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  1. #1
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    Predefinito STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Il popolo boero subisce dal 1994 un vero e propio genocidio diretto dai negretti comunisti dell'A.N.C.



    Uploaded with ImageShack.us

    NESSUNA fantomatica organizzazione dei "diritti umani" tutelerà questo popolo dal genocidio!

    grazie antirazzisti da strapazzo!

  2. #2
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    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  3. #3
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Tra un mese ci sono i mondiali,vedremo
    quanti destroradicali che si sono sbattuti
    per i "fratelli bianchi nell'Africa australe"
    avranno il coraggio di boicottarli(ovvero non
    guardare manco una partita..).
    Per me tenteranno una terza via..
    Ultima modifica di Nazionalistaeuropeo; 09-05-10 alle 17:49

  4. #4
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Gli afrikaneer sono un buon 20% dei sudafricani, con tutti i soldi che hanno....

  5. #5
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Citazione Originariamente Scritto da southern Visualizza Messaggio
    Gli afrikaneer sono un buon 20% dei sudafricani, con tutti i soldi che hanno....
    Veramente sono solo il 9% e i loro averi sono stati espropiati dai negri...

  6. #6
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Citazione Originariamente Scritto da taliban Visualizza Messaggio
    Veramente sono solo il 9% e i loro averi sono stati espropiati dai negri...
    ...con esiti catastrofici per l'economia agricola!

  7. #7
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Citazione Originariamente Scritto da MaxRed II Visualizza Messaggio
    ...con esiti catastrofici per l'economia agricola!
    fallito il 90% delle fattorie gestite da negri.:giagia:

  8. #8
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    Citazione Originariamente Scritto da taliban Visualizza Messaggio
    fallito il 90% delle fattorie gestite da negri.:giagia:
    Proprio così, che si tratti del SudAfrica o dello Zimbabwe il risultato degli espropri ai bianchi a favore dei neri è sempre e comunque lo stesso: miseria per tutti!

  9. #9
    sübre ò söpèi? No, Zølfø.
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    ...la "democratica risposta del ministro degli interni...

    råsegà, zügà, strücà: pøtå.

  10. #10
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    Predefinito Rif: STOP AL GENOCIDIO AFRIKANER

    I mondiali di calcio in Sudafrica di questa estate 2010 sono una preziosa occasione per denunciare il genocidio boero e quello dei farmers ex-rhodesiani!

    http://img219.imageshack.us/img219/9...achmentphp.jpg


    David Duke stesso invita a boicottare i mondiali di calcio in Sudafrica di questa estate 2010…
    I negri fautori dell’odio razziale in Sudafrica incitano allo stupro delle donne bianche a all’omicidio degli uomini bianchi (ma tanto agli ipocriti occidentali antirazzisti militanti non gliene frega niente, loro stessi odiano i bianchi dato che i bianchi secondo la loro delirante ideologia terzomondista sono la causa di ogni male, pensano solo ai poveri negri e ai fratelli migranti che invadono l’Europa e basta):


    http://www.davidduke.com/images/expr...d-cup-fans.png

    Blacks in SA call for rape of White women, burning of White Children!
    Blacks in SA call for rape of White women, burning of White Children! | The Official Website of Representative David Duke, PhD
    “Say NO to GENOCIDE! BOYCOTT the World Cup! David Duke Urges Boycott the World Cup!
    Dr. David Duke has issued a call for Europeans and people of European descent around the world to boycott the World Cup being held in South Africa.Not one iota of support should be given to South Africa, a nation that is not acting to stop the genocide of thousands of White people. Over 3,000 White farmers and their family members have been killed since the fall of Apartheid and upwards of 40,000 additional White South Africans have been murdered and hundreds of thousands robbed, raped or assaulted!
    Genocide Watch, the leading anti-Genocide organization on earth says Whites are facing Genocide in South Africa!
    There is far more reason on the basis of human rights to boycott South Africa today than there was during the Apartheid Regime. Under Apartheid, Black people were not being butchered in their homes and on the streets of the country. South Africa went from one of the safest nations on earth to one of the most deadly. South Africa even leads the world in rape and the rape of children and babies. Under its European founders South Africa had a 5 percent unemployment rate for Whites and Blacks, now it has unemployment exceeding 50 percent. South Africa is heading toward the murderous and oppressive conditions of Zimbabwe and Mugabe.
    By attending the World Cup, Europeans are saying YES to GENOCIDE!
    Say NO to GENOCIDE BOYCOTT the World Cup!
    Furthermore Europeans attending are putting themselves and their families in great danger. The Express newspaper of the UK has recently exposed the fact that Black youth leaders in South Africa are promising to rape Whites and “burn white children!”
    Say NO to Genocide Boycott the World Cup!”


