aMICI, RICORDATE L'ULTIMA CLAMOROSA INCHIESTA DEL COMMISSARIO TRAVAGLIO? QUELLA SULLE PIZZE PAGATE ALLA MOGLIE DALL'ODIATISSIMO PREMIER RENZI, DA CACCIARE A CALCI NEL CULO COME L'EX ODIATISSIMO (ORA AMATISSIMO EROE ANTIRENZIANO) SINDACO MARINO?
EBBENE LA CORTE DEI CONTI HA CONTROLLATO TUTTI GLI SCONTRINI ED E' DOVUTA ARRENDERSI DI FRONTE ALLA CONCLAMATA NOESTA' DEL NOSTRO PREMIER, CHE QUANDO PORTAVA LA MOGLIE A MANGIARE LA PIZZA SI PAGAVA IL CONTO DI TASCA SUA. CONTRARIAMENTE A TRAVAGLIO CHE PRETENDE DI VIAGGIARE SUL FRECCIAROSSA SENZA BIGLIETTO E POI SCRIVE ARTICOLI DI FUOCO CONTRO CHI OSA APPIOPPARGLI LA MULTA.
MA IL FQ NON DEMORDE. ORA PRETENDE DI VISIONARE DI PERSONA GLI SCONTRINI PER CONDURRE UN PROCESSO ALTERNATIVO RISPETTO A QUELLO UFFICIALE DELLA CORTE DEI CONTI. IL PRESIDENTE DELLA GIURIA SARA' OVVIAMENTE MARKJO SUPERSEXY TRABAJO, IL PM L'ìEROICO GIORNALISTA FATTIANO DE VECCHI, IL TESTIMONE SARA' IL PIZZAIOLO CHE RICORDA PERFETTAMENTE CHE NEL 2007 MANDAVA GLI SCONTRINI IN COMUNE E L'AVVOCATO DIFENSORE NON LO FARA' NESSUNO, TANTO GIA' SI SA CHE RENZI E' PEGGIO DI CRAXI E BERLUSCONI
VAMOS MATTEO.
Non ci sono abbastanza elementi per avviare un’azione di responsabilità. Per questo la Corte dei Conti della Toscana ha archiviato l’inchiesta sulle spese del premier Matteo Renziquando era sindaco di Firenze, negli anni dal 2009 al 2014. Sono stati esaminati gli scontrini delle spese sostenute dall’allora sindaco. Non verranno quindi chiesti ulteriori approfondimenti d’indagine.
Il fascicolo era stato aperto a seguito delle dichiarazioni del ristoratore fiorentino Lino Amantini, che domenica 11 ottobre aveva al raccontato al Fatto Quotidiano come ai tempi di Matteo Renzi sindaco fosse abitudine inviare le fatture dei pasti del primo cittadino direttamente a Palazzo Vecchio: ” Sa quante tavolate, feste, pranzi e cene di lavoro qui dentro? Un’infinità – raccontava Amantini – E poi si mandava la fattura direttamente in Comune”.
Il giorno successivo, il premier aveva prontamente commentato le parole del ristoratore fiorentino: “Io ho messo online tutte le spese, per primo in Italia. E tutte le volte che ho mangiato con mia moglie e la mia famiglia ho pagato di mio, come è ovvio. Sia da Lino che da altri – aveva risposto via sms al Fatto – Peraltro tutte le mie spese dal 2004 al 2013 sono state al vaglio nome per nome, pranzo per pranzo, di Pm e Corte dei conti. Non è possibile che Lino dica che il Comune pagava le mie cene con mia moglie”.
In parallelo con l’inchiesta della Corte dei Conti, la vicenda ha scatenato diverse polemiche a Palazzo Vecchio: da una parte i consiglieri di opposizione che per tutto il mese di novembre hanno chiesto di poter visionare gli scontrini. Dall’altra l’attuale sindacoDario Nardella (vice di Renzi fino al 2014) che ha sempre negato l’accesso agli atti: “La Procura della Corte dei conti ha aperto un’inchiesta in merito pertanto il tutto è coperto da riservatezza”, spiegò il sindaco. Con la chisura del fascicolo da parte della Procura, Nardella dovrà mostrare gli scontrini a tutti consiglieri comunali. Solo così verrebbero sciolti i dubbi di Tommaso Grassi,consigliere di Sel. L’8 novembre scorso aveva dichiarato: “Ormai è chiaro come il sole che hanno qualcosa da nascondere”