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  1. #11
    Apologia cattolica
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    diDon Arturo Cattaneo
    C'èchi dice: «Cosa c'è di male? Come mai non ne abbiamo diritto?Perché deve esserci negato oggi ciò che domani, compiuta lacerimonia nuziale, diviene un fatto grande e santo? Come si puòcongelare un'esperienza d'amore così vitale e profonda?». Questarichiesta, che ad una prima considerazione può sembrare legittima,non comprende appieno la portata dell'atto coniugale e non riconoscel'autentico valore del matrimonio. L'ambiente erotizzato che cicirconda non incoraggia certo a cercare vie diverse da quella, moltocomoda, del «lasciarsi andare», né a considerare le nostre azionisecondo criteri diversi dal principio del piacere.

    UNAQUESTIONE DI AMORE VERO
    La risposta al perché i due non neabbiano ancora il diritto, anche se si amano e sono decisi asposarsi, è in fondo molto semplice: fin tanto che non sono sposatinon si appartengono ancora del tutto e l'atto coniugale è donare ericevere mutuamente ciò che uno ha di più intimo del proprio corpo.Volerlo o darlo senza essere sposati è quindi ingiusto, è unaspecie di furto, è qualcosa di falso. Si può dire, con il filosofoÉtienne Gilson, che «non basta mettersi d'accordo per renderelecito un saccheggio reciproco».
    Particolarmente attento allagrandezza del matrimonio e della famiglia è stato Giovanni Paolo IIche, fra l'altro, ha osservato: «La comunione fisica e sessuale èqualche cosa di grande e di bello. Ma è soltanto degna dell'uomo, seè integrata in una unione personale, riconosciuta dalla comunitàcivile ed ecclesiastica. La piena comunione sessuale tra l'uomo e ladonna ha perciò il luogo legittimo soltanto nell'ambitodell'esclusivo e definitivo personale vincolo di fedeltà nelmatrimonio».
    La differenza tra due fidanzati e due coniugi staproprio qui: solo questi ultimi si sono donati pienamente l'unl'altro per sempre; una donazione piena non può infatti che essereper tutta la vita. Che donazione sarebbe quella di chi si impegnassesolo finché gli farà comodo?
    Ciò denoterebbe che non è lapersona dell'altro a interessargli, ma solo ciò che, per un certotempo, potrà ottenere da lei: la persona viene quindi trasformata inoggetto. Come reagiremmo se qualcuno ci dicesse: «Ecco, ti faccio unregalo, ma se poi cambio idea me lo riprendo». Si dovrebbequantomeno dire che non si tratta di una vera donazione.
    Questeconsiderazioni aiutano anche a capire l'indissolubilità delmatrimonio. La Chiesa non fa quindi altro che proporre la leggenaturale quando afferma che l'atto coniugale è autentico solo fracoloro che si sono reciprocamente donati in un modo «totale edefinitivo». Rifacendosi allo stesso principio, ricorda che «ladonazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e fruttodella donazione personale totale, nella quale tutta la persona, anchenella sua dimensione temporale, è presente». L'atto coniugale vaconsiderato come il coronamento della piena unione della coppia.L'unità affettiva, dei cuori, della mente e della vita deve quindiprecedere l'unione dei corpi.
    Chi, cedendo alla sensualità,altera quest'ordine provoca l'illusione di una fusione giàrealizzata, quando invece c'è ancora solo una confusione, Il partnerresterà facilmente con l'impressione di essere stato «usato»,ridotto cioè a strumento di piacere. C'è un «amore per prova»dopo il quale ci si sente particolarmente soli, con la tristeconsapevolezza di non avere costruito nulla e di aver solo consumatoqualcosa di sé. L'unione sessuale nel matrimonio è invece piena dibellezza, di verità e di gioia quando conferma e manifesta l'unionedella vita di entrambi i coniugi.

    PROVE D'AMORE OPRETESTI?
    Quanto detto fino ad ora dimostra anche l'inconsistenza,l'infondatezza della richiesta di rapporti prematrimoniali come«prova d'amore» o come mezzo per verificare l'affinità di coppia.A chi dice: «Se mi ami, dimostralo», intendendo i rapportiprematrimoniali come «prova d'amore», si potrebbe rispondere chetali rapporti non provano proprio niente. L'amore non si prova, dalmomento che le persone coinvolte non si provano, ma si scelgono e siaccettano. Provare una persona è ridurla a oggetto disperimentazione circa un certo rendimento, mentre le realtà piùsignificative e fondamentali (nascere, morire, amare fino a dare lavita) sono tanto importanti da essere uniche, irripetibili.
    Ilmatrimonio non si prova: lo si vive responsabilmente. Alla domanda:«Non mi ami abbastanza per venire a letto con me?» bisogna perciòavere il coraggio di rispondere: «Certamente, anzi ti amo di più,tanto da sposarmi con te». E sposarsi vuoi dire non solo condividereil letto, ma lavorare insieme per un progetto comune, fondare unafamiglia. A chi dice: «Ma io non compro a scatola chiusa», si puòfar notare che se un matrimonio non «funziona» non è perl'inesperienza sessuale, ma per ben altri motivi come la debolezza dicarattere e l'egoismo, e il volere subito rapporti sessuali non ècertamente prova di fermezza di carattere, né di generosità egrandezza d'animo.
    Il matrimonio esige qualcosa di più delpossesso sempre godibile; esige anche sacrifici e rinunce, fral'altro anche il saper aspettare fino alle nozze per godere dell'attoconiugale.
    Si potrebbe anche obiettare dicendo che l'atto sessualeè un modo di conoscersi e capire se si è fatti l'uno perl'altro.
    Ma l'atto sessuale non è affatto il modo adeguato perconoscersi. Il piacere intenso che si prova può infatti indurre aidealizzare l'altra persona in modo entusiastico e a minimizzare ledifferenze esistenti, nell'illusione che le differenze (di carattere,interessi e visione della vita) si possano facilmente superare. Diconseguenza, se le intimità sessuali divengono l'aspetto dominantedel rapporto, la necessaria reciproca conoscenza tra due persone chedesiderano sposarsi viene facilmente relegata in secondo piano. Ledivergenze e le eventuali incompatibilità di carattere emergerannopoi, una volta sposati, quando l'iniziale entusiasmo viene meno.Perciò l'atto sessuale prematrimoniale non è affatto il migliormodo per una vera e profonda conoscenza. Si potrebbe dire che l'attosessuale cementa un rapporto, ma solo quale coronamento di unpercorso di conoscenza reciproca, condivisione e donazione,altrimenti è come fare una colata di cemento sulle strutture di unacapanna distruggendola.
    Alcuni estendono il discorso, parlandodell'opportunità di una convivenza prematrimoniale quale test moltosignificativo per sapere se sono fatti l'uno per l'altro. Ma laconvivenza non è un buon test per provare l'affinità di duesoggetti. Ciò è ormai confermato da varie ricerche sociologiche edal numero dei divorzi che è nettamente superiore fra coloro chehanno convissuto prima delle nozze. Al fidanzato o alla fidanzata chenon volesse accettare le riflessioni e gli argomenti esposti, si puòdire: «Anche se non riesci a capirlo fino in fondo, mi ami tuabbastanza per rispettare la mia coscienza, e aspettare?». E poi, senonostante tutte le «precauzioni» nascesse un figlio? Un bambino hail diritto sacrosanto alla famiglia. E allora? O si ha un matrimonio«riparatore», che precipitosamente deve risolvere una quantità diproblemi, oppure si ha una madre senza marito e un figlio senzapadre. Fine davvero triste di tanto «lieto e spensierato»inizio...

