Venezuela, sconfitto Maduro: l'opposizione antichavista vince le elezioni - Repubblica.it

CARACAS - Il colpo è forte, per la prima volta dopo 17 anni di vittorie il Psuv delpresidente Nicolas Maduro, l'erede di Hugo Chávez, è un partito di minoranza in Venezuela. E non una minoranza qualsiasi, il governo in carica ha meno della metà dei seggi dell'opposizione nel nuovo Parlamento. Solo a notte fonda, dopo ore di attesa, la commissione nazionale elettorale (Cne) ha dato i primi risultati. La Mud, coalizione unitaria dell'opposizione, ha ottenuto 99 seggi, il Psuv di Maduro 46. Altri 19 seggi sono ancora da assegnare, circostanza che molto probabilmente consentirà all'opposizione di superare la soglia dei 100 seggi e avere nella nuova Assemblea una maggioranza qualificata dei tre quinti. Il presidente Maduro è andato in televisione e ha riconosciuto pubblicamente la sconfitta: "Siamo venuti qui con la nostra morale, la nostra etica e riconoscere questi risultati contrari, ad accettarli e a dire al nostro Venezuela che ha trionfato la Costituzione e la democrazia".
Venezuela, Maduro: "Riconosciamo la sconfitta"


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Con molto imbarazzo, la presidente della Commissione elettorale, Tibisay Lucena, esponente del chavismo al governo, non ha fornito percentuali nazionali. Ma è probabile che l'opposizione abbia sfiorato il 60 percento dei suffragi. D'altra parte, secondo proiezioni di istituti di sondaggio vicini alla Mud (Mesa de unidad democratica), il risultato finale dei seggi, dopo l'assegnazione dei 19 che mancano, potrebbe arrivare attorno ai 110. Chou Torrealba, il coordinatore della Mud, qualche ora prima della proclamazione ufficiale dei primi risultati parziali, ha detto usando una metafora: "Il Real Madrid è stato fondato 113 anni fa". Forse non saranno 113, ossia i due terzi che darebbero all'opposizione anche la possibilità di promulgare una amnistia per i detenuti politici. I due più importanti esponenti in carcere sono Leopoldo Lopez, leader di "Voluntad Popular", il gruppo più radicale dell'opposizione, e Antonio Ledezma, l'ex sindaco di Caracas.

I prossimi scenari sono tutti di grande incertezza. Il nuovo Parlamento si insedia all'inizio di gennaio ma è abbastanza probabile che nei prossimi giorni si apra una resa dei conti all'interno del partito fondato da Hugo Chávez, l'ex presidente morto nel marzo del 2013. D'altra parte Chávez non aveva mai perso una elezione (a parte un referendum di riforma costituzionale nel 2007), costruendo in 14 anni di potere un sistema che aveva a poco a poco occupato tutto quel che c'era in Venezuela. Dalla holding del petrolio, Pdvsa, trasformato in una sorta di bancomat per le iniziative del partito al potere, fino a tutti i giornali, le tv, nazionalizzando centinaia di fabbriche e altre attività industriali. Era il "socialismo del XXI secolo" che ha avuto tanti entusiasti sostenitori a sinistra soprattutto in Italia, Spagna (Podemos) e Grecia (il primo Tsipras). Che all'inizio del secolo ha regalato a Fidel Castro ancora qualche anno di egemonia a Cuba rifornita ogni giorno con 90mila barili di petrolio a prezzo politico. Che ha esteso la sua influenza in tutto il continente sudamericano, dall'Argentina al Brasile, dall'Ecuador alla Bolivia, al Nicaragua. Appena morto Chávez il modello s'è inceppato e in pochi mesi i suoi opachi epigoni hanno dissipato l'eredità. Maduro paga la crisi economica ma soprattutto la sua incapacità a governarla, il suo assoluto immobilismo mentre esplodevano carestia e inflazione.

Di fronte al disastro ha scelto la strada del progressivo arroccamento che a poco a poco è diventato isolamento. Qualsiasi critica era lesa maestà, come è accaduto ieri ad alcuni ex presidente latino americani insultati e allontanati dal Paese. Una vittoria dell'opposizione era prevista da mesi nei sondaggi ma nessuno immaginava che sarebbe stata così ampia. Gestirla, lo sanno tutti gli attori in campo, non sarà affatto facile soprattutto perché la drammatica crisi economica richiede misure drastiche e immediate che né presidente, né l'opposizione hanno l'interesse di affrontare.