecnologie allo stato dell’arte; una di queste riguarda il settore aerospaziale per esempio.
La differenza dell’approccio russo nell’ambito della progettazione di un aeromobile rispetto al modo di pensare occidentale salta all’occhio e bisogna ammettere che la Russia in questo ambito non ha concorrenti. Questa visita al MAKS ha dato la possibilità ai nostri esperti di familiarizzare con i sistemi aerospaziali russi e con le numerose possibilità di questo paese.”
Secondo Sattari esistono inoltre ottime possibilità di acquisto del velivolo civile Sukhoi Superjet 100 e, sempre in occasione del salone aerospaziale, si è discusso ampiamente di future collaborazioni del suo paese con la Russia nel campo della scienza, della tecnologia e persino nell’ambito spaziale.
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