Durante il più lungo periodo della storia dell'umanità_ l'epoca preistorica_ il valore di un' azione veniva dedotto dalle sue conseguenze.
Successivamente, si cambiò prospettiva e dunque si è andato considerando il valore dell'azione, partendo dalla sua origine.
La fede nell'origine dell'azione pone il focus sull'intenzione della stessa.
Nietzsche criticando tale prospettiva, sosteneva che il valore di un atto sta proprio in ciò che non è intenzionale; poiché l'intenzione è soltanto un segno, un sintomo che comunica ma che ha bisogno di un'interpretazione.
Pertanto, egli sosteneva che la morale, nell'attuale concezione, sia una morale dell'intenzione e di conseguenza una costruzione provvisoria, un pregiudizio.

_ In sintesi vi chiedo: cosa porta Nietzsche, secondo voi, a promuovere tale ribaltamento di prospettiva, secondo cui è prioritaria la conseguenza dell'azione, all'intenzione dell'atto?
Anche la conseguenza può avere un valore pregiudiziale e soggettivo tanto quanto l'intenzione.
Ergo cosa motiva tale idea di Nietzsche?