[QUOTE=THE MATRIX;14969082]Non oso pensare cosa succeda invece con quelli che sostengono la supremazia della geopolitica nella strategia dell'ISIS. Per intanto hanno deciso che i mussulmani, siccome sono rappresentati da dei violenti, li dobbiamo trattare con estrema attenzione e rispettare. Si sa mai che si offendano per qualche canzoncina di Natale.
Ora, ma ci rendiamo conto? Io sono atea. E insomma, capisco che ci sia della gente che voglia credere ad un Dio, ma il problema sorge quando vogliono impormi di vivere come pensano che il loro Dio vorrebbe.
Io pure mi definivo così. Ma la mia forma mentis è CRISTIANA, indubbiamente. Quindi al di là di come mi possa definire c'è bisogno di DIALOGO e grande con i mussulmani moderati presenti sul territorio, perchè ce ne sono parecchi. Devono accettare il fatto che CRISTO ha segnato la NOSTRA STORIA, bisogna fare molta attenzione agli imam non moderati. Le canzoni di Natale fanno parte della nostra CULTURA da 2015 anni. Ci vuole DIALOGO e non sentirsi prevaricati in qualche modo. Perchè è quello che fa scattare il rifiuto, credo. Controllare le entrate e SONDARE bene quelli già presenti. Gli estremisti mussulmani vanno CACCIATI come personae non gratae.
In un’intervista con Gayane Chichakyan e trasmesso il 9 novembre 2011 da Russia Today, l’ex capo della Unità di Ricerca di Osama bin Laden della CIA, Michael Scheuer, dice che il nemico degli Stati Uniti, l’Islam radicale opposto alla democrazia e all’uguaglianza di genere, non esiste e non è mai esistito. Gli attacchi contro gli Stati Uniti non riguardano il loro stile di vita, ma la loro politica in Medio Oriente e il suo sostegno a Israele e all’Arabia Saudita. L’analista rinomato, denuncia la convinzione delle élite statunitensi, eredi del trotskismo, nella superiorità di un modello politico e la possibilità di impiantarlo ovunque. A questo proposito, ha osservato che, fino a quando il governo siriano l’ha richiamato all’ordine, l’ambasciatore statunitense a Damasco girato il paese per incoraggiare vari gruppi a rovesciare il regime, cosa a cui nessun altro ambasciatore sarebbe stato consentito fare. Michael Scheuer è l’autore anonimo di due libri: Through Our Enemies’ Eyes: Osama bin Laden, Radical Islam, and the Future of America e Imperial Hubris: Why the West is Losing the War on Terror. Recentemente ha pubblicato sotto il suo nome: Marching Toward Hell: America and Islam After Iraq.
Dopo essere stato costretto a dimettersi per abbandono ingiustificato del servizio nella riserva e aver lasciato la CIA nel 2004, ha lavorato come analista presso la Jamestown Foundation (un’agenzia di stampa nata da un’agenzia di intelligence). Fu licenziato nel 2008 per aver criticato l’influenza, secondo lui eccessiva, della lobby israeliana sulla politica degli Stati Uniti.
“Washington’s enemy ’doesn’t exist’” , intervista con Michael Scheuer di Chichakyan Gayane, Russia Today, 9 novembre 2011.
Grazie per l'informazione. Per Natale mi faccio questi regali in libri, sull'argomento.
l Grand Jury Sonda il ruolo di Cheney in attività illegali in Iran
Pubblicato Giovedì 22 Luglio dall Independent/UK
Di Rupert Cornwell - traduzione a cura di Bruno Stella WASHINGTON – Ancora un’altra controversia si apre intorno alla alla Halliburton Oil, la compagnia della quale il Vice-Presidente Dick Cheney era capo esecutivo – questa volta nel periodo dell’era “Cheney” che va dal 1995 al 2000, quando violò le leggi statunitensi facendo affari direttamente con L’Iran.
La Tesoreria USA sta indagando sul caso, il cui fulcro poggia su un supposto sussidio a Dubai da parte della Halliburton e riguardante i suoi lavori nei pozzi di petrolio iraniani, dalle accuse venute a galla nel 2001 la prima volta. Ma questa settimana è emerso che il gruppo è sotto inchiesta dai federali nella sua città d’origine: Huston. Un Grand Jury ha anche citato in giudizio vari documenti che riguardavano le operazioni in Iran, segno che alcune prove erano venute a galla a indicare che la compagnia ha violato consapevolmente le sanzioni.
La Halliburton dichiara di essere una vittima di una stagione elettorale di caccia alle streghe da parte dei democratici. Sostiene di aver obbedito alle regole imposte dagli Stati Uniti durante gli affari con l’Iran, il quale stabilisce che le filiali facenti affari da loro devono essere registrati all’estero, non assumere alcun americano, e operare indipendentemente rispetto alla compagnia d’origine.
Ma tali proteste non hanno alcun valore dopo il nuovo clamore suscitato dai possibili legami dell’Iraq con il terrorismo internazionale e una ancor più animata campagna elettorale nella quale la compagnia è ritornata su una delle questioni primarie.
Nel giusto o meno, la compagnia è diventata simbolo della cattiva gestione nella ricostruzione dell’Iraq e più in generale dell’avidità e l’attaccamento della presidenza Bush per gli affari alle spese degli americani medi.
L’Iran non è altro che l’ultimo caso di almeno cinque indagini all’interno della compagnia che attualmente è indagata per corruzione, tangenti e mazzette.
La controversia intorno l’Halliburton vede anche alcuni repubblicani che desidererebbero che Bush buttasse fuori Cheney. Entrambi, la Casa Bianca e Cheney stesso respingono tali voci e i politici di professione dicono che tale commedia è tutto tranne che impensabile data la popolarità del Vice Presidente con i conservatori repubblicani, la sua eccezionale posizione di potere all’interno dell’amministrazione e il rifiuto di Bush di ammettere che ha commesso un errore.
Ma le ultime disavventure legali della Halliburton sono venute alla luce in un momento scomodo per la casa bianca. La commissione indipendente che investiga sugli attacchi dell’11 settembre oggi consegna il resoconto finale, che probabilmente contiene critiche verso lo stato d’allerta dell’amministrazione Bush nei confronti delle minacce prima degli attacchi su New York e Washington. Benché niente suggerisca che il regime di Teheran, non più dell’Iraq, fu direttamente coinvolto, il rendiconto metterà in evidenza che otto o più dei 19 dirottatori transitarono attraverso l’Iran verso gli stati uniti. Bush ha ora promesso che guarderà dentro e ulteriormente la “connessione iraniana” – della Quale la Halliburton è diventata un altro pezzo.
Che caos!
Il sonno della ragione genera mostri.
Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.
Il sonno della ragione genera mostri.
Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.
Quando inizia il casino fatemi un fischio che faccio le valigie e mi sposto di 2000-3000 km.
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."
Tipo dove? In USA? Loro hanno già fatto in modo di essere a enne kilometri dal casino. Ma non credo saranno disponibili ad aprire le frontiere. In Australia non entri di certo e nemmeno in nuova Zelanda. Rimane il sud America. Ci spostyiamo tutti là?
Il sonno della ragione genera mostri.
Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.