"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
E pensare che su questo forum c'è chi ha come avatar magliette con la stampa di questo omofobo.
@FLenzi
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
Non so, Castro si è preso di recente la responsabilità di aver fatto tutto lui, di essere l'unico colpevole (pentito), e Guevara ha quindi solo seguito i suoi ordini.
Parliamo pure degli anni '60, non c'era tutta questa attenzione ai diritti lgbt che c'è oggi, nemmeno all'interno della sinistra e nemmeno tra artisti e intellettuali, l'omosessualità era vista come "degenerazione borghese" assieme al consumo di cannabis e pertanto perseguitata, né più né meno che nei paesi "liberi"
Mi sono rotta il cazzo dei giovani di sinistra, arrivisti, bugiardi, senza lode
Gente che in una gara di idiozia riuscirebbe ad arrivare seconda
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Pasolini venne espulso in quanto "corruttore della gioventù" e "pederasta e decadente alla Jean-Paul Sartre" e alla Gide, dal PCI. Lo stesso André Gide fu espulso (anche se non direttamente per quel motivo) dal PCF. L'omosessualità era illegale in URSS e i partiti fratelli si adeguavano. I socialisti troppo libertari o gay (come lo era stato Oscar Wilde) erano considerati dei residui della decadenza borghese.
Sebbene Marx non si sia mai pronunciato sull'omosessualità (come per altre cose etiche, Marx pensava solo all'aspetto economico).
Prima degli 1968 diciamo che i gay e chiunque avesse una sessualità troppo visibile o "insolita" è stato sempre perseguitato o visto con sospetto sia dall'establishment sia dal progressismo: rivoluzione francese e de Sade, paesi comunisti, Pasolini, e gli anatemi contro Sartre che pure non era gay, ma predicava un'etica troppo libertina per i gusti dei comunisti, che all'epoca si scandalizzavano per un divorzio; figurarsi per un filosofo che - pur essendo un amico personale di Guevara e pur professandosi comunista e marxista - usava droghe, stava con una femminista bisessuale (Simone de Beauvoir, espulsa dall'insegnamento per una relazione lesbica con una minorenne) e aveva una sorta di matrimonio aperto. Il marxismo ufficiale (non che i liberali dell'epoca fossero meglio, solo in certi ambienti anarchici, non tutti solo quelli più stirneriano-niezscheani di sinistra, vedere John Henry Mackay, si accettava la sessualità libera) ha sempre visto con fastidio l'omosessualità. Castro e Guevara si adeguavano, in più Fidel è cresciuto dai gesuiti (e Stalin in seminario) e questo ha contribuito. Giangiacomo Feltrinelli, l'editore-aspirante guerrigliero, andò a Cuba e rimproverò Castro in un'intervista, e questi gli rispose con una risata dicendo che "aveva paura di mandare un figlio a scuola e vederselo tornare frocio", testuali parole.
Eppure, Guevara pur essendo omofobo, è diventato pure una sorta di icona dei gay di sinistra (ma pure i nazisti; da qualche parte ho letto di gay che si vestivano come SS, avendo il feticismo dell'uniforme nazi... ma c'è un precedente: George Moss, ebreo e gay e futuro esimio storico del nazismo, da ragazzo era rimasto affascinato da una parata di biondi e aitanti nazisti, tanto da andare a vedere un comizio di Hitler; oltre al co-fondatore del nazismo, Rohm, ucciso proprio per questo). Stranezze, questo Che Guevara esposto come bandiera ai gay pride...
ma secondo me il discorso e' molto semplice.
proprio perche' i guri del comunismo e della sinistra (da Marx a Bakunin; da Marcuse a Lenin) non si sono mai posti la questione dei gay, non e' automatico (se non nella declinazione contemporanea) che sinistra significhi necessariamente presa in carico degli esclusi o dei deboli (categoria nella quale e' ascrivibile qualsiasi diversità).
Ergo, non c'e' da stupirsi se stalinisti, leninisti, maoisti e castristi (piu' che tutta la galassia della sinistra libertaria) non vedano di grazia la questione dei diritti civili, come concepita oggi.
Come piuttosto ha detto qualcuno, tematiche come queste, sono state più vicine a frange edoniste, libertarie, intellettuali, artisticheggianti a partire dall'impresa fiumana dannunziana (dove convivevano dx e sx) per finire al '68 (correnti comunque schifate dalla sinistra intransigente filosovietica e filocinese)
"Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
Tristan Tzara
Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
(L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)