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    Predefinito Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd romano

    Fabrizio Barca

    Dimissioni di Marino sacrosante, ma ora non si interrompa il rinnovamento




    Ansa


    Le (sacrosante) dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma interrompono un processo di rinnovamento, non lo aprono. Da qui deve partire l'impegno di ogni cittadino romano affinché quel processo non sia stroncato da chi ha brindato ieri sera agli errori di un uomo.
    Di quale rinnovamento parlo? Presto detto. La svolta nella gestione dei rifiuti della città, prima impetuosa, poi frenata da inefficienze antiche e micidiali reazioni, ora ripresa con il rilancio della giunta e l'introduzione di obiettivi monitorabili per l'azienda responsabile. L'alt al potere dei micro-poteri forti di Roma, che attraverso i Consorzi di auto-recupero volevano speculare sui bisogni della "gente" o per cui l'"estate romana" era occasione per incassare rendite. Il taglio dei rapporti con chi si era insediato nelle istituzioni sociali per estrarre soldi e potere, anche con mezzi criminali. Un nuovo passo nel ricorso ai fondi comunitari. E ancora, anche con lo scatto successivo alla fustigata dell'"Operazione Mondo di Mezzo", lo spostamento di attenzione sul trasporto su ferro, trascurato da anni, il recupero dell'assurdo ritardo maturato da Roma nel governo della scuola per l'infanzia, l'approccio nuovo e concreto al tema delicato della casa e delle politiche sociali.
    Certo che abbiamo visto "crescere il degrado" ma noi cittadini svegli sappiamo che questo, come l'acqua che invade (quando non sommerge) le nostre strade a ogni acquazzone, è il frutto di anni di errori, di pessima gestione, di sbriciolamento progressivo dell'amministrazione, di rapporto perverso con le aziende controllate. E ci viene il dubbio che la gragnuola di articoli di questi mesi su Roma, privi di analisi, privi di ricerca delle cause e dei responsabili originari, protesi ad avallare la favola che la "pedonalizzazione dei Fori" sia l'unico risultato della Giunta Marino, rappresenti il segno della paura di "lorsignori" che a questo giro stessero perdendo la partita.
    Certo, il processo di rinnovamento non lo abbiamo visto procedere ai ritmi che avremmo voluto. Tutt'altro. Ma dobbiamo forse sorprenderci quando scopriamo che il principale partito della città, il PD, di cui faccio parte, non era in molte sue parti la soluzione ma il problema? Ma come pensiamo che possano lavorare 10, 15 assessori arroccati in Campidoglio, alle prese con una pubblica amministrazione avariata, se non hanno dietro un movimento che li sproni, li inciti, li "costringa" al rinnovamento?
    Ecco perché parte della soluzione, sempre sotto la frusta dell'"Operazione Mondo di Mezzo" - ma quando imparerà la politica a muoversi prima di arrivare sull'orlo del baratro ? Prima che si muova la magistratura? - è divenuta da dieci mesi la svolta drastica di rinnovamento del PD romano. Voluta dal vertice del PD, inusuale per durezza nel panorama di ogni altro paese, ha visto un Commissario - il Presidente del PD, non un "tecnico venuto dal freddo" - agire con decisione, chiedere e ottenere, in pochi mesi, una valutazione di quel partito, circolo per circolo - mi onoro di averla coordinata con 30 giovani volontari - e, anche sulla base dei suoi esiti, chiudere 40 circoli della città, creando un sommovimento che ha aperto una breccia per gli associati PD che pensano ancora che si possa cambiare Roma - se non il mondo.
    Anche questo processo, difficile, frenato da interessi minuti che ho visto in faccia in questi difficili mesi, ignorato (quando hanno potuto) dai mezzi di comunicazione, è oggi colpito dalle dimissioni - ripeto: sacrosante - di Ignazio Marino.
    E allora? Passata la rabbia e poi il dispiacere umano e alla fine la solidarietà con quell'uomo, deve subentrare il sentimento giusto: non darla vinta a chi ha brindato. Proseguire il processo di rinnovamento.
    Proseguire il rinnovamento prima di tutto nell'amministrazione. Sono certo, voglio essere certo, che i servitori dello Stato che verranno incaricati del ruolo commissariale sapranno interpretarlo nel modo in cui l'ho visto fare da una figura come Anna Maria Cancellieri quando ebbe l'incarico per Bologna: ordinaria amministrazione a Roma vuol dire proseguire il processo di rinnovamento, non metterlo in pausa, dare attuazione agli atti amministrativi necessari per attuare la volontà politica che la Giunta uscente ha democraticamente interpretato e quant'altro eventi nuovi richiedano.
    E proseguire il rinnovamento nel Partito - caro Commissario, caro Segretario - impedendo che il gioco delle poltrone, la ridda dei nomi per il prossimo candidato sindaco, la costruzione di filiere - dal Campidoglio ai Municipi - uccida nella culla il rinnovamento del partito, la costruzione dei nuovi circoli. Impegnate l'intero partito romano a discutere, anche con durezza, su come accelerare il cambiamento sui rifiuti, il ferro, l'infanzia, la scuola, i rom, gli anziani, l'acqua, la casa, e magari anche la cultura. Costruite il "centro campo", dove si disegna il gioco, non lasciate che si ammassino tutti in "area di rigore" a cercare un opportunistico colpo di testa, che non verrà. Se ce la farete, se ce la faremo, la battaglia politica per meritarsi di governare ancora questa città potrà costruire quel movimento di società che alla giunta Marino non abbiamo saputo né voluto dare.
    Ultima modifica di Dav. c. G.; 09-10-15 alle 15:53