    UN'ESIGENZA PER IL BENE E LA FELICITÀ DELLEPERSONE
    In conclusione: se la Chiesa insegna - sulla base diriflessioni antropologiche e alla luce della Rivelazione - chel'intimità sessuale non è lecita prima o al di fuori delmatrimonio, non lo fa certamente per rendere la vita difficile, maper il bene delle persone, per la loro felicità. Viene in mente unafrase di Simone Weil: «I beni più preziosi non devono esserecercati, ma attesi». Ogni cosa a suo tempo. Per gustarla come dono.Perciò il comportamento di oggi decide il matrimonio di domani. Selui o lei diventerà un coniuge solo avido di piacere, un egoistapronto soltanto a esigere o addirittura a farla da tiranno; o unfedele compagno per la vita, pronto sia al comune piacere sia alcomune sacrificio, tutto questo viene deciso quasi al cento per centoprima, non durante il matrimonio. Chi con disinvoltura chiedeanticipi all'amore, dovrà poi pagarne le ipoteche mettendo a duraprova il suo equilibrio emotivo ed affettivo e a danno, non di rado,di se stesso e della propria felicità. Chi invece prende sul seriol'amore, vi troverà la gioia. Per tutta la vita.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  2. #12
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    ilsesso dopo il matrimonio non è da considerarsi una scelta sessuofobao retrograda

    cisono posizioni scientifiche e testimonianze che rendono vera laquestione

    l'educazione sessuale che comunque ha contribuitodavvero a conoscere meglio i possibili rischi sessuali, garantiscecomunque la possibilità di fare " sesso responsabilmente"con i contraccettivi, che però possono dare degli effetticollaterali alla donna e comunque sebbene la percentuale èbassissima non garantisce una piena sicurezza ed a ogni modo puòessere sbagliato non tanto moralmente, quanto psicologicamente comealcuni studi hanno dimostrato

    inpiù non serve veramente per aiutare un maggior attaccamento di amoretra persone che si amano( parlo sempre del matrimonio prematrimoniale)

    non è che per dimostrare che amo la mia donnadevo per forza farci sesso e anzi detto francamente potrei purerischiare di stufarmi prima

    in più se il sesso diventa laragione di vita per l'unità di una coppia, questo non può cheportare a non guardare più ciò che può unire veramente la coppiache è il progetto stesso che la coppia si pone, ovvero una vitainsieme
    il sesso infatti è solo una parte di questo progetto, manon è IL progetto

    poi che unione è una coppia che si basaprincipalmente sul sesso? il voler stare insieme e aiutarsi avicenda, questo dovrebbe essere un motivo di unità

    castita prematrimoniale | UCCR
    Amici Domenicani - Un nostro visitatore ritiene che l'uso della genitalità sia al pari del bisogno di bere, mangiare e dormire; ma questo non è vero
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  3. #13
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    (Un nostro visitatore ritiene che l'uso della genitalità sia al pari del bisogno di bere, mangiare e dormire; ma questo non è vero)

    Astinenzasessuale nel fidanzamento: 10 motivi per praticarla
    Unodi questi: essere più liberi di portare avanti o meno quellarelazione
    Lapurezza e la castità sembrerebbero virtù passate di moda. La crisidi valori ha fatto sì che molti giovani vedano il sesso come ilcentro del fidanzamento. Gli uomini sono considerati “vincenti” ele donne “navigate”, mentre chi si conserva nella castità vieneritenuto un bacchettone, incapace a livello sessuale o represso dallaChiesa. La realtà, però, è completamente opposta. Ecco dieciragioni per promuovere l'astinenza sessuale tra i nostri giovani.

    1.Aiuta ad avere una buona comunicazione nel fidanzamento. Quando unacoppia di fidanzati vive l'astinenza sessuale, la sua comunicazione èbuona perché non si concentrano solo sul piacere, ma sulla gioia dicondividere punti di vista ed esperienze; le loro conversazioni,inoltre, sono più profonde. Al contrario, l'intimità fisica è unaforma facile di relazionarsi, ma eclissa altre forme dicomunicazione. È un modo per evitare la fatica che comporta la veraintimità emotiva, come parlare di temi personali e profondi elavorare sulle differenze di base esistenti tra i due.

    Lapurezza e la castità sembrerebbero virtù passate di moda. La crisidi valori ha fatto sì che molti giovani vedano il sesso come ilcentro del fidanzamento. Gli uomini sono considerati “vincenti” ele donne “navigate”, mentre chi si conserva nella castità vieneritenuto un bacchettone, incapace a livello sessuale o represso dallaChiesa. La realtà, però, è completamente opposta. Ecco dieciragioni per promuovere l'astinenza sessuale tra i nostri giovani.

    1.Aiuta ad avere una buona comunicazione nel fidanzamento. Quando unacoppia di fidanzati vive l'astinenza sessuale, la sua comunicazione èbuona perché non si concentrano solo sul piacere, ma sulla gioia dicondividere punti di vista ed esperienze; le loro conversazioni,inoltre, sono più profonde. Al contrario, l'intimità fisica è unaforma facile di relazionarsi, ma eclissa altre forme dicomunicazione. È un modo per evitare la fatica che comporta la veraintimità emotiva, come parlare di temi personali e profondi elavorare sulle differenze di base esistenti tra i due.

    2.Cresce il lato amichevole della relazione. La vicinanza fisica puòfar sì che gli adolescenti pensino di essere emotivamente viciniquando in realtà non lo sono. Una relazione romantica consisteessenzialmente nel coltivare un'amicizia, e non c'è amicizia senzaconversazione e senza condivisione di interessi. La conversazionepersonale crea legami di amicizia e aiuta a scoprire l'altro, aconoscerne difetti e qualità. Alcuni giovani si lasciano trascinaredalle passioni, e quando si conoscono approfonditamente restanodisincantati. E non si sono conosciuti perché non sono arrivati adessere amici, ma “fidanzati con diritti”.

