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    Predefinito Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUngheria

    Nella mia ricerca di documentazione sulle Foibe, mi sono servito della collaborazione di alcune ricercatrici che si appoggiano alle varie associazioni di dalmato-istriani che esistono a Roma.
    Ebbene, parlando con una di queste dottoresse, ho scoperto (ne ero completamente all'oscuro) che prima dello scoppio della I guerra mondiale, decine di migliaia di istriani e dalmati, furono deportati in decine di campi di concentramento in Austria e in Ungheria.
    Non solo, ho scoperto che i trasferimenti avvennero con le stesse identiche modalità utilizzate durante la II guerra mondiale da tedeschi, ovverossia, decine e decine di persone, senza distinzione di sesso e età, venivano stipate in carri bestiame (in media 40 per carro), dove restavano per giorni e dove, a causa delle condizioni e del freddo, spesso anziani e bambini molto piccoli perivano.
    Incuriosito da questo fatto, ho preso parte ad un convegno sul tema, convegnio molto ben fatto e realizzato in occasione del centenario dall'inizio della IGW, sto attendendo le relazioni scritte e parte del materiale fotografico.
    Bene, condividerò tutto appena lo riceverò, e intanto pubblico un documento che mi è appena arrivato via posta elettronica, dalla sua lettura si possono trarre molti spunti di riflessione, per meglio contestualizzare e comprendere ciò che avvenne poi durante la IIGW.
    Intanto, sin da subitio sfatiamo il mito che solo i tedeschi deportarono e concentrarono i civili dei paesi con cui erano in guerra o che consideravano nemici, di più gli austro-ungarici, deportarono gli istriani e dalmati, prima dell'inizio delle ostilità!!
    Prima di passare al documento, mi preme sottolineare un aspetto, in questi campi sparsi tra l'Austria e l'Ungheria, vissero per periodi di due tre anni, decine di migliaia di italiani, in molti, a causa delle pessime condizioni climatiche e logistiche, e della scarsità delle provviste alimentarie e delle pessime condizioni igieniche, morirono.
    Per ora posso scrivere che a partire dai trasferimenti, fino al rimpatrio in Italia, ne morirono svariate decine di migliaia.
    Ovviamente, non voglio fare confronti e paragoni, ma certamente, queste vicende che approfondirò e che sono per noi italiani, quasi del tutto sconosciuti, devono far riflettere.

    Prima Guerra Mondiale. Il lager di Wagna (Stiria) (19nov14)


