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  1. #91
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    Predefinito Re: Gli italiani e la cultura dell'odio.

    Citazione Originariamente Scritto da fiume sand creek Visualizza Messaggio
    Temo che non stiamo solo filosofeggiando.
    Come tu stesso hai riconosciuto il presente è un 3D atipico, ma questo solo perché fino ad ora, e lo riconosco con profondo dispiacere e delusione, nessuno ha ancora colto la domanda fondamentale che rende politica la presente discussione.
    Un odio, qualsiasi forma assuma, può essere giustificato o meno, dipende dalle condizioni che lo creano, dalle caratteristiche di chi lo coltiva o lo subisce e da innumerevoli altri fattori.
    Ma l'odio può essere una base sulla quale fondare una buona politica?
    Purtroppo da decenni assistiamo a forme di politica basate esclusivamente sull'odio verso qualcuno o qualcosa.
    L'odio del berlusconismo contro la magistratura, l'odio del PD bersaniano contro il berluska (il tante volte ripetuto "Berlusoni dimettiti"), l'odio della lega bossiana nei confronti dei meridionali e di quella salviniana verso ROM ed extracomunitari, l'odio del grillismo verso la politica tutta (i famosi vaffanculo rivolti oggi all'uno domani all'altro), e così via con infiniti altri esempi che non sto qui ad elencare.
    Mi ricordano tanto l'antisemitismo nazista o l'esibizione del nemico demoplutogiudaico da parte del pelato finito a testa in giù.
    Ora, a parte tanto odio manifesto e coltivato con entusiasmo degno di miglior causa quali sono le iniziative proposte? Quali gli obiettivi riconosciuti come primari e le metodologie per raggiungerli? Insomma, odiamo qualcuno o qualcosa e abbiamo risolto tutto?



    La filosofia non c'entra un tubo, odiare è essenzialmente condannato, avversato come aggettivo altamente negativo, soprattutto dalla religione e non solo quella cattolica, nella politica l'esagerazione nell'odio è iniziata con alcuni partiti-movimenti...che hanno esordito proponendo profonde divisioni dell'Italia, e con altri leader, che odiavano i comunisti, come pericolosi e violenti, per finire con quell'odio Leghista prudentemente sostituito per sobillare il popolo e indurre alla violenza di tipo fascista...Grillo con i vaffanculo provoca e induce all'odio...un odio che mai era stato presente nella politica e nei politici, nemmeno nell'immediato dopo guerra, carico di risentimenti non del tutto ancora sopiti....con l'odio forse si sono risolti problemi multi-etnici tipici e ricorrenti??...razzismi, antisemitismo, religiosi??......no....assolutamente NO...l'esasperazione nazionalistica di quel nazionalismo estremo tanto germanico, quanto italiano, leggi razziali del 1938...ma va riconosciuto senza alcun dubbio che a quell'odio sviscerale fatto di terrore inusitato, si è "intromesso" quell'odio di uomini...di milioni di uomini morti ammazzati per liberarci, dallo stesso identico sentimento di uomini che facevano dell'odio la loro legge...si odia quasi sempre qualcuno perche è più facile, odiare qualcosa è per me più soggettivo, spiegarlo per me è difficile, risolvere tutto è possibile? no..No, ma una parte di problemi sicuramente si.

  2. #92
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    Predefinito Re: Gli italiani e la cultura dell'odio.

