16 - 17 - 18 NOVEMBRE 2018...
16 NOVEMBRE 2018: SANTA GERTRUDE, VERGINE…
«16 NOVEMBRE SANTA GERTRUDE, VERGINE.»
Guéranger, L'anno liturgico - Santa Gertrude, Vergine
http://www.unavoce-ve.it/pg-16nov.htm
http://www.sodalitium.biz/santa-geltrude/
«16 novembre, Santa Geltrude, Vergine, (1256 – 1302), mistica cistercense.
“Amore, Sera mia diletta, la fiamma che eternamente arde nella tua essenza, consumi in quel momento tutte le scorie della mia vita. O mia dolce Sera, fa’ che mi addormenti in te di un sonno tranquillo e che io gusti il beato riposo, che hai preparato in te per quelli che ami. Col tuo solo sguardo, così calmo e pieno di fascino, degnati dispone ogni cosa e dirigere i preparativi delle mie nozze eterne. Sii, o Amore, per me una Sera così bella che l’anima mia rapita dica con gioia un dolce addio al corpo e che il mio spirito, tornando al Signore che lo ha creato, riposi in pace sotto la tua ombra amata” (Quinto esercizio: Per rianimare in se stessi l’amore di Dio).»
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Geltrude, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa Santa, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Geltrude possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/
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«16 NOVEMBRE 2018: SANTA GERTRUDE, VERGINE.»
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«Il 16 novembre 1968 moriva Padre Agostino Bea, gesuita e cardinale roncalliano. Il suo "marranesimo", quantomeno pratico, ha recato grande danno alla Chiesa cattolica. Infatti insieme ad altri prelati, dal medesimo sentire filo-ebraico, come Monsignor John Osterrreicher, Padre Gregory Baum, Monsignor Walter Kampe e Monsignor Sergio Mendez Arceo, contribuì in maniera determinante alla stesura e all'approvazione della Dichiarazione "conciliare" "Nostra Aetate".
Scriveva Monsignor Ernest Jouin (1844-1932), sul numero del 15 Luglio 1923 della "Revue International des Societes Segretes", in un articolo contro il pessimo sacerdote modernista, Don Luigi Sturzo:
"Sembra che fin d'ora lo sforzo di tutti questi congiurati sia volto a preparare dal di fuori il futuro Concilio...
In luogo delle abituali definizioni dogmatiche e dei canoni disciplinari, grazie ai quali i Padri testimoniano la tradizione delle loro chiese, si tratterà di imporre loro l'ordine del giorno più eteroclito ed estraneo al deposito della Fede: Società Delle Nazioni. condizione della Pace mondiale, Leggi sociali, Ecc... Per Fortuna lo Spirito Santo se ne ride dei complotti delle Sette". E aggiungiamo noi di Radio Spada: ride bene chi ride ultimo.»
Ligue Saint Amédée
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
16 novembre : Sainte Gertrude, Religieuse Bénédictine d'Eisleben (1256-1302) :: Ligue Saint Amédée
“16 novembre : Sainte Gertrude, Religieuse Bénédictine d'Eisleben (1256-1302).”
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16 novembre : Saint Otmar, Abbé de Saint-Gall (? 759) :: Ligue Saint Amédée
“16 novembre : Saint Otmar, Abbé de Saint-Gall († 759).”
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Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
17 NOVEMBRE 2018: SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE…
«17 NOVEMBRE SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE.»
Guéranger, L'anno liturgico - San Gregorio Taumaturgo, Vescovo e Confessore
http://www.unavoce-ve.it/pg-17nov.htm
http://www.sodalitium.biz/san-gregorio-taumaturgo/
«17 novembre, San Gregorio Taumaturgo, Vescovo e Confessore (Neocesarea del Ponto, 213 ca – 270).
“A Neocesaréa, nel Ponto, il natale di san Gregorio, Vescovo e Confessore, illustre per dottrina e per santità, il quale a causa dei prodigi e miracoli, che con molta gloria delle Chiese operò, fu chiamato Taumaturgo”.
