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  1. #1
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    Predefinito Il Belgio vicino alla separazione?

    Belgian elex frontrunner wants to break up nation
    Frontrunner in Belgian election may be uniting nation over need to split up
    Belgian elex frontrunner wants to break up nation | Antiwar Newswire

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Non so se la grande fratellanza permetterà questo.

    Ad esempio qualche suicidio imprevisto potrebbe fermare il tutto.

    Tuttavia nel caso avvenga la divisione bisognerà interessarsi all'argomento in quanto vi è sempre qualcosa da imparare.

    Tagliare uno stato determina molti problemi di divisione.

    Esempio la moneta, (l' Euro del Belgio ha la Z),chi risarcisce i bot e vari, le ambasciate, la marina, l'esercito, i pagamenti delle pensioni, le concessioni televisive e telefoniche.
    Ultima modifica di jotsecondo; 10-06-10 alle 19:48
    O si taglia o il caos

  3. #3
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Elezioni Belgio, sondaggio: in testa separatisti fiamminghi

    Elezioni Belgio, sondaggio: in testa separatisti fiamminghi | Prima Pagina | Reuters

    BRUXELLES (Reuters) - I separatisti fiamminghi del partito N-VA hanno incrementato il vantaggio sulle altre formazioni, mentre in Belgio si avvicinano le elezioni del prossimo 13 giugno.

    E' quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano in lingua francese "La Libre Belgique", condotto tra il 17 e il 30 maggio.

    Venerdì scorso un'indagine pubblicata dall'emittente pubblica Vrt e dal giornale De Standaard stimava una grande crescita del N-VA.


    In Belgio vengono condotte due consultazioni elettorali: una nelle Fiandre, dove si parla fiammingo, e l'altra nelle francofone Vallonia e Bruxelles. La coalizione di governo in genere esprime la maggioranza di ciascuna regione.

    Nelle elezioni del 2007, i partiti fiamminghi hanno ottenuto 88 seggi mentre quelli francofoni 62.
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  4. #4
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Belgio verso il voto: favorito l’indipendentista fiammingo De Wever



    Belgio verso il voto: favorito l’indipendentista fiammingo De Wever

    L’indipendentista fiammingo che vuol fare “evaporare” il Paese e il socialista francofono dall’inseparabile papillon, figlio di emigranti abruzzesi: sono loro i “vincitori annunciati” delle elezioni politiche che si terranno domenica 13 giugno in Belgio. Secondo i sondaggi, lo tsunami chiamato Nva (Nuova Alleanza Fiamminga), guidato da Bart De Wever, sarebbe destinato nelle Fiandre a togliere lo scettro di primo partito ai cristiano-democratici (Cdv) che nella passata legislatura, prima del voto anticipato imposto dai litigi tra fiamminghi e francofoni, aveva espresso il premier Yves Leterme.

    Nella regione a sud, la Vallonia, dove la popolazione parla francese e vota partiti francofoni, la maggioranza dei consensi andrebbe invece ai socialisti, guidati da Elio Di Rupo, da anni sulla breccia come leader indiscusso e con un consenso personale in netta crescita. Nonostante un debito pubblico che nel 2011 è destinato a superare il 100% del Pil e l’obbligo di un risparmio di 22 miliardi di euro da mettere in cantiere per raggiungere l’equilibrio di bilancio previsto dal patto di stabilità, in Belgio gli elettori, e soprattutto i candidati, non sembrano interessati più di tanto alla situazione economica.

    La campagna elettorale è infatti ancora una volta dominata dai contrasti, mai sopiti, tra le due comunità e dalla voglia di separatismo che arriva delle Fiandre, questa volta cavalcata dalla Nva. La piccola formazione autonomista, che nel Parlamento europeo siede nel gruppo Verde-Alleanza libera europea insieme agli autonomisti catalani e baschi, anziché nel gruppo euroscettico scelto invece dalla Lega Nord, nelle elezioni di domenica prossima potrebbe arrivare al 26% dei consensi, rispetto al 4% ottenuto nel 2007. L’impennata avverrebbe a scapito soprattutto dei cristiano-democratici, ma farebbe scivolare anche il Vlaams Belang, una formazione xenofoba di destra che ha sempre spinto sull’acceleratore del separatismo.