    Citazione Originariamente Scritto da fiume sand creek Visualizza Messaggio
    Temo che non stiamo solo filosofeggiando.
    Come tu stesso hai riconosciuto il presente è un 3D atipico, ma questo solo perché fino ad ora, e lo riconosco con profondo dispiacere e delusione, nessuno ha ancora colto la domanda fondamentale che rende politica la presente discussione.
    Un odio, qualsiasi forma assuma, può essere giustificato o meno, dipende dalle condizioni che lo creano, dalle caratteristiche di chi lo coltiva o lo subisce e da innumerevoli altri fattori.
    Ma l'odio può essere una base sulla quale fondare una buona politica?
    Purtroppo da decenni assistiamo a forme di politica basate esclusivamente sull'odio verso qualcuno o qualcosa.
    L'odio del berlusconismo contro la magistratura, l'odio del PD bersaniano contro il berluska (il tante volte ripetuto "Berlusoni dimettiti"), l'odio della lega bossiana nei confronti dei meridionali e di quella salviniana verso ROM ed extracomunitari, l'odio del grillismo verso la politica tutta (i famosi vaffanculo rivolti oggi all'uno domani all'altro), e così via con infiniti altri esempi che non sto qui ad elencare.
    Mi ricordano tanto l'antisemitismo nazista o l'esibizione del nemico demoplutogiudaico da parte del pelato finito a testa in giù.
    Ora, a parte tanto odio manifesto e coltivato con entusiasmo degno di miglior causa quali sono le iniziative proposte? Quali gli obiettivi riconosciuti come primari e le metodologie per raggiungerli? Insomma, odiamo qualcuno o qualcosa e abbiamo risolto tutto?
    Berlusconi non può amare la giustizia poichè, almeno quella italiana nata nel 68, lo odia.
    Cristo diceva di amare i propri nemici ma il bewrlusca non é papa.
    Eppoi odio significa gioire nel vedere uccisi i propri nemici, credi che,
    se succedesse berlusca sarebbe felice?

    Se un forestiero viene a vivere da me ok, non mi dispiace, ma se questi entra in casa mia mi aggredisce per rapinarmi ,embé... mi farebbe piacere vederlo morto.

    Poi ancora, io ho la fede mia e tollero l'altrui, sempre che ci sia uguaglianza di sentimenti ,altrimenti voglio le pari opportunità.
    Possibile che se io andassi in saudia portando un crocefisso al collo mi vedrei arrestare e frustare e da me, in italia si facciano moscheee in cui i dottori della legge loro insegnano ad ucciderci?

    La legge italiana tutela gli italiani come gli zingari oppure permette loro di fare ciò che, se fatto da italiani, li vedrebbero entrare in galera?

    Ti disturba tanto tagliare una mano ad un musulmano ladro in italia e non ti scandalizzerebbe lo stesso trattamento di un cittadino italiano reo dello stesso reato in saudia col moncherino?

  3. #93
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    Predefinito Re: Gli italiani e la cultura dell'odio.

    Gli italiani hanno sempre votato le persone che vengono accusate di fomentare l'odio (tranne alcuni eccezioni, ma alle successive elezioni lo status quo viene ristabilito), però la cultura dell'odio è anche coltivata a fini politici, spesso con i mass media compiacenti e internet come megafono, spesso a fini elettorali (per poi comportarsi come i predecessori). La conservazione dell'esistente anche se sbagliato (perché tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi) è un male antico, insito nella cultura profonda dell'Italia, dall'Antica Roma (clientelismi) all'Italia come terra di conquista.Una parte si arrabbia e odia, ma minoritaria, perché anche l'odio è diviso in fazioni, una perenne guerra civile fredda.

    Ma evidentemente è solo un odio di facciata, quello per la casta politica. Come nella Francia pre-rivoluzionaria, è solo invidia per la casta, non lotta di classe o odio vero ma volontà di sostituzione. Anche Andreotti era sempre stato votato e sostenuto (la DC non la votava l'uomo invisibile ma il 50 % degli italiani), evidentemente l'italiano medio (medio non vuol dire "stupido") è conservatore e preferisce il vecchio conosciuto e sicuro al nuovo. Craxi è stato votato, Berlusconi anche, il PD pure, Renzi ha fatto un referendum sulla sua persona alle europee e ha preso il 40 %. Evidentemente gli italiani sono così, odiano e votano al tempo stesso.

    L'odio può anche essere incanalato e usato per dei fini, i partigiani odiavano i fascisti ad esempio. Come diceva Che Guevara, è un fattore di lotta che può essere usato per vincere un nemico molto più forte e brutale. Non è solo per gli alleati in arrivo che in certe città furono i partigiani che sconfissero da soli i tedeschi e i fascisti (Napoli, Genova, Milano), ma per la profonda determinazione e odio che gli antifascisti provavano. Idem i vietcong che sconfissero l'esercito più forte del mondo, per la loro terra e per l'odio che avevano per il nemico. Purtroppo spesso la violenza è la levatrice della storia, come diceva Sorel.
    Ultima modifica di Jerome; 23-10-15 alle 12:32

  4. #94
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    Predefinito Re: Gli italiani e la cultura dell'odio.

