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  1. #31
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    Predefinito Re: lingua napoletana come segno di amore per la propria terra

    Purtroppo non credo che conti moltissimo se il napoletnao è una lingua o un dialetto, ma conta (sempre a mio avviso) l'uso poco nobile che ne viene fatto. Voglio dire che la straordinaria diffusione del napoletano sta portando a delle perdite importanti di termini, di significati e addirittura di tempi dei verbi (tipo il futuro di qualsiasi verbo per esempio ....).

    Ed il napoletano sta risentendo anche delle scarse regole ufficiali su come si scrive, per cui non è difficile trovare lo stesso termine scritto da Eduardo in un modo e da Croce in un altro. A me capita spesso di ascoltare ragazzi napoletani che parlano un dialetto assai diverso da quello di 40 anni fa, e temo che lo snobismo di ritenere il dialetto una forma di "ignoranza" o addirittura un pericolo per l'italiano parlato e scritto farà trasformare la parlata napoletana in una cosa completamente diversa fra non molti anni.

  2. #32
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    Predefinito Re: lingua napoletana come segno di amore per la propria terra

    Qualche giorno fa ascoltavo alla televisione un'intervista ad un probabile prossimo candidato sindaco di Napoli; ebbene, devo confessarvi che trovavo il suo infarcire il discorso di espressioni dialettali, così come la sua inflessione eccessivamente pronunciata, estremamente irritante. Dirò di più: anche se magari a molti farà più piacere così, a me sembrava quasi una mancanza di rispetto verso chi ascolta... e magari anche verso chi intervista, esprimendosi invece in maniera piana e corretta.
    Del resto, la stessa sensazione la provo quando sento parlare il sindaco di Napoli, che si esprime in Consiglio, in televisione e in tribunale esattamente come a casa o al bar.
    Dobbiamo prendere atto che solo un numero trascurabile di persone hanno veramente studiato il napoletano come lingua, ne conoscono la grammatica e la grafia corretta, sono in grado di utilizzarlo anche al di fuori delle cose strettamente legate alla vita quotidiana; gli altri, me compreso ovviamente, si arrabattano, intuiscono delle regole, adattano espressioni italiane, magari inconsapevolmente, alla morfologia napoletana.
    Per non parlare di quelli che riempiono Facebook o altri luoghi di frasi sgrammaticate che sono ferite mortali per la lingua di Giambattista Basile e Ferdinando Russo (Una perla appena còlta: "Vulit pur parlà? Mbaratv a scrivr").
    Allora, un conto è la lingua, quella degli autori che ho citato come di tanti altri che hanno portato la cultura napoletana all'ammirazione del mondo, un conto è il vernacolo, quello che si parla nei vicoli e nelle taverne; che avrà anche il suo fascino, ma non è lingua come può esserlo quella di Dante...
    Allora, più che continuare a decantare questo Napoletano come lingua di dignità pari, se non superiore, all'Italiano (ma non è inopportuno ricordare che l'Italiano è la nostra lingua ufficiale da oltre cinquecento anni, mica dall'Unità d'Italia), sarebbe il caso, se ci si crede davvero, di studiarlo, imparare a scriverlo, insegnarlo e fare in modo da arrivare a un numero rilevante di persone che ne hanno vera padronanza. Altrimenti, inutile perdersi in cavilli lessicali, dialetto è e tale rimarrà.

  3. #33
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    Predefinito Re: lingua napoletana come segno di amore per la propria terra

    Citazione Originariamente Scritto da Vanvitelli Visualizza Messaggio
    Qualche giorno fa ascoltavo alla televisione un'intervista ad un probabile prossimo candidato sindaco di Napoli; ebbene, devo confessarvi che trovavo il suo infarcire il discorso di espressioni dialettali, così come la sua inflessione eccessivamente pronunciata, estremamente irritante. Dirò di più: anche se magari a molti farà più piacere così, a me sembrava quasi una mancanza di rispetto verso chi ascolta... e magari anche verso chi intervista, esprimendosi invece in maniera piana e corretta.
    Del resto, la stessa sensazione la provo quando sento parlare il sindaco di Napoli, che si esprime in Consiglio, in televisione e in tribunale esattamente come a casa o al bar.
    Perfettamente d'accordo : ricoprire un incarico istituzionale o soltanto rivolgersi in napoletano a persona che non è tenuta per forza a conoscere il dialetto, è triste e del tutto insulso.

