puoi spiegare con parole tue cosa pensi, lady1, per cortesia?
di necessità virtù
Non è facile esprimere quale sia il minimo comune denominatore dell'Europa. Usando una sola parola è la sua Civiltà. Ma so che è una parola che richiede di essere spiegata.
Riguardo invece all'idea dell'Europa unita invece posso dire di essere favorevole, ma non al modello attuale dell'UE. Penso sempre a qualcosa di simile al Sacro Tomano Impero, e cioè un sistema dove ogni nazione sia autonoma al proprio interno, e vi sia una qualche specie di governo comune che si occupa di poche materie tipo la difesa ed il commercio.
Se parlamo di legislazione invece non so proprio che dire.
Grazie per la partecipazione, lady1
è mia opinione che la parola "civiltà" non significhi "civilization" ma PIANIFICAZIONE TERRITORIALE e che sia giunto il momento che Europa - Gran Bretagna inclusa - affermi in toto cosa intende con questo metodo di gestione delle risorse disponibili PER IL BENE COMUNE.
Analizzo ora la questione dal mio punto di vista, da architetto responsabile della mobilità sostenibile.
"ARCHITECTURA EST FIRMITATIS UTILITATIS VENUSTATIS PIA RATIO IN BONUM ET IUS SOLI SANGUINIS LEGISQUE"
Il Governo Romano si occupava di gestire la viabilità di pianura e la legislazione relativa all'esercito, al commercio e al fisco, senza intervenire in modo attivo sulle tradizioni locali.
La Repubblica di Roma non era marinara, a differenza dell'Impero Britannico: a parte questa differenza, entrambe le realtà hanno commesso l'errore di non sviluppare una vera dialettica con le popolazioni alleate o vinte in itinere. Entrambe le realtà sono da storicizzare come incapaci di rispettare e di farsi rispettare usando l'unico metodo umano, che è dialettico e memorizzabile con la scrittura.
Il Minimo Comune Denominatore Europeo è comunicato bene nel Motto d'Europa:
IN VARIAETATE CONCORDIA
che afferma la VOLONTA' del POPOLO EUROPEO di SCRIVERE una LEGISLAZIONE UNIVERSALE che consenta un GOVERNO GLOBALE delle risorse disponibili per il rispetto e la trasmissione della vita nelle generazioni dei secoli.
Che ne pensi?
di necessità virtù
Non capisco come "Civiltà" possa significare "pianificazione territoriale".
Poi penso anch'io che tutte le nazioni europee dovrebbero associarsi, ma sono consapevole che oggi, e forse anche domani, questa resta un'utopia.
I miei genitori mi hanno insegnato ad amare Roma (quella antica ) e quindi il tuo discorso non può che piacermi, però diffido molto delle legislazioni universali e dei governi globali, che mi sembrano molto più affini al totalitarismo che all'Idea di Roma.
La pianificazione territoriale è il motivo dell'espansione legislativa e fiscale di Roma, madre della diplomazia che consente trattative pacifiche fra i vari continenti del mondo conosciuto.
Roma è stata una mediatrice ragionevole tra le esigenze d'agrimensura, agricoltura, allevamento, caccia, pesca, vie commerciali e sicurezza: tutto questo si basa su un'ottima pianificazione territoriale.
Pianificare significa contestualizzare principi generali di riferimento (UNA LEX) adottando misure minime per consentire relazioni pacifiche.
Immagino i tuoi genitori ti abbiano insegnato ad amare la Res Publica e non l'Impero.
La differenza tra le due fasi evolutive è essenziale. In Età Repubblicana infatti l'espansione di Roma seppe rispettare le tradizioni locali e il genius loci del Mediterraneo: Alessandria, con la Sua Biblioteca e il Faro.
di necessità virtù
Sono d'accordo che la pianificazione territoriale - anche se forse non è questa la terminologia che avrebbero usato i romani - ha consentito l'espansione di Roma, e la romanizzazione culturale (talvolta solo superficiale) di vasti territori. La romanizzazione ha portato sicurezza e, rispetto alle possibilità dell'epoca, benessere.
Non posso però concordare che i rapporti tra Roma e le altre comunità politiche siano state basate su rapporti pacifici. O almeno erano pacifici nella misura in cui non erano paritari. A favore dell'Urbe.
Ho imparato ad amare tutta la storia romana, ma, hai ragione, in particolare il periodo repubblicano
Forse dipende da come nasce la relazione. Il mondo transalpino non mai stato comprensivo né fedele; alla Tradizione Romana come ad alcuna altra tradizione orale o scritta. Basti pensare ai continui assalti e tradimenti compiuti via mare, via terra, via aria e con Trattati impossibili da rispettare .
Invece, il Governo della Res Publica si è sempre dimostrato disponibile a concordare alleanze ragionevoli, come fece con i miei antenati di parte celtica (i Bellini di Oleggio) e le altre tribù della Gallia Cisalpina. In caso di mancata belligeranza i patti con la Repubblica di Roma si sono rivelati proficui fino ad oggi e fanno ben sperare per il futuro
di necessità virtù