    VOR Interviews Marc Cornah of the Afrikaner Resistance Movement
    VOR Interviews Marc Cornah of the Afrikaner Resistance Movement | The Official Website of Representative David Duke, PhD
    “Interview with Marc Cornah a Representative of the Afrikaner Resistance Movement
    Mike Conner & Mishko Novosel interview Marc Cornah, a regional leader of the Cape region Afrikaner Resistance Movement (AWB) of South Africa. Topics include:
    –The final days of Apartheid and the state of post-Apartheid South Africa.
    –The assassination of Eugène Terre’Blanche, leader of the AWB.
    –The growing violence and the threat of a Zimbabwe-like scenario faced by the remaining White population.”


    Rescue those who are unjustly sentenced to death;don't standBoer Genocide
    Rescue those who are unjustly sentenced to death;don't stand

    Coppa del Mondo in S.A.Massimilio
    Coppa del Mondo in S.A. - Stormfront




    Articoli molto importanti di informazione sulla situazione odierna nello Zimbabwe ed in Sudafrica:



    http://forum.politicainrete.net/rivo...lorenzoni.html

    LE TRE OPZIONI PER LA LIBERTA DELL'AFRIKANER venerdì 24 ottobre 2008
    archiviostorico.info



    LO ZIMBABWE E L'IMPORTANZA DEL FATTORE RAZZIALE
    archiviostorico.info
    “Scritto da Die Afrikaner - Martedì 22 Luglio 2008
    Le condizioni dello Zimbabwe peggiorano a ritmo galoppante e Mugabe viene condannato con i termini più violenti; e intanto si cercano 'ragioni' per spiegare ciò che sta succedendo, facendo finta di non vedere la vera causa soggiacente a tutto: la quale è che i negri non sono capaci di amministrare alcun paese.
    Si sta parlando di sanzioni contro lo Zimbabwe: e questo mentre le grandi trasnazionali continuano a fare guadagni in quel paese e con le tasse che pagano il governo di Mugabe potrebbe portare lo Zimbabwe a un livello ragionevole - il che egli naturalmente non fa. Sta di fatto che il Sud Africa, ai tempi dell'apartheid, ebbe da portare il fardello di pesanti sanzioni, mentrte l'Inghilterra faceva tutto il possibile per destabilizzare il paese; eppure il Sud Africa, allora godeva di stabilità e di miglioramento continuo. Non solo, la criminalità partigiana era tenuta sotto controllo in ragione del fatto che i bianchi avevano le capacità innate per mandare avanti l'economia e l'organizzazione sociale anche con mezzi limitati.
    A partire dal 1980 nello Zimbabwe ci fu una vera rivoluzione, durante la quale ai bianchi fu prospettato come inevitabile che i negri dovessero prendere il potere, salvo poi vedere il paese annientato dall'incapacità dei negri. Dal 1994 in Sud Africa successe lo stesso. I bianchi furono menati per il naso e bombardati continuamente da propaganda inneggiante ai vantaggi dell''integrazione'. Saremmo stati noi a dimostrare al mondo che l''integrazione' poteva funzionare. Adesso, si è incominciato a perdere pezzi. Nonostante i sogni malati dei liberali/utopisti, ci si rende conto di essere sulla stessa via dello Zimbabwe. E sono stati proprio i liberali/utopisti di un tempo i primi a fuggire dal Sud Africa 'integrato' per andare in Inghilterra.
    In questa confusa situazione l'unica cosa che è proibito menzionare è il fattore razza - e questo perché sia i negri che i liberali/utopisti sanno che è prorpio il fattore razza che rende tutto chiaro. Si continua a pomparci in testa che l''integrazione' è una bellissima cosa, usando i mezzi di comunicazione di massa controllati dai grandi capitalisti, anche quando, ovviamente, attorno a noi tutto sta crollando. "Le diverse razze giocano e imparano assieme gioiosamente" è stato scritto sui giornali - mentre invece i nostri figli, a cui è stata tolta la possibilità di trovare un'identità all'interno della loro razza, emigrano. Fatto sta che mai si è constatata storicamente una tendenza spontanea all'integrazione, la quale è qualcosa che deve essere sempre imposto. E non essendo mai qualcosa di spontaneo, essa è sempre destinata al fallimento.
    In nome della correttezza politica si fa finta di dimenticare un fatto da sempre risaputo: che i negri non hanno la capacità di mandare avanti qualsisi tipo di organizzazione d'un qualche livello. Tutte le società bianche che sono esistite sono state migliori di qualsisi società negra. E dove i negri si sono sostituiti ai bianchi essi hanno distrutto le società imbastite dai bianchi, a cominciare dal lato tecnico di quelle civiltà (servizi di elettricità, poste, telefoni, ecc.).
    Un fatto aggravante per questo tipo di situazione è il senso di colpa dei bianchi. Politicanti e preti che ci dicono che noi siamo stati 'inumani' verso i negri. Questo tipo di preti sono ancora più dannosi di quelli che sfacciatamente predicano l'integrazione, in quanto non fanno niente per sostenere l'autostima dei bianchi ma invece li castrano attraverso un indotto senso di colpa.
    La nostra razza bianca è la nostra ultima trincea. Se ci manca la convinzione che la nostra razza e la nostra identità sono valori fondamentali per i quali vale la pena di combattere, non ci sarà pace che ci possa salvare.
    Zimbabwe adesso e Sud Africa domani: eccoci davanti alla verità e alla realtà dell'Africa. In Africa non esiste il senso dell'onore e della fratellanza. L'Africa, di più di qualsisi altro continente, esige moltissimo dal bianco che vi si trovi. E una di queste esigenze è quella di 'essere sé stesso', della sua natura specifica, del modo in cui si è fatti e del quale bisogna dare testimonianza: del fatto di essere bianchi.
    Dal settimanale Die Afrikaner 11-17 luglio 2008
    (Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati)”