    Lapurezza e la castità sembrerebbero virtù passate di moda. La crisidi valori ha fatto sì che molti giovani vedano il sesso come ilcentro del fidanzamento. Gli uomini sono considerati “vincenti” ele donne “navigate”, mentre chi si conserva nella castità vieneritenuto un bacchettone, incapace a livello sessuale o represso dallaChiesa. La realtà, però, è completamente opposta. Ecco dieciragioni per promuovere l'astinenza sessuale tra i nostri giovani.

    1.Aiuta ad avere una buona comunicazione nel fidanzamento. Quando unacoppia di fidanzati vive l'astinenza sessuale, la sua comunicazione èbuona perché non si concentrano solo sul piacere, ma sulla gioia dicondividere punti di vista ed esperienze; le loro conversazioni,inoltre, sono più profonde. Al contrario, l'intimità fisica è unaforma facile di relazionarsi, ma eclissa altre forme dicomunicazione. È un modo per evitare la fatica che comporta la veraintimità emotiva, come parlare di temi personali e profondi elavorare sulle differenze di base esistenti tra i due.

    2.Cresce il lato amichevole della relazione. La vicinanza fisica puòfar sì che gli adolescenti pensino di essere emotivamente viciniquando in realtà non lo sono. Una relazione romantica consisteessenzialmente nel coltivare un'amicizia, e non c'è amicizia senzaconversazione e senza condivisione di interessi. La conversazionepersonale crea legami di amicizia e aiuta a scoprire l'altro, aconoscerne difetti e qualità. Alcuni giovani si lasciano trascinaredalle passioni, e quando si conoscono approfonditamente restanodisincantati. E non si sono conosciuti perché non sono arrivati adessere amici, ma “fidanzati con diritti”.

    3. C'è unrapporto migliore con i genitori di entrambi. Quando l'uomo e ladonna si rispettano a vicenda, maturano il proprio affetto emigliorano l'amicizia con i genitori di tutti e due. In genere igenitori preferiscono che i propri figli celibi/nubili vivano lacontinenza sessuale, e sono preoccupati se sanno che sonosessualmente attivi senza essere sposati. Quando una coppia sa chedeve nascondere i propri rapporti sessuali, crescono il senso dicolpa e lo stress. I fidanzati che decidono di aspettare ad avererapporti si relazionano in modo più cordiale con i propri genitori econ quelli del partner.

    4.Ci si sente più liberi di pensare se quel fidanzamento si adatta asé. I rapporti sessuali hanno il potere di unire fortemente duepersone, e possono prolungare una relazione poco sana basatasull'attrazione fisica o sul bisogno di sicurezza. Una persona si puòsentire “intrappolata” in una relazione dalla quale vorrebbeuscire perché in fondo non la desidera, ma non trova la viad'uscita. Una persona che non ha rapporti sessuali può rompere conpiù facilità il vincolo affettivo che la lega all'altro, perchénon c'è stata un'intimità troppo forte dal punto di vista fisico.Se inoltre arriva una gravidanza, le persone non si sentono cosìlibere di decidere se separarsi, sposarsi, mettersi a lavorare...
    5.Si promuove la generosità contro l'egoismo. I rapporti sessualidurante il fidanzamento invitano all'egoismo e alla propriasoddisfazione e tendono a far entrare in competizione con altrepersone che possono risultare più attraenti agli occhi del propriopartner. Si promuovono l'insicurezza e l'egoismo, visto che iniziandoa entrare in intimità la tendenza è chiedere sempre di più.

    6.C'è meno rischio di abusi fisici o verbali. Il sesso fuori dalmatrimonio si associa alla violenza e ad altre forme di abuso. Adesempio, tra le coppie che vivono insieme senza impegni si verificapiù del doppio delle aggressioni fisiche rispetto alle coppiesposate. Ci sono meno gelosia e meno egoismo nelle coppie difidanzati che decidono di rimandare i rapporti sessuali che in quelleche si lasciano trascinare dalla passione.

    7.Aumenta il repertorio di modi in cui dimostrare l'affetto. Ifidanzati che vivono l'astinenza trovano maniere nuove per mostrareil proprio affetto, e usano inventiva e ingegno per stare bene edimostrarsi reciprocamente l'interesse che provano. Il rapporto sirafforza e hanno più possibilità di conoscersi a livellocaratteriale, nelle abitudini e nel modo di mantenere unarelazione.

    8. Ci sono più possibilità di successo nelmatrimonio. Gli studi hanno dimostrato che le coppie che hannoconvissuto hanno più possibilità di divorziare rispetto a quelleche non l'hanno fatto.

    9. Se si decide di “rompere” larelazione, farà meno male. I legami che crea l'attività sessualeper sua natura vincolano fortemente, e se quindi c'è una rottura siintensifica il dolore. Quando non ci sono stati rapporti intimi e sidecide di separarsi, la separazione è meno devastante.

    10.Ci si sentirà meglio come persone. Gli adolescenti sessualmenteattivi perdono spesso l'autostima e ammettono di vivere con sensi dicolpa. Quando decidono di mettere da parte l'intimità fisica sisentono come nuovi e crescono come persone. Migliorano inoltre ilproprio potenziale intellettuale, artistico e sociale, impiegandotutta l'energia creativa nello sviluppo dei propri talenti.
    (Gv 3, 20-21)
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  4. #14
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    Ilsesso occasionale? É una fregatura per le donne ...
    www.giornalettismo.com/..l-sesso-occasionale-e-una-fregatura-per-le-d...



    12 nov2013 - LOSTUDIO - Molte giovani donne stanno scoprendo, come le generazionipassate, che il sessooccasionale nonpuò dare loro tutta quella ...
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  5. #15
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    13) Inquisizione
    "Oggiè difficile immaginare il profondo malessere suscitato nellaCristianità dalla diffusione del catarismo, che, sotto il fascinoesercitato dall'apparente austerità.. condannava il mondo materiale,col divieto assoluto di procreare ..come culmine della perfezione ilsuicidio rituale, e il rifiuto di prestare giuramento, che comportavail dissolvimento del legame feudale, uno dei capisaldi della societàmedievale.
    Considerata l'omogeneità religiosa della società deltempo,
    l'eresia costituiva un attentato non solo all'ortodossia ma ancheall'ordine sociale e politico.(...)

    L'Inquisizione,grazie alla prescrizione, sempre rispettata, di mettere per iscrittole fasi della procedura, le deposizioni e le testimonianze, è unadelle prime istituzioni del passato su cui è disponibile unaquantità di dati tale da rendere impossibile ogni travisamentostorico, sia relativamente all'organizzazione sia alla prassiadottata.
    Infatti,
    glistudiosiche negli ultimi anni hanno cominciato a esplorare l'imponentedocumentazione archivistica,si sono trovati, con stupore, al cospetto di tribunali dotati diregole eque e di procedure non arbitrarie, di corti giudiziariepronte a sconsigliare l'uso della tortura o a scoraggiare denunceinfondate e delazioni, di organismi molto più miti e indulgenti deitribunali civili del tempo.


