Caro lupo , queste tesi le smonta pezzo per pezzo lo storico Giordano Bruno Guerri con le sue biografie sul vate. D'Annunzio , in pieno regime , si isolò al Vittoriale degli Italiani (la sua abitazione di allora) in una specie di "autoesilio", perche' nauseato dagli avvenimenti politici. Era sempre sottoposto al controllo delle spie di regime. Non so se fu un anarchico in senso compiuto, ma certamente esprimeva una visione libertaria ed edonista della vita e l'impresa di Fiume ne fu un esempio (salutata con favore sia da Lenin che da Kolchinsky e De Ambris che vi presero parte.
céline in gioventu', quando lavorava al viaggio al termine..., si professava comunista. Non so quanto lo fosse realmente, ma il suo era un nichilismo viscerale che aborriva qualunque tipo di sovrastruttura umana, e di certo era anti capitalista, sebbene poi fu accusato di collaborazionismo durante la guerra.Parlando di Céline e dei presunti anarchici "di destra", invece, bisognerebbe aprire un'altra parentesi. Personaggi come il già citato Céline, oppure Evola e Junger, non possono in alcun modo essere definiti degli anarchici. Almeno NON politicamente. Erano degli eretici, refrattari ad ogni ortodossia nonché fautori dell'individuo autarchico. Quindi le loro riflessioni, in tal senso, rientrano in un ambito STRETTAMENTE esistenziale. Sul piano politico, come ben saprai, garantirono il loro appoggio ai fascismi.