Sto leggendo un libro sulla grande emigrazione (o meglio esodo) dall' Italia verso le Americhe e il resto d' Europa nella seconda metà dell' Ottocento e all' inizio del Novecento fino allo scoppio della prima guerra mondiale ed è emerso che grazie a ciò nel lungo termine il differenziale salariale tra questi paesi e l' Italia inizialmente molto alto a favore dei primi , diminuì a causa della forte diminuzione della manodopera in patria che quindi la rendeva più "preziosa" e poi anche che grazie alle rimesse degli emigranti che spedivano i soldi in Italia o ritornavano in patria furono costruite moltissime scuole, migliorò nettamente il regime alimentare della popolazione e furono create molte imprese che cambiarono radicalmente la realtà di molti luoghi che divennero molto più dinamici del passato. Così avvenne anche nel secondo dopoguerra quando finito il periodo fascista che aveva molto limitato il fenomeno riprese la forte emigrazione dall' Italia grazie alla quale avvenne il famoso boom economico degli anni 50 e 60.
Avverrà lo stesso con questa nuova forte emigrazione iniziata con la crisi del 2007-08? Oppure la contrastante e altrettanto forte emigrazione dai paesi del sud del mondo verso il nostro paese limiterà molto questo processo?