    E falsa è l'immagine dell'inquisitore feroce eignorante: gli inquisitori erano, in genere, persone dotte, oneste edi costumi irreprensibili, poco inclini a decidere in fretta earbitrariamente la sorte dell'imputato, volti invece ad accordare ilperdono al reo e a farlo rientrare in seno alla Chiesa.L'Inquisizione del secolo XIV inventa la giuria, consilium checonsente all'imputato di essere giudicato da un collegio numeroso, ealtri
    istituti in favore del condannato, come la semilibertà, la licenzaper buona condotta e gli sconti di pena.

    Falsaè anche l'affermazione secondo cui si faceva un uso generalizzato eindiscriminato della tortura, cui gli inquisitori del secolo XIV, adifferenza dei giudici civili, ricorrevano raramente e nel rispettodi regole molto severe.

    L'immaginariosecondo cui i tribunali inquisitoriali erano teatro di raffinatissimescene di crudeltà, di modi ingegnosi di infliggere l'agonia e diun'insistenza criminale nell'estorcere le confessioni, è l'esitodella propaganda degli scrittori a sensazione, che hanno sfruttato lacredulità di molti.

    Falsa,infine, è l'immagine dell'Inquisizione come tribunalesanguinario.

    L'Inquisizione perseguiva lo scopo di correggeree di riavvicinare l'eretico alla fede; a questo scopo
    gliinquisitori imponevano penitenze di ordine spirituale,che davano al reo la possibilità di emendarsi, attenuavano le penepiù gravi quando ravvisavano in lui indizi di ravvedimento eabbandonavano al braccio secolare, cioè alla morte, i recidivi che,essendo tornati ai loro errori, facevano perdere ogni fiducia nellaloro conversione e nella loro sincerità.

    Lapena capitale non trovava esecuzione rigorosa presso l'Inquisizione ela sentenza era spesso modificata, in netto contrasto conl'immancabile esecuzione del colpevole da parte dei tribunalisecolari e con la crudeltà degli organismi inquisitoriali nei paesiprotestanti.

    Dagliarchivi risulta per es. che nella seconda metà del sec. XIII gliinquisitori di Tolosa
    pronunciaronocondanne a morte nella misura dell'1% delle sentenze emesse..dai processi inquisitoriali di Bernard Gui, (quello de " Il nomedella rosa") constatando che su novecentotrenta imputati soloquarantadue furono rimessi al braccio secolare, mentrecentotrentanove vennero assolti e gli altri condannati a pene minori,spesso di straordinaria mitezza.

    Raggiunti i suoi scopi con ladistruzione dell'eresia, l'Inquisizione medievale declina ovunquelentamente e, sottoposta sempre più al controllo del poteresecolare, scompare da sola.
    La svolta più significativa ècompiuta dal
    lamonarchia francese, che sottrae gradualmente agli inquisitori lacompetenza in materia d'eresia e l'affida ai tribunali reali e alparlamento..l'Inquisizione in Francia diventa una sigla di cuisi appropria il potere politicoe su cui la Chiesa non ha più potestà. Itribunali che processano i templari nel 1307 e santa Giovanna d'Arco(1412-1431) non rappresentano più la vera Inquisizione, ma sonoespressione del potere "laico".ecc.

    da L'Inquisizione medioevale di Francesco Pappalardo

    ancora

    https://it.wikipedia.org/wiki/Leggen...27Inquisizione
    Ultima modifica di Haxel; 14-02-16 alle 13:24
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  6. #16
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    14) la donna

    1. Da qualche parte avevo letto anche delle citazioni (in materia di morale sessuale) attribuite a tal "San Geronimo - Teologo" che nella realtà nemmeno esiste.

    Anchequelle attribuite a S. Agostino sono false e non sono mai state detteda lui.

    Ad esempio quella do S. Agostino o S. Girolamo sono unfalso.

    Oppure:

    "Quandovediuna donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta diinferno."- Papa Pio II°
    Qui ilcontesto non è dire che la donna è un demonio, ma è unavvertimento per l'uomo a non lasciarsi andare alla lussuria. In quelsenso deve 'vedere la donna come un demonio', non nel senso che ladonna è malvagia ma nel senso che non deve abbandonarsi a desiderilussuriosi per essa.

    Quindi questa frase non ha niente controla donna, se posta nel proprio contesto.

    ==========



    "Èopportuno ilvoto alle donne perché sono più conservatrici e piùlegate agliambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore allaloronecessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la SacraScritturasottopone soprattutto alla nostra attenzione due deimaggioripericoli: vino e donne." - Papa Benedetto XV°
    IRONICO,perchè Benedetto XV non era PER NIENTE contro la donna.

    BenedettoXV fu uno dei primi a sostenere la teoria di Maria 'mediatrix', adesempio. Fu lui a canoinizzare Giovanna d' Arco. Insomma se c'era unopro-donna era proprio Benedetto XV

    ==========


    Laprima docente femminile a BOLOGNA: Laura Bassi, che potette diventaredocense SOLO grazie a Papa Benedetto XIV.
    Benedetto istituì ungruppo di 25 studiosi, inclusa Laura Bassi. I colleghi SECOLARIprotestarono, dato che non volevano una donna come docenteuniversitaria ma il Papa Benedetto XIV insistette e grazie a luiLaura Bassi potè dare il suo contrinuto scientifico (nonindifferente).
    (vedi:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Laura_Bassi)

    ====


    Chiconvinse il Papa (Gregorio XI) a tornare da Avignone a Roma e fu unadei più importanti confidenti e consiglieri del Papa ed è Dottoredella Chiesa?
    Caterinada Siena, una donna.

    Cisono quindi diversi se non molti casi dove la Chiesa ha favorito laposizione della donna.