    Pubblichiamo l'articolo del Delegato Anvgd per Barletta-Andria-Trani, nonché Cittadino del Libero Comune di Pola in Esilio, prof. Giuseppe Dicuonzo, apparso su "la Gazzetta del Mezzogiorno" del 18 novembre scorso.
    Come noi tutti sappiamo, quest'anno ricorre il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale che, dal 24 maggio del 1915, segnò la partecipazione dell'Italia al fianco dell'Intesa con Regno Unito, Francia ed Impero Russo: si aggiunsero, successivamente, nel 1917 gli USA contro l'uscita della Russia per la crisi prodotta, nel suo territorio, dalla Rivoluzione d'ottobre.
    Ricordare per me questo anniversario è rivivere le memorie di mia madre, Sansa Maddalena, italiana di Dignano d'Istria, la donna dei due esodi (uno con ritorno, 1^ guerra mondiale, l'altro senza ritorno, 2^ guerra mondiale) che ha vissuto per quarant'anni a Barletta e che subì con i miei nonni ed i miei zii un esodo forzoso da parte delle autorità militari austriache. Tanto appartiene alla storia di una comunità cittadina ed è dovere rievocarla perché il loro ricordo rientra in una pagina di storia sconosciuta agli italiani e penso debba essere tramandato ai figli, ai nipoti ed a tutte le nuove generazioni. In quei tragici giorni, gli abitanti italiani dell'Istria meridionale accolsero l'improvvisa notizia della "dichiarazione di guerra" dell'Italia all'Austria come tutti gli altri Italiani ma, essi, in più, con stupore e dolore ricevettero la drastica ordinanza del Capitanato austriaco di Pola di lasciare subito la propria casa e prepararsi all'immediata partenza per destinazione ignota. L'impero austro-ungarico voleva assicurarsi libertà di manovra militare nell'Istria meridionale: così decise di far evacuare la popolazione civile.
    Era il pomeriggio (15,30 circa) del 17 maggio quando mia madre con suo padre Adamo, sua madre Domenica ed i suoi quattro fratelli e cioè i miei zii Andrea, Vittore, Piero e Giovanni furono costretti dai gendarmi e dai soldati austriaci a salire su camion blindati dell'impero austroungarico tutti laceri, affamati e disperati, impossibilitati a dare un senso a quanto stava avvenendo per essere trasferiti a Pola dove furono caricati sui carri bestiame, che sostavano nelle rispettive stazioni ferroviarie del territorio per essere trasportati verso la Città di Fiume e, successivamente in Austria. Mia madre e mia nonna mi raccontavano spesso che quello fu un viaggio da bestie durato alcuni interminabili giorni: senza acqua, senza pane, senza neanche un po' di paglia per far riposare le stanche ossa e dove vi erano bambini che gridavano, vecchi che morivano ecc.
    Attraversata la Stiria il treno si diresse nella vicina Ungheria ed essi furono sistemati in un piccolo abitato dove trovarono odio e disprezzo perché considerati traditori. Trascorsero poche settimane e quindi il governo austroungarico di Vienna decise di trasferirli e raccoglierli con gli altri dignanesi nell'accampamento Lager di Wagna nei pressi di Leibnitz (Stiria) in desolanti e pietose condizioni igieniche. Ora, per il lettore voglio chiarire: perché un esodo forzoso così imponente di cittadini italiani, quando
    apparentemente non vi erano serie ragioni per farlo?
    Ebbene, l'Austria voleva allontanare dalle terre italiane irredente i cittadini ed impossessarsi delle loro abitazioni per sistemarvi ufficiali e soldati, mentre i veri padroni erano costretti a vivere con le loro famiglie nelle baracche prive di tutto in quanto in quelle terre con un imperialismo soffocante l'Austria considerava l'Italia sinonimo di miseria, sporcizia, grettezza, inettitudine. Inoltre essa con il motto Aeiou (Austriae est imperare orbi universo) teneva a bada con la forca espressioni eroiche come Nazario Sauro, Guglielmo Oberdan, Fabio Filzi, Rismondo ecc. con l'appoggio della minoranza slava nella quale l'imperatore aveva piena fiducia apprezzando la loro fedeltà e sentendo il dovere di esaudire i loro desideri specie agevolando il rinfoltimento dell'etnia slava la cui popolazione dei territori interni veniva premiata se si insediava nelle zone costiere dell'Istria meridionale.
    Ma, allora, com'era il lager di Wagna? Come si viveva?
    Il lager era un accampamento di 1,5 Kmq tra i fiumi Mur e Sulm racchiuso da un reticolato di filo spinato, ben guardato da sentinelle militari che comprendeva 150 baracche di legno con le fondamenta fissate in un terreno fangoso ed infestate dagli insetti, in particolare dalle anofele che trasmettevano la febbre malarica. In questa prigione non si usciva né si entrava senza uno speciale lasciapassare. Vi si accedeva da un ampio portone alla cui sommità spiccava la grande scritta: "Fluchlingslager" sul cui fianco c'era la garitta del cecchino armato sempre pronto a sparare contro chiunque fosse contravvenuto ai regolamenti del campo. Ogni baracca poteva contenere ben 200 persone che venivano sistemate in comparti grandi poco più di una stanza dove, prima di accedere e poter occupare il posto assegnato dal "capo baracca", venivano sottoposte ad un bagno caldo per poi venire irrorate da una doccia fredda e per tanti vecchi un simile trattamento fu fatale.
    I Sansa furono sistemati nel comparto di una baracca centrale che divenne la loro prigione dove mancò per oltre tre lunghi anni il pane, il vestiario necessario, la propria casa, la libertà, dove in poche parole dovettero sopportare il martirio del corpo e quello dell'anima!
    In questa dolorosa città di legno vissero ben 22.000 italiani dell'Istria e dove perirono ben 2920 dal 1915 al 1918. Lì oggi tutto è scomparso, distrutto dal tempo e dagli uomini e a ricordare questi martiri c'è una grande e bianca croce di sasso in un desolato prato di pianto fatta costruire, anni orsono, dalla Municipalità di Leibnitz.
    Con la vittoria dell'Italia sull'Austria nel novembre del 1918 i Sansa potettero ritornare alla loro casa di Dignano ma si accorsero che durante la loro assenza tutto ciò che era costato anni di lavoro e di sacrifici era stato disintegrato dagli slavi rimasti, da cui una frattura psicologica, sociale ed economica, che non potette essere del tutto rimarginata e che ancora oggi è bene che le nuove generazioni conoscano. Quanto descritto ha valore di testimonianza diretta di alcuni personaggi secondari senza lode e gloria ma grandi protagonisti di un dramma mondiale che dovrebbe suscitare curiosità ed interesse storico in queste celebrazioni del centenario della "Grande Guerra" che nessuno conosce e che nessuno, non conoscendo, può ricordare!!