    Il grande exploit del moderato autonomista Bart De Wever sembra destinato tuttavia ad accrescere il rompicapo post-elettorale per dar vita ad un governo mettendo insieme i partiti fiamminghi e quelli francofoni. La Nuova Alleanza Fiamminga non ha alcun partito ‘omologo’ nella regione di lingua francese e questo condurrebbe inevitabilmente i socialisti a diventare il primo partito del Paese. In questo caso, Elio Di Rupo, secondo alcuni commentatori, potrebbe anche spuntarla e diventare primo ministro, dopo anni di incontrastata guida fiamminga al governo federale. Marianne Thyssen, capolista dei cristiano-democratici fiamminghi, dovrebbe invece dire addio al suo sogno di diventare la prima donna premier del Paese. Ma è molto più probabile che, come anticipato anche dai liberali – in crescita nelle Fiandre e secondo partito in Vallonia – il Belgio si trovi nuovamente di fronte a mesi di ingovernabilità.
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  5. #5
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Verso il voto, il Belgio rischia di sparire?



    Verso il voto, il Belgio rischia di sparire?- LASTAMPA.it

    A CURA DI MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

    E’ possibile che il Belgio si spezzi in due e sparisca dalla carta dell’Europa dopo 180 anni?
    In teoria, sì. La spinta centrifuga si fa ogni giorno più potente, però il processo di separazione è talmente complesso che una scissione appare improbabile, sopratutto nel breve-medio periodo. Alla lunghissima non si può, comunque, escludere che un giorno il Belgio si divida fra Fiandre e Vallonia, forse con Bruxelles a statuto speciale come Washington D.C.

    Com’è la situazione attuale?
    Il Belgio è uno Stato federale, con parlamenti e governi sia a livello nazionale che regionale. Ha tre lingue ufficiali: il neerlandese, parlato nell’area settentrionale da 6 milioni di fiamminghi; a Sud il francese è la lingua dei 3,4 milioni di valloni; a Oriente una comunità di 70 mila persone si esprime in tedesco. La capitale, Bruxelles, città che ospita le principali istituzioni dell’Ue, composta da 19 municipalità, è anche se l’88% dei residenti usa il francese.

    Quando è nato il Belgio?
    E’ stato costruito nel 1830 al fine di unire due nazioni differenti per lingua e cultura, i fiamminghi e i valloni, decisi a staccarsi dal Regno di Olanda per formare un loro Stato. Sebbene solo una minoranza parlasse il francese, si decise che la lingua di Molière sarebbe stata la nazionale. Era una reazione a Guglielmo I d’Orange che voleva imporre l’olandese.

    Quando sono cominciati i dissidi?
    Sin dall’inizio i rapporti sono stati tesi. Il primo movimento fiammingo nasce nel 1856, ma è con la Grande Guerra che il conflitto diventa serio. I fiamminghi combattono nelle trincee comandati da un’élite che parla francese. Come i valloni subiscono perdite pesanti, ma per loro, neerlandofoni, la tragedia è amplificata dalla sensazione di aver subito un’umiliazione linguistica oltre che sociale. Finito il conflitto sono cominciate le rivendicazioni.

    Con quali risultati?
    La prima svolta risale agli anni Trenta. Quando l’università di Gand/Gent adotta il fiammingo come unica lingua, si scatena il ricorso delle Fiandre all’idioma unico in numerosi domìni, come l’amministrazione delle scuole e la Giustizia. Bisogna attendere gli anni Sessanta perché l’onda si trasformi in piena. Nel 1962 viene stabilito il confine linguistico tra le comunità. Il Nord, le Fiandre, adottano il neerlandese. Il Sud, la Vallonia, continua col francese. Sino a quel momento, le due nazioni hanno convissuto con difficoltà, ma tutto sommato senza grossi scossoni. L’identità è diversa, ma non è ancora definita. Sarà la nuova frontiera a creare i popoli piuttosto che il contrario.

