L'Espresso
L’Istituto Demopolis ha analizzato le reazioni dell’opinione pubblica italiana su quanto accaduto nella capitale francese. Appena un quarto degli intervistati afferma di non temere un attacco nel nostro Paese; il 47% degli italiani si dichiara preoccupato, pur ritenendo improbabile che possa accadere nel luogo in cui vive. Il 18% esprime invece il timore di un attentato nella propria città: una percentuale, quest’ultima, che cresce significativamente nelle aree metropolitane e raggiunge il 48% a Roma, 30 punti sopra la media nazionale.
“Nonostante i diffusi timori – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – solo il 19% condivide l’ipotesi di un rinvio dell’imminente Giubileo per ridurre i rischi nella Capitale. Contrari ad un rinvio del grande evento voluto da Papa Francesco si dichiarano 7 italiani su 10, convinti che si tratterebbe di un cedimento alla paura”.
Se la maggioranza assoluta degli italiani ritiene di non cambiare le proprie abitudini dopo quanto è accaduto a Parigi, ampi segmenti di cittadini ammettono invece di poter essere condizionati: il 40% potrebbe limitare le proprie scelte o modalità di viaggio, il 23% potrebbe pensarci prima di partecipare ad un grande evento di massa.
L’opinione pubblica appare perplessa e piuttosto critica sull’intervento militare in Siria contro l’Is, voluto dal Presidente francese Hollande, che ha chiesto un pieno coinvolgimento dei Paesi europei nella guerra all’Is. “È una richiesta – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – che fa discutere l’opinione pubblica italiana. Appena il 10% ritiene giusto intervenire subito, militarmente, accanto alla Francia; meno di un terzo condividerebbe l’intervento del nostro Paese soltanto se nell’ambito di una coalizione internazionale guidata dalle Nazioni Unite. Di parere opposto, decisamente contraria – prosegue Pietro Vento – appare la maggioranza assoluta (57%) degli italiani: il 37% ritiene che un intervento militare non servirebbe e risulterebbe anzi controproducente, come nel caso della Libia e, prima ancora, dell’Iraq. Per il 20% rischierebbe di esporre il nostro Pase a ritorsioni ed attentati”.
La contrarietà complessiva alla partecipazione dell’Italia ad un intervento militare, rilevata dal sondaggio dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo, raggiunge il 57%, con significative differenze in base alla collocazione politica degli intervistati.
Si dichiara contrario l’81% degli elettori del Movimento 5 Stelle ed il 60% di chi vota Partito Democratico. Molto più bassa appare la contrarietà degli elettori di Forza Italia e Lega, che si dichiarano favorevoli ad un intervento militare.