    A breve, posterò la documentazione inerente gli altri campi e del materiale fotografico.


    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  2. #2
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Ebbene, parlando con una di queste dottoresse, ho scoperto (ne ero completamente all'oscuro) che prima dello scoppio della I guerra mondiale, decine di migliaia di istriani e dalmati, furono deportati in decine di campi di concentramento in Austria e in Ungheria.
    Mi risulta provenissero anche dal Trentino. E che oltre agli italofoni vennero sfollati anche moltissimi slavi (in particolare i filo serbi). Poi ci furono pure gli internati, tipo a Katzenau, ma è un'altra storia.

    Non solo, ho scoperto che i trasferimenti avvennero con le stesse identiche modalità utilizzate durante la II guerra mondiale da tedeschi, ovverossia, decine e decine di persone, senza distinzione di sesso e età, venivano stipate in carri bestiame (in media 40 per carro), dove restavano per giorni e dove, a causa delle condizioni e del freddo, spesso anziani e bambini molto piccoli perivano.

    Esistevano forse altre modalità parimenti pratiche e veloci?

    Prima di passare al documento, mi preme sottolineare un aspetto, in questi campi sparsi tra l'Austria e l'Ungheria, vissero per periodi di due tre anni, decine di migliaia di italiani, in molti, a causa delle pessime condizioni climatiche e logistiche, e della scarsità delle provviste alimentarie e delle pessime condizioni igieniche, morirono.
    Come accade in qualsiasi campo profughi, all'epoca ma anche ai giorni nostri.


    Veniamo ora all'articoletto:
    Era il pomeriggio (15,30 circa) del 17 maggio
    Cioè pochi giorni prima della dichiarazione di guerra. Dichiarazione che non è certo giunta a sorpresa ma era nell'aria. Non stupisce dunque che data la nota efficienza austriaca abbiano iniziato a sfollare con qualche giorno d'anticipo.
    Comunque faccio notare che contraddice quanto scrive nella riga sopra dove afferma che accolsero la dichiarazione di guerra dell'Italia praticamente assieme all'ordinanza... O ha riportato erroneamente la data oppure hanno prima ricevuto lo "sfratto" e poi mentre forse erano già in Ungheria (si presume che il viaggio non sia durato 7 giorni) hanno avuto notizia della dichiarazione di guerra.

    Inoltre essa con il motto Aeiou (Austriae est imperare orbi universo) teneva a bada con la forca espressioni eroiche come Nazario Sauro, Guglielmo Oberdan, Fabio Filzi, Rismondo ecc. con l'appoggio della minoranza slava nella quale l'imperatore aveva piena fiducia apprezzando la loro fedeltà e sentendo il dovere di esaudire i loro desideri
    Posso ridere? Ricordo che la prima guerra iniziò per via dell'assassinio dell'arciduca a Sarajevo, per mano slava...
    Comunque, è ovvio che Vienna abbia usato i rapporti tra le varie etnie per il "dividi et impera", ma da questo a dire che l'imperatore esaudisse i desideri degli slavi... Del resto ha sempre tenuto separata la Dalmazia dalla Croazia-Slavonia, nonostante i croati ne avesero chiesto l'unione.

    150 baracche di legno con le fondamenta fissate in un terreno fangoso ed infestate dagli insetti, in particolare dalle anofele che trasmettevano la febbre malarica.