  2. #2
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    AH ora sono giuste?

    solito leccapiedi di partito privo di pensiero proprio, un servo su tutta la linea
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  3. #3
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Fabrizio Barca

    Dimissioni di Marino sacrosante, ma ora non si interrompa il rinnovamento




    Ansa


    Le (sacrosante) dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma interrompono un processo di rinnovamento, non lo aprono. Da qui deve partire l'impegno di ogni cittadino romano affinché quel processo non sia stroncato da chi ha brindato ieri sera agli errori di un uomo.
    Di quale rinnovamento parlo? Presto detto. La svolta nella gestione dei rifiuti della città, prima impetuosa, poi frenata da inefficienze antiche e micidiali reazioni, ora ripresa con il rilancio della giunta e l'introduzione di obiettivi monitorabili per l'azienda responsabile. L'alt al potere dei micro-poteri forti di Roma, che attraverso i Consorzi di auto-recupero volevano speculare sui bisogni della "gente" o per cui l'"estate romana" era occasione per incassare rendite. Il taglio dei rapporti con chi si era insediato nelle istituzioni sociali per estrarre soldi e potere, anche con mezzi criminali. Un nuovo passo nel ricorso ai fondi comunitari. E ancora, anche con lo scatto successivo alla fustigata dell'"Operazione Mondo di Mezzo", lo spostamento di attenzione sul trasporto su ferro, trascurato da anni, il recupero dell'assurdo ritardo maturato da Roma nel governo della scuola per l'infanzia, l'approccio nuovo e concreto al tema delicato della casa e delle politiche sociali.
    Certo che abbiamo visto "crescere il degrado" ma noi cittadini svegli sappiamo che questo, come l'acqua che invade (quando non sommerge) le nostre strade a ogni acquazzone, è il frutto di anni di errori, di pessima gestione, di sbriciolamento progressivo dell'amministrazione, di rapporto perverso con le aziende controllate. E ci viene il dubbio che la gragnuola di articoli di questi mesi su Roma, privi di analisi, privi di ricerca delle cause e dei responsabili originari, protesi ad avallare la favola che la "pedonalizzazione dei Fori" sia l'unico risultato della Giunta Marino, rappresenti il segno della paura di "lorsignori" che a questo giro stessero perdendo la partita.
    Certo, il processo di rinnovamento non lo abbiamo visto procedere ai ritmi che avremmo voluto. Tutt'altro. Ma dobbiamo forse sorprenderci quando scopriamo che il principale partito della città, il PD, di cui faccio parte, non era in molte sue parti la soluzione ma il problema? Ma come pensiamo che possano lavorare 10, 15 assessori arroccati in Campidoglio, alle prese con una pubblica amministrazione avariata, se non hanno dietro un movimento che li sproni, li inciti, li "costringa" al rinnovamento?
    Ecco perché parte della soluzione, sempre sotto la frusta dell'"Operazione Mondo di Mezzo" - ma quando imparerà la politica a muoversi prima di arrivare sull'orlo del baratro ? Prima che si muova la magistratura? - è divenuta da dieci mesi la svolta drastica di rinnovamento del PD romano. Voluta dal vertice del PD, inusuale per durezza nel panorama di ogni altro paese, ha visto un Commissario - il Presidente del PD, non un "tecnico venuto dal freddo" - agire con decisione, chiedere e ottenere, in pochi mesi, una valutazione di quel partito, circolo per circolo - mi onoro di averla coordinata con 30 giovani volontari - e, anche sulla base dei suoi esiti, chiudere 40 circoli della città, creando un sommovimento che ha aperto una breccia per gli associati PD che pensano ancora che si possa cambiare Roma - se non il mondo.
