Morti per amianto alla Olivetti
A processo De Benedetti e Passera
Rinviati a giudizio tutti gli imputati (tranne due): la vertenza riguarda la morte di 14 ex lavoratori, dovuta, secondo l’indagine, al contatto con le fibre d’amianto
di Redazione Online
shadow
1
[COLOR=#3B5998 !important][/COLOR]141
[COLOR=#55ACEE !important][/COLOR]50
[COLOR=#CC3732 !important][/COLOR]1
Andranno a processo gli amministratori delegati, presidenti e dirigenti della ex Olivetti che tra gli anni ‘70 e gli anni ‘90 si sono succeduti alla guida dello stabilimento. Lo ha deciso il gup di Ivrea, Cecilia Marino, al termine dell’udienza preliminare: 17 i rinviati a giudizio, tra cui Carlo e Franco De Benedetti. Per altri 11 imputati, tra cui Marco e Rodolfo De Benedetti, il giudice ha deciso il non luogo a procedere «per non aver commesso il fatto». Gli imputati sono chiamati a rispondere a vario titolo di omicidio colposo e lesioni colpose in relazione ai morti o malati tra gli operai per malattie che l’accusa, sostenuta dal non Laura Longo, ritiene correlate alla presenza di fibre di amianto negli stabilimenti.
Il processo
Il processo si aprirà il 23 novembre. Riguarda la morte di quattordici ex lavoratori degli stabilimenti Olivetti, dovuta, secondo l’indagine, al contatto con le fibre d’amianto, e un caso di lesioni colpose. Indagati a vario titolo i vertici della Olivetti, che a partire dagli anni Sessanta hanno ricoperto incarichi dirigenziali. Tra questi Carlo De Benedetti, amministratore delegato e presidente del Cda dal 1978 al 1996, l’ex ministro Corrado Passera e l’imprenditore Roberto Colaninno, quest’ultimo per un solo caso di lesioni.
La difesa
«Considerata l’inconsistenza della tesi accusatoria, l’Ingegner Carlo De Benedetti è amareggiato per il rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale di Ivrea ma resta convinto che il processo stabilirà la sua totale estraneità ai reati che gli vengono contestati». È quanto afferma il portavoce di Carlo De Benedetti. «La corposa indagine dei pubblici ministeri - prosegue la nota - si basa infatti su semplici ipotesi, che non si fondano né sulla realtà processuale né sulla realtà storica dell’azienda».
«Un passo importante»
«Un passo importante per fare giustizia, per tutti coloro che fino ad oggi e, purtroppo, per gli anni a venire, moriranno per una patologia che non lascia scampo», commenta invece Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil. «La decisione di oggi, che pure assolve i semplici membri del Cda, consente di andare a processo e stabilire finalmente - aggiunge - le responsabilità anche individuali, a partire dalle figure più autorevoli, amministratori delegati e presidenti, evitando lo scaricabarile verso le figure più in basso nella scala gerarchica».
5 ottobre 2015
Morti per amianto alla Olivetti A processo De Benedetti e Passera - Corriere.it
questo è quel bel figuro che si vanta della tessera pd che ha in tasca.