    Beh, del resto era in Ungheria...

    In questa dolorosa città di legno vissero ben 22.000 italiani dell'Istria e dove perirono ben 2920 dal 1915 al 1918.

    C'è da dire che il campo in questione fu costruito per portarci gli sfollati dal fronte orientale (Galizia), e solo successivamente servì anche per gli sfollati dal fronte sud (da verificare se i trentini vennero portati anche lì o solo in altri campi... quasi sicuramente furono portati lì anche dei goriziani).

    Con la vittoria dell'Italia sull'Austria nel novembre del 1918 i Sansa potettero ritornare alla loro casa di Dignano
    ma si accorsero che durante la loro assenza tutto ciò che era costato anni di lavoro e di sacrifici era stato disintegrato dagli slavi rimasti, da cui una frattura psicologica, sociale ed economica, che non potette essere del tutto rimarginata e che ancora oggi è bene che le nuove generazioni conoscano.
    A parte che vennero sfollati anche un buon numero di slavi, ma dai numeri si evince che un gran numero di "romazofoni" non furono sfollati (nel caso sostenesse che tutti gli "italiani" sono stati sfollati allora ne risulterebbe che qualcosa non quadra nei numeri poi del secondo esodo...). Dunque come fa a dare con certezza la colpa agli "slavi rimasti"?
    Ultima modifica di pomo-pèro; 23-02-15 alle 18:48

  3. #3
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    Mi risulta provenissero anche dal Trentino. E che oltre agli italofoni vennero sfollati anche moltissimi slavi (in particolare i filo serbi). Poi ci furono pure gli internati, tipo a Katzenau, ma è un'altra storia.

    Si ma gli slavi furono internati in altri campi, io parlo solo dei campi dove erano intere comunità di dalamti e istriani.


    Esistevano forse altre modalità parimenti pratiche e veloci?


    No, ma interessa prendere atto che questo tipo di trattamento inumano non è stata prerogativa dei cattivissimi nazionalsocialisti, anzi, tutto qua e giusto per far comprendere chi dovesse approcciare per la prima volta certe tematiche che non si deve mai dare nulla per scontato.


    Come accade in qualsiasi campo profughi, all'epoca ma anche ai giorni nostri.

    Ma io lo so!


    Veniamo ora all'articoletto:

    Cioè pochi giorni prima della dichiarazione di guerra. Dichiarazione che non è certo giunta a sorpresa ma era nell'aria. Non stupisce dunque che data la nota efficienza austriaca abbiano iniziato a sfollare con qualche giorno d'anticipo.
    Comunque faccio notare che contraddice quanto scrive nella riga sopra dove afferma che accolsero la dichiarazione di guerra dell'Italia praticamente assieme all'ordinanza... O ha riportato erroneamente la data oppure hanno prima ricevuto lo "sfratto" e poi mentre forse erano già in Ungheria (si presume che il viaggio non sia durato 7 giorni) hanno avuto notizia della dichiarazione di guerra.

    Ma, sai, più banalmente ritengo (ma non ne posso ovviamente essere certo) che nella disanima si voleva far notare come le due cose fossero state, grosso modo contemporanee.



    Posso ridere? Ricordo che la prima guerra iniziò per via dell'assassinio dell'arciduca a Sarajevo, per mano slava...
    Comunque, è ovvio che Vienna abbia usato i rapporti tra le varie etnie per il "dividi et impera", ma da questo a dire che l'imperatore esaudisse i desideri degli slavi... Del resto ha sempre tenuto separata la Dalmazia dalla Croazia-Slavonia, nonostante i croati ne avesero chiesto l'unione.

    Ovvio.....

    Beh, del resto era in Ungheria...

    Sarcastica???

    C'è da dire che il campo in questione fu costruito per portarci gli sfollati dal fronte orientale (Galizia), e solo successivamente servì anche per gli sfollati dal fronte sud (da verificare se i trentini vennero portati anche lì o solo in altri campi... quasi sicuramente furono portati lì anche dei goriziani).

    NO, mi risulta che non vi fossero altre etnie, ma ovviamente, così su due piedi non posso assicurartelo, comunque prendo nota, mi dovrei sentire a breve con le due dottoresse, se mi ricordo gli pongo il quesito.