Ammirabile san Gregorio, che, illustrato da lumi tutti celesti, e graziato di potere tutto divino, con la vostra predicazione, coi vostri scritti, colle vostre virtù e coi vostri prodigi riportaste un trionfo così compito sul regno dell’errore e del vizio che, mentre al principio del vostro episcopato non poteste contare in Neocesarea più di diciassette cristiani, al termine della vostra carriera aveste la singolar consolazione di veder guadagnate a Gesù tutte le pecore a voi affidate, non trovandovi più fra di loro che diciassette infedeli, impetrate a noi tutti la grazia di adoperarci sempre con tanto impegno alla santificazione di tutti coloro che sono da noi dipendenti, o coi quali avviene di trovarci, che possiamo prometterci in cielo quella specialissima gloria che Cristo promette a tutti coloro che, non paghi di santificare sè stessi, dilatano ancora negli altri il regno santissimo della giustizia. Così sia.»
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In Ricordo di Raffaele di Deco detto “Cariddeo” (18-10-1970 / 17-11-2006) nell’anniversario della sua morte, R.I.P. …
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/60.pdf
https://www.scribd.com/document/391696849/Sodalitium
“Sodalitium n. 60 – febbraio 2007.
(…) Defunti (…) Raffaele Di Deco († 17 novembre a Venezia), morto ancor giovane, che ci fuvicino a Orio e Nichelino, all’inizio della nostra avventura, ed ancora frequentava a volte la S.Messa o le conferenze dell’Istituto.”
https://forum.termometropolitico.it/...-cariddeo.html
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"Requiem aeternam
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen."
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DISSONANZE: IN MEMORIA DI RAFFAELE DI DECO, DETTO " CARIDDEO"
https://forum.termometropolitico.it/...di-cristo.html
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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare San Gregorio Taumaturgo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito.
Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, San Gregorio Taumaturgo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
“In primo luogo ciò [che il potere temporale del Papa è superiore a quello di qualsiasi Imperatore] risulta dal fatto che Costantino nell’impero si sottomise a Papa Silvestro. Così dal fatto che Carlo Magno fu fatto imperatore dal Papa Adriano; e che Ottone I fu fatto e nominato imperatore da Papa Leone, come narra la storia. Ma il potere dei papi appare con chiarezza dalla deposizione di prìncipi compiuta dall’autorità apostolica. E per primo troviamo Zaccaria, che esercitò questo potere sul re dei Franchi, poiché lo depose dal trono e sciolse tutti i baroni dal giuramento di fedeltà. Ugualmente Innocenzo III tolse l’impero a Ottone IV; e la stessa cosa capitò anche a Federico II, da parte di Onorio III, immediato successore di Innocenzo III. Certo su tutti costoro i Sommi Pontefici non stesero la mano se non a cagione della loro [dei prìncipi] iniquità, poiché il loro potere, e quello di qualsiasi altro signore, va ordinato al bene del sudditi. Diversamente non sono signori legittimi, ma tiranni, come prova Aristotele e come abbiamo detto in precedenza. I princìpi di laicità e di sovranità popolare più si diffondono e più non cessano di essere falsi. D'altronde l'errore non smette di essere errore anche se diventa la pretesa norma.
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Dal numero 139 di SVRSVM CORDA® del 18 novembre 2018. Ospiteremo i seguenti contenuti:
- Breve commento alla recente questione del Pater noster;
- Comunicato numero 139. Gesù cammina sull’acqua;
- Preghiera a San Diego d’Alcalá, Confessore;
- Gli anatemi del Concilio di Firenze, numero 7;
- Abrogazione della legge mosaica;
- Orazione a San Giosafat, Martire;
- Orazione a Sant’Alberto Magno, Dottore;
- San Tommaso: il dominio del Papa che è superiore ogni altro potere;
- Orazione a Santa Geltrude, Vergine;
- Preghiera del Pater noster.
Già disponibile sul sito:
- Teologia Politica 127. Nessuno può essere buon cattolico ad un tempo e vero socialista.
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/
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“17 NOVEMBRE 2018: SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE”
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“Il 17 novembre 461 Sant'Ilario Papa viene esaltato al Sommo Pontificato”
“Il 17 novembre 1558 moriva a Londa Maria I Tudor, Regina di Inghilterra ed Irlanda e Regina Consorte di Spagna, di Napoli, di Sardegna e di Sicilia. Riportò temporaneamente il Regno nel senso della Chiesa Romana.
A distanza di dodici ore la seguiva nella tomba il discusso Cardinal Legato Reginaldo Pole, ultimo Arcivescovo di Canterbury.”
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Ligue Saint Amédée
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17 novembre : Saint Grégoire le Thaumaturge, Évêque (? 270) :: Ligue Saint Amédée
“17 novembre : Saint Grégoire le Thaumaturge, Évêque († 270).”