    Collezionare frasi di dubbiaorigine o estratte dal loro contesto originale per infangare laChiesa è quindi chiaramente mentire. Quelle persone che hanno creatoquel sito sono false ed ignoranti.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  7. #17
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    15)la convivenza
    moltospesso si sente dire che la convivenza è utile a rafforzare lacoppia, ma ragioniamoci a fondo è veramente così?

    assolutamenteno e lo è per logica, sappiamo che i fidanzati si conosconocaratterialmente prima del matrimonio e non è di certo come si dormeinsieme o quante volte che si va in bagno che potrebbe rovinare unrapporto di coppia

    la pretesa che una coppia di fatto o diconviventi abbiano gli stessi diritti di una coppia sposata non èsolo ipocrita ma è anche stupida, la preoccupazione è che " ilmatrimonio costa troppo" quando in realtà un sacramento noncosta nulla, se non una donazione volontaria( si parla senza contaredi ristorante e roba simili)
    anche il matrimonio in comune noncosta nulla, serve solo una marca da bollo da 14 euro

    "ilcorso prematrimoniale è lungo" il che può essere anche vero,ma resta una scusa, in quanto non costa molto e prepara al meglio lacoppia

    Icorsi prematrimoniali cattolici? Un risparmio per lo Stato |UCCR

    inoltreè scientificamente provato che è meglio il matrimonio che laconvivenza secondo non pochi studi

    Ilmatrimonio meglio della convivenza e della coppia di fatto | UCCR
    Primadi tutto perché la convivenza per sua natura è unlegameprecario:
    metàdi loro finirà entro un anno dalla nascita (Demography, 2006). Ciònon deve
    stupire dato che le coppie di fatto fanno della “prova”il cuore pulsante della

    convivenzae infatti
    escludonol’indissolubilità e l’esclusività del
    rapporto
    ,le due proprietà che invece appartengono all’istitutodel
    matrimonio.Se non le escludessero si sposerebbero, pare cosa evidente.Quindi

    leconvivenze instaurano relazioni precarie e da ciò consegue che tuttii

    rapportisociali, giuridici ed economici che derivano dalla convivenzasono

    anch’essia rischio

    Secondo l’autore, inoltre, la convivenzanon

    offrirebbe
    alcunagaranzia sull’educazione degli eventuali figlinatiin
    senoa tale rapporto:
    “Trebambini su quattro sperimentano la rottura della
    relazioneprima di arrivare ai 16 anni di età
    (NationalMarriage
    Project– Rutgers University, New Jersey). Lo studio inoltre ci informache

    questibambini soffrono di seri
    disordinipsicologici:
    asocialità,depressione, ansia, difficoltà di concentrazione, meno bravia

    scuola(abbandono scolastico, anni ripetuti), attività sessuale precoce. Etutto

    ciònon è un buon guadagno per la società, soprattutto quando questiragazzi

    fragilidiventeranno un giorno adulti fragili, cioècittadini-professionisti

    fragili.Quindi è per questo motivo che il nostro diritto di famiglia –eccetto

    alcunidiritti a cui abbiamo fatto cenno – rimane matrimonio-centrico.Perché
    solola relazione coniugalefabene alla persona – coniugi e figli – e fa
    benealla società. Il nostro ordinamento cioè spinge verso il matrimonioe

    scoraggiaaltri tipi di unioni perché perniciose per la società.Riconoscere,

    nondiciamo le unioni di fatto, ma anche solo i diritti dei conviventi ègià

    erroneoperché favorisce le unioni di fatto e quindi favorisce laprecarietà

    sociale”.

    Laconvivenza è l'elogio della precarietà esistenziale ed affettivaeretta a sistema, degli eterni bambini che non sono in grado diprendere un impegno per la vita.
    Ad alcuni può piacere, ma è unfatto innegabile.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  8. #18
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    16) divorzio
    Il divorzio non può essere unasoluzione, è infatti l’atto finale di una separazione dolorosa euna mancanza di promesse, bisogna invece riscoprire il valore delmatrimonio
    Riguardo i divorziati risposati
    unconfessore può dare l'assoluzione a un penitente che, essendosposato religiosamente, ha contratto una seconda unione dopo ildivorzio?
    Ladomanda posta dal sacerdote francese è cruciale, basti pensare alladiscussione che ha animato il recente Sinodo sull'accesso alsacramento dell'eucaristia da parte dei divorziati risposati. L'abbéClaude Barthe, commentando il fatto, fa giustamente notare che questadomanda ha il pregio di spostare la questione a monte. Perché,ovviamente, il sacramento della penitenza precede quellodell'eucaristia, a meno che non si voglia derubricare il peccatodalla dottrina cattolica. Di seguito riportiamo interamente unanostra traduzione della risposta della congregazione della Dottrinadella Fede (cliccaqui).
    «Nonpossiamo escludere a priori i fedeli divorziati risposati da uncammino penitenziale cheporti alla riconciliazione sacramentale con Dio e quindi allacomunione eucaristica. Il Papa Giovanni Paolo II nella suaEsortazione Apostolica Familiaris Consortio (n°84) ha consideratoquesta possibilità e ne ha precisato le condizioni: “Lariconciliazione nel sacramento della penitenza - che aprirebbe lastrada al sacramento eucaristico - può essere accordata solo aquelli che, pentiti di aver violato il segno dell'Alleanza e dellafedeltà a Cristo, sono sinceramente disposti a una forma di vita nonpiù in contraddizione con l'indissolubilità del matrimonio. Ciòcomporta, in concreto, che quando l'uomo e la donna, per seri motivi- quali, ad esempio, l'educazione dei figli - non possono soddisfarel'obbligo della separazione, “assumono l'impegno di vivere in pienacontinenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi”.(cfr. anche Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, n°29).
    Ilcammino penitenziale da intraprendere deve considerare i seguentielementi: 1)verificare la validità del matrimonio religioso nel rispetto dellaverità, evitando di dare l'impressione di una forma di “divorziocattolico”; 2) vedere eventualmente se le persone, con l'aiutodella grazia, possono separarsi dai loro nuovi partner ericonciliarsi con quelli da cui si sono separati; 3) invitare lepersone divorziate risposate, che per gravi motivi (per esempio ibambini) non possono separarsi dai loro congiunti, a vivere come“fratello e sorella”.
    Inogni caso l'assoluzione può essere concessa solo se c'è la certezzadi una vera contrizione, valea dire “il dolore interiore e la riprovazione del peccato che èstato commesso, con la risoluzione di non peccare più” (cfr.Concilio di Trento, Dottrina sul sacramento della Penitenza, c.4). Inquesta linea non si può assolvere validamente un divorziatorisposato che non prenda la ferma risoluzione di “non peccare più”e quindi si astenga dagli atti proprio dei coniugi, e facendo inquesto senso tutto quello che è in suo potere.”»
    Ognicommento appare superfluo, la risposta è ineccepibile. Con il pregiodella chiarezza. Troppodura? Non sembra, anche perché, ricordiamolo, è la risposta a unadomanda precisa di un sacerdote che chiede come deve comportarsi inuna certa situazione. Nel contesto della discussione sinodalesull'ammissione all'eucaristia dei divorziati risposati qui sipiantano paletti ben fermi e inamovibili: attraverso un camminopenitenziale che prevede passaggi precisi (vedi i punti 1, 2 e 3della risposta firmata da monsignor Ladaria), il penitente puòessere assolto, e quindi accedere alla comunione eucaristica, solodopo aver accertato il dolore e la riprovazione per la situazionepeccaminosa di divorziato-risposato, con il proposito di “nonpeccare più”.
    Capillareil dato emerso da un’indagine effettuata dall’Istat neglianni 1987-91 (la rilevazione rientra tra quelle compresenel Programmastatistico nazionale codd.IST 02067 e IST 02153 che raccoglie l’insieme delle rilevazionistatistiche necessarie al Paese) sulle condizioni di salute e ricorsoai servizi sanitari; il tasso di morbilità cronica per disturbinervosi dei divorziati èil doppio diquello dei coniugati, con un valore del 62,2 per cento. Idivorziati, inoltre, fanno maggiore ricorso a farmaci antidolorificie antinevralgici rispetto ai coniugati. Altre ricerche, eseguitesempre in Italia, hanno messo in luce una differenza consistenteanche per quanto riguarda i ricoveri classificati come disturbipsichici.
    I datidiventano ancorpiù drammatici rapportatiai bambini che crescono conun solo genitore hannoil triplo di probabilità, rispetto agli altri, di andare male ascuola, e il doppio di soffrire di disturbi psichici («InternationalJournal of Law, Policy and the Family»,1998). Il senso dell’iniziativa promossa dal Forum non vuolecertamente scoraggiare i promessi sposi ma affrontare una serie diargomentazioni, nell’immaginario collettivo inesistenti, perrendere imatrimoni più consapevoli ;un modo per “ostacolare” i matrimoni per qualcuno. Per altri untentativo di evitare quelli tempo determinato, e relativeconseguenze.


