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    Predefinito Dopo 4 mesi dalle regionali il TAR dichiara nulla l'elezione di un consigliere

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Alla fine vince Catiuscia Marini ma di poco con un risultato lontano anni luce da quelllo delle precedenti regionali in cuii il PD vinceva con il 60% contro il 30% del centrodestra
    I dati definitivi sono:
    Catiuscia Marini 42,78%. Claudio Ricci il 39,27%, Andrea Liberati del M5S ha il 14,3%, Michele Vecchietti il 1,5%, Simone Di Stefano lo 0,6%. John De Paulis lo 0,5%, Aurelio Fabiani lo 0,47%, Fulvio Maiorca lo 0,3%.
    Il M5S prende il 14,55 (diventa il secondo partito dopo il PD) , il PD prende il 35,76%,i socialisti riformisti il 3,46%,Umbria Piu uguale il 2,56%Nel centrodestra invece crolla completamente Forza italia (che diventa irrilevante) e scende al 8,5% mentre invece diventa la Lega Nord il primo partito del centrodestra salendo dal 4% al 13,99. La civica Ricci presidente incassa oltre il 4 per cento.Buono anche il risultato di Fratelli d'Italia che salgono al 6,23%.Apllicando il premio di maggioranza (che assegna il 60 percento dei voti alla coalizione vincente) ora isu 20 seggi in Consiglio regionale il PD prende 10 seggi e due ne lascia ai suoi piccoli alleati di cui uno va a "Umbria Piu Uguale" (viene eletto l'eugubino Giuseppe Biancarelli) ed uno ai socialisti. Degli otto seggi delle opposizioni due consiglieri regionali vanni ai grillini due ai leghisti uno va a Claudio Ricci uno ai Fratelli d'Italia ed uno a Forza Italia ed uno alla lista civica "Ricci Presidente"
    Le due liste di sinistra radicale (Casa rossa e Un altra Umbria)ciascuna delle quali andava da sola non eleggono nemmeno un consigliere
    A distanza di 4 mesi esatti dalle elezioni regionali c'è una sorpresa in Consiglio regionale: uno dei consiglieri regionali che era stato eletto (l'eugubino Giuseppe Biancarelli della lista "Umbria Piu Uguale") e che era entrato in carica ha scoperto che.. non è invece stato eletto
    L’undicesimo seggio su dodici che la (contrastatissima) legge elettorale regionale assegna alla maggioranza spetta a Carla Casciari,( prima dei non eletti della lista del Partito democratico) non al eugubino Giuseppe Biancarelli della listaivica "umbria Piu Uguale alleata a PD. Con una sentenza emessa mercoledì il Tar dell’Umbria ha cambiato la composizione del consiglio regionale, decidendo di accogliere il ricorso dell’ex vice presidente della giunta regionale, approdata al Pd dall’Idv mesi fa e rimasta fuori dall’assemblea per un pugno di voti. Casciari con 4.596 voti era finita all’undicesimo posto della lista Pd, mentre decimo si era classificato Andrea Smacchi con 4.721. Il nodo del contendere riguarda la legge elettorale regionale, che prevede la possibilità, per le liste più piccole alleate in una coalizione, di vedersi assegnato un seggio purché in grado di centrare almeno il 2,5 per cento.

    La soglia del 2,5 per cento In base a questo meccanismo il 31 maggio scorso dieci seggi sono stati assegnati al Pd, uno ai socialisti e uno, grazie a 9.009 voti (2,56 per cento), a «Umbria più uguale», la ‘confederazione’ che mette insieme Sel, le liste civiche che fanno capo al sindaco di Gubbio Filippo Stirati e La Sinistra per l’Umbria, ovvero quella parte di Rifondazione (in primis l’ex assessore regionale Stefano Vinti) che ha deciso di non percorrere la strada in solitaria come il resto del partito. Già, ma qual è la base sulla quale calcolare il 2,5 per cento? Secondo la tesi, vincente, portata di fronte al Tar da Casciari, il 2,5 per cento dei deve essere calcolato (sulla base dell’articolo 15 comma 6 della legge 108 del 1968) sul totale dei voti validamente espressi, categoria nella quale secondo il ricorso vanno inseriti anche i voti ottenuti dai candidati alla presidenza della regione, non solo quelli delle liste.
    Naturalmente Biancarelli ha dichiarato che presenta immediato ricorso al Consiglio di Stato.
    Ironicamente però la perdita del seggio di consigliere regionale da parte dell'eugubino Binacarelli ha risolto un altro problema politico dato che Biancarelli era allo stesso tempo rimasto a Gubbio anche consigliere comunale della maggioranza (una delle carenze della legge è che non prevede l'incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di consigliere comunale) e presidente del Consiglio comunale e le opposizioni da mesi insistevano perchè si dimettesse almeno dalla carica di presidente del consiglio comunale (cosa che lui si rifiutava di fare) visto che era consigliere regionale.
    Ultima modifica di C@scista; 09-10-15 alle 17:16

  2. #2
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    Predefinito Re: Dopo 4 mesi dalle regionali il TAR dichiara nulla l'elezione di un consigliere

    Ieri il Consiglio di Stato ha definitivamente confermato la sentenza del TAR Umbria per cui l'eugubino Giuseppe Biancarelli (della lista "umbria Piu Uguale) perde il seggio a favore della piddina Casciari. Tutto era nato dal ricorso dell'ex assessore perugina (del PD) contro il metodo di conteggio delle schede: quello utilizzo nei seggi umbri infatti escludeva per il computo rilevante ai fini della formazione del Consiglio regionale, le schede che non presentavano alcuna indicazione di lista ma solo una croce sul candidato a presidente della Regione. Casciari invece sosteneva di dover computare anche queste schede: questo perchè, aumentando il quorum totale, la somma dei voti di "Umbria più uguale" (la lista in cui Biancarelli è risultato primo dei concorrenti) scende sotto la soglia del 2,5%, utile a far scattare l'elezione di un suo candidato. Una tesi accettata dal Tar dell'Umbria, contro la quale aveva fatto ulteriore ricorso Biancarelli, difeso dall'avv. Mario Bruto Santini. Mercoledì scorso la sentenza di secondo grado del Consiglio di Stato di cui si è avuta notizia solo oggi. Morale: Casciari rientra in Consiglio regionale diventando il 12mo consigliere del Pd, Biancarelli esce dal Consiglio regionale e con lui anche la lista "Umbria più uguale" cannibalizzata dal PD
    Ultima modifica di C@scista; 18-12-15 alle 14:55

 

 

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