Ma per far si che questo sistema funzioni correttamente, gran parte degli adamiti deve essere predisposta ad ubbidire servilmente all'autorità vigente, che non riguarda solo l'aspetto militare, ma anche sociale e lavorativo. Cosi come un numero minoritario di adamiti deve essere predisposto all'autoritarismo e impartire ordini.
Generalmente più il soggetto è alto di statura e più trasmette autoritarismo (salvo rari casi), questo tipo di predisposizione è tipica dell'adamita autoritario.
L'autoritarismo nei soggetti bassi di statura potrebbe dipendere dalla loro personalità, che genera caratteri dispotici, sia per emulare (coscientemente o incoscientemente), l'autoritarismo della stirpe adamitica (autoritarismo di facciata o di riflesso), sia per via dell'educazione che gli è stata imposta (autoritarismo imposto dalla genitorialità di tipo adamitico) - perché:
Cosi come il dimorfismo antropologico tra una padre e il proprio figlio, può equivalere a differenti stirpi, per lo stesso identico motivo dei miscugli tra le varie stirpi.
Non è da escludere anche la possibilità che taluna personalità, venga trasmessa geneticamente dal padre adamita al figlio pre adamitico: a tal proposito, l'unica cosa che il figlio o la figlia (in rari casi), prende dal proprio padre, è appunto la personalità autoritaria del ceppo adamitico.
"La psicologia di massa del fascismo" fu una descrizione criminologica condotta da W. Reich secondo metodo psicologico della psicoanalisi ed in base alle disposizioni normative delle Nazioni Unite. L'opera cioè, avendo valore criminologico, non è neutrale cioè gli studi sono organizzati e dipendenti da leggi politiche, in tal caso dalla strutturazione politica delle Nazioni Unite che poi sarebbero assurte ad Organizzazione non solo Unione. Tale Unione aveva per conseguenza una comunione di elementi legislativi non diversi o uguali ma non stessi delle Nazioni appartenenti. Dunque all'Opera non fanno presupposto le degenerazioni totalitariste del nazismo tedesco.
Essa non ha funzione di descrizione psicologica, trattandosi di psicoanalisi applicata, cioè di metodo psicologico non usato a sua volta psicologicamente. Del resto altrimenti non sarebbe stato possibile, perché la psicoanalisi non è adatta a delineare a sua volta psicologie, essendoci per questo non metodi psicologici bensì essendoci l'attività dello psicologo basata sulla psicologia generale e volta alla identificazione delle psicologie particolari dalle generalità psicologiche riscontrate.
L'Autore, Reich, del saggio psicoanalitico, dunque si limitò a psicoanalizzare i crimini politici fascisti ponendoli in rapporto soprattutto alle relative mentalità criminali ma senza psicoanalizzare anche queste.
MAURO PASTORE
Essendo la psicologia di massa una psicologia soltanto parvente, non autentica forma psicologica cioè ma finzione velleitaria, essa fu fatta oggetto diretto dello studio psicoanalitico, che fu concentrato sulla particolarità delle masse fasciste, e che perciò si avvaleva di previa identificazione non psicoanalitica, la quale proveniva allo studioso dalla psicologia analitica secondo approccio generico.
I primi studi generici sulla psicologia del totalitarismo furono infatti quelli di C. G. Jung, quali elementi tra vari elementi analizzati.
Lo studioso, W. Reich, utilizzò un approccio storico-genetico, considerando anche gli influssi determinanti del fascismo su altri movimenti totalitari ed anche più estremi, considerando pure il fascismo un totalitarismo incipiente ed indifferenziato, originato in luoghi ma non originario di luoghi particolari neppure della Italia dunque.
Tali concezioni poco specificate dipendevano dalle premesse non psicoanalitiche né psicologiche da cui dipendeva lo studio stesso.
MAURO PASTORE
Non conosco Pastore, ma da quel che scrive non sembra tanto un amante degli studi di Reich..
W. Reich adottò uno schema psicologico di riferimento operativo, cioè strumento del procedere psicoanalitico, basato sulla osservazione della vitalità nella sua forma triplice di necessità, arbitrarietà, mediazione, avvalendosi dei due fondamentali approcci psicoanalitici post-freudiani: ovvero quello dell'analisi coscienziale, inaugurato dagli studi della Klein (che imparò a fare psicoanalisi con Freud); quello dell'analisi dell'inconscio, inaugurato dagli studi della Spielrein (non allieva di Freud ma autodidatta e la prima ad aver usato la psicoanalisi quale metodo scientifico non solo dal valore scientifico, inoltre in seguito junghiana poi post-junghiana).
Lo schema di cui si avvalse Reich era altamente compatibile con i metodi delle scienze biologiche e ciò serviva per includere riferimenti necessari agli ambienti vitali, in ordine alle necessità di fornire basi tecniche a scopo ecologico di prevenzione dei disastri delle guerre chimiche, biologiche, ed anche atomiche dato che da lui e molti altri scienziati ed intellettuali in Germania ed Europa già da molto prima dei laboratori atomici nazisti era risaputa l'eventualità della costruzione di ordigni atomici ed ovviamente le Nazioni Unite ne temevano l'abuso da parte dei regimi totalitari. Per questo servì a Reich la comprensione dei rudimenti della psicologia analitica allo scopo di organizzare le ricerche avvalendosi del principio della osservazione semplice della vitalità, quale dominio inalienabile della mente di ciascuna persona e di ogni organismo o in qualunque cosa non inerte.
Questi rudimenti furono appresi da Reich senza alcun lascito dal fondatore di tale disciplina scientifica psicologica né da suoi allievi né eredi né successori diretti, senza però convergenze autonome di studi bensì usufruendo dei primi studi autonomi della disciplina, la quale era stata rienunciata da tal Adler non lo stesso che aveva fondato la psicologia individuale ma altro studioso, ed era quindi continuata anche indipendentemente dai rapporti intellettuali oppure personali con Jung.
Ovviamente tutte le psicologie scientifiche studiano proprio oggetto manifestandosi esse quale soggetto che resta neutrale in quanto inter-relazionato dalla manifestazione soggettiva; tuttavia la teoria degli archetipi psicologici o dirsivoglia dominanti psichiche era stata formulata da Jung che aveva disposto una riformulazione altrui che si avvalesse di un linguaggio più evoluto e dunque non legato soltanto alle coordinate dei luoghi e tempi delle origini. Per intendere in tutto la psicoanalisi di Reich bisogna dunque essere a parte dei principi generali della psicologia analitica, siano da Jung o junghiani, o siano preferibilmente da altri psicologi della medesima disciplina scientifica.
MAURO PASTORE
""la comprensione dei rudimenti della psicologia analitica"", detto in poche parole, uno che sapeva POCO NIENTE della psicologia analitica, per non parlare della psicologia di massa, visto che l'esperto PASTORE la ritiene una psicologia parvente e non autentica. Questo è un genio, peccato che non l'ho conosciuto prima!!
Se si trova scritto su un libro "La personalità autoritaria", non si trova scritto " "La personalità autoritaria di Benito Mussolini il cosiddetto Duce".
Si badi indipendentemente da aggiunta delle foto dei prepotenti di turno.
Inoltre le affermazioni scritte vanno contestualizzate ed anche intese non comunemente ma secondo il messaggio stesso dello scritto.