    archiviostorico.info
    Scritto da Edward Everett Hale Mercoledì 14 Maggio 2008
    “Questa comunicazione, scritta da certo Edward Everett Hale, è stata portata fuori dalla ex-Rhodesia per vie traverse; pubblicata in lingua afrikaans nel settimanale DIE AFRIKANER di Pretoria, edizione del 25.04 - 01.05.08.
    Ho idea che questi siano gli ultimi giorni del governo ZANU [un tempo movimento terroristico capeggiato da Robert Mugabe, adesso partito di governo nella ex-Rhodesia, un po' come l'ANC in Sud Africa]. L'ora più oscura è sempre quella che precede l'alba.
    Si è sempre in stato di allarme, perché non si sa cosa sarà distrutto entro le prossime ore. Mi riferisco alla totale distruzione di case in muratura - una famiglia bianca con due bambini gemelli non poté salvare niente dei loro averi, dopo che 100 poliziotti armati di AK47, usando spianatrici, distrussero la loro casa perché era 'troppo vicina all'aeroporto'. Un alto numero di donne e ragazze bianche sono violentate ogni giorno: ci sentiamo impauriti.
    So perfettamente che quanto vi racconto non contribuirà a garantirvi sonni tranquilli, ma se non sapete quel che succede, cosa potreste fare? Anche se provaste immaginare voi stessi nella nostra situazione, sento di essere tagliato fuori da tutto e forse vi avrò incomodato raccontandovi quel che sto raccontando. Non abbiamo alcuna possibilità di andarcene da qui, perciò per noi l'emigrazione non è una soluzione possibile, in questo momento.
    Vi domando almeno di pregare per noi. Non potete ignorare tutto o fare finta di credere che non stia succedendo niente. Tanto per parlare chiaro, è in corso un genocidio; e se non ci credete, leggete i rapporti di Amnesty International nei quali sta scritto che nello Zimbabwe si è arrivati alla 'fase 7'. La 'fase 8' indica la situazione dopo che il genocidio è avvenuto e quindi non c'è più niente da fare.
    Se non volete saperne di ascoltarmi, guardatevi allo specchio e vedrete la paura nei vostri stessi occhi. Eppure voglio sperare che non mi volterete la schiena. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, se non altro per rendere pubblico il fatto che qui noi siamo in una situazione disperata. Ci sono fino troppi che allargano le braccia e che dicono "sono cose che capitano in Africa".
    Questo governo di Mugabe è del tutto impazzito e bisogna che la situazione sia conosciuta a livello mondiale - altrimenti, come potremmo essere salvati? Ci sono dati di fatto: le code per comperare benzina e la colonna di fumo che si alza sopra la città; e reali sono le tante migliaia di senza tetto, che non hanno cosa mangiare e dove dormire e che si bagnano quando piove. Questo mese l'elettricità e l'acqua costeranno il 250% di più.
    Non vi domando denaro e neppure che mi aiutiate ad andarmene da questo posto. Vi prego invece di rendervi pienamente conto che siamo in grave pericolo e di dare pubblicità a questo fatto. Quanti più saranno quelli che sanno cosa succede, tanto più probabile sarà che le Nazioni Unite facciano qualcosa. Fate caso a quel che sta succedendo. Ci sarà che sceglierà di chiudere gli occhi per non vedere la verità: ma quale sarà il suo stato di coscienza quando saremo stati tutti uccisi? "Se avessimo saputo quanto seria la situazione veramente era, avremmo fatto qualcosa." (So che siamo stati noi che abbiamo scelto di rimanere qui, e che quindi ci sarà chi dirà che ci meritiamo quello che sta succedendo.)
    Per il momento abbiamo da mangiare, un tetto sopra la testa e un po' di combustibile; e abbiamo anche quel poco di denaro che ci servirà per acquistare qualcosa da mangiare per il prossimo pasto; ma dopo? Butteranno giù la nostra casa? Tutto quanto abbiamo fra poco sarà di proprietà dello stato. Cercherò di fare arrivare i miei titoli di proprietà in qualche luogo sicuro, perché se cadranno in mano a loro non avrò più alcun mezzo legale per difendere i miei diritti.
    C'è anche censura. Non abbiamo più la nostra radio [SW-radio] che una volta ascoltavamo e che ci teneva informati quanto realmente succedeva, perché è stata silenziata dal governo. Non abbiamo alcun giornalista e a nessuno è permesso fare fotografie. perino il quotidiano filogovernativo ha pubblicato che la gente è impressionata, che è disorientata, che non sa cosa credere e che è impaurita dalla continua distruzione di case.
    Vi prego di aiutarmi a diffondere questa informazione in modo che qualcosa possa essere fatto. "Sono da solo, non posso fare tutto io ... ma posso fare qualcosa. Non posso fare tutto io, ma non farò a meno di fare quel poco che posso fare. Quel poco che posso fare, devo farlo. E ciò che devo fare, lo farò con l'aiuto di dio." Vi domando di pregare per noi.
    Edward Everett Hale
    Die Afrikaner Pretoria, edizione del 25.04 - 01.05.08
    (Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati)”