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Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
18 NOVEMBRE 2018: In Ricordo di Don Luigi Villa (3 febbraio 1918 - 18 novembre 2012) - e di tutti i Sacerdoti cattolici antimassonici ed antimodernisti defunti - nell’anniversario della sua morte, R.I.P. …
"Requiem aeternam.
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen."
18 NOVEMBRE 2018: DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA…
«18 NOVEMBRE DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA.»
Guéranger, L'anno liturgico - 18 novembre. Dedicazione delle Basiliche dei SS. Pietro e Paolo Apostoli, a Roma
http://www.unavoce-ve.it/pg-18nov.htm
SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) alle ore 10.30 stamattina 18 NOVEMBRE 2018, DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO:
«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
Dedicazione della Basilica dei Ss. Pietro e Paolo Apostoli, mem. VI dom.dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=BCV5IrOcjEQ
Dedicazione della Basilica dei Ss. Pietro e Paolo Apostoli, mem. VI dom dopo l'Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=8ZTNndxzhdA
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»
Dedicazione delle Basiliche dei ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
http://www.sodalitium.biz/dedicazion...-pietro-paolo/
«18 novembre, Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Pietro e Paolo.
“A Roma la Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Pietro e Paolo. La prima di esse, ricostruita in forma più maestosa, fu consacrata in questo stesso giorno dal Sommo Pontefice Urbano ottavo; l’altra poi, quasi interamente distrutta da un miserando incendio e riedificata con maggior magnificenza, venne solennemente consacrata il dieci Dicembre da Pio nono, il quale stabilì che in questo giorno se ne celebrasse l’anniversario.”
(Martirologio Romano).
“Celebrata in agosto la festa della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore e ultimamente quella della Basilica del Salvatore al Laterano, la Chiesa ci invita a celebrare in un medesimo giorno la dedicazione delle due Basiliclie di san Pietro e di san Paolo a Roma. Sono le quattro basiliche che negli anni giubilari i pellegrini devono visitare, per acquistare la grande indulgenza, che i Papi sogliono concedere ogni 25 anni. Se non possiamo andare a Roma e pregare in quelle auguste chiese, la Liturgia ci aiuta a partecipare alle grazie chieste dai pellegrini sulle tombe degli Apostoli e che la Chiesa chiede per tutti i fedeli nel giorno della Dedicazione” (Dom Prosper Guéranger).»
http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-300x188.jpg
http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
"INDULGENZE PER I DEFUNTI."
SANTE MESSE ed omelie domenicali dei Sacerdoti dell’ “Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):
"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/
"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/
“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium
“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”
https://tradidiaccepi.blogspot.com/
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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Sul sito è disponibile il numero 139 (del giorno 18 novembre 2018) di Sursum Corda®.
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- Breve commento alla recente questione del Pater noster;
- Comunicato numero 139. Gesù cammina sull’acqua;
- Preghiera a San Diego d’Alcalá, Confessore;
- Gli anatemi del Concilio di Firenze, numero 7 [Abrogazione della legge mosaica];
- Orazione a San Giosafat, Martire;
- Orazione a Sant’Alberto Magno, Dottore;
- San Tommaso: il dominio del Papa che è superiore ogni altro potere;
- Orazione a Santa Geltrude, Vergine;
- Preghiera del Pater noster;
- Teologia Politica 127. Nessuno può essere buon cattolico ad un tempo e vero socialista.»
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«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Màssimo Vescovo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo Santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Màssimo Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
“Disponibile il n. 26 della rivista in lingua spagnola "Integrismo" - Integrismo N° 26 - Revista Integrismo ”
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«In questo mese di novembre raccomando alle vostre preghiere le anime dei sacerdoti defunti, in particolare tutti coloro che per amore della Verità furono refrattari alla 'nuova messa' di Paolo VI. Uno di essi ripeteva, riferendosi alla Messa di San Pio V e all'impossibilità di celebrare i due riti:"Non posso tradire la mia Sposa, non posso essere adultero" (come invece hanno fatto certi 'dubbiosi' e 'correttori filiali': per capire queste cose bisognerebbe essere meno 'tradizionalisti' e più cattolici...). Il calendario Sodalitium 2019 renderà omaggio al clero fedele alla Messa Romana e refrattario alla 'messa' di Lutero & Calvino (e di Montini, di Wojtyla, di Ratzinger, di Bergoglio).
Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
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«Cito: Ricevo dei messaggi sul "cambiamento del Padre Nostro voluto da Bergoglio" (già presente nella Bibbia della CEI del 2008). Vorrei ricordare che è dal Concilio Vaticano II che - prima Paolo VI, poi Giovanni Paolo II e quindi Benedetto XVI - hanno cambiato la teologia, la messa, i sacramenti, i catechismi, il diritto canonico, la traduzione della Bibbia, ecc. ecc. ecc., insomma, hanno cambiato la religione cattolica. Come ho già scritto altre volte, le eleganti scarpe rosse di Ratzinger (teologo conciliare!) e le rozze scarpe nere di Bergoglio, la cappa magna di Burke e il pizzetto di Enzo Bianchi fanno parte della stessa nuova religione modernista, con la quale un cattolico non può essere in comunione nè alla messa nè nella vita quotidiana. L'unica differenza è che alcuni sono dei nemici della fede evidenti, altri dei nemici camuffati. Preghiamo la S. Vergine Immacolata affinchè l'eresia modernista sia sconfitta al più presto per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.
Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
«Essere indotti in tentazione
significa soccombere alla tentazione
Diciamo di essere indotti in tentazione, quando cediamo alla medesima. Ora noi possiamo esservi indotti così in due modi: primo, quando, rimossi dal nostro stato, precipitiamo nel male, verso il quale qualcuno ci ha spinto col tentarci. Ma nessuno è in questo modo indotto in tentazione da Dio, perché per nessuno Dio è causa di peccato, odiando egli tutti quelli che commettono iniquità. E quanto dice san Giacomo: Nessuno, tentato che sia, dica di essere tentato da Dio; poiché Dio non è tentatore al male (I,13); secondo, possiamo essere tentati, nel senso che uno, sebbene non tenti egli stesso né si adoperi a farci tentare, tuttavia lo permette, mentre potrebbe impedire sia la tentazione che il prevalere di essa. Ebbene, Dio lascia che così siano tentati i buoni e i pii, senza privarli però della sua grazia.
Talvolta anzi, quando i nostri peccati lo richiedono, con giusta e impenetrabile sentenza, Dio ci abbandona a noi stessi, e noi cadiamo. Si dice anche che ci induce in tentazione quando ci serviamo dei suoi benefici, che dovevano servire alla nostra salvezza, per operare il male, e consumiamo le sostanze del padre, come il figlio prodigo, in una vita lussuriosa, secondando le nostre basse passioni (Lc 15,12). Allora possiamo ripetere le parole dell'Apostolo: Trovai che il comandamento datomi per la vita, mi ha condotto alla morte (Rm 7,10).
Giunge qui opportuno l'esempio di Gerusalemme, la quale, come dice Ezechiele, sebbene arricchita da Dio di ogni genere d'ornamenti, tanto da farle dire per bocca dello stesso profeta: Eri perfetta nella mia dignità, di cui ti avevo rivestito (Ez 16,14), tuttavia, pur essendo ricolma di doni celesti, fu così lontana dal ringraziare il beneficentissimo Dio dei beni suddetti, e dal servirsi di essi per conseguire la beatitudine celeste in vista della quale li aveva ricevuti, che, con somma ingratitudine verso il padre Iddio, avendo rigettato ogni speranza e pensiero dei frutti celesti, si diede perdutamente all'esclusivo godimento dei beni presenti, come Ezechiele la rimprovera lungamente in quel medesimo capitolo. Questa è l'ingratitudine di coloro che, pur avendo ottenuto da Dio abbondante materia per fare del bene, si danno, permettendolo Dio, a una vita viziosa.
E' necessario però badare alle parole usate dalla sacra Scrittura per esprimere questa permissione di Dio, parole le quali, prese nel loro significato proprio, significherebbero un'azione diretta da parte di Dio medesimo. Cosi nell'Esodo si legge: Io indurerò il cuore del Faraone (4,21; 7,3); in Isaia: Acceca il cuore di questo popolo (6,10); e nella lettera ai Romani l'Apostolo scrive: Dio li ha abbandonati alle loro infami passioni, ai loro reprobi sensi (I,26,28). Tutti luoghi questi, ed altri simili, nei quali non si deve credere affatto che l'azione venga da Dio, ma intendere invece che Dio l'ha permessa.
Dal Catechismo Tridentino
PARTE QUARTA: L'ORAZIONE SESTA DOMANDA
E non c'indurre in tentazione.»
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“Lasciate o Vergine - Che anch’io vi onori
Voi siete l’unica - Gioia dei cuori.”
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“18 NOVEMBRE 2018: DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA (con memoria della VI domenica dopo L'Epifania traslata).”