    [FONT=Times New Roman][SIZE=3]
    A parte che vennero sfollati anche un buon numero di slavi, ma dai numeri si evince che un gran numero di "romazofoni" non furono sfollati (nel caso sostenesse che tutti gli "italiani" sono stati sfollati allora ne risulterebbe che qualcosa non quadra nei numeri poi del secondo esodo...). Dunque come fa a dare con certezza la colpa agli "slavi rimasti"?
    Scusami, pensavo di essere stato chiaro, questo è solo uno dei campi che accolsero i nostri connazionali, dovrebbero essere circa una quindicina, quindi il numero è enormemente più grande, anche in questo caso devi avere pazienza, sto aggiornando i dati, man mano che mi vengono forniti.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


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  4. #4
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Si ma gli slavi furono internati in altri campi, io parlo solo dei campi dove erano intere comunità di dalamti e istriani.
    A parte che pure molti di quegli slavi erano dalmati e istriani (dalmata e/o istriano non equivale a italofono)... era solo per completezza di informazione. Altrimenti sembrava che avessero deportato solo gli italofoni...

    No, ma interessa prendere atto che questo tipo di trattamento inumano non è stata prerogativa dei cattivissimi nazionalsocialisti, anzi, tutto qua e giusto per far comprendere chi dovesse approcciare per la prima volta certe tematiche che non si deve mai dare nulla per scontato.
    Chiaro. Ed hai fatto bene a sottolinearlo.

    Sarcastica???
    No, semplice dato di fatto. Conoscendo la geomorfologia dell'Ungheria è facile che la zona fosse fangosa e infestata di insetti.

    NO, mi risulta che non vi fossero altre etnie, ma ovviamente, così su due piedi non posso assicurartelo, comunque prendo nota, mi dovrei sentire a breve con le due dottoresse, se mi ricordo gli pongo il quesito.
    All'inizio c'erano gli autoctoni della Galizia. Ma poi son stati pian piano riportati a casa. Probabilmente c'è stato un periodo di sovrapposizione, ma alla fine della guerra erano rimasti solo istriani e isontini (del resto la Russia esce dal conflitto nel '17, dunque non aveva più senso tenere lì quelli provenienti da oriente).

    Scusami, pensavo di essere stato chiaro, questo è solo uno dei campi che accolsero i nostri connazionali, dovrebbero essere circa una quindicina, quindi il numero è enormemente più grande, anche in questo caso devi avere pazienza, sto aggiornando i dati, man mano che mi vengono forniti.
    Non mi basavo sui numeri dell'articolo ma sulle stime che ho letto altrove e che includono pure isontini, triestini, trentini etc... oltre agli slavi. Se non ricordo male si parla di 200 mila tra sfollati e internati. Dunque a prima vista non pare proprio siano stati sfollati tutti gli italofoni (anche perché se non ho capito male han sfollato per censo... indipendentemente dall'etnia).

  5. #5
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    A parte che pure molti di quegli slavi erano dalmati e istriani (dalmata e/o istriano non equivale a italofono)... era solo per completezza di informazione. Altrimenti sembrava che avessero deportato solo gli italofoni...

    Ottimo, va bene...

    Chiaro. Ed hai fatto bene a sottolinearlo.



    No, semplice dato di fatto. Conoscendo la geomorfologia dell'Ungheria è facile che la zona fosse fangosa e infestata di insetti.

    Io no, mi sono basato su ciò che ho letto, sono andato a naso e a fiducia.


    All'inizio c'erano gli autoctoni della Galizia. Ma poi son stati pian piano riportati a casa. Probabilmente c'è stato un periodo di sovrapposizione, ma alla fine della guerra erano rimasti solo istriani e isontini (del resto la Russia esce dal conflitto nel '17, dunque non aveva più senso tenere lì quelli provenienti da oriente).

    Immagino di si.