    TERRE NEL CONGO PER CONTADINI BOERI Scritto da Die Afrikaner Lunedì 20 Aprile 2009
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    I FATTORI CHE PREGIUDICANO LA RIPRESA ECONOMICA
    "Scritto da Die Afrikaner Mercoledì 10 Settembre 2008
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    “MANCANZA DI COMPETENZA.
    La caratteristica fretta di trasformare tutto che hanno dimostrato i governanti dell'ANC è stata, fra l'altro, causa che un grande numero di bianchi con alti livelli di qualificazione abbiano abbandonato il paese e che i loro posti siano stati occupati dapersone meno qualificate. Le conseguenze potevano essere previste; così il paese è sulla via della recessioni in tutti i settori. C'è una mancanza cronica di elettricità, il che fa diminuire la produzione; le strade sono divenute piste, i treni sono sempre fuori orario e il loro potenziale di trasporto è sempre più basso. I servizi aerei sono in bancarotta; le espropriazioni di terre hanno portato al collasso la produzione di cibo di ogni sorta: i 'nuovi contadini' negri non producono neppure per la propria sopravvivenza. La burocrazia è plumbea e la sicurezza non esiste. L'esercito, una volta il migliore di tutta l'Africa, non è in grado di difendere le frontiere. Il sistema scolastico è talmente regredito negli ultimi 14 anni che non ci sono più tecnici competenti in numero sufficiente.
    MANCANZA DI PIANIFICAZIONE. Ci sarebbe bisogno di manutenzione e di ampliamenti, che non ci sono stati, ma in compenso i 'direttori' negri si pagano stipendi sempre più lauti. L'ideologia della trasformazione ha scavalcato il buon senso. Il sistema giudiziario non funziona e la dirigenza dell'esercito è in mano a persone che non hanno la competenza necessaria. I compagni marxisti dell'ANC minacciano la piccola e media industria, attraverso attacchi contro il diritto di proprietà. Adesso c'è il 'welfare', per cui chi ancora qualcosa produce deve accollarsi un esercito di nullafacenti e, nel contempo, la corruzione amministrativa è alle stelle. Ne segue che nessuno prende più iniziative economiche. Il favoreggiamento dei negri porta a cedere posti che dovrebbero essere occupati da gente qualificata a incompetenti.
    INTERRUZIONE DEGLI INVESTIMENTI INTERNAZIONALI. Il paese non genera alcun tipo di risparmio per finanziare il proprio sviluppo: questo lo ha ammesso addirittura il ministro dell'economia, senza però dire che l'attuale politica di tassazione non incoraggia alcun tipo di risparmio. L'entrata di capitale internazionale diminuisce, e potrebbe sucedere che il flusso di capitali si rovesciasse. L'interruzione degli investimenti internazionali nel 2001 portò in breve tempo a un collasso del rand, fino a R 12 = $ 1. Le importazioni sono rincarate e l'inflazione è aumentata. Ci sono adesso possibilità di investimento di capitali in Cina, in India, in Brasile; perciò ci si può aspettare una notevole fuga di capitali; mentre gli investimenti internazionali in Sud Africa cesseranno verosimilmente molto più presto di quanto tanti si immaginino.
    Dal settimanale Die Afrikaner 29 agosto - 04 settembre 2008
    (Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati)”