    Citazione Originariamente Scritto da yure22 Visualizza Messaggio
    Berlusconi non può amare la giustizia poichè, almeno quella italiana nata nel 68, lo odia.
    Cristo diceva di amare i propri nemici ma il bewrlusca non é papa.
    Eppoi odio significa gioire nel vedere uccisi i propri nemici, credi che,
    se succedesse berlusca sarebbe felice?




    Stai esagerando Silvio odia chi lo intralcia...ma non certamente fino ad auguragli la morte, se poi in nel suo intimo ne gioisce...peggio per lui.


    Se un forestiero viene a vivere da me ok, non mi dispiace, ma se questi entra in casa mia mi aggredisce per rapinarmi ,embé... mi farebbe piacere vederlo morto.




    Farsi giustizia da se è sempre sbagliato.




    Poi ancora, io ho la fede mia e tollero l'altrui, sempre che ci sia uguaglianza di sentimenti ,altrimenti voglio le pari opportunità.
    Possibile che se io andassi in saudia portando un crocefisso al collo mi vedrei arrestare e frustare e da me, in italia si facciano moscheee in cui i dottori della legge loro insegnano ad ucciderci?



    le estremizzazioni religiose e le sue imposizioni erano anche di stampo cattolico, vedi la storia di fine ottocento la Roma cattolica e la sua imposizione sugli ebrei.



    La legge italiana tutela gli italiani come gli zingari oppure permette loro di fare ciò che, se fatto da italiani, li vedrebbero entrare in galera?



    questo è falso..e tu la sai bene...caso mai sono i politici ad essere dei privilegiati davanti alla legge.




    Ti disturba tanto tagliare una mano ad un musulmano ladro in italia e non ti scandalizzerebbe lo stesso trattamento di un cittadino italiano reo dello stesso reato in saudia col moncherino?


    Una punizione orribile per entrambi i casi....la galera certa e severa sarebbe l'ideale...anche qui esistono cittadini di serie A e di serie B.

  5. #95
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    Predefinito Re: Gli italiani e la cultura dell'odio.

    Citazione Originariamente Scritto da Keynez Visualizza Messaggio
    Gli italiani hanno sempre votato le persone che vengono accusate di fomentare l'odio (tranne alcuni eccezioni, ma alle successive elezioni lo status quo viene ristabilito), però la cultura dell'odio è anche coltivata a fini politici, spesso con i mass media compiacenti e internet come megafono, spesso a fini elettorali (per poi comportarsi come i predecessori). La conservazione dell'esistente anche se sbagliato (perché tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi) è un male antico, insito nella cultura profonda dell'Italia, dall'Antica Roma (clientelismi) all'Italia come terra di conquista.Una parte si arrabbia e odia, ma minoritaria, perché anche l'odio è diviso in fazioni, una perenne guerra civile fredda.

    Ma evidentemente è solo un odio di facciata, quello per la casta politica. Come nella Francia pre-rivoluzionaria, è solo invidia per la casta, non lotta di classe o odio vero ma volontà di sostituzione. Anche Andreotti era sempre stato votato e sostenuto (la DC non la votava l'uomo invisibile ma il 50 % degli italiani), evidentemente l'italiano medio (medio non vuol dire "stupido") è conservatore e preferisce il vecchio conosciuto e sicuro al nuovo. Craxi è stato votato, Berlusconi anche, il PD pure, Renzi ha fatto un referendum sulla sua persona alle europee e ha preso il 40 %. Evidentemente gli italiani sono così, odiano e votano al tempo stesso.

    L'odio può anche essere incanalato e usato per dei fini, i partigiani odiavano i fascisti ad esempio. Come diceva Che Guevara, è un fattore di lotta che può essere usato per vincere un nemico molto più forte e brutale. Non è solo per gli alleati in arrivo che in certe città furono i partigiani che sconfissero da soli i tedeschi e i fascisti (Napoli, Genova, Milano), ma per la profonda determinazione e odio che gli antifascisti provavano. Idem i vietcong che sconfissero l'esercito più forte del mondo, per la loro terra e per l'odio che avevano per il nemico. Purtroppo spesso la violenza è la levatrice della storia, come diceva Sorel.


    Quoto con soddisfazione e non posso che approvare al 100x100 quello che dici.

 

 
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