    Non mi basavo sui numeri dell'articolo ma sulle stime che ho letto altrove e che includono pure isontini, triestini, trentini etc... oltre agli slavi. Se non ricordo male si parla di 200 mila tra sfollati e internati. Dunque a prima vista non pare proprio siano stati sfollati tutti gli italofoni (anche perché se non ho capito male han sfollato per censo... indipendentemente dall'etnia).
    Mi dai i riferimenti dei tuoi dati, lo scrivo senza secondi fini, sto cercando di censire tutte le foni.
    NO, ma quelli che tu chiami italofini, furono sfollati tutti o quasi.
    NI, in alcuni casi per etnia, per gli italiani di sicuro, non si voleva solo liberare il confine ma soprattutto liberarlo da chi poteva essere un problema e visto che nella stragrande maggioranza dei casi censo e tinia erano la stessa cosa.

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    Eraclito


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  6. #6
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Pubblico questo contributo reperito in rete e corredato di fonte, probabilmente l'esodo a cui facevi riferimento teneva conto di queste variabili a me sconosciute, mi riservo sempre e comunque di pubblicare la documentazione appena mi verrà girata ANVGD.

    "Un esilio che non ha pari”. 1914-1918. Profughi, internati ed emigrati di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria"):Uno studio esaustivo sul numero di morti fra i civili italiani internati per ordine imperiale durante la prima guerra mondiale non è stato ancora compiuto, almeno a conoscenza di chi scrive. Il gran numero di lager adoperati, la perdita di buona parte della documentazione, un relativo disinteresse della storiografia rendono problematica tale analisi. È comunque possibile riferire con esattezza le perdite in vite umane subite in alcuni (non tutti) dei campi di concentramenti in cui i sudditi italiani dell’impero asburgico furono rinchiusi.Katzenau: 1754 deportati, 353 morti; (20,5%)Tapiosuli: 9000 deportati, 2000 morti; (22,2%)Pottendorf: 6000 deportati, 650 morti; (10,8%)Mitterndorf: 12.000 deportati, 1913 morti; (16%)Wagna: 21.000 deportati, 2980 morti; (14%)Totale: 49.754 deportati; 7836 morti; (15,7%)E' fondamentale ricordare che questi dati solo assolutamente parziali, poiché fanno riferimento soltanto ad una percentuale minoritaria dei deportati. Furono molto numerosi altri lager su cui la documentazione è parziale od assente: Gollersdorf, Fischa, Mistelbach, Braunau Am Inn, Beutschbrod, Traunstein, Gmund, Liebnitz, ecc. Infatti, i deportati civili nei Lager asburgici durante la prima guerra mondiale, italiani di nazionalità e sudditi asburgici per cittadinanza, furono circa 185.000, di cui 75.000 dal Trentino, la maggioranza dei restanti da Trieste e dall’Istria, oltre ad alcune aliquote dal Cadore e dalla Dalmazia. I campi sopra ricordati ne hanno racchiuso soltanto 49.754, circa un terzo del totale.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    (...) No, ma interessa prendere atto che questo tipo di trattamento inumano non è stata prerogativa dei cattivissimi nazionalsocialisti, anzi, tutto qua e giusto per far comprendere chi dovesse approcciare per la prima volta certe tematiche che non si deve mai dare nulla per scontato.(...)
    per chiarezza... gli ebrei venivano deportati nei lager in normalissime carrozze passeggeri, le deportazioni avvenivano anche con carri bestiame, evidentemente dopo l’esaurimento della disponibilità di carrozze passeggeri, non esistono documenti in cui si ordina l'uso dei soli "carri bestiame".

    x info: 0169- L?ex internato di Auschwitz, fiano nedo, ebreo, gran maestro della massoneria, sui carri bestiame/carrozze passeggeri | "Olodogma"
    When history comes to you enforced by law, only one thing is certain: IT'S A LIE!
    "Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme." (Charles Bukowsky)

  8. #8
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Mi dai i riferimenti dei tuoi dati, lo scrivo senza secondi fini, sto cercando di censire tutte le foni.

    Vedo se riesco a ritrovarli. Non mi ricordo più dove l'avevo letto (in rete).

    NO, ma quelli che tu chiami italofini, furono sfollati tutti o quasi.
    NI, in alcuni casi per etnia, per gli italiani di sicuro, non si voleva solo liberare il confine ma soprattutto liberarlo da chi poteva essere un problema e visto che nella stragrande maggioranza dei casi censo e tinia erano la stessa cosa.