    RISULTATO DEL CONTROLLO ECONOMICO NEGRO.IL DENARO DEI BIANCHI SERVE A CREARE MEGACAPITALISTI NEGRI archiviostorico.info
    “Scritto da Die Afrikaner Lunedì 18 Agosto 2008
    Come conseguenza del SEB -Swart Ekonomiese Bemagtiging [Controllo economico negro - in Sud Africa, dopo il crollo dell'apartheid, certe corporazioni finanziarie, che oure funzionano con il denaro pubblico, devono essere obbligatoriamente del tutto in mano a negri] il numero dei super-ricchi, in Sud Africa, aumenta più in fretta che nel resto del mondo. Nell'ultimo anno la crescita sudafricana è arrivata a essere del 14,6 % , di contro a una crescita media mondiale del 6% circa.
    Secondo il rapporto Capgemini della Merrill-Lynch sulle disponibilità economiche, in 12 mesi il numero dei super-ricchi in Sud Africa è aumentato di 6.400 unità, per raggiungere un totale di 550.000. Perché qualcuno sia classificato come super-ricco egli deve avere capitali per almeno 7,6 milioni di rand senza contare il valore delle sue proprietà immobiliari.
    Questo grande aumento nel numero dei super-ricchi può essere attribuito alla crescita dei mercati finanziari negli ultimi anni e all'obbligo che hanno le grandi società di depositare una parte considerevole dei loro averi finanziari presso corporazioni finanziarie SEB/soggette a controllo negro esclusivo.
    Nel 2004 c'erano circa 25.000 milionari in Sud Africa; da allora questo numero si è duplicato.
    Secondo il libro di consulta di Mac Gregor 'Who owns who [a chi appartiene chi]', adesso ci sono forse fino a 98 corporazioni tipo SEB in Sud Africa, mentre erano solo 8 alla fine degli anni Novanta. Fra i personaggi più ricchi dei gruppi SEB stanno Patrice Motsepe della African Rainbow Minerals, con un capitale di 13,5 miliardi di rand; Puthuma Nhleko della MTN, con 1,6 miliardi; e Tokyo Sexwale della Mvelaphande, con 1,3 miliardi.
    Dal settimanale Die Afrikaner 08-14 agosto 2008
    (Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati)”


    LA COLPA CE L'HA LA "LOTTA"
    "Scritto da Die Afrikaner Venerdì 19 Settembre 2008
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    “Il pessimo servizio che tanti comuni danno al pubblico, in Sud Africa, può essere, di massima, attribuito al fatto che uno su tre impiegati comunali sono analfabeti. Questo interessante risultato è stato rivelato rivelato da uno studio eseguito dalla Suid Afrikaanse Vereniging van Plaaslike Bestuur SAVPB [consorzio sudafricano delle dirigenze degli enti locali].
    Ci sono anche moltissimi impiegati che non sanno né l'afrikaans né l'inglese e che quindi non possono approfittare dei corsi di attualizzazione offerti dai comuni. Solo la metà dei consiglieri comunali hanno una qualche istruzione al di sopra delle elementari e solo due su dieci sanno come si fa a strutturare delle tariffe o quali possano essere i costi dei servizi municipali. Al solito, la colpa viene data agli effetti a lunga scadenza dell'apartheid.
    Lo studio a cui ci riferiamo è incominciato poco dopo le elzioni del 2006. Sono stati valutati 7.000 dei 9.300 consiglieri comunali del paese. Ma comunque anche gli impiegati fissi degli enti locali dimostrano le stesse carenze.
    Un portaparola del SAVPB, tale Sifiso Mbatha, ha esplicitamente dato la colpa al "regime di una volta" [leggi: all'apartheid]. Ha aggiunto anche che molti che adesso sono consiglieri, una volta facevano i partigiani - essi erano coinvolti nella "lotta" - e che quindi non potevano avere l'opportunità di studiare.
    Mbatha ha anche detto che coloro che hanno difficoltà verranno sottoposti a corsi speciali di istruzione. All'uopo saranno stanziati 32 milioni di rand [circa 2 milioni di euro].
    Dal settimanale Die Afrikaner 05-11 settembre 2008
    (Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati)”

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    Due validissimi articoli dell’Avvocato Gianni Correggiari sulla questione sudafricana di ieri e di oggi (da leggere e diffondere):