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“Il 18 novembre 1302 viene pubblicata la Bolla "Unam Sanctam" di Papa Bonifacio VIII, uno dei vertici magisteriali del Medioevo cristiano.”
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«È forse una delle bolle pontificie più importanti della storia, sicuramente una delle più contestate, delle più indigeste, delle più odiate dai nemici della Chiesa interni ed esterni. La sua importanza è tale che la troviamo citata ancora nel 1943 da Pio XII nella sua monumentale enciclica “Mystici Corporis” sulla Chiesa. Stiamo parlando della bolla “Unam Sanctam” sulla Chiesa nella sua costituzione e nei suoi rapporti coi poteri secolari, pubblicata il 18 novembre 1302 dal parimenti contestato, odiato e calunniato Bonifacio VIII Caetani. Non certo un Santo, ma sicuramente una delle più fulgide glorie del Papato Romano, uno dei più appassionati difensori della libertà della Chiesa, sulla scia di giganti come san Gregorio VII. Lo stesso Dante, acerrimo nemico e critico spietato, rivide rinovellata in lui schiaffeggiato ad Anagni la Passione di Cristo: “Perché men paia il mal futuro e ‘l fatto, / veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, / e nel vicario suo Cristo esser catto. / Veggiolo un’altra volta esser deriso; / veggio rinovellar l’aceto e ‘l fiele, / e tra vivi ladroni esser anciso” (Purg. XX, 86-90). Al netto della costante divina assistenza, solo una Chiesa libera dall’influenza di potentati e ideologie mondane e potente nella sua indipendenza – ci dice Papa Caetani – potrà efficacemente compiere la sua sacra missione. Questo il succo della Bolla che offriamo alla meditazione del caro lettore. Bolla nella attuazione della quale confidiamo consistere la restaurazione di una società normale, ossia secondo le norme eterne di Dio Creatore. »
https://i2.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=480&ssl=1
«BONIFACIO VESCOVO SERVO DEI SERVI DI DIO A FUTURA MEMORIA.
Per la fede che ci spinge, siamo costretti a credere e a ritenere unica la Chiesa santa, cattolica e apostolica, e noi fermamente la crediamo e con semplicità professiamo, fuori della quale non v’è salvezza né remissione dei peccati, secondo quanto proclama lo Sposo nei Cantici: “Una è la mia colomba, la mia perfetta, l’unica di sua madre, senza pari per la sua genitrice”[1]. Essa rappresenta un solo corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio. In essa vi è un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo. Una sola invero al tempo dei diluvio fu l’Arca di Noè, figura dell’unica Chiesa, la quale costruita da un sol braccio, ebbe un unico comandante, ossia Noè, e un unico reggitore, e leggiamo che fuori di essa ogni essere sulla terra fu distrutto.
Questa Chiesa noi veneriamo e questa sola, come dice il Signore per mezzo del Profeta: “Libera dalla lancia, o Signore, l’anima mia e dalla violenza del cane l’unica mia”[2]. Per l’anima infatti, cioè per se stesso, pregò, per il capo e per il corpo a un tempo. Corpo che chiamò sua unica Chiesa, a motivo dell’unità dello sposo, della fede, dei sacramenti e della carità ecclesiale. Questa è quella inconsutile tunica del Signore, che fu strappata, ma data in sorte.
Pertanto di questa sola ed unica Chiesa uno solo è il corpo, uno solo il capo, non due – ossia Cristo e Pietro. il Vicario di Cristo, e il successore di Pietro quasi fosse un mostro, poiché il Signore ha detto alle stesso Pietro: “Pasci le mie pecore”[3]. “Le mie” disse, parlando in generale e non in particolare di queste o di quelle pecore: per la qual cosa si capisce che gliele abbia affidate tutte. Pertanto ove i Greci o altri dicano non esser stati affidati a Pietro e ai suoi successori, necessariamente ammettono di non essere nel novero delle pecore di Cristo, per il fatto che il Signore dice in Giovanni che vi è un solo ovile e un solo pastore.
Il Vangelo ci insegna che nella Chiesa e nella sua potestà stanno le due spade, quella spirituale e quella materiale. Infatti, alle parole degli Apostoli: “Ecco qui due spade”[4] – qui, cioè nella Chiesa, poiché parlavano gli Apostoli – non rispose il Signore esser troppe, ma essere abbastanza. Certamente chi nega essere la spada temporale nella potestà di Pietro, male ha inteso la parola del Signore che dice: “Rimetti la tua spada nel fodero”[5]. Entrambe le spade son quindi nella potestà della Chiesa, la spada spirituale cioè e quella materiale.