    Occhio che vanno ben distinti gli sfollati (per es. a Wagna) dagli internati (per es. a Katzenau). Chi poteva essere un problema è stato internato (e questo vale anche per l'altra parte del fronte... ho letto che il Regno d'Italia deportò in Sardegna e nel meridione), gli altri son "solo" stati sfollati.

    In merito al fatto dello sfollamento nel sud dell'Istria in anticipo rispetto all'entrata in guerra dell'Italia: va tenuto presente che Pola era sostanzialmente la base della marina asburgica, e c'era già un paese nemico in guerra nell'Adriatico (il Montenegro)... ma più che per quello credo sia perché in qualche modo avevano notizie sulla probabile entrata in guerra, soprattutto dopo il ribaltone delle alleanze di qualche mese prima...


    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Pubblico questo contributo reperito in rete e corredato di fonte, probabilmente l'esodo a cui facevi riferimento teneva conto di queste variabili a me sconosciute, mi riservo sempre e comunque di pubblicare la documentazione appena mi verrà girata ANVGD.

    "Un esilio che non ha pari”. 1914-1918. Profughi, internati ed emigrati di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria"):Uno studio esaustivo sul numero di morti fra i civili italiani internati per ordine imperiale durante la prima guerra mondiale non è stato ancora compiuto, almeno a conoscenza di chi scrive. Il gran numero di lager adoperati, la perdita di buona parte della documentazione, un relativo disinteresse della storiografia rendono problematica tale analisi. È comunque possibile riferire con esattezza le perdite in vite umane subite in alcuni (non tutti) dei campi di concentramenti in cui i sudditi italiani dell’impero asburgico furono rinchiusi.Katzenau: 1754 deportati, 353 morti; (20,5%)Tapiosuli: 9000 deportati, 2000 morti; (22,2%)Pottendorf: 6000 deportati, 650 morti; (10,8%)Mitterndorf: 12.000 deportati, 1913 morti; (16%)Wagna: 21.000 deportati, 2980 morti; (14%)Totale: 49.754 deportati; 7836 morti; (15,7%)E' fondamentale ricordare che questi dati solo assolutamente parziali, poiché fanno riferimento soltanto ad una percentuale minoritaria dei deportati. Furono molto numerosi altri lager su cui la documentazione è parziale od assente: Gollersdorf, Fischa, Mistelbach, Braunau Am Inn, Beutschbrod, Traunstein, Gmund, Liebnitz, ecc. Infatti, i deportati civili nei Lager asburgici durante la prima guerra mondiale, italiani di nazionalità e sudditi asburgici per cittadinanza, furono circa 185.000, di cui 75.000 dal Trentino, la maggioranza dei restanti da Trieste e dall’Istria, oltre ad alcune aliquote dal Cadore e dalla Dalmazia. I campi sopra ricordati ne hanno racchiuso soltanto 49.754, circa un terzo del totale.
    Essere profugo in un campo di un paese che sta perdendo la guerra non deve essere affatto semplice. Sarebbe interessante avere anche delle stime annuali, perché sicuramente il grosso dei decessi si ebbe nell'ultima parte (visto che stavano perdendo la guerra e visto che sicuramente c'erano problemi anche di approvigionamento).

    Altre cose:
    - Ho letto da qualche parte che tra sfollati e internati si dovrebbe essere sul mezzo milione, considerati ovviamente tutti (i numeri dal fronte orientale, Galizia etc, sono assai alti)
    - Ho letto pure che pare che per quanto riguarda gli sfollati italiani ci fu anche una mancata assistenza da parte della croce rossa (pare per colpa di Cadorna), qualcuno ne sa qualcosa?
    - Gmund (che dovrebbe avere una percentuale di perdite simile o forse anche superiore) se non ho capito male dovrebbe riguardare più che altro gli slavi.

  9. #9
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    [/COLOR]Vedo se riesco a ritrovarli. Non mi ricordo più dove l'avevo letto (in rete).
    [COLOR=#000080]


    Occhio che vanno ben distinti gli sfollati (per es. a Wagna) dagli internati (per es. a Katzenau). Chi poteva essere un problema è stato internato (e questo vale anche per l'altra parte del fronte... ho letto che il Regno d'Italia deportò in Sardegna e nel meridione), gli altri son "solo" stati sfollati.