    Unaltro studio, segnalatodal sociologoGiuliano Guzzo, ha il pregio di confutare laretorica anti-famiglia secondo cui la grandissima parte delleviolenze sui bambini avviene incontesti familiari. Lafamiglia sarebbe “la culla del delitto”, ma questo è vero in unatipologia particolare di famiglie: quelle nellequali si verifica un divorzio.
    Violenzeche, in caso di rottura coniugale, non riguardano i soli figli: unaricerca su un campione di46.096 casidi divorzi, separazioni e cessazioni di convivenza hanno messo inluce come ben 39.919 (l’86,6%)abbiano avuto implicazioni penali come calunnia, minacce, sottrazionedi minore, percosse, maltrattamenti, lesioni, sequestro di persona,violenza privata, violenza sessuale (Dati Associazione Ex cit. in.Lodovici G.S. «IL TIMONE» – N. 55 – ANNO VIII – Luglio/Agosto2006, pp. 32 – 33).
    Lavera “culladel delitto”,lo dicono gli studi, si chiama divorzio e relazione non matrimoniale.


    Secondole stime dell’Istat, nel 2009 vi sono state 86milaseparazioniacui hanno seguito 54miladivorzi.I matrimoni sono circa 210mila(dati2010). I rapporti sociali sono deboli, i legami durano mediamente 15anni e poi si deve cambiare partner. Alla faccia delle associazionidi razionalisti che esultano per ogni divorzio in più, alcuni Comuniitaliani, per far fronte a questa debolezza sociale, hanno deciso diproporre alle coppie sposate un ciclo di incontri “salva-matrimonio”(come a Bologna, Padova, Roma e Venezia), dove esperti (psicologi,avvocati, sessuologi) dialogano con le coppie per arginare la crisimatrimoniale. Il settimanale “Tempi”haintervistato inmerito la psicologa di coppia e della famiglia VittoriaSanese, percapire se secondo lei questi corsi d’emergenza potrannoservire. «Benvengano iniziative volte a cercare di rimettere in carreggiata unasituazione familiare complicata»,ha spiegato, ma «lavera domanda potrebbe essere, come mai i Comuni organizzano questicorsi?».La psicologa infatti ritiene che «leamministrazioni locali si siano rese conto che i matrimoni in crisinon sono un problema della singola coppia, ma riguardanol’intera collettività».
    Ilpunto debole delle unioni di oggi risiede, secondo lei, nel fattoche «lepersone che decidono di sposarsi non sono davvero convinte chepossa durare per sempre,è come se sapessero già che il loro rapporto avrà inevitabilmenteuna data di scadenza. Quando un fidanzato si dichiara all’amata ele dice “Ti amerò per sempre”, lo dice perché convintoemozionalmente manon ragionevolmente. Più passerà il tempo e più l’emozionescemerà e il rapporto sarà irrimediabilmente compromesso». Un altro motivo è che la forma dei rapporti è oggidi caratterestrumentale: «chidecide di sposarsi con un’altra persona e di legarsi a lei lo fapensando che d’ora in avanti il compito del suo partner saràquello di farla stare bene, di emozionarla, capirla, sostenerla. Ilrapporto andrà in crisi quando uno dei due non si sentirà piùcapito e sostenuto dal marito o dalla moglie e sentirà di staremeglio da solo, di “funzionare” senza l’altro»,invece un matrimonio solido è un rapporto in cui la relazione conl’altro aiutaad essere meglio se stessi,dove «ciascunoscopre di più se stesso e si riconosce esaltato nel proprio io».E invece oggi, con la modadell’autodeterminazione,si pensa che «ilmio “Io” lo trovo da solo, la relazione non mi costituisce, èsolo un modo per avere accanto qualcuno con cui fare le cose che mipiacciono. Ma questa è la strada cheporta all’addio»,commenta la dott.sa Sanese.
    L’impegnodi questi Comuni èdunque apprezzabile,anche perché una relazione stabile risulta essere positiva anche dalpunto di vista medico. Ogni mese vengono infatti pubblicate ricerchescientifiche a sottolinearlo, come ad esempio lostudio recente condotto dasociologi della EmoryUniversity diAtlanta (Stati Uniti), secondo cui il matrimonio è un “farmacosalvacuore” moltoefficace, visto che riduce di tre volte il rischio di nonsopravvivere dopo un’operazione cardiaca -e l’effetto simantiene perfino a distanza di tempo maggiore-, al contrario diquanto accade a chi è single, vedovo o divorziato.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  9. #19
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    17) predestinazione( argomento siascientifico che teologico)
    malei è solo una delle tante fisiche che fanno parte di una delletante teorie della quantistica e che quindi non c'è nulla di certo,molto diverso quindi dal dire che è assolutamente certo che sia comedici tu
    in realtà non c'è una visione univoca riguardo talistudi

    senzacontare che:

    La“dimostrazione” della Hossenfelder che il libero arbitrio nonesiste si basa su 2 fatti, come li chiama lei:
    Fatto 1: “Tuttonell’universo, compresi noi e il nostro cervello, è costituito daparticelle elementari. Quello che fanno queste particelle èdescritto dalle leggi fondamentali della fisica”.
    Fatto 2:“Tutte le leggi fondamentali conosciute della natura sono odeterministiche o casuali”.