    Anche questo processo, difficile, frenato da interessi minuti che ho visto in faccia in questi difficili mesi, ignorato (quando hanno potuto) dai mezzi di comunicazione, è oggi colpito dalle dimissioni - ripeto: sacrosante - di Ignazio Marino.
    E allora? Passata la rabbia e poi il dispiacere umano e alla fine la solidarietà con quell'uomo, deve subentrare il sentimento giusto: non darla vinta a chi ha brindato. Proseguire il processo di rinnovamento.
    Proseguire il rinnovamento prima di tutto nell'amministrazione. Sono certo, voglio essere certo, che i servitori dello Stato che verranno incaricati del ruolo commissariale sapranno interpretarlo nel modo in cui l'ho visto fare da una figura come Anna Maria Cancellieri quando ebbe l'incarico per Bologna: ordinaria amministrazione a Roma vuol dire proseguire il processo di rinnovamento, non metterlo in pausa, dare attuazione agli atti amministrativi necessari per attuare la volontà politica che la Giunta uscente ha democraticamente interpretato e quant'altro eventi nuovi richiedano.
    E proseguire il rinnovamento nel Partito - caro Commissario, caro Segretario - impedendo che il gioco delle poltrone, la ridda dei nomi per il prossimo candidato sindaco, la costruzione di filiere - dal Campidoglio ai Municipi - uccida nella culla il rinnovamento del partito, la costruzione dei nuovi circoli. Impegnate l'intero partito romano a discutere, anche con durezza, su come accelerare il cambiamento sui rifiuti, il ferro, l'infanzia, la scuola, i rom, gli anziani, l'acqua, la casa, e magari anche la cultura. Costruite il "centro campo", dove si disegna il gioco, non lasciate che si ammassino tutti in "area di rigore" a cercare un opportunistico colpo di testa, che non verrà. Se ce la farete, se ce la faremo, la battaglia politica per meritarsi di governare ancora questa città potrà costruire quel movimento di società che alla giunta Marino non abbiamo saputo né voluto dare.
    Che una giunta compromessa con mafia capitale fosse il rinnovamento è qualcosa che fa rabbrividire perchè dimostra da un lato come il PD romano sia totalmente inquinato e dall'altro quanto idiata sia chi ritiene di aver visto un rinnovamento a Roma.
    D'altro canto questa gente non vive nei quartieri, non li frequenta se non sono di moda e non sa come comunque ci si viva e quali problema abbia, ad esempio, chi la mattina deve ogni santo giorno fare una scommessa per vedere di arrivare al lavoro. Questa è l'elite. privilegiati che da decenni se va bene, altrimenti mai, non hanno più visto i problemi delle persone normali e comuni. E' gente la cui vita passa a fare giochi di potere come nell'antica Roma totalmente ignari della plebe e di come vive.

    L'altro giorno eravamo imbottigliati dalle parti di via Merulana dove grazie al rinnovamento di Marino che, limitando fortemente la viabilità, ha creato uno degli ingorghi permanenti della città. Anche fonte di continuo inquinamento che, come si sa, auto che faticano a circolare invece inquinano molto.
    E' stato fantastico vedere che tutti gli orologi sparsi da quelle parti erano tutti fermi ad ore dove ci si azzecca due volte al giorno.
    Ora io mi domando .... che metti a fare degli orologi che poi devono essere ricaricati? Meglio non ci fossero, no? Ma a parte questo il meglio è stato vedere il rinnovamento a porta maggiore con l'ennesimo mercato abusivo di roba rubata. Se stai attento hai la fortuna di beccarne diversi fino a San Giovanni.
    Il sonno della ragione genera mostri.


    Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.

  4. #4
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Giuste le dimissioni? Io dico che invece Marino (che fino all'altro ieri ci veniva descritto come il "coraggioso autore di riforme epocali in lotta contro il mondo intero" a Roma dallo stesso Fabrizio Barca che ora lo critica) ha tutto il diritto di ricandidarsi alle comunali a capo di una sua lista civca contro il PD che lo ha scaricato. Ma dove sono finiti gli estimatori di Marino che fino a ieri sera lo difendevano?

  5. #5
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Fabrizio Barca

    Dimissioni di Marino sacrosante, ma ora non si interrompa il rinnovamento




    Ansa


    Le (sacrosante) dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma interrompono un processo di rinnovamento, non lo aprono. Da qui deve partire l'impegno di ogni cittadino romano affinché quel processo non sia stroncato da chi ha brindato ieri sera agli errori di un uomo.
    Di quale rinnovamento parlo? Presto detto. La svolta nella gestione dei rifiuti della città, prima impetuosa, poi frenata da inefficienze antiche e micidiali reazioni, ora ripresa con il rilancio della giunta e l'introduzione di obiettivi monitorabili per l'azienda responsabile. L'alt al potere dei micro-poteri forti di Roma, che attraverso i Consorzi di auto-recupero volevano speculare sui bisogni della "gente" o per cui l'"estate romana" era occasione per incassare rendite. Il taglio dei rapporti con chi si era insediato nelle istituzioni sociali per estrarre soldi e potere, anche con mezzi criminali. Un nuovo passo nel ricorso ai fondi comunitari. E ancora, anche con lo scatto successivo alla fustigata dell'"Operazione Mondo di Mezzo", lo spostamento di attenzione sul trasporto su ferro, trascurato da anni, il recupero dell'assurdo ritardo maturato da Roma nel governo della scuola per l'infanzia, l'approccio nuovo e concreto al tema delicato della casa e delle politiche sociali.
    Certo che abbiamo visto "crescere il degrado" ma noi cittadini svegli sappiamo che questo, come l'acqua che invade (quando non sommerge) le nostre strade a ogni acquazzone, è il frutto di anni di errori, di pessima gestione, di sbriciolamento progressivo dell'amministrazione, di rapporto perverso con le aziende controllate. E ci viene il dubbio che la gragnuola di articoli di questi mesi su Roma, privi di analisi, privi di ricerca delle cause e dei responsabili originari, protesi ad avallare la favola che la "pedonalizzazione dei Fori" sia l'unico risultato della Giunta Marino, rappresenti il segno della paura di "lorsignori" che a questo giro stessero perdendo la partita.
    Certo, il processo di rinnovamento non lo abbiamo visto procedere ai ritmi che avremmo voluto. Tutt'altro. Ma dobbiamo forse sorprenderci quando scopriamo che il principale partito della città, il PD, di cui faccio parte, non era in molte sue parti la soluzione ma il problema? Ma come pensiamo che possano lavorare 10, 15 assessori arroccati in Campidoglio, alle prese con una pubblica amministrazione avariata, se non hanno dietro un movimento che li sproni, li inciti, li "costringa" al rinnovamento?
    Ecco perché parte della soluzione, sempre sotto la frusta dell'"Operazione Mondo di Mezzo" - ma quando imparerà la politica a muoversi prima di arrivare sull'orlo del baratro ? Prima che si muova la magistratura? - è divenuta da dieci mesi la svolta drastica di rinnovamento del PD romano. Voluta dal vertice del PD, inusuale per durezza nel panorama di ogni altro paese, ha visto un Commissario - il Presidente del PD, non un "tecnico venuto dal freddo" - agire con decisione, chiedere e ottenere, in pochi mesi, una valutazione di quel partito, circolo per circolo - mi onoro di averla coordinata con 30 giovani volontari - e, anche sulla base dei suoi esiti, chiudere 40 circoli della città, creando un sommovimento che ha aperto una breccia per gli associati PD che pensano ancora che si possa cambiare Roma - se non il mondo.
    Anche questo processo, difficile, frenato da interessi minuti che ho visto in faccia in questi difficili mesi, ignorato (quando hanno potuto) dai mezzi di comunicazione, è oggi colpito dalle dimissioni - ripeto: sacrosante - di Ignazio Marino.
    E allora? Passata la rabbia e poi il dispiacere umano e alla fine la solidarietà con quell'uomo, deve subentrare il sentimento giusto: non darla vinta a chi ha brindato. Proseguire il processo di rinnovamento.
    Proseguire il rinnovamento prima di tutto nell'amministrazione. Sono certo, voglio essere certo, che i servitori dello Stato che verranno incaricati del ruolo commissariale sapranno interpretarlo nel modo in cui l'ho visto fare da una figura come Anna Maria Cancellieri quando ebbe l'incarico per Bologna: ordinaria amministrazione a Roma vuol dire proseguire il processo di rinnovamento, non metterlo in pausa, dare attuazione agli atti amministrativi necessari per attuare la volontà politica che la Giunta uscente ha democraticamente interpretato e quant'altro eventi nuovi richiedano.
    E proseguire il rinnovamento nel Partito - caro Commissario, caro Segretario - impedendo che il gioco delle poltrone, la ridda dei nomi per il prossimo candidato sindaco, la costruzione di filiere - dal Campidoglio ai Municipi - uccida nella culla il rinnovamento del partito, la costruzione dei nuovi circoli. Impegnate l'intero partito romano a discutere, anche con durezza, su come accelerare il cambiamento sui rifiuti, il ferro, l'infanzia, la scuola, i rom, gli anziani, l'acqua, la casa, e magari anche la cultura. Costruite il "centro campo", dove si disegna il gioco, non lasciate che si ammassino tutti in "area di rigore" a cercare un opportunistico colpo di testa, che non verrà. Se ce la farete, se ce la faremo, la battaglia politica per meritarsi di governare ancora questa città potrà costruire quel movimento di società che alla giunta Marino non abbiamo saputo né voluto dare.
    io temo che a Roma si tornerà al magna magna di prima, la reazione delle elite parassitarie contro Marino mi è sembrata troppo decisa e temo che il PD, Marchini la Meloni si metteranno d'accordo per ripristinare lo status quo e ritornare alle vecchie pratiche spartitorie e clientelari
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