    E’ sempre esistito il neerlandese?
    Nelle Fiandre si parlavano dialetti dell’olandese, come il brabante, il fiammingo occidentale, il fiammingo orientale ed il limburghese. Rifiutando la lingua degli Orange, sono confluiti nel neerlandese che, dicendola in modo che farà inorridire i linguisti, sta all’olandese come l’austriaco sta al tedesco.

    Solo un problema di lingua?
    E’ diventato un caso economico e culturale. Le Fiandre sono la parte che «tira»: Anversa è il secondo porto europeo, il Nord ha un chiaro dinamismo imprenditoriale. Il mezzogiorno vallone è più arretrato, ancora in cerca di sostituire l’attività mineraria. La siderurgia è in crisi e genera migliaia di disoccupati. Il Welfare investe molto da queste parti.

    Questo si riflette nella politica?
    Certo. Domenica si vota e i sondaggi dicono che nelle Fiandre si affermeranno gli indipendentisti, mentre nella Vallonia voleranno i socialisti di Elio di Rupo. Al Nord non vogliono pagare e il Sud chiede altri aiuti.

    Chi vincerà?
    I nazionalisti fiamminghi del Nva dicono che il federalismo è solo parziale, perché cultura, giornali e politica non sono federali per nulla. Le forze più tradizionali, anche in Fiandra, sono per tenere unito il Paese. Al punto che il premier potrebbe diventare Elio Di Rupo, socialista e vallone. Da metà anni Settanta hanno governato i fiamminghi. Cambiare lingua alla presidenza del consiglio potrebbe essere una via di mezzo fra un segnale di pace e un tentativo disperato di non divorziare.

    Se divisione fosse, chi resterebbe nell’Ue?
    Il Paese che mantiene il nome «Belgio». Se lasciano, le Fiandre devono ricominciare da zero per l’adesione.

    Che fine farà Bruxelles?
    De Wever (Nva) dice che è fiamminga. I fatti dicono di no. Nessuno vuole mollare. Forse ci saranno nuove riforme federaliste. Ma si immagina che sarà la capitale europea a fare da collante almeno per un altro po’.

    E il sovrano Alberto II?
    E’ il simbolo dell’unità del Paese. Oggi come non mai.
    Ultima modifica di Bèrghem; 11-06-10 alle 00:27
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  6. #6
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Grande Berghem,informatissimo come al solito.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Si potrebbe avere la formazione di due regni in unione personale sotto Alberto ? So che il Vlaams Belang è repubblicano, ma il NVA mi sembra più moderato ...

  8. #8
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?


  9. #9
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    speriamo nella secessione
    sarebbe un grande esempio e un precedente importante x l'italia x tutti i paesi d'europa
    in caso di secessione , il debito dovrebbe essere disconosciuto
    muore il debitore ....muore il debito
    Ultima modifica di EURIDICE; 11-06-10 alle 13:22

  10. #10
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    Predefinito Rif: Il Belgio vicino alla separazione?

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    Ho letto.

    Però può darsi che le divisioni di stati non sia voluta solamente dall'alto, ma sia una constatazione che certe situazioni sono irreversibili.

    Tipo l'unità d'italia.

    Hanno fatto di tutto per evitare la secessione, però siamo al punto di prima.

    Non riescono a quantificare gli indipendentisti, non riescono a circuirli, sono alla merce di un sciamano, e il desiderio di libertà continua a covare.
    Ultima modifica di jotsecondo; 11-06-10 alle 15:55
    O si taglia o il caos

 

 
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