    C’èsolo un piccolo errore nel ragionamento della signora, e riguardaquei due aggettivi “tutto” e “tutte” con cui iniziano i due“fatti”. Perché, a parte il “fatto” che il 95% dell’Universoè fatto di qualcosa di cui non sappiamo nulla (materia “oscura”e energia “oscura”), a parte il fatto che con riguardo alleparticelle dell’altro 5% non sappiamo affatto fin dove possanospingersi a fare, c’è un’altra cosa nell’Universo di cui nonsappiamo altrettanto niente pur avendola sopra il naso. E questa èla mente: cos’è? quali sono le sue leggi?
    Gliargomenti del Deservo arbitrio sonoriposti per lo più in tre tesi distinte che riguardano:




    1. la Scrittura;
    2. il potere umano;
    3. la predestinazione.


    orain realtà queste hanno qualche falla, ma esponiamo la tesi:





    • I luoghi della Scrittura che paiono oscuri e astrusi lo sono per la nostra ignoranza della grammatica e dei vocaboli. Pertanto, a chi possiede la fede, è chiarissima. La sua chiarezza è segno dell’origine divina, così come la sua verità assoluta; questo esclude l’interpretazione (che introduce solo confusione, dubbi e incredulità) e l’affermazione del libero arbitrio (che è motore di una stessa interpretazione). La Scrittura ha la sua grammatica, il suo senso e la sua logica: il condizionale e l’imperativo formulano quello che Dio comanda (la Legge) mentre l’indicativo formula la promessa di salvezza, cioè il Vangelo; ma la Legge va intesa non seguendo il senso naturale, bensì seguendo il senso determinato della dialettica tra Legge e Vangelo: la Legge ordina quello che l’uomo deve fare senza poterlo, facendogli conoscere l’impotenza del libero arbitrio e, tramite questo sconforto, lo porta al Vangelo (tale è la sua funzione e necessità). Inversamente, il Vangelo va preso alla lettera, escludendo qualsiasi “tropologia”.

    sappiamoche per capire le Scritture serve sopratutto la conoscenza oltre chela fede, sappiamo infatti che nelle Scritture ci sono cose che percapirle dovremmo per esempio trovare le parole originali e conosceregli usi e costumi del tempo, il resto è anche giusto, ma seguendo laLegge io la accetto sono io che decido di accettarla, sarebbe infatticome dire che la coscienza o la legge dello Stato impediscano illibero arbitrio, ma non è esattamente così, visto che stabilisconoun corretto vivere





    • Che può l’uomo? Per essere corretta, la domanda deve essere espressa così, in termini assoluti, non relativi (che può, grazie a Dio, l’uomo?). Si parla infatti di forza di libero arbitrio, non di forza della grazia. Conseguentemente, soprattutto tre motivi dimostrano che l’uomo non può fare niente: solo Dio possiede il libero arbitrio, perché solo lui “può e fa” ed è dunque solo attraverso Lui che l’uomo può fare qualcosa; se noi, poi, attribuiamo all’uomo una qualche capacità d’azione nell’opera della salvezza, allora viene meno il fondamento della sua beatitudine che posa sul Cristo, che si sarebbe quindi sacrificato inutilmente e altrettanto inutilmente avrebbe inviato lo Spirito Santo (se Cristo ha redento gli uomini con il suo sangue, dobbiamo pur credere che l’uomo era completamente perduto, altrimenti renderemmo Cristo superfluo!); e infine: dal momento che c’è grazia, non può esserci libero arbitrio.

    l'uomoeffettivamente senza Cristo non si salva, ma è Cristo stesso cheinvita, in più se Dio è davvero libero non può creare nessunapredestinazione, se predestina l'uomo infatti sarebbe costretto aseguire ciò che ha predestinato, in più ignorerebbe l'esempio datodalle persone( i santi) che hanno dato tutto per la salvezza,semplicemente accettando la Parola, una volta che è stata ascoltata,se fossimo davvero predestinati, non si capisce perchè inviare loSpirito, come anche per la Grazia dove ci possono essere esempi dirifiuto o di accoglienza, purtroppo non è sempre irresistibile





    • Dio non prevede niente in maniera contingente, ma prevede, propone e fa tutto grazie alla sua volontà immutabile ed eternamente infallibile. E l’onnipotenza e la preveggenza di Dio annichiliscono totalmente il dogma del libero arbitrio, e anzi: proprio la prescienza divina è il fondamento per la fermezza con cui la fede deve credere alle promesse divine. La necessità è per la volontà una necessità non di coazione, ma di immutabilità: la volontà è spontaneamente tendente a Dio o a Satana, senza nessuna possibilità di distogliersi. Dio opera quindi il male per via della natura e della volontà perversa dell’uomo; per nostro vizio dunque, non certo per suo errore. Dio usa degli strumenti cattivi, ma non li ha fatti cattivi. Così, umiliandoci, la regola divina -dicevamo- apre accesso alla fede. Apprendendo quindi a riconoscere Dio infinitamente buono sotto l’apparenza del contrario, la regola è necessaria alla fede perché ne delimita i luoghi.

    seè per nostro vizio siamo noi che scegliamo di starci,viceversa, sefossimo predestinati alla condanna sarebbe stato Dio stesso aportarci. sappiamo però che " Dio non è imparziale" ma senon ci condanna allora siamo liberi di accettare o meno la Parola
    c'èanche un altra questione, ovvero, a livello chimico il nostro corporeagisce in maniera diversa agli stimoli che sono a volte diverse daparsona a persona
    se ci fosse una vera e propria fissazione( cioèse tali leggi fissano davvero i comportamenti ritenendosi gli uniciresponsabili) non avremo tale diversificazione, come non avremo ladiversificazione delle idee, dei gusti e anche del ragionamento
    inassenza di ragionamento il libero arbitrio non avrebbe senso, sarebbesolo un illusione, perchè è dal ragionamento che scegliamo
    lamente invece spazia, si diversifica in ogni persona è chiaro quindiche non sono solo queste leggi che determinano il nostrocomportamento, anche se fosse una cosa causale. c'è dell'altro eancora questo non lo sappiamo
    se però fosse un illusione dovremmostabilire che Dio ci inganna, quando ragioniamo, perchè in realtàci illuderemo di pensare con la nostra testa e sappiamo che Dio è unDio di Verità e non di inganno
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    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  10. #20
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    Predefinito Re: apologia del cattolicesimo su questioni etiche

    sappiamoinfatti che non esisterebbe nemmeno la responsabilita, quindi imeriti e i demeriti, quindi i crimini sono stabiliti da Dio non ècolpa nostra nostra

    a livello teologico e morale sicuramentecomporta qualche problema

    Nahmias(professoreassociato presso il Dipartimento di Filosofia e l’Istituto diNeuroscienze della Georgia State University), però, pensa che, anchenel caso in cui le neuroscienze e la psicologia fossero in grado distabilire laveritàdel determinismo–cosa che ritiene improbabile – ciònonimplicherebbecheil pensiero conscio venga effettivamente scavalcato. Tutto sta neldefinire correttamente l’esercizio del libero arbitrio comeusoefficace delle capacità di decisione consapevole e di autocontrollo.È chiaro che questa è una definizione pragmatica, che non dicenulla sul presunto determinismo di fondo della realtà; però è ingrado di stabilire un punto importante, e cioè che la responsabilitàpersonale di ogni atto che implichi decisioni moralmente rilevantinon può essere in nessun caso annullata.
    altropunto per cui la neuroscienza è scettica sulla "fine" dellibero arbitrio può essere spiegata qui