    Dobbiamo prendere atto che solo un numero trascurabile di persone hanno veramente studiato il napoletano come lingua, ne conoscono la grammatica e la grafia corretta, sono in grado di utilizzarlo anche al di fuori delle cose strettamente legate alla vita quotidiana; gli altri, me compreso ovviamente, si arrabattano, intuiscono delle regole, adattano espressioni italiane, magari inconsapevolmente, alla morfologia napoletana.
    Per non parlare di quelli che riempiono Facebook o altri luoghi di frasi sgrammaticate che sono ferite mortali per la lingua di Giambattista Basile e Ferdinando Russo (Una perla appena còlta: "Vulit pur parlà? Mbaratv a scrivr").
    Mi riferivo proprio a questo in un post poco sopra quando parlavo dell'eccessivo imbarbarimento del napoletano causato dai nuovi mezzi di comunicazione.

    Allora, un conto è la lingua, quella degli autori che ho citato come di tanti altri che hanno portato la cultura napoletana all'ammirazione del mondo, un conto è il vernacolo, quello che si parla nei vicoli e nelle taverne; che avrà anche il suo fascino, ma non è lingua come può esserlo quella di Dante...
    Allora, più che continuare a decantare questo Napoletano come lingua di dignità pari, se non superiore, all'Italiano (ma non è inopportuno ricordare che l'Italiano è la nostra lingua ufficiale da oltre cinquecento anni, mica dall'Unità d'Italia), sarebbe il caso, se ci si crede davvero, di studiarlo, imparare a scriverlo, insegnarlo e fare in modo da arrivare a un numero rilevante di persone che ne hanno vera padronanza. Altrimenti, inutile perdersi in cavilli lessicali, dialetto è e tale rimarrà.
    Personalmente non faccio una classifica su quale lingua abbia o meno piu' dignità fra l'italiano o il napoletano. Per quanto mi riguarda il napoletano o il veneto o il milanese o il palermitano hanno esattamente la stessa dignità e la stessa funzione storica e politica di contenere e tramandare parte della civiltà e del costume di un popolo.

    Il napoletano lo fa con una lingua ricchissima, importante, e che si è affermata nel mondo come veicolo artistico per la musica o il teatro o il cinema. Ma nessuna competizione con l'italiano, che è cosa diversa, e non deve essere in alcun modo "inquinato" da frasi o sonorità partenopee fuori luogo e sgradevoli quando si parla ad altre persone non partenopee.

    Il che a mio avviso vale per qualsiasi dialetto, italiano o straniero.

  4. #34
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    Predefinito Re: lingua napoletana come segno di amore per la propria terra

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Mah
    secondo me l'autore dell'articolo ha ragione una lingua per essere tale deve essere prima standardizzata.

    La lingua napoletana standard su quale parlata si dovrebbe basare?Quella di Napoli? Di Bari? Di Salerno? Di Matera? O perchè no quello Ascolano?

  5. #35
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    Predefinito Re: lingua napoletana come segno di amore per la propria terra

    Citazione Originariamente Scritto da brog Visualizza Messaggio
    Mah
    secondo me l'autore dell'articolo ha ragione una lingua per essere tale deve essere prima standardizzata.

    La lingua napoletana standard su quale parlata si dovrebbe basare?Quella di Napoli? Di Bari? Di Salerno? Di Matera? O perchè no quello Ascolano?
    Si può standardizzare solo con l insegnamento pubblico e con la volontà politica...prendi l italiano dopo l unità.....se avremo l indipendenza si potrà standardizzare

 

 
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