    In merito al fatto dello sfollamento nel sud dell'Istria in anticipo rispetto all'entrata in guerra dell'Italia: va tenuto presente che Pola era sostanzialmente la base della marina asburgica, e c'era già un paese nemico in guerra nell'Adriatico (il Montenegro)... ma più che per quello credo sia perché in qualche modo avevano notizie sulla probabile entrata in guerra, soprattutto dopo il ribaltone delle alleanze di qualche mese prima...




    Essere profugo in un campo di un paese che sta perdendo la guerra non deve essere affatto semplice. Sarebbe interessante avere anche delle stime annuali, perché sicuramente il grosso dei decessi si ebbe nell'ultima parte (visto che stavano perdendo la guerra e visto che sicuramente c'erano problemi anche di approvigionamento).

    Altre cose:
    - Ho letto da qualche parte che tra sfollati e internati si dovrebbe essere sul mezzo milione, considerati ovviamente tutti (i numeri dal fronte orientale, Galizia etc, sono assai alti)
    - Ho letto pure che pare che per quanto riguarda gli sfollati italiani ci fu anche una mancata assistenza da parte della croce rossa (pare per colpa di Cadorna), qualcuno ne sa qualcosa?
    - Gmund (che dovrebbe avere una percentuale di perdite simile o forse anche superiore) se non ho capito male dovrebbe riguardare più che altro gli slavi.
    Ieri sera ho mandato una mail per cercare di sollecitare l'invio delle due relazioni redatte a seguito e a corollario del convegno di cui sopra.
    Ritengo che in quella sede vi siano maggiori informazioni, anche se, da quello che ho capito, parlando con queste due ricercatrici, in merito a quei fatti è rimasto ben poco, anche negli archivi.
    Per questo, quel poco deve essere salvato e catalogato seriamente, cosa che stanno facendo egregiamente i profughi dell'esodo e le loro associazioni, cosa invece che non sta facendo il nostro paese, quais come se non fosse un pezzo della nostra storia recente.
    Quale occasione migliore il centenario dell'inizio della prima guerra mondiale, eppure, tolte queste eccezioni dovute all'associazionismo di parte, per il resto silenzio completo.
    Vabbè.

    In merito al quesito su Cadorna, debbo purtroppo ammettere di essere del tutto impreparato a rispondere, sono aimè specializzato in tutto quello che avvenne dopo la fine della guerra, dal trattato di Versailles in poi.

    Ultima modifica di Ringhio; 24-02-15 alle 19:36
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  10. #10
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    Predefinito Re: Prima guerra mondiale Campi di concentramento per civili italiani in AustriaUnghe

    Salve, premetto di non essere un'esperta di storia. Sto semplicemente ricostruendo il mio albero genealogico, mia trisnonna (Trieste) fu internata nel 1915 perchè considerata irredentista. Non so se vi può interessare. Fu arrestata il 21 settembre 1915 e il suo internato durò 3-4 anni. Fu deportata a Weyerbug, Mittergrabern e Gollersdorf. Ho ricavato queste notizie, oltre che dai racconti di famiglia, dal libro "I Deportati della Venezia Giulia nella guerra di liberazione" di Kers. Il suo nome era Ernesta Rossmann (nota Nilda). Nell'elenco l'ho trovata con il suo nomignolo e il cognome da sposata, Vusio. Ho trovato anche una foto che la ritrae nel periodo di internato nel libro "Diario di un sepolto vivo" di Pasini. Mi interessa qualsiasi notizia al riguardo, sia sui campi dove è stata che di eventuali elenchi in cui ci possa essere il suo nome. Dai racconti di famiglia fu arrestata per aver esposto una margherita bianca con un drappo rosso sulla finestra (per rappresentare il tricolore e la Regina Margherita), io credo ci sia di più. Suo cognato, marito di una sorella di mio trisnonno fu un amico e collaboratore di Nazario Sauro e fece parte dei volontari nella guerra contro l'Austria e un suo nipote, fu arrestato a Pola perchè faceva volantinaggio contro il regima austriaco.
    Non sono neppure un'esperta di forum e non riesco a mettervi le foto...grazie per l'attenzione

 

 
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