    L?uomo,la discontinuità biologica e il libero arbitrio | UCCR

    iltutto perchè ad ogni modo non si tiene conto dellacoscienza

    spiegano poi Sheldrake e Masiero che:
    «Definirela coscienza come un’illusione non la spiega, ma la presuppone,dato che l’illusione è una forma della coscienza stessa. Esostenere che sia nient’altro che il risultato di cause fisiche echimiche, insieme con eventi casuali, fa del sistema di pensiero deimaterialisti il prodotto dellaloro stessa attività cerebrale,su cui non hanno controllo cosciente. In altre parole devono crederenel materialismo, visto che il cervello li obbliga a farlo. Eccoperché un simile sistema di pensiero èauto-contradditoriohiunque ci creda deve anche credere che la sua convinzione sial’inevitabile conseguenza dell’attività del cervello e non unaquestione di scelta».

    econtinua

    «Pensoche di talloni d’Achille il materialismo ne abbia proprio 10! Nonuno solo. Ma il più ovvio è ilfallimento nel capire la coscienza.L’assunto-base è che la materia sia l’unica realtà. Perciò lacoscienza dev’essere un suo prodotto o un suo aspetto. Significache la mentenonè altro che l’attivitàdel cervello. I filosofi della mente del XX secolo hanno fatto sforzienormi per provare che la coscienza non esiste e che è un’illusioneo un epifenomeno. Ma sono approcci pococonvincenti»
    quindiinsomma, nonostante il Popolo ebraico è stato scelto Dio lo avrebbegià dal principio condannato? allora a che serviva mandare appunto iprofeti per correggerli?

    Esaù e il faraone però farannoparte di quei popoli cui ancora il messaggio della salvezza non èancora giunto, visto che deve arrivare Cristo, tanto è vero chePietro dirà "Dio non è parziale con i popoli"

    ma èanche vero che nei passi dell'Evangelo c'è l'invito alla conversionee succede che quando la buona novella viene presentata, la gente siconverte
    la gente si converte tramite la predicazione, non perchèsi sveglia la mattina

    vuolesalvi tutti gli uomini e che vengano tutti a conoscenza della verità”(1 Timoteo 2:4).
    riguardoall'ultimo post la teoria della predestinazione, non dice che tiziosarà A e l'altro B, ma dice che A è predisposto per diventare A, mal'altro no.
    L'altro non è predisposto.
    Perché?
    non è datoall'uomo conoscerlo.
    La legge, serve all'uomo per far capire lasua impotenza di fronte al peccato

    l'invito alla conversioneva a tutti i "chiamati", e lo accettano solo gli"eletti"
    Questa è una semplificazione, ma il senso èquello.

    seperò il tizio B non è B per predestinazione, ma è predestinatosolo il Tizio A non si parla più di doppia predestinazione

    anchenoi crediamo che solo chi segue Cristo e la sua Chiesa èpredestinato a salvarsi, crediamo a una sola predestinazione, comesappiamo che pochi saranno eletti, ma non tanto per volontà diDio

    il nostro concetto di predestinazione comunque è benspiegato da Sant'Agostino

    Sant'Agostino- La predestinazione dei Santi
    apredestinazione limita l'onnipotenza e detto francamente ho giàspiegato che l'onniscenza non è per forza legata alla doppiapredestinazione, ma se interviene significa che è volta a una solapredestinazione, non a due
    LaHossenfelder non è una tuttologa ma conosce molto bene la dipendenzadei meccanismi biochimici, come QUALSIASI COSA ACCADA NELL'UNIVERSO,dalle dinamiche della meccanica quantistica.
    Comunque la clausoladi necessarietà è VERA. punto.

    sesa tale dipendenza dovrebbe quantomeno conoscere che la mente umanareagisce e ragiona in maniera diversa a seconda di tante lesituazioni, quanti sono ogni singolo appartenente della razza umana,non so molto di fisica, ma di biologia qualcosa so e so che esistetale differenza.
    quindi tuttalpiù influenza sicuro, mainfluenzare non significa obbligare

    Tempiaperò disse: “finchénonconosceremo la reale natura degli eventi mentali,elaloro relazione con le leggi della fisica della materia,non sarà possibile negare né confermare scientificamente un ruolocausale della mente”.

    Tempiaè un
    neurologo
    Laposizione non-deterministica è perfettamente spiegata dallaHossenfelder: "Perquanto ne sappiamo, la casualità è una componente delle leggifondamentali. In questo caso, il futuro non è determinato dalpassato, ma nemmeno esiste il libero arbitrio, perché niente puòinfluenzare questa casualità."

    “Tifaccio un esempio:
    Se tu devi decidere se andare al cinema o allozoo, e sei costretto dalla tua fidanzata a tirare una moneta perdecidere: se esce testa vai al cinema, se esce croce vai allozoo.

    Ilfuturo è deterministico? No, dipende da cosa esce tirando lamoneta.
    Tu hai libero arbitrio? No, è il caso che decide dove tuandrai.
    Il futuro per questa specifica decisione è probabilistico(50 e 50) ovvero casuale, ossia non deterministico ma NON vi èlibero arbitrio, ma solo casualità vincolata. E' il caso a decidere,non tu.
    Bene, ora rimpicciolisci tale discorso fino alla grandezzadelle particelle elementari e moltiplicalo per miliardi di miliardidi miliardi di miliardi di miliardi di volte. Questa è la realtà incui viviamo.”

    Questoammesso che le decisioni si prendono sempre per caso, ma non è così
    SeDio è costretto a porre in essere un insieme di norme ben delineateriguardo alla "gestione" dell'umanità è ad essesoggetto.
    Libero arbitrio come costruzione concettuale primaancora che logica ha la premessa di libertà, non di ovviasubordinazione.

    SeDio agisce secondo predestinazione è anche lui predestinato a porrein essere delle azioni ivi determinate dal fatto stesso che le compiee poni limiti alla sua volontà od al suo potere, obbligando acontraddirre la sua natura Divina.
    Viceversa Dio è libero .
    Percui, a livello logico la tua costruzione va a farsi friggere
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