Questa dev’essere impugnata in favore della Chiesa, quella dalla Chiesa; quella dal sacerdote, quella dalla mano dei re e dei militi, ma al comando e con la condiscendenza del sacerdote.
È conveniente d’altra parte che una spada sia sottomessa all’altra e che l’autorità temporale sia sottomessa alla potestà spirituale. Infatti sebbene l’Apostolo dica: “Non vi è potestà se non da Dio; quelle che sono, sono ordinate da Dio”[6], esse non sarebbero ordinate se una spada non fosse sottomessa all’altra e, come inferiore, fosse condotta dall’altra [che le è superiore] a nobilissime imprese. Infatti secondo il beato Dionigi è legge di Dio che le cose infime siano ricondotte dall’intermedio a quelle supreme. Dunque le cose non sono ricondotte al loro ordine alla pari immediatamente, secondo la legge dell’universo, ma le infime attraverso le intermedie e le inferiori attraverso le superiori. Ma è necessario che chiaramente affermiamo che il potere spirituale è superiore ad ogni potere terreno in dignità e nobiltà, come le cose spirituali sono superiori a quelle temporali. Il che, invero, noi possiamo chiaramente constatare con i nostri occhi dal versamento delle decime, dalla benedizione e santificazione, dal riconoscimento di tale potere e dall’esercitare il governo sopra le medesime, poiché, e la verità ne è testimonianza, il potere spirituale ha il compito di istituire il potere terreno e, se non si dimostrasse buono, di giudicarlo. Si realizza così il vaticinio di Geremia a riguardo della Chiesa e del suo potere: “Ecco io ti ho oggi costituito al di sopra delle genti e dei regni etc.”[7].
Quindi, se la potestà terrena erra, sarà giudicata dalla potestà spirituale; invero, se erra una potestà spirituale minore, sarà giudicata dalla potestà spirituale ad essa superiore; se poi erra la suprema, potrà essere giudicata solo da Dio, non dall’uomo, giusta la testimonianza dell’Apostolo: “L’uomo spirituale giudica tutte le cose; ma egli stesso non è giudicato da alcun uomo”[8]. Questa autorità infatti, quantunque sia stata data a un uomo, e da un uomo viene esercitata, non è una potestà umana ma divina, essendo stata conferita a Pietro dalla bocca di Dio e per lui ed i suoi successori resa, nel medesimo Cristo che confessò, pietra inconcussa, giusta il detto del Signore allo stesso Pietro: “Ogni cosa legherai etc.”[9]. Perciò chiunque si oppone a questa potestà in tal modo da Dio ordinata, si oppone al comando di Dio, a meno che non pretenda, come i Manichei, che ci sono due principi; il che noi affermiamo falso ed eretico, poiché, come attesta Mosè non nei principi, ma “nel principio Dio creò il cielo e la terra”[10].
Quindi noi dichiariamo, affermiamo, definiamo e pronunziamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Romano Pontefice.
Data in Laterano il 18 novembre 1302, anno ottavo di Pontificato.
[1] Cant. VI, 9.
[2] Ps. XXII, 20.
[3] Joann. XXI, 17.
[4] Luc XXII, 38.
[5] Matth. XXVI, 52.
[6] Rom. XIII, 1.
[7] Hier. I, 10.
[8] 1Cor. II, 16.
[9] Matth. XVI, 9
[10] Gen I, 1.
[a cura di Giuliano Zoroddu. Testo latino tratto da Luigi Tosti osb, Storia di Bonifazio VIII e de’ suoi tempi divisa in libri sei, Monte Cassino, 1846, Vol. II, p. 304-306].»
“Nove giorni alla Festa della Medaglia Miracolosa (27 novembre).”
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18.11.2018 : XXVIème dimanche après la Pentecôte (textes VIème après l’Epiphanie), mem. Dédicace Bas. S. Pierre et S. Paul, dm ; Vêpres D., mem. Dédidace, Ste Elisabeth et S. Pontien PM.
In die XVIII Novembris MMXVIII. Dominica XXVI (VI post Epiphaniam) post Pentecosten. In Dedicatione Basilicarum Ss. Petri & Pauli, Apostolorum. Duplex majus. In Missa Gloria, Credo, Praefatio Trinitatis & ultimum Evangelium Dominicae. (Albus)
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Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
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