Ieri ho visto The Martian. Buon film per capire la differenza fra l’approccio keynesiano e quello austriaco all’economia.

Un astronauta rimane da solo su Marte e deve decidere come usare le limitate risorse disponibili.


Approccio austriaco (quello seguito dal protagonista del film): l’astronauta riduce i consumi (aumenta i risparmi) per resistere il tempo necessario all’arrivo dei soccorsi e per risolvere i problemi che deve risolvere a tale scopo (cioè per fare gli investimenti necessari per la sua salvezza).


Nel caso in cui invece che esserci un solo astronauta ce ne fossero n non cambierebbe nulla: gli investimenti necessari per la loro salvezza continuerebbero a derivare dai loro risparmi. C’è coerenza fra microeconomia e macroeconomia: la macroeconomia non prescinde dalla struttura del capitale. I risparmi sono investimenti.


Approccio keynesiano: il caso dell’astronauta singolo è simile a sopra. Nel caso di n astronauti, invece, gli investimenti necessari per la loro salvezza dipenderebbero dai maggiori consumi, non dai maggiori risparmi: cioè, per salvarsi gli astronauti dovrebbero "rilanciare i consumi", non ridurli. Microeconomia e macroeconomia sono due mondi diversi e separati: la macroeconomia prescinde completamente dalla struttura del capitale (e dal tempo). Nel caso di un solo astronauta il risparmio è investimento, ma nel caso di n astronauti diventa capitale improduttivo.


Mi è venuta un’idea per risolvere definitivamente il problema delle crisi economiche cicliche prodotte dalla manipolazione monetaria e del credito da parte del sistema bancario anti-capitalista. Prendiamo tutti i keynesiani o neo-keynesiani del mondo; convinciamoli a farsi mettere in una situazione tipo quella del film The Martian (basterebbe un’isola deserta con risorse limitate); e speriamo che mettano in pratica le loro teorie. Il mondo, dopo, sarebbe un posto migliore: le crisi cicliche sarebbero solo un ricordo e le guerre moderne non sarebbero così facili da finanziare.


(G. Birindelli)