  6. #6
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Citazione Originariamente Scritto da Conte Oliver Visualizza Messaggio
    io temo che a Roma si tornerà al magna magna di prima, la reazione delle elite parassitarie contro Marino mi è sembrata troppo decisa e temo che il PD, Marchini la Meloni si metteranno d'accordo per ripristinare lo status quo e ritornare alle vecchie pratiche spartitorie e clientelari
    Furono mai eliminate?

  7. #7
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    In un mondo "normale" un sindaco "contamosse", ignaro e cialtrone come Marino sarebbe durato meno di due anni.



    Che peró si dimetta per ordine di quella casa circondariale che é il Partito Democratico, specie quello romano, é tragicamente comico.

    Speriamo in Grillo o Meloni senza FI.
    Ultima modifica di Juv; 09-10-15 alle 21:42
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  8. #8
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Rinnovamento del pd romano? 😁

  9. #9
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    Furono mai eliminate?
    col can can che ha sollevato direi che qualcosa è stato fatto
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
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  10. #10
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    Predefinito Re: Giuste dimissioni di Marino; non si interrompa il rinnovamento a Roma e nel Pd ro

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    In un mondo "normale" un sindaco "contamosse", ignaro e cialtrone come Marino sarebbe durato meno di due anni.



    Che peró si dimetta per ordine di quella casa circondariale che é il Partito Democratico, specie quello romano, é tragicamente comico.

    Speriamo in Grillo o Meloni senza FI.
    in un paese dove tutti urlano alla casta e ai privilegi della PA, uno come Marino, che per primo l'ha combattuta e pure con grossi successi, avrebbe tutti a supportarlo..invece è un sinistro e allora non va bene

    invocare la Meloni, dopo il disastro clientelare d Alemagno, mi fa pensare che alla fine spesa e clientelismo è quello che volete
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
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