Apro questo post con citazioni sul significato filosofico e religioso del concetto di materia. Soffermandosi sulla dottrina cristiana cosa ne pensate di questo sempre interessante argomento anche alle luce del pensiero di cristiani come S.Agostino, S.Tommaso, l'anglicano Berkeley e il suo immaterialismo puro e il neoplatonismo cristiano di Cusano...
Inserisco 3 "incipit" enciclopedici per far meglio capire l'argomento che ho pensato di trattare.
-Benché la materia, nei suoi diversi livelli di organizzazione, sia oggetto di studio di varie discipline scientifiche, l'analisi filosofica di tale concetto rimane un compito di primaria importanza. Quale realtà attribuire alla materia è ad esempio oggetto di studio della metafisica, dell'ontologia, della cosmologia; oltre a ciò spesso le filosofie si differenziano proprio in base alle diverse caratterizzazioni concettuali e ontologiche attribuite alla materia e alle realtà che (eventualmente) non si ritengono riconducibili ad essa. La storia della filosofia può essere vista anche come un continuo susseguirsi di sistemi filosofici nei quali alla materia è stata spesso opposta una qualche altra sostanza o manifestazione dell'essere di natura non materiale. Ad esempio se il materialismo riconduce tutto all'esistenza della materia, l'idealismo riconduce tutta la realtà a principi di carattere ideale o spirituale.
-Il concetto di materia nel Cristianesimo assume la funzione di discrimine tra la patristica orientale e quella occidentale. Per i Padri della Chiesa orientale seguendo il neoplatonismo, dando un senso spirituale a tutta le realtà, concepiscono la materia come puro non essere. Per la patristica occidentale questa tesi vanificava la dottrina creazionistica cristiana, elemento essenziale di differenziazione rispetto al paganesimo: perciò la materia è rivalutata e va intesa come realtà sostanziale al punto che Tertulliano estende questa materialità anche a Dio. Così Alberto Magno e Tommaso d'Aquino, rifacendosi al pensiero aristotelico, rendono compatibile il principio materiale con il dogma cristiano della immortalità dell'anima.
-Materia e forma ,termini correlativi e complementari che indicano i principi costitutivi della realtà. Con Aristotele la struttura degli enti si spiega in termini di materia e forma in quanto ogni cosa consta di un principio indeterminato e di un principio determinante: corrispondono a potenza e atto nel senso che ogni ente ha un movimento, un divenire che è passaggio dalla materia alla forma, cioè consiste nel realizzare una forma. Solo Dio è totalmente atto, quindi soltanto forma, e non presuppone una materia. Tale concezione della struttura delle cose è detta appunto ilemorfismo, e dopo Aristotele rimane nella filosofia occidentale, utilizzata sia dal platonismo successivo sia dal pensiero cristiano. Nel Medioevo si sviluppa la teoria dell'ilemorfismo universale, secondo la quale materia e forma non sono entità sussistenti separatamente, ma ogni realtà immateriale o materiale è sia materia che forma: gli angeli hanno una materia così come la corporeità ha una forma che nella tradizione francescana è identificata nella luce. San Tommaso si oppose a questa dottrina affermando che mentre potenza e atto sono concetti che valgono per tutti gli enti, materia e forma valgono solo per quelli corporei: la materia è connotazione propria dell'elemento che costituisce la realtà sensibile.
Mi scuso in anticipo per i possibili mal di testa, ma essendoci molto saggezza in questo forum ho pensato di approfittarne.