    EUGENE TERREBLANCHE, cavaliere del sogno boero.
    EUROPA NOSTRA: EUGENE TERREBLANCHE, cavaliere del sogno boero.
    "martedì 6 aprile 2010
    L'assassinio di Eugene Terreblanche, storico fondatore e leader dell'AWB (movimento di resistenza afrikaner), rimette al centro dell'interesse, se pur per qualche giorno, la questione sudafricana.
    La maggioranza dei quotidiani, naturalmente, evidenzia l' ideologia razzista, se non filonazista, di Terreblanche e del suo movimento, in questo modo mascherando coll'implicita esecrazione e la conseguente rimozione mediatica il dramma che dalla presa di potere dell'ANC - African National Congress, il partito filocomunista di Nelson Mandela - i bianchi stanno vivendo in quelle terre.
    E' dal 1994, quando De Klerk rimise il proprio mandato nelle mani del partito ANC che é iniziata un'escalation di terrore e di vendetta contro la popolazione d'origine europea.
    Un velo di silenzio, smagliato soltanto da qualche notizia riportata dalla stampa non conformista, é peró calato sulla sorte degli africani bianchi.
    Scriveva Terreblanche "L'uomo bianco prenda coscienza che nell'Africa del Sud la sua salvezza risiede nell'autogoverno nei territori che furono acquistati dai suoi antenati. E' giunto il tempo ora di realizzarlo per una nazione che si vuole separare da uno Stato unitario saturo di crimini, di morti, di assassini, di stupri, di menzogne e di corruzione".
    Meglio non si puó sintetizzare l'odierna situazione sudafricana.
    La riforma agraria ha gettato nella miseria 400.000 afrikaners, giá élite professionale del paese, che ora vivono in condizioni di miseria nelle campagne, vittime d'un razzismo di Stato, rivendicato dal potere esercitato dalla maggioranza negra oggi al governo.
    Ma non solo loro. L'attuale ministro della riforma agraria, Gugile N'Kwinti ha pubblicato un report allarmante secondo cui il 90% dei 60.000 chilometri quadrati delle terre espropriate o (forzosamente) riscattate a prezzo vile ai bianchi e date ai negri (programma non ancora concluso esso prevedendo l'ulteriore espropriazione del 34% delle terre ancora di proprietá afrikaner entro il 2014), non producono piú nulla. Ció che significa la catastrofe per l'economia sudafricana, un tempo granaio del mercato alimentare australe.
    Medesima sorte tocca agli agrumeti del nord del paese, dove s'arrugginiscono al sole le infrastrutture che permettevano un tempo la produzione delle arance "Outspan".
    Questa graduale rapina collettiva s'accompagna ad inaudite violenze che gl'ipocriti cantori dei "diritti dell'uomo" ben si guardano dal denunziare.
    Sono piú di tremila gli agricoltori bianchi assassinati dal 1996, soltanto perché bianchi e proprietari, e altre migliaia gli afrikaners uccisi nelle cittá da una violenza che non cessa di diminuire e che l'attuale autoritá governativa non é in grado di controllare, anche per l'epurazione della presenza bianca dalle forze di polizia.
    L'appello di Eugene Terreblanche alla costituzione d'una enclave nazionale boera nell'oceano nero del Sud Africa ha comunque precise legittimazioni storiche e si fonda sull'esistenza delle repubbliche d'Orange, del Transvaal e del Nord Natal del diciannovesimo secolo, poi disciolte dall'imperialismo inglese nel Sudafrica coloniale dopo una guerra condotta a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del '900.
    E qui sta un punto essenziale per comprendere le ragioni boere non sempre coincidenti con quelle dell'intera popolazione bianca, anzi spesso con queste confliggenti.
    La frattura prende proprio riferimento e ragione dalla guerra anglo-boera che ha trascinato i propri effetti anche nel secolo successivo quando i piú fieri avversari della politica del governo erano i residenti anglofoni ed ebrei che finanziariamente, culturalmente e politicamente sostenevano l'opposizione comunista dell'ANC.
    Anche adesso, significativamente, un forte dissidio si sta manifestando tra la parte boera e quella inglese della popolazione bianca, la prima rappresentata maggioritariamente dal gruppo conservatore PRAAG (Pro-Afrikaans Action Group guidato da Dan Roodt) che ha denunciato non solo le violenze e la corruzione dell'ANC e la sua iniqua e disastrosa politica agraria ma anche l'influenza inglese sullo stessa ANC, e la seconda rappresentata dalla DA - Democratic Alliance - l'unico partito d'opposizione all'ANC nel parlamento, votato da inglesi, afrikaners di sinistra, meticci e musulmani malesi.
    Democratic Alliance é l'erede politico del PRR, Progressive Reforme Party, giá strumento di lotta contro l'apartheid, che era interamente finanziato dal gruppo Oppenheimer, ossia i Rotschilds di Londra.
    Ora la DA é guidata da Helen Zille, sindaco di Capetown (di discendenza ebrea tedesca) e un tempo fiancheggiatrice dello stesso ANC, da diversi anni rappresentante, factotum ed animatrice della sezione sudafricana della Open Society Foundation di Georg Soros.
    E qui si dovrebbe aprire un altro capitolo riguardante la lotta della comunitá ebraica sudafricana contro le ragioni dei boeri e la figura di Hendrik Verwoerd, indiscusso leader della stessa comunitá nel secondo dopoguerra ed assassinato nel 1966.
    Ne parleremo nel prossimo post."


