Originariamente Scritto da
Tommaso
A Parigi si sono scontrati due fondamentalismi : quello religioso dello stato islamico, e quello economico occidentale.
I. Il fondamentalismo economico si confonde con quel che la Destra Radicale chiama da sempre la decadenza. E lo capirebbe anche un asino, se solo non si era a questo punto aggiunta la questione dell'anti-comunismo, e quindi una forse insanabile confusione. E ovviamente molti militanti DR non lo sanno che ogni pratica comporta una metafisica, anzi si potrebbe dire che la pratica cosciente individuale è soltanto l'ombra di una metafisica; credono che l'economia come pur la tecnica, sia neutrale, che tutto dipende dal politico.
II. E invece no. Il politico è un cadavere che si muove come e quando lo vuole il suo dio il mercato. Affermare ora il primato del politico sulla pancia, della guerra sul consumo, presuppone l'invenzione di una ragione di vivere e di fondare un collettivo più alta, più imperiosa che non le parole d'ordine dell'economia (la crescita, il lavoro, il debito, ecc.).
III. La vita in tempo di decadenza consiste principalmente nel consumo : consumo di una esistenza in formato industriale periferico per i più poveri, in formato bio-chic per i meglio sistemati nel modo di produzione.
A monte del consumo povero sta il lavoro meno qualificato e spesso neanche quello, mentre invece a monte del consumo radical-chic sta il lavoro qualificato, creativo, immateriale. La moltitudine è l'umanità spirituale che vola; il resto della moltitudine resta a terra.
IV. Al bataclan i giovani fondamentalisti religiosi hanno sparato su chi aveva fatto del consumo chic, con forte tenore culturale, il proprio modo di vivere. Adesso il potere ci vuol far credere che la ragione della guerra al terrore sta in questo modo di vivere. Quanto fanatismo ci vuole per affermare una cosa del genere ? Eppure sta sotto gli occhi di tutti che il fondamentalismo economico è un disastro in atto. Appunto perché produce la propria negazione in modo ormai massiccio e incontrollato. Non solo terrore. Anche populismo.
V. Elezioni in Francia : chi vota cosa? Un pò di sociologia non puo far male alla DR che vuole vedere solo gli angeli della Volontà lasciando in ombra la madre degli angeli che è il modo di produzione.
I pensionati, cioè gente che sta ormai fuori dal mercato del bestiame da lavoro, e che ha cominciato il proprio percorso di vita ai tempi della piena occupazione, votano la destra di governo. A questa resta anche legata la poco numerosa ma molto influente (tramite la proprietà dei mezzi di propaganda) grande borghesia.
I lavoratori qualificati e quindi protetti dalla concorrenza migratoria, come pure la clientela dei lavoratori funzionari, votano la sinistra - di regime o più a sinistra (e comunque sempre di regime). Erano questi le vittime del Bataclan, una popolazione giovane, qualificata, di centro città, con genitori proprietari di una casa in provincia, una popolazione bianca che vuole mangiare bio, che proclama una morale progressista e universale ma che in fondo disprezza i poveri che mangiano roba chimica, che guardano la stupida televisione... e che votano male. Un giornale come Charlie, un canale televisivo come Canal+, manifestano nel loro contenuto la cattiva rappresentazione che la moltitudine spirituale che vola in giro per il mondo ha di quelli che non si muovono.
VI. I poveri, dunque. I perdenti del processo di unificazione del mondo sotto la guida del capitale. L'umanità di troppo. L'umanità sempre più numerosa, più minacciosa, fatta di quella gente grassa, piena di pregiudizi, brutta, che non capisce il cinema di Moretti, che non capisce niente, che rovina la cartolina postale dei radical-chic. I perdenti che non possono più credere che sul carro del capitale ci sia posto per tutti. Hanno fatto di tutto, i sinistri i speculatori immobiliari la polizia di regime i bottegai danarosi per buttarla fuori dal centro della città, credendo di tenerla buona con i discorsi buonisti - mentre i discorsi buonisti altro non facevano che sottolineare come ormai ci sono due mondi, quello della provincia e delle perifierie dove il buonismo è merce di lusso, e quello di centro città dove il buonismo è la norma.
VII. Nell'umanità di troppo non c'è posto per il buonismo. La sinistra svuotata di ogni contenuto di classe è una pagliacciata che interessa solo la "generazione bataclan" di turno. Tra i poveri non c'è domanda di buonismo, c'è odio di buonismo. I poveri ormai odiano la gente buona, e hanno ragione. L'odio cresce, cresce, cresce, e crescendo si cerca un contenuto adeguato. Piccoli delinguendi di perifieria hanno preso come contenuto uno stato islamico. Uno stato ! I buonisti educati universitari dell'isola felice del consumo chic parlano dello stato come di un mostro cattivo da tenere buono, e invece questi partiti da niente, cioè da una storia di migrazione mal riuscita perché non più utile al capitale, s'inventano di morire per uno stato ! C'è una talpa sotto i nostri piedi che sbatte una fatica che è una bellezza degna di Napoli. Perché questa è la firma storica della fame. La fame non solo della pancia, ma anche delle cose belle, la fame di valori, la fame di una vita che abbia senso, la fame di un mondo dove si è altro che un perdente economico, cioè nel momento attuale : un perdente tout court. Tutto, ma proprio tutto, sta in questo tout court.
Per placare questa fame i partiti di governo non possono fare niente. Perché è una fame che è figlia del fondamentalismo economico, e chi governa governa solo perché lo vuole l'economia. Quindi la loro guerra è inutile, è persa, e non si capisce come potrebbe lo stato islamico non dilagare in tutte le aree musulmane del pianeta, con l'aiuto di tutti i ciofani che in Occidente non ne possono più di stare a guardare, nel mezzo di una vita senza senso, nel mezzo di un campo di rovina devastato dal mondialismo, quel maledetto modo di vivere della moltitudine sempre in volo che oggi sta a Barcelona e domani a Parigi e poi a Londra e poi ti faccio un master a San Diego e poi faccio uno stage in questa multinazionale e poi in quest'altra banca ma segui la mia stupenda vita su facebook o su twitter èèèè come gioventù sono cosi tanto spirituale e bella e intelligente e integrata e contenta e buona e aperta al mondo ecc.
VIII. Comunque per quanto riguarda i cazzi nostri, dico noi tutti gli estremisti: l'affermazione del comune – perché di questo si tratta : affermare, contro la bestia da lavoro in guerra contro tutti sul mercato della prostituzione al capitale, l'appartenenza e l'essere sociale, quindi un ontologia veritativa comunitaria – non richiede nessuna affiliazione religiosa.
Nel partito si costituisce la comunità, nella sua opera si ha recuperazione della rabbia e della violenza dei poveri, nella sua discussione interna si realizza l'unica democrazia che ci interessa, nella sua vittoria (la dittatura della negazione dell'economia, guidata dagli uomini a cui l'economia aveva negato una vita umana) infine si afferma la fine della decadenza e l'apparizione, nella storia mondiale, di una forma di vita non più economica, e memora ormai di quale maledizione s'accompagna un esistenza dove il primato non sia quello del politico e della cultura sulla pancia del bestiame da lavoro.
Ecco : il modo di vivere per cui siamo pronti a morire, è ancora da venire.