    HENDRIK VERWOERD, profeta dell'identita' boera
    EUROPA NOSTRA: HENDRIK VERWOERD, profeta dell'identita' boera
    "mercoledì 7 aprile 2010
    Dopo lo scioglimento delle repubbliche boere nei territori coloniali inglesi, poi divenuti nel 1910 Unione Sudafricana, le elezioni del 1948 decretarono la sconfitta degli unionisti fedeli alla Corona, battuti dai nazionalisti afrikaners. Tra questi ultimi, due correnti presero allora forma: quella dei vecchi "segregazionisti" che intendevano conservare il potere a profitto dei soli bianchi all'interno dell'insieme sudafricano mantenuto nelle sue frontiere coloniali britanniche e, l'altra, quella ideata e diretta da Hendrik Frensh Verwoerd che invocava uno sviluppo realmente separato, che implicava lo smembramento dello Stato nazione multirazziale lasciato in ereditá da Londra, al fine di consegnare ad ogni popolo il proprio territorio.
    Entrambe raccomandavano l'apartheid ma questo termine non aveva lo stesso significato per l'una e per l'altra corrente. "Aparte ontwikkeling" ripreso sotto la forma di "Soewereinitet in eie Kring" (sovranitá in ciascuna sfera), questa era la parola d'ordine di Verwoerd.
    Prima di lui s'era effettivamente posto il problema della convivenza interrazziale ma s'era rimasti su un piano di rapporto meramente paternalistico, influenzato dalla concezione calvinistica della predestinazione in forza del quale gli afrikaners si sentivano investiti d'un diritto-dovere di dirigere la popolazione negra con essi convivente.
    L'idea "un popolo e una terra" era loro estranea.
    Verwoerd aveva ben presto capito che il principio segregazionista allora applicato negli Stati Uniti non era esportabile in Africa dove il rapporto demografico era assai diverso, il nero non aveva mai subito la schiavitù e, soprattutto, non era uno sradicato.
    Il segregazionismo egli dunque lo considerava una misura provvisoria in attesa della separazione etnica in comunitá nazionali differenti.
    Al tempo stesso aborriva ogni idea di meticciato.
    Etnodifferenzialista e non suprematista, Verwoerd considerava meritevoli di tutela tutte le culture negre e, per lui, la sopravvivenza dei bianchi in Sud Africa passava per la confederazione di stati sovrani, ognuno padrone del proprio destino. L'Africa dei popoli doveva prendere il posto dell'Africa degli stati-nazione, imposta dai colonizzatori (e, successivamente, dai decolonizzatori). E raccomandava che i bianchi nella propria terra fossero autosufficienti, svolgessero essi stessi i lavori che abitualmente venivano affidati ai negri che, coerentemente, egli mai infatti impiegó nelle sue proprietá.
    "Che le culture africane siano trattate con lo stesso rispetto di tutte le altre nel mondo", questa era la preoccupazione di Verwoerd.
    Ció che comportava, quale ineludibile corollario anche il principio dell'educazione separata "Qual é l'utilitá di sottomettere un ragazzo indigeno ad un corso scolare tradizionalmente europeo ? Se gli si insegna ad aspettarsi, nella sua vita d'adulto, una politica d'uguaglianza, si commette un grave errore".
    Durante gli anni del suo mandato Verwoerd, che aveva iniziato col prendere le distanze da Londra, riuscì ad affrancare il suo popolo dalla miseria, costruendo strade, sviluppando l'agricoltura. "Il governo attuale intende dare agli altri ciò che reclama per sé stesso. Crede alla supremazia dell'europeo nella propria sfera ma crede ugualmente alla supremazia del bantu nella sua".
    Una recente biografia d'un giovane professore universitario francese e giá professore al liceo francese di Johannesburg, Pierre-Olivier Sabalot ("Verwoerd, le prophète assassiné", Ed. du Chamas, non ancora pubblicata in lingua italiana), ha ricostruito con obbiettivitá e senza nascondere gli errori del sistema il percorso politico del leader boero.
    Personaggio fuori dal comune, d'una cultura enciclopedica, redattore capo del quotidiano in lingua afrikaans Die Transvaaler - ch'egli portò su una linea antimperialista, antibritannica e filotedesca - Verwoerd si lanciò in politica promuovendo l'idea nazionalista boera ed immediatamente preoccupandosi delle condizioni del piccolo popolo bianco colpito dalla guerra scatenata alla fine del precedente secolo dall'impero britannico e poi dalle successive crisi economiche che avevano finito per stroncarlo.
    Qui nacque la sua avversione contro il colonialismo inglese (di cui i boeri furono vittime) a cui s'accompagnó una pari avversione nei confronti delle comunitá ebraiche.
    Già in uno dei suoi primi editoriali sul "Die Transvaaler" Verwoerd annotó la necessitá d'un "divieto dell'immigrazione ebrea e dell'espulsione di tutti gli ebrei che rifiutavano l'assimiliazione culturale e politica", opinione condivisa dai suoi e che trovava ragione in ció che si era verificato, e si stava verificando, in quelle terre.
    La massiccia immigrazione ebrea, soprattutto baltica, a cavallo fra l'800 ed il '900 dovuta alla corsa all'oro e ai diamanti fu mal percepita dalle popolazioni rurali afrikaners. I nuovi venuti s'installavano nelle cittá organizzando la vendita illecita d'alcool e la prostituzione mentre quelli che s'insediavano all'interno divenivano commercianti vivendo alle spalle della popolazione contadina boera.
    Anche allora si osservó l'enorme sproporzione tra la loro percentuale demografica e l'altissima presenza nei posti di comando nell'industria e nelle miniere di cui essi ben presto s'impadronirono; tra essi va ricordata la famiglia Oppenheimer, agente dei Rotschilds di Londra.
    La stessa sproporzione la si avverte con riguardo alla presenza di ebrei nei gruppi terroristici e non che fiancheggiarono l'azione comunista nella lotta anti-apartheid.
    Dall'accesso al potere dei nazionalisti nel 1948 e poi dalla successiva messa al bando, nel 1950, delle organizzazioni comuniste, si scatenó una vera e propria guerra internazionale contro il governo di Pretoria, dove il ruolo degli ebrei fu preponderante.
    Sarebbe estremamente noioso elencarne i nominativi, maggioritari tra i bianchi imputati nei processi e condannati nelle sentenze emesse per atti terroristici o per appartenenza al partito comunista.
    E' qui sufficiente ricordare che il piú importante e fidato ministro di Mandela fu Joe Slovo, ebreo stalinista, giá colonnello del KGB, animatore dell'ala terroristica dell'ANC (responsabile del massacro di Church Street a Pretoria il 20 maggio 1983) e principale negoziatore con De Klerk degli accordi che portarono alla sottomissione degli afrikaners; del pari, tutti ebrei furono i ministri bianchi del partito comunista "bianco" (o giù di lì) PCSA nelle coalizioni governative con l'ANC.
    * * *
    All'assassinio di Verwoerd, pugnalato in piena assise parlamentare nel 1966 da un mezzosangue d'origine greco-mozambicana, apparentemente psicopatico, seguì il ritorno al potere dell'ala conservatrice afrikaner ed il progetto di rispettosa ed equa etnoseparazione dei popoli morì insieme con lui.
    E' forse un caso che i successivi presidenti, Vorster, Botha - esponenti dell'ala segregazionista, a cui seguí De Klerk, il quale rimise il proprio mandato nelle mani dell'ANC - incominciarono proprio in quegli anni a imbastire strette relazioni politiche col governo israeliano ?
    Che dopo la parentesi Verwoerd, s'intrecció una stretta relazione tra il Sud Africa ed Israele che culminò colla visita di Vorster (giá filo tedesco durante il secondo conflitto mondiale ma accolto entusiasticamente a Tel Aviv) il quale si recó nel 1976 addirittura allo Yad Vashem e continuò con Botha, complice dello stato sionista in esperimenti atomici ?
    E si deve forse dimenticare che Vorster e Botha erano in stretto contatto con Oppenheimer, che pure finanziava ambienti apparentemente a loro ostili (vecchi trucchi...) ?
    In questo Sud Africa liberato al caos, alla corruzione e alla violenza i Boeri - che Verwoerd, nemico dei poteri forti del capitalismo sudafricano, aveva affrancati dalla miseria - rischiano di vedere la propria identitá soffocata in un magma multiculturale e multietnico.
    È per questo che il vostro umilissimo sta idealmente al loro fianco.
    E rende omaggio con emozione al loro sacrificio e alla loro lotta senza quartiere di ieri, per l'indipendenza dall'arroganza britannica e di oggi, per la propria libertá contro il tentativo di sterminio sociale ed etnico.
    E non puó non ricordare i 118.000 boeri (il 18 per cento della popolazione) che negli anni della guerra di resistenza furono internati nei campi di concentramento inglesi, dove in 28.000 (in maggioranza donne e bambini) morirono.
    Nazione Boera, ieri oggi e domani, con te.”





    Boicottaggio dei mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica:

    Boycott 2010 World Cup!: Truth & Justice; or Secession?
    Boycott 2010 World Cup in South Africa

    Giant protest 4-17-10 in DC for South Africa
    Giant protest 4-17-10 in DC for South Africa - Stormfront


    Protest of the South African Embassy - FIGHT FOR THE BOER - YOU ARE NOT ALONE!
    Protest of the South African Embassy - FIGHT FOR THE BOER - YOU ARE NOT ALONE